Agenti Immobiliari Professionali e a Titolo Oneroso, rinnovato con la Fiaip il Contratto Nazionale applicabile ai 120mila dipendenti

In via sperimentale, per favorire la buona e regolare occupazione, introdotto un meccanismo retributivo per le nuove assunzioni

Roma, 10 giugno 2021 – Nuovo contratto nazionale per i circa 120mila dipendenti da Agenti Immobiliari professionali e da mandatari a titolo oneroso e mediatori creditizi dipendenti di oltre 40mila agenzie sparse sul territorio nazionale. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno siglato con la Fiaip – Federazione Italiana Agenti Immobiliari – il rinnovo contrattuale in vigore fino al 31 dicembre 2023.

Sulla parte economica il rinnovo un aumento di 80 euro a regime per il IV Livello, da riparametrare per gli altri livelli, che sarà corrisposto in quattro tranche con decorrenza dal 1° ottobre 2021 al 1° novembre 2023. A copertura della vacanza contrattuale dal 1° gennaio 2020 al 31 maggio 2021, l’intesa prevede l’erogazione di un una tantum di 200€ in due tranche, a luglio e a settembre 2021.

In via sperimentale le agenzie immobiliari fino a 15 dipendenti potranno assumere lavoratori che siano già in possesso della qualifica di agenti immobiliari oppure che abbiano ottenuto il titolo tramite l’apprendistato professionalizzante; il rinnovo contrattuale, oltre a stabilire l’applicazione integrale di tutti gli istituti contrattuali relativi al lavoro subordinato, definisce il trattamento economico applicato a queste figure subordinate, con retribuzione in parte fissa, pari al 90% delle tabelle paga riferite al 2° e al 3° livello,  e in parte con provvigioni, non inferiore al 10% sugli affari in mediazione proposti dall’agente immobiliare e andati a buon fine che può aumentare con accordo tra l’agenzia e il singolo Agente Immobiliare Professionale. Nel caso in cui i lavoratori agenti immobiliari non raggiungano gli obiettivi di vendita i lavoratori hanno diritto ad una provvigione di garanzia pari al 2% della retribuzione annuale, calcolata a 12 mesi.

Le parti hanno inoltre stabilito che, sulla quattordicesima mensilità, erogata a dicembre di ogni anno, i lavoratori dipendenti potranno optare per l’erogazione mensile dell’istituto, previa verifica da parte dell’ente bilaterale di settore EBNAIP.

Sulla parte normativa il rinnovo interviene sul sistema di classificazione del personale con l’introduzione di nuove figure professionali operative sul mercato, sull’introduzione delle ferie solidali e del congedo parentale ad ore, con regole migliorative rispetto alle previsioni di Legge. Sul welfare contrattuale riferito all’assistenza sanitaria integrativa le parti si sono impegnate a definire, entro quest’anno, l’adesione ad una forma di assistenza sanitaria già esistente in altri comparti similari.

E’ stata inoltre inserita una dichiarazione congiunta che, sulla base della convenzione ILO190, impegna le parti ad attivare azioni di lotta contro le molestie e le violenze sessuali.

Soddisfazione in casa Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Le tre sigle in una nota congiunta in particolare hanno sottolineato «lo strumento contrattuale introdotto in via sperimentale finalizzato al corretto inquadramento del personale in un settore che spesso ricorre a formule organizzative del lavoro poco chiare e dove il fenomeno del lavoro nero e sommerso è purtroppo presente». I sindacati evidenziano anche «l’attenzione al fronte sociale e al contrasto alla violenza ed alle molestie nei luoghi di lavoro». «La revisione del sistema di classificazione del personale – aggiungono – risponde all’evoluzione delle figure che operano sul mercato». Infine il richiamo «alla funzione dell’Ente Bilaterale di settore Ebnaip, intervenuto anche in piena fase emergenziale con un supporto concreto, un sussidio di 400€ erogato ai lavoratori a titolo di una tantum per sopperire al disagio del blocco operativo delle imprese immobiliari a causa della pandemia da Covid-19».

