Roma,16 luglio 2020 – Mense e pulizie scolastiche e aziendali, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti hanno trasmesso una nuova missiba al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e al Presidente dell’Inps Pasquale Tridico.
Le quattro sigle, a meno di un mese dalla giornata di mobilitazione nazionale del 24 giugno – organizzata con iniziative e manifestazioni territoriali promossi in oltre 60 città in tutta Italia e con un presidio a Roma a Piazza Montecitorio – accendono nuovamente i riflettori sulla situazione “degli oltre 8mila lavoratori e lavoratrici di imprese in appalto di servizi di mensa e pulizia presso aziende private che, allo stato, non possono usufruire di nessun ammortizzatore sociale – denunciano i sindacati nella missiva – a causa di un “buco” normativo”.
“Dal 6 luglio – stigmatizzano nella nota congiunta – i lavoratori sono senza copertura reddituale e contributiva – nonostante la loro condizione sia riconducibile al fermo e/o riduzione dell’attività individuata dal Dlgs 148/2015 per la quale si prevede il ricorso all’integrazione salariale straordinaria individuata e per la quale imprese e lavoratori versano regolare contribuzione – trovandosi a vivere una situazione insostenibile, ancora di più per la platea di riferimento, per la maggioranza donne, con contratti individuali a poche ore settimanali” .
I sindacati stigmatizzano l’assenza di risposte su una vertenza che, per dimensioni occupazionali, “necessita invece di interventi risolutivi”.
Le quattro sigle hanno sollecitato un incontro istituzionale e “un intervento in tempi rapidissimi per garantire l’accesso alla cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale, anche in assenza di ricorso agli ammortizzatori sociali da parte dell’azienda appaltante”. I sindacati suggeriscono l’emanazione di “una circolare esplicativa Inps, con valenza retroattiva, prevedendo in tal modo la copertura della data di esaurimento dei periodi di Cigd con causale Covid-19”.
A più riprese, nelle scorse settimane, i sindacati hanno sollecitato le istituzioni sulla proroga, per almeno 27 settimane, degli ammortizzatori con causale Covid-19 per tutti i lavoratori, e celerità nei pagamenti delle indennità da parte dell’Inps; sulla ripresa delle attività contestualmente alla ripartenza dell’anno scolastico a settembre in presenza e in sicurezza per tutti dove i servizi in appalto riprendano contestualmente alla didattica; sull’accesso agli ammortizzatori sociali ordinari senza condizionalità rispetto al committente per le imprese e i lavoratori delle mense, pulizie e vigilanza aziendali; e infine sulla riforma complessiva degli ammortizzatori sociali per non discriminare i lavoratori in appalto e risposte strutturali per i lavoratori part time ciclici e infine misure di sostegno economico straordinarie per affrontare l’emergenza.