Lavoratori in cassa Covid-19 fino al 30 giugno 2021, i sindacati hanno chiesto l’attivazione del Tavolo di Crisi al Mise
Roma, 12 febbraio 2021 – A confronto con le organizzazioni sindacali la direzione della catena di profumerie Douglas Italia ha aggiornato i numeri del Piano di Riorganizzazione in Italia annunciato a mezzo stampa nelle scorse settimane; entro il 2022 chiuderanno 128 negozi. L’analisi aziendale ne ha già individuati 77 con 271 lavoratori coinvolti.
I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che hanno attivato lo stato di agitazione nazionale, hanno stigmatizzato il comportamento unilaterale ed inaccettabile della multinazionale tedesca che fino ad oggi si è sviluppata anche attraverso il ricorso a cospicui contributi e aiuti economici in Italia, con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali Covid e non, attraverso i sacrifici economici imposti alle lavoratrici e ai lavoratori e con il taglio dei posti di lavoro.
I sindacati hanno sollecitato un piano industriale di ristrutturazione che faccia comprendere l’indirizzo della multinazionale in Italia ed in Europa. Tale progetto deve tener conto delle prerogative delle lavoratrici e dei lavoratori con il mantenimento massimo possibile del livello occupazionale. Hanno poi chiesto ed ottenuto dalla direzione aziendale l’attivazione della Cassa Covid per ulteriori 12 settimane dal 1 febbraio al 30 giugno 2021 con l’integrazione al 100% del salario; inoltre, hanno ottenuto la copertura salariale a carico di Douglas dei giorni di non lavoro subiti dalle lavoratrici e dai lavoratori nel mese di gennaio 2021.
Tra le richieste sindacali il proseguimento del confronto basato su strumenti condivisi che di fatto impediscano che il prezzo dell’attuale situazione di incertezza venga scaricata sulla componente lavoro, A tale proposito hanno inviato una missiva al ministero dello Sviluppo Economico sollecitando l’attivazione di un Tavolo di Crisi con l’intento di valutare tutte le possibilità e gli strumenti utili alla tutela dell’occupazione, sottolineando l’attuale assenza di un piano industriale comprensivo degli aspetti di ristrutturazione e riorganizzazione e di collocazione sul mercato.
L’operazione di ristrutturazione annunciata da Douglas coinvolgerà oltre all’Italia tutta la rete dei negozi in Europa. Sulla vertenza si è attivato anche il sindacato europeo del Commercio Uni Europa Commerce che ha chiesto supporto ai sindacati affiliati, tra i quali la Fisascat Cisl, al fine di avviare un’azione immediata di mobilitazione europea coordinata.