 

Sport: sindacati e atleti, no rinvio riforma sine die, improrogabile ristabilire termine

Roma, 9 giugno 2021 – Sindacati e atleti tutti contro il blitz parlamentare della scorsa settimana che ha rinviato, di fatto sine die, l'entrata in vigore della riforma dello sport posticipata al 31 dicembre 2023.

Al termine di un incontro oggi tra Slc-Cgil, Fisascat-Cisl, Uilcom-Uil dei lavoratori dello sport e la Cids che vede al suo interno le rappresentanze di atleti e atlete di diverse discipline e tecnici (Aic, Giba, Aip Air, Accpi, Aiac) è stato infatti stabilito "un percorso comune" per opporsi alla decisione.

Tutte le sigle presenti infatti hanno ribadito la consapevolezza di una riforma imperfetta ma che, "con la prevista proroga di un anno" avrebbe potuto "trovare le opportune modifiche e soluzioni alle criticità persistenti, avviando di conseguenza il percorso virtuoso verso il riconoscimento dei diritti di base e delle tutele assicurative e previdenziali per tutti i lavoratori dello sport.

Serve dunque "improrogabilmente", chiedono tutti,ristabilire un termine per la piena applicazione della riforma all'interno dei tempi della attuale legislatura, "senza il quale verrebbe meno ogni possibilità di confronto sui temi ivi contenuti, rendendo di fatto nulla un intervento legislativo che doveva rappresentare, dopo lunghi mesi di riunioni e lavoro di due governi, un sostanziale cambio di passo per tutto il settore".

"Chi ha gettato il pallone in tribuna lo riprenda e lo rimetta al centro del campo. Solo con proposte concrete e un confronto sui contenuti anche con le organizzazioni di rappresentanza del settore si può dare un futuro allo sport italiano che, dopo la pandemia, ha assoluta necessità di essere ridisegnato e rilanciato, cominciando dai diritti di chi ci lavora", conclude la nota unitaria.

Fist Cisl, il 16 Giugno a Roma la 2^ Conferenza dei giovani Under 35. “Agire Nel Presente, Progettare Il Futuro” il leitmotv della kermesse

Nel documento finale le proposte che entreranno a pieno titolo nel dibattito congressuale

Roma, 8 giugno 2021 – “Agire nel presente, progettare il futuro” è il leitmotiv della 2^ Conferenza Nazionale dei giovani Under 35 Fist Cisl promossa allo Sheraton Parco Dé Medici di Roma il prossimo il 16 giugno dalla categoria cislina nata dalla sinergia di Fisascat Cisl e Felsa Cisl. L’iniziativa vuole dare continuità al percorso avviato lo scorso anno a Milano, poco prima dell’esplosione del Covid-19 a livello planetario, realizzato con il supporto dei giovani ricercatori di Adapt, e proseguito in questi difficili mesi con incontri telematici sulle esperienze e sull’azione sindacale svolta sul campo dalle federazioni di seconda affiliazione alla Fist Cisl in risposta alla grave crisi sanitaria ed occupazionale generata dalla pandemia.

«La due giorni milanese non è stata un punto di arrivo, ma un momento di ripartenza tanto forte da non fermarsi neanche di fronte all’inaspettato e drammatico scoppio della pandemia» ha dichiarato il segretario generale della Fist Cisl Davide Guarini sottolineando «l’entusiasmo dei giovani Under 35 che ha accompagnato il percorso proseguito in questo ultimo difficile anno con lo scopo di individuare i punti di forza e di miglioramento delle diverse esperienze realizzate sul campo per arginare i nefasti effetti della crisi pandemica».

Nel rispetto delle misure anti Covid e del distanziamento oltre 60 giovani, tra delegati, delegate, quadri e dirigenti territoriali delle due federazioni di seconda affiliazione alla Fist Cisl, prenderanno parte alla kermesse finalizzata alla definizione di un documento finale che entrerà a pieno titolo nel dibattito del prossimo appuntamento congressuale. Nella “Carta” degli Under 35 troveranno una sintesi le proposte sui quattro temi che hanno indirizzato il percorso dei giovani Fist Cisl dallo scorso anno ad oggi: contrattazione collettiva, welfare, comunicazione del lavoro e senso di appartenenza al Sindacato e ai valori della Cisl. 

