Roma, 12 settembre 2019 – Il neo Governo Conte Bis targato M5S-Pd-Leu propone una nuova stagione di riforme nel segno di una annunciata discontinuità rispetto al passato.Riforma fiscale, taglio dei parlamentari, riforma della costituzione e riforma elettorale tra le misure annunciate dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, incassata la fiducia di Camera e Senato.E poi lo stop ai rialzi Iva, i tagli della spesa pubblica: ma anche quelli delle tasse sul lavoro, gli interventi per i giovani, il sostegno alle piccole e medie imprese, un piano straordinario per il Sud, con tanto di banca ad hoc, rappresentanza e salario minimo, “garantendo le tutele massime a beneficio dei lavoratori, anche attraverso il meccanismo dell’efficacia erga omnes dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”.Primo banco di prova del Governo Conte Bis la Legge di Stabilità da presentare al Parlamento entro il 15 ottobre per essere poi approvata entro il 31 dicembre 2019. E, sulla manovra, non si è fatta attendere la richiesta di incontro trasmessa al premier Conte da Cgil Cisl Uil sulle misure indispensabili per la crescita e lo sviluppo dell’economia italiana. I tre sindacati confederali hanno intanto annunciato per mercoledì 9 ottobre al Forum di Assago lo svolgimento di una “grande assemblea nazionale delle delegate e dei delegati”.Obiettivo rilanciare i contenuti della piattaforma unitaria” dal titolo “Le priorità di Cgil Cisl Uil per il futuro del Paese” sostenuta nei mesi scorsi con diverse mobilitazioni. La segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, esprimendo apprezzamento sul programma del nuovo Governo, ha commentato positivamente «il riferimento del premier Conte alla lotta all'evasione e il taglio del cuneo fiscale tutto a favore delle buste paga dei lavoratori».Quanto al salario minimo, ha sottolineato la sindacalista, «il tema va affrontato tenendo conto di una molteplicità di fattori sottovalutati. La paga oraria non è rappresentata soltanto dai 9 euro o gli 11 euro – ha evidenziato -ma è un insieme di voci: tredicesima, quattordicesima, diritto alla formazione, welfare aziendale».E ancora Furlan chiede poi al Governo di affrontare seriamente le grandi e medie vertenze che da tanto tempo giacciono inermi sul tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico. Per Furlan c’è molto da fare ed occorre avviare «un confronto serio con le Parti Sociali»La sindacalista suggerisce anche la ricetta per un confronto costruttivo, ossia «ricercare la massima condivisione sia sugli obiettivi strategici che il Governo intende raggiungere, sia sugli strumenti necessari per rilanciare l’economia, combattere le diseguaglianze, ridurre il divario nord-sud, riformare il sistema fiscale e la macchina della pubblica amministrazione».E infine l’apprezzamento per a scelta di una figura di grande competenza come quella di Paolo Gentiloni a Commissario europeo, che consente al nostro Paese di «tornare ad essere centrale nell’Unione europea».