Roma, 27 maggio 2020– Sono passati quasi tre mesi da quando il 1° marzo 2020 la procedura di internalizzazione dei servizi di pulizie nelle scuole statali italiane ha lasciato senza il proprio posto di lavoro 4 mila persone. In un volantino unitario diffuso sui social i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti accendono ancora una volta i riflettori sulla complessa vertenza che rischia di trasformarsi in un vero dramma sociale per migliaia di lavoratrici e lavoratori che “sono ancora dipendenti delle imprese ex titolari degli appalti internalizzati e che, ad oggi, sono stati collocati in ammortizzatore sociale“.

I sindacati, recita il volantino, hanno “da tempo chiesto un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti (PdCM, ministero dell’Istruzione, ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regioni ed Imprese) per individuare percorsi per queste lavoratrici e lavoratori, necessari ancora di più oggi che il Paese sta attraversando un’emergenza drammatica dove nessuno deve essere lasciato senza protezione”.

Le tre sigle sollecitano “soluzioni, anche in concorso tra loro, per dare una risposta strutturale di occupazione e di reddito”. In particolare i sindacati chiedono di “utilizzare i lavoratori per le operazioni di pulizia e sanificazione che ogni scuola dovrà fare in previsione della riapertura degli istituti scolastici in occasione degli esami e per la ripresa dell’anno scolastico 2020/2021 coinvolgendo gli Usr; impegnare le Regioni e i Comuni per individuare attività aggiuntive dirette e/o in appalto; coinvolgere le imprese per ricollocazioni sostenibili in altri appalti, anche a fronte dell’aumento delle attività di pulizia e sanificazione conseguenti all’emergenza da Covid-19; anticipare la seconda fase del Concorso per titoli e servizio che potrà portare all’immissione in ruolo dei lavoratori a fronte di posti accantonati ancora disponibili di lavoro”.

Per i sindacati “non c’è tempo da perdere” anche considerato che “la copertura degli ammortizzatori sociali sta finendo”. “Il percorso di internalizzazione – recita il volantino nelle conclusioni – deve concludersi assicurando la continuità occupazionale a tutte e a tutti”.

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