Nel corso della conferenza è prevista la partecipazione del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra che, insieme al segretario generale della Fist Cisl Davide Guarini, prenderà parte ad un dialogo a domande con la platea dei giovani partecipanti. Il confronto sarà moderato dal presidente Adapt Emmanuele Massagli.

 

 

Decreto Semplificazioni. Stralcio al massimo ribasso nel sistema appalti, salta la liberalizzazione del subappalto

Guarini: «La specificità dei servizi labour intensive meriterebbe un atto di indirizzo altrettanto capace di introdurre un meccanismo di norme inderogabile relativo agli standard di salute sicurezza e alle condizioni contrattuali da applicare ai lavoratori».

Roma, 4 giugno 2021 – Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legge sulla governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sulle prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative della Pubblica Amministrazione in vari settori e di snellimento delle procedure.

Nel sistema degli appalti salta la norma sul massimo ribasso; “l’aggiudicazione avverrà sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa che tiene conto anche degli aspetti qualitativi oltre che economici”.

Salta la liberalizzazione del subappalto; “fino al 31 ottobre, in deroga alle norme che prevedono un limite del 30%, il subappalto non potrà superare la quota del 50% dell’importo complessivo del contratto di lavori, servizi e forniture”.

“Sono comunque vietate l’integrale cessione del contratto di appalto e l’affidamento a terzi della integrale esecuzione delle prestazioni o lavorazioni che ne sono oggetto, così come l’esecuzione prevalente delle lavorazioni ad alta intensità di manodopera.

Infine, il subappaltatore deve garantire gli stessi standard qualitativi e prestazionali previsti nel contratto di appalto e riconoscere ai lavoratori un trattamento economico e normativo non inferiore a quello che avrebbe garantito il contraente principale, inclusa l’applicazione degli stessi contratti collettivi nazionali di lavoro”.

Un modo per impedire l’applicazione di dei cosiddetti contratti pirata nel variegato mondo degli appalti. Inoltre “dal 1° novembre viene rimosso ogni limite quantitativo del subappalto ma le stazioni appaltanti indicheranno nei documenti di gara le prestazioni o lavorazioni che devono essere eseguite obbligatoriamente a cura dell’aggiudicatario in ragione della loro specificità”.

Inoltre, le stesse dovranno indicare le opere per le quali è necessario rafforzare il controllo delle attività di cantiere e dei luoghi di lavoro e garantire una più intensa tutela delle condizioni di lavoro e della salute e sicurezza dei lavoratori e prevenire il rischio di infiltrazioni criminali, a meno che i subappaltatori siano iscritti nelle white list o nell’anagrafe antimafia. Il contraente principale e il subappaltatore sono responsabili in solido nei confronti della stazione appaltante”.

Dalla Cisl un giudizio positivo sulle norme del Decreto Semplificazioni.

«E’ importante lo stralcio delle norme sul massimo ribasso ed apprezziamo il potenziamento delle tutele nel subappalto» ha dichiarato il segretario generale Luigi Sbarra sottolineando «la necessità di investire di più sulla sicurezza sul lavoro». Per il leader Cisl «serve un accordo quadro con il Governo per rafforzare i controlli, assumendo medici e ispettori e per aumentare gli investimenti in prevenzione e formazione».

Al Governo – ha evidenziato – chiederemo di aprire un confronto sulla proroga del blocco dei licenziamenti almeno fino alla fine di ottobre, come sulla riforma degli ammortizzatori sociali, sulle politiche attive del lavoro e sulla formazione». A fargli eco il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini che ricorda che «nel settore dei servizi e nel terziario privato il regime di appalto complessivamente coinvolge oltre un milione di addetti».

Per il sindacalista «il lavorio fatto dal sindacato confederale ha dato buoni frutti». «Tuttavia restano aperte tante questioni nell’ambito dei servizi resi in regime di appalto nei settori soprattutto labour intensive come quelli dei servizi e del terziario privato».

