Roma, 16 aprile 2020- Cgil Cisl e Uil hanno sollecitato un incontro urgente al Presidente del Consiglio Conte per un confronto sulla Fase 2, prima della ripresa delle attività produttive, economiche e sociali in Italia. Per le tre confederazioni è “fondamentale che venga mantenuto un forte presidio e una regia nazionale sul tema della sicurezza e della tutela massima della salute per tutti i lavoratori e le lavoratrici con l’obiettivo di arrivare preparati alle scadenze di maggio contenute nel Dpcm del 10 aprile” recita un comunicato unitario. Per Cgil Cisl Uil, che hanno espresso perplessità sulle “iniziative di singole regioni o realtà territoriali del paese”, “non è il momento delle fughe in avanti o dei protagonismi” e ancora “occorrono linee guida omogenee e dettagliate da parte del Governo condivise con le Parti Sociali ed i livelli istituzionali tenendo conto delle indicazioni dei comitati tecnici e scientifici insediati dal Governo”. Le tre confederazioni invocano il rispetto di “tutte le procedure previste dal protocollo sulla sicurezza sottoscritto il 14 marzo scorso dal Governo e da tutte le Parti Sociali, con le necessarie implementazioni e sostegni legislativi”. “Gli eventuali test sanitari devono essere vidimati e certificati dal Comitato tecnico scientifico e dal Ministero della salute e in ogni caso gestiti dal Servizio sanitario pubblico. Vanno definite condizioni di sicurezza nel sistema dei trasporti dei lavoratori e dei cittadini” prosegue la nota unitaria dove si sottolinea anche la necessità di “una sintesi a livello nazionale in modo dare certezza e regole precise da adottare a tutte le regioni, ai territori, alle aziende a tutti i settori della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici” e ancora che “la distribuzione dei dispositivi di sicurezza per i lavoratori e cittadini deve essere garantita in tutti i territori e dei luoghi di lavoro”. Per Cgil Cisl Uil “si devono, altresì, discutere delle misure a sostegno del lavoro che il Governo sarà chiamato ad adottare nei prossimi provvedimenti legislativi” ed “è prioritario, dunque, che sia data continuità, ma più efficienza e rapidità nell’erogazione dei relativi assegni, a tutti gli ammortizzatori sociali necessari a gestire il graduale rientro dei lavoratori nel processo produttivo, in coerenza con un’organizzazione del lavoro rispettosa della sicurezza”. “E’ il momento della coesione e dell’unità per uscire dall’emergenza sanitaria per costruire le condizioni di un nuovo modello sociale economico e del lavoro. Per tali ragioni Cgil, Cisl e Uil – conclude il comunicato congiunto – sollecitano un confronto urgente con il Governo e con le parti sociali nello spirito costruttivo e responsabile che ha caratterizzato questa fase di difficile gestione dell’emergenza sanitaria, sociale ed economica”.