Guarini: «Contratto Terziario, Distribuzione e Servizi riferimento per l’intero mondo della contrattualistica privata con un bacino potenziale di oltre 4milioni di addetti».Milano, 4 febbraio 2020– Situazione globale e commercio mondiale, contesto economico e sociale italiano, mercato del lavoro, pensioni e previdenza, rappresentanza e rappresentatività, contratti e vertenze nel terziario sono i temi al centro del dibattito al Comitato Esecutivo della Fisascat Cisl convocato oggi a Milano. L’organismo esecutivo della categoria del commercio, turismo e servizi della Cisl ha varato le recenti intese di rinnovo dei contratti nazionali del terzo settore Uneba e dei servizi di portierato – applicati complessivamente a circa 100mila addetti – ed ha esaminato lo scenario contrattuale di riferimento, con circa 5milioni di lavoratori interessati dalla scadenza dei contratti nazionali di lavoro. Al vaglio anche lo stato attuale delle principali vertenze aperte nel terziario privato. Primo banco di prova la definizione delle piattaforme unitarie per i nuovi contratti del terziario, distribuzione e servizi e della distribuzione moderna organizzata applicati ai 2,4 milioni di lavoratrici ed i lavoratori occupati nella distribuzione commerciale.«Il contratto nazionale del terziario distribuzione e servizi – ha sottolineato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini nell’intervento introduttivo ai lavori – si pone come un riferimento per l’intero mondo della contrattualistica privata con un bacino potenziale di oltre 4milioni di addetti». «Pochi contratti nazionali infatti – ha sottolineato il sindacalista – sono riusciti in questi anni a costituire un riferimento certo in termini di regole e di trattamenti anche fuori dall’ambito applicativo del commercio affermandosi come un contratto nazionale di lavoro dell’intero macro comparto del terziario e dei sevizi costituendo un argine efficace al nefasto fenomeno della contrattazione in dumping».In calendario anche l’avvio del negoziato per il rinnovo del contratto nazionale del turismo (il 21 febbraio con le associazioni imprenditoriali del settore dell'industria turistica associate a Confindustria e il 27 febbraio con le associazioni imprenditoriali del settore alberghiero ricettivo associate alla Confcommercio) e la prosecuzione delle trattative nel settore del lavoro domestico e nel comparto ortofrutticolo ed agrumario e la stesura dei contratti nel terzo settore socio sanitario assistenziale educativo. Nel comparto dei servizi – multiservizi e vigilanza privata in primis – prevale, ormai da diversi anni, lo stallo dei negoziati mentre nel settore proliferano i contratti pirata che riducono drasticamente salari, diritti e tutele.La vertenza dei lavoratori coinvolti dalla maxi operazione di acquisizione Conad/Auchan allo stato attuale registra un esubero effettivo di 817 impiegati delle sedi ai quali si aggiungono i lavoratori attivi nei format maggiori che risulteranno ridondanti a seguito delle previste riduzioni delle superfici commerciali stimati intorni alle 1.000 unità.Non meno articolata la situazione dei 16mila ex Lsu e Appalti Storici addetti ai servizi di pulizia, ausiliariato e decoro nelle scuole statali italiane per i quali dal 1° marzo si concretizzerà l’atteso processo di internalizzazione;con la procedura di selezione online terminata l’8 gennaio scorso sono state valutate idonee solo 12.977 domande. Un numero certamente importante ma le procedure di licenziamento avviate dalle società del settore coinvolgono complessivamente 16.263 lavoratori. Se non ci saranno interventi di modifica dunque 3.255 resteranno fuori dalle assunzioni mentre 4.700 saranno assunte a part time secondo i dati forniti durante l’incontro.Ancora senza una soluzione di prospettiva la vertenza dei 1.700 lavoratori ex Mercatone Uno con 14 manifestazioni di interesse per soli 44 punti vendita del Gruppo e il riassorbimento parziale degli attuali livelli occupazionali.Sullo sfondo anche la vertenza dei 6mila addetti dell’indotto dei servizi di pulizia industriale, della ristorazione e della vigilanza privata e delle attività funzionali all’impresa che in tutta Italia ruota intorno agli stabilimenti Ex Ilva Arcelor Mittal.«Il nostro compito è quello di salvaguardare i posti di lavoro e contrastare l’avanzamento del dumping nel settore dei servizi» ha dichiarato Guarini sottolineando che «il Sindacato tenterà da un lato di ricondurre nell’alveo della contrattazione siglata dalle associazioni maggiormente rappresentative i settori che da diversi anni ormai attendono il sacrosanto rinnovo e dall’altro di ridurre l’impatto delle crisi aziendali e dell’irreversibile metamorfosi del settore commerciale distributivo in uno scenario contraddistinto da trasformazioni radicali con un ruolo sempre più marcato dell’ambito della vendita al dettaglio e della distribuzione di tipo associativo».