«Riteniamo che il comparto delle attività fornite a terzi soprattutto per la Pubblica Amministrazione e per gli Enti Pubblici – ha sottolineato Guarini – debbano necessariamente avere una regolamentazione non episodica e disorganica, piuttosto sistemica».

«In altri termini nell’ambito più generale dell’economia degli appalti – ha concluso il sindacalista – la specificità dei servizi labour intensive meriterebbe un atto di indirizzo altrettanto capace di introdurre un meccanismo di norme inderogabile relativo agli standard di salute sicurezza e alle condizioni contrattuali da applicare ai lavoratori».

Gioco Legale ultimo a ripartire, i Sindacati al ministero del Lavoro sollecitano il riordino del settore: serve un quadro di norme certe e omogeneo

Roma, 1 giugno 2021 – Disponibilità a mantenere aperto un canale di comunicazione con il tavolo permanente delle Parti Sociali firmatarie della contrattazione di settore. Questa la principale novità per il settore gioco pubblico in concessione emersa dall’incontro al Ministero del Lavoro, dove i sindacati di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, insieme alle associazioni datoriali del settore, sono stati ricevuti dalla sottosegretaria Tiziana Nisini.

Il confronto è nato dalle sempre maggiori difficoltà e discriminazioni, rispetto ad analoghe realtà, che vive il gioco legale. Un settore lasciato sempre in secondo piano, anche nell’ultimo Decreto Riaperture che individua soltanto il 1° luglio come data utile alla tanto attesa ripartenza.

La riapertura posticipata, così avanti nel tempo, è fortemente stigmatizzata dai sindacati poiché non tiene in considerazione né i severi protocolli di prevenzione e di contrasto al Covid-19 adottati per la ripresa in sicurezza, né l’inadeguato sostegno economico al settore del gioco legale, e ai 150mila addetti della distribuzione specializzata, delle sale da gioco, bingo, slot e scommesse.

Maggiori certezze è, dunque, quello che chiedono i lavoratori, lasciati in sospeso e in regime di ammortizzatori sociali. E maggiori certezze le hanno chieste alla sottosegretaria Nisini anche rispetto alle ipotesi di riordino del settore, tema sul quale i sindacati hanno annunciato che invieranno ai ministeri competenti un documento unitario contenente le loro valutazioni.

Tra le priorità che verranno evidenziate, e che sono state sottolineate dai sindacati durante il colloquio di oggi, c’è la necessità di un progetto di riordino con un’impostazione omogenea, che riguardi l’intero territorio nazionale, “affinché – commentano – l’intero settore si muova in un’unica direzione”. Ad oggi, infatti, i diversi provvedimenti su base regionale e, in alcuni casi con autonomie concesse a livello comunale, creano contrasti e disomogeneità che alimentano confusione e situazioni discriminanti tra un territorio e l’altro.

Abbiamo segnalato – commentano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs al termine del confronto al Ministero del Lavoro – i rischi occupazionali derivanti prima dalle chiusure e ora dai provvedimenti regionali”. “In vista del riordino – concludono i sindacati – è essenziale un quadro normativo certo e omogeneo sull'intero territorio nazionale”.

 

 

Fondazione Enasarco, il CdA approva il Programma delle Prestazioni Assistenziali 2021 con oltre 22,5 milioni di euro. Nasce il “Progetto Salute Donna” riservato alle circa 30mila iscritte alla Cassa di previdenza e assistenza

Roma, 31 maggio 2021 -  Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Enasarco ha approvato il programma annuale delle prestazioni assistenziali 2021 per garantire misure di welfare a sostegno della vita professionale e familiare dei circa 217mila iscritti.

Il budget di 22,5 milioni di euro verrà integrato con una prestazione a sostegno della salute delle circa 30mila iscritte alla Fondazione, il “Progetto Salute Donna”, così come auspicato e richiesto dall’Assemblea dei Delegati nel corso della riunione del 30 novembre 2020 per l’approvazione del Bilancio previsionale 2021.  

Oltre ai contributi per il sostegno alla maternità, a partire da quest’anno, le iscritte potranno anche godere di un rimborso del costo sostenuto per la fruizione di un check-up erogato dal Servizio Sanitario Nazionale o da una struttura privata convenzionata finalizzato a promuovere la prevenzione delle patologie femminili gravi e ricorrenti.

