Roma, 11 marzo 2021 – Ad un anno dall'inizio della pandemia globale, il sindacato internazionale della cura e dell’assistenza alla persona Unicare, aderente al sindacato globale dei servizi Uni Global Union, ha rilasciato le nuove linee guida per assicurare salute e sicurezza ai lavoratori del settore e per contrastare l’avanzata del Coronavirus nei luoghi di lavoro. Il comparto in tutto il mondo occupa complessivamente oltre 381 milioni di lavoratrice e lavoratori, di cui più di 92 milioni nel settore socio sanitario assistenziale e circa 70 milioni nel comparto del lavoro domestico. In Italia la stima degli addetti è di circa 600mila nel terzo settore socio sanitario assistenziale educativo mentre raggiunge quota 2milioni di addetti colf e badanti nel settore del lavoro domestico.
A dodici mesi dal primo blocco globale, la situazione nelle case di cura e nelle Rsa di tutto il mondo è ancora critica; I residenti in case hanno avuto i tassi di mortalità più alti in molti paesi. Recentemente Uni Global Union ha pubblicato un nuovo rapporto https://www.uniglobalunion.org/news/new-report-pandemic-places-long-term-care-work-among-worlds-most-dangerous-jobs che dimostra come il coronavirus abbia reso il lavoro di assistenza e di cura a lungo termine uno dei lavori più pericolosi.
“Building A Shield Against COVID-19”, “Costruire uno scudo contro il Covid-19”, è il leitmotiv della campagna del sindacato internazionale che punta essenzialmente ad offrire ai sindacati affiliati le linee guida chiave per esercitare il potere contrattuale per migliorare le condizioni nei luoghi di lavoro e nel settore nel suo complesso.
Queste linee guida raccomandano ai sindacati e ai rappresentanti datoriali di negoziare e sostenere:
- L’utilizzo di DPI adeguati, l’accesso al vaccino Covid-19 e test diagnostico gratuito;
- Livelli di professionalità che assicurino assistenza di qualità per i residenti, un carico di lavoro gestibile e salari sostenibili per famiglie per i lavoratori;
- La definizione e la corretta applicazione di Protocolli anti Covid-19;
- La costituzione di Comitati ad hoc che vigilino sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro;
- Una necessaria formazione alle lavoratrici e ai lavoratori sulle malattie infettive;
- Il riconoscimento del Covid-19 come una malattia professionale nel settore dell'assistenza a lungo termine;
- Il riconoscimento di tempo libero retribuito e cure mediche di qualità per tutti i lavoratori che si ammalano;
- Supportare l'accesso alla rappresentanza sindacale e alla contrattazione collettiva.
In Italia l’apporto della bilateralità settoriale ha consentito di supportare i lavoratori e i datori di lavoro nei settori della cura e dell’assistenza alla persona. Nel settore del lavoro domestico la bilateralità è scesa in campo per rispondere ai numerosi bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto con prestazioni sanitarie integrative ad hoc legate all’emergenza Covid-19, con uno stanziamento pari a 6 milioni di euro, erogate attraverso la cassa di assistenza sanitaria integrativa di settore Cassa Colf.
I recenti Avvisi Comuni sottoscritti in Italia da sindacati e rappresentanti dei datori di lavoro rivolti alle istituzioni rilanciano proprio sull’urgenza di includere gli addetti alla cura domiciliare di anziani, bambini e persone fragili e i lavoratori del Terzo Settore Socio Sanitario Assistenziale Educativo, così come la tutela della salute delle persone che beneficiano dei servizi, tra le categorie dei soggetti a cui somministrare il vaccino nelle prime fasi del Piano Vaccinale.
«Il settore della cura e dell’assistenza nel suo complesso in Italia è tra quelli più colpiti dal contagio da Covid-19 con il 19,3% delle denunce segnalate dall’Inail subito dopo gli infermieri, i medici e i tecnici della salute con il 39,2% delle denunce» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini sottolineando che «nelle case di cura e nelle Rsa, soprattutto nella prima fase della pandemia, il coronavirus ha mietuto centinaia di migliaia di vittime tra lavoratori e fruitori dei servizi in assenza di misure adeguate al contenimento del contagio».
«Le linee guida del sindacato internazionale Unicare – ha aggiunto il sindacalista – rappresentano un invito all’azione che accogliamo con convinzione alle quali ci atterremo per contrastare l’avanzata del virus e assicurare salute e sicurezza ai lavoratori e nei luoghi di lavoro». «Il nostro obiettivo – ha concluso Guarini – è quello di garantire ai lavoratori l’utilizzo dei Dpi e di favorire l’accesso al piano vaccinale per aumentare gli standard di sicurezza».