Roma, 9 giugno 2021 – Sindacati e atleti tutti contro il blitz parlamentare della scorsa settimana che ha rinviato, di fatto sine die, l'entrata in vigore della riforma dello sport posticipata al 31 dicembre 2023.
Al termine di un incontro oggi tra Slc-Cgil, Fisascat-Cisl, Uilcom-Uil dei lavoratori dello sport e la Cids che vede al suo interno le rappresentanze di atleti e atlete di diverse discipline e tecnici (Aic, Giba, Aip Air, Accpi, Aiac) è stato infatti stabilito "un percorso comune" per