I requisiti, le modalità di accesso e di presentazione delle domande relative a questa nuova prestazione saranno resi noti entro il 15 giugno 2021. Inoltre sono state nuovamente introdotte le prestazioni sospese nel 2020 per far fronte al finanziamento delle erogazioni straordinarie Covid-19.

Dal 31 maggio 2021 potranno essere presentate le domande per le prestazioni assistenziali con le modalità e nei termini indicati dal Programma definito dalla Fondazione secondo uno specifico scadenzario.

In particolare:

  1. Dal 31 maggio 2021 possono essere presentate le domande per
    1. Contributo infortunio, malattia e ricovero;
    2. Contributo nascita o adozione;
    3. Contributo per maternità;
    4. Contributo per erogazioni straordinarie;
    5. Contributo per spese funerarie;
    6. Contributo per spese formazione agenti (ditte individuali e s.d.c.).
    7. Premi studio per conseguimento obiettivo scolastico ed accademico;
    8. Premi per tesi di Laurea in materia di contratto di agenzia e previdenza integrativa;
    9. Contributo per assistenza personale permanente;
    10. Contributo assistenza a figli disabili;
    11. Contributo per erogazioni straordinarie over 75 anni.
  2. Dal 1° luglio 2021 al 31luglio 2021 possono essere presentate, in aggiunta a quelle previste al precedente punto, le domande per:

a. Contributo per soggiorno in casa di riposo (I semestre 2021).

  1. Dal 1 settembre 2021 possono essere presentate, in aggiunta a quelle previste ai precedenti punti, le domande per:

a. Contributo per asili nido;
b. Contributo per acquisto libri scolastici.

  1. Dal 01 dicembre 2021 al 31/12/2021, possono essere presentate, in aggiunta a quelle previste ai precedenti punti, le domande per:

a. Contributo per soggiorno in casa di riposo (II semestre 2021).

Molte prestazioni potranno esser presentare esclusivamente on line attraverso l’area riservata;  è necessario quindi registrarsi o a verificare che le credenziali siano attive. (https://www.enasarco.it/guida/come-gli-agenti-possono-registrarsi-allarea-riservata-inenasarco/ v Per accedere all'Area Riservata: https://in2.enasarco.it/login?ReturnUrl=%2f).

Le regole sono diverse da prestazione a prestazione quindi si invita a leggere attentamente il riferimento alla documentazione necessaria per l’accesso alla prestazione di interesse e, cosa più importante, di verificare i tempi per l'invio della domanda. Per il contributo per assistenza ai figli disabili, per esempio, sarà importante inviare prima possibile la documentazione perché si terrà conto dell'ordine cronologico di arrivo delle varie domande.

Per gran parte delle Prestazioni viene chiesto il modello Isee (Per maggiori informazioni:  https://www.cafcisl.it/schede-43-modello_isee).

Per fare il modello Isee potete contattare e/o fissare un appuntamento presso la sede Caf Cisl a voi più vicina(https://www.cafcisl.it/it-ricerca_sedi)

 

 

 

Lavoro, Salute e Sicurezza: la mobilitazione Cgil Cisl Uil approda in Piazza Monte Citorio a Roma

Roma, 28 maggio 2021 – E’ approdata a piazza Montecitorio a Roma la mobilitazione Cgil, Cisl, Uil con i leader Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri per “rivendicare la proroga del blocco dei licenziamenti almeno fino al 31 ottobre, per l’approvazione della riforma degli ammortizzatori sociali, la ripresa dei tavoli di confronto sulle crisi aziendali ancora bloccati al Ministero dello Sviluppo Economico, contro la semplificazione in materia di appalti e per la stipula di un accordo nazionale su salute e sicurezza sul lavoro”.

Nel corso della manifestazione i tre Segretari Generali sono stati ricevuti dal Presidente della Camera Roberto Fico.

Al tavolo con il premier Mario Draghi è stato intento raggiunto un compromesso sul Decreto Semplificazioni con lo stop agli appalti al massimo ribasso, ma resta il nodo del blocco dei licenziamenti al 30 giugno, dopo il vano tentativo di mini-proroga del ministro Orlando.

