Roma, 11 luglio 2019 – Riparte dalle periferie urbane, sociali e del lavoro l’attività di rappresentanza e tutela della Cisl che a gran voce, dalla Conferenza Nazionale Organizzativa promossa a Roma, ha rilanciato sul potenziamento delle prime linee e sul maggior coinvolgimento dei delegati e dei giovani, ma anche sulla contrattazione sociale, sulla formazione dei quadri, sulla certificazione, sulla trasparenza nell'utilizzo delle risorse e sulla rivisitazione delle modalità della comunicazione: sono questi alcuni dei nuovi obiettivi strategici sanciti dalla kermesse, una occasione anche di verifica sulle importanti decisioni di ristrutturazione organizzativa avviata nel 2015.Sono tanti i progetti ampiamente realizzati dalla Cisl e dalle sue strutture in questi ultimi anni, a cominciare dal nuovo regolamento del personale, dal codice etico, dalle procedure di trasparenza, dall’introduzione di procedure amministrative e contabili omogenee fino all’istituzione di nuove banche dati.Realizzati anche lo sportello lavoro, l'associazione Vivace per le giovani start up, il progetto per l’adeguamento alle nuove normative sulla privacy, il sistema di videoconferenza, l’archivio storico, oltre al completamento, in continuo aggiornamento, dei processi di riassetto orizzontale e verticale delle strutture.Positivi poi i dati del tesseramento: la Cisl nel 2018 conta oltre 4milioni di iscritti, più di 1.750 sedi, dove operano 67 unioni sindacali territoriali, 16 federazioni di categoria di prima affiliazione, 20 unioni sindacali regionali e interregionali. Sono 36.000 gli operatori e i componenti dei consigli generali delle strutture, per il 30,4% è composto donne e il 54,4% da persone con una età compresa tra 36 e 55 anni, 100mila tra delegate e delegati sui luoghi di lavoro e rappresentanti sindacali locali dei pensionati, numero che raggiunge quota 250mila militanti se si contano tutte le candidate e i candidati nelle elezioni di Rsu e i volontari.I prossimi anni saranno decisivi e l’impegno organizzativo Cisl sarà declinato in 5 direttrici: centralità della formazione sindacale, maggiore integrazione organizzativa, rilancio del sistema di servizi Cisl, rendicontazione trasparente e condivisione delle conoscenze e delle competenze.La segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan parla di «una nuova grande stagione di risindacalizzazione» partendo proprio dalle periferie «con l’obiettivo ambizioso di offrire alle persone in difficoltà il diritto alla speranza e alla cittadinanza», sottolinea la sindacalista, attraverso consulenza e servizi inclusivi nelle tante periferie geografiche del nostro paese, per la cittadinanza e per la tutela del lavoro nelle tante periferiE della discontinuità, della precarietà, dei senza contratto, dello sfruttamento economico e dell’insicurezza».Un progetto pienamente condiviso dalla Fist Cisl e dalle federazioni di seconda affiliazione Fisascat Cisl e Felsa Cisl; il segretario generale Davide Guarini, intervenuto alla kermesse, parla di «una nuova strategia verso un cambio di rotta dell’azione del sindacato che sempre più dovrà divenire un punto di riferimento sociale per le persone, le lavoratrici e i lavoratori ed i giovani» ma anche rispetto alle sfide del 21° secolo: l’invecchiamento demografico e l’innovazione tecnologica che richiederanno un impegno nel rafforzamento della contrattazione, sempre più orientata a contrastare il dumping contrattuale e valorizzare il welfare e favorire così un sistema partecipativo ed inclusivo in un’ottica di crescita produttiva, culturale e sociale realizzando appieno la mission del sindacato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *