Blanca: «Una brutta pagina di storia, riassorbire i lavoratori nel tessuto produttivo»

Roma, 20 novembre 2020 – Si conclude con l’amaro in bocca la vicenda Mercatone Uno. Il Tribunale di Bologna, ritenendo non sussistenti i presupposti per la prosecuzione dell’esercizio di impresa ha dichiarato la cessazione dell’attività di impresa in capo all’Amministrazione Straordinaria di M. Business. con decorrenza dal 24 novembre.

I 1.333 lavoratori dello storico marchio in forza all’amministrazione straordinaria, per 12 mesi, sempre a far data dal 24 novembre, accederanno al percorso di Cigs per cessazione di attività prevista dal cosiddetto Decreto Genova.

E’ quanto previsto dal verbale di accordo redatto al termine del previsto tavolo al ministero del Lavoro convocato in modalità videoconferenza con i rappresentati del dicastero e del ministero dello Sviluppo Economico, i tre Commissari Straordinari, i rappresentanti delle Regioni coinvolte (e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uitucs.

La vertenza, era nel frattempo approdata anche al ministero dello Sviluppo Economico con la partecipazione di Anpal Servizi. Nel corso della Cigs, si precisa nell’intesa, potranno concretizzarsi ulteriori cessioni degli immobili di proprietà della Procedura di amministrazione straordinaria con obbligo di assunzione del personale come potranno essere attuati progetti di autoimprenditorialità. Le Regioni hanno nel frattempo individuato le azioni di politica attiva in favore dei lavoratori coinvolti.

I sindacati hanno chiesto un provvedimento normativo ad hoc in continuità con le previsioni del DL Milleproroghe, affinchè il trattamento straordinario di integrazione salariale sia effettivamente rapportato al trattamento economico ante cessione alla Shernon Holding, ed hanno sollecitato momenti di verifica e monitoraggio dell’accordo.

Anche per gli altri 261 lavoratori del marchio, per i quali sono state formalizzate le cessioni autorizzate per 13 punti vendita, 9 passati alla Rica Gest e 4 alla A&V, è stato definito l’accesso alla Cigs per ristrutturazione e in attesa della riapertura degli esercizi, sempre a partire dal 24 novembre La vertenza, era nel frattempo approdata al ministero dello Sviluppo Economico.

Al tavolo, oltre ai rappresentanti del dicastero e al Sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico e del ministero del Lavoro, i Commissari Straordinari, i sindacati di categoria Cgil, Cisl, Uil e Ugl, le Regioni coinvolte Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia e Anpal Servizi.

La segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca ha enfatizzato “l’urgenza di dare prospettive ai lavoratori” sottolineando che “la Naspi e il sostegno al reddito non sono bastevoli per i lavoratori di un brand storico che molto ha rappresentato nelle economie territoriali, lavoratori competenti desiderosi di tornare in attività”.

Blanca ha anche evidenziato che “le politiche attive sono un sostegno importante” auspicando “il riassorbimento dei lavoratori nel tessuto produttivo”.

La sindacalista ha definito la vertenza Mercatone Uno “una brutta pagina di storia anche per quanto attiene i rapporti con le istituzioni” e, pur considerando “importante l’approdo di Anpal Servizi sulle politiche attive” ritiene “non bastevole l’intervento”. “La vicenda – ha concluso la sindacalista – sia di esempio affinchè non si ripetano episodi di questa natura”.

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