Dalla piazza romana della mobilitazione il leader Cisl Luigi Sbarra ha rilanciato sul «confronto strutturale con il Governo sui grandi temi: salute e sicurezza, riforme del lavoro, attuazione e presenza del sindacato nel Pnrr, gestione delle crisi al Mise e soprattutto la necessità di allungare la proroga del blocco dei licenziamenti che va collegata al rifinanziamento della cassa Covid».

La mobilitazione, ha assicurato Sbarra, «andrà avanti ancora nei prossimi giorni perché dobbiamo fermare questa lunga scia di sangue, dobbiamo fermare quella che è una vera grande emergenza nazionale: la sicurezza nei luoghi di lavoro, che non può essere considerata un costo ma un grande investimento per il lavoro, la qualità, la sua dignità».

Al presidio hanno preso la parola alcuni delegati in rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti nelle aziende colpite gravemente dalla crisi.

 

 

 

 

Riforma Sport e Lavoro Sportivo, nuova missiva dei Sindacati ai Gruppi Parlamentari di Senato e Camera dei Deputati

Il 10 giugno l’Assemblea unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori Slc Cgil, Nidil Cgil, Fisascat Cisl, Felsa Cisl, Uilcom e Uiltemp

Roma, 28 maggio 2021 – Nuova missiva dei Sindacati di categoria Slc Cgil, Nidil Cgil, Fisascat Cisl, Felsa Cisl, Uilcom e Uiltemp ai capigruppo parlamentari del Senato e della Camera dei Deputati sui nodi della riforma dello Sport e del Lavoro Sportivo ad un binario morto dopo il rinvio dell’entrata in vigore della riforma al 2024. Il settore occupa oltre 100mila lavoratori dipendenti e più di 500mila collaboratori sportivi.

Nella nota congiunta i sindacati stigmatizzano “la scelta operata attraverso il maxiemendamento governativo al c.d. “Decreto Sostegni” che di fatto rinvia al 31 dicembre 2023 l’entrata in vigore della “Riforma sullo Sport”. Tale decisione – sottolineano – compromette un percorso negoziale avviato nei mesi scorsi e finalizzato a disciplinare finalmente la materia del lavoro sportivo, attesa da anni dall’intero comparto.

“Per assicurare una reale prospettiva di rinascita – aggiungono i sindacati – non sono sufficienti i pur necessari sostegni economici” e non è più rinviabile “il riconoscimento della dovuta dignità e di diritti universali in tema di lavoro e welfare a tutte le lavoratrici e lavoratori, ivi compresi le collaboratrici e collaboratori” anche per “valorizzare funzione sociale, educativa, formativa, di aggregazione, di benessere e di prevenzione sanitaria” dei servizi resi.

I sindacati sollecitano le istituzioni a definire “un intervento teso a superare le gravi problematiche che stanno affliggendo il mondo del lavoro sportivo, a tutela dei diritti di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori”. Il 10 giugno una assemblea unitaria dei lavoratori, delle strutture e dei delegati si confronterà sul percorso della riforma e valuterà nuove iniziative di mobilitazione.

 

 

Gap Italia, ufficializzato il piano di chiusure: abbassano le saracinesche due negozi a Milano e Torino, 25 lavoratori coinvolti

Roma, 28 maggio 2021 – Dopo aver annunciato la riorganizzazione nel mese di ottobre 2020 in termini di estrema approssimazione, la catena di abbigliamento statunitense GAP ha formalizzato ai sindacati la chiusura, rispettivamente a giugno e a luglio, di due punti di vendita in Italia: a Milano, presso il Centro commerciale Fiordaliso e a Torino, presso il Centro commerciale Le Gru. Sono 25 i lavoratori coinvolti dalle chiusure.

Si concretizza così la “strategic review europea” e il conseguente e progressivo abbandono della multinazionale statunitense del continente europeo.

Nonostante i diversi incontri svolti tra sindacati e GAP Italia per chiedere trasparenza e definire soluzioni condivise rispetto alla riorganizzazione avviata dall’azienda, la risposta da parte della società è stata la chiusura dei due negozi e le inevitabili ripercussioni per i lavoratori coinvolti, ai quali all’oggi non è stata offerta alcuna prospettiva.

Una scelta grave ed irresponsabile per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, a maggior ragione in considerazione della proroga del divieto di licenziamento, definita fino al prossimo mese di ottobre per il settore del commercio.

Per i sindacati ad aggravare la condotta di GAP si aggiunge la pretesa aziendale di ricorrere alla cassa integrazione in deroga con causale Covid per gestire la chiusura dei punti di vendita, beneficiando quindi, impropriamente, di ammortizzatori volti alla gestione della situazione di emergenza.

Per Filcams, Fisascat e Uiltucs, l’uscita di GAP dal mercato nazionale ed europeo è un segnale tangibile per tutto il settore del retail abbigliamento e moda di come parte delle aziende stiano strumentalmente affrontando la situazione di crisi, alla quale contribuisce senz’altro anche la diffusione dell’e-commerce.

Per i sindacati è necessario che la società torni sulle proprie decisioni, impegnandosi a sostenere investimenti e sviluppo in Italia, mantenendo la propria presenza sul mercato nazionale e garantendo i livelli occupazionali; già nei prossimi giorni sono previste iniziative a sostegno della vertenza nei diversi territori coinvolti.

 

Lottomatica, prosegue il confronto sul percorso di armonizzazione al Contratto nazionale del Terziario Distribuzione Servizi

Sul tavolo la disciplina dello Smart Working, i Sindacati presentato la piattaforma per l’integrativo aziendale applicato ai 1.150 dipendenti

Roma, 28 maggio 2021 – Prosegue il confronto con la direzione societaria di Lottomatica sul Contratto integrativo aziendale applicato ai 1.150 dipendenti del primo operatore italiano del Gioco Legale nell’ambito del percorso di armonizzazione al Ccnl Terziario Distribuzione Servizi. Il Gruppo vanta una rete franchising di 3mila punti scommesse, 1.400 sale gioghi, 13.600 tabaccherie/bar e circa 120 sale gioco di proprietà. Nell’indotto generato sono occupati circa 16mila lavoratori. Sul tavolo la disciplina dello Smart Working che entrerà a pieno titolo nella contrattazione aziendale.

Nelle scorse settimane i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno trasmesso la piattaforma unitaria per la definizione dell’integrativo. La proposta di parte sindacale tiene conto della dimensione internazionale di Lottomatica e dell’apporto fornito dai lavoratori nell’anno record in termini di risultato. Da qui la necessità di “sostenere maggiormente gli sviluppi professionali dei lavoratori” così come è indispensabile “redistribuire la marginalità generata oltre che agli azionisti, anche alle lavoratrici ed ai lavoratori”.

I sindacati in particolare propongono “un riconoscimento economico a tutti i lavoratori legato all’andamento dei risultati aziendali con parametri da individuare a fasce”-

Tra i capitoli della piattaforma unitaria: diritti sindacali, sviluppo professionale; orario di lavoro e banca delle ore; ticket restaurant, smart working/telelavoro, permessi anche per visite mediche, salute e sicurezza. E ancora indennità, part time, reperibilità e pari opportunità. Attenzionati anche i temi dell’assistenza sanitaria e della previdenza complementare, con l’estensione del piano assicurativo anche ai pensionandi a  5 anni dal trattamento, inclusi i lavoratori che usufruiscono dell’istituto dell’isopensione e con l’aumento della percentuale a carico dell’Azienda per l’adesione al fondo di previdenza.

Sul welfare la proposta sindacale verte sull’estensione del contributo già previsto per gli asili nido anche per la scuola elementare e per i centri estivi. La richiesta di intervento anche rispetto la piattaforma Easy Welfare, con l’introduzione di commissione bilaterale per ridefinire il welfare aziendale e aumentare le opportunità di acceso così come sull’introduzione di più fasce di trasformazione nella scelta di destinazione del premio di risultato. Prioritario per i sindacati anche il tema della formazione con un coinvolgimento delle Rsu.

Il negoziato è aggiornato al 7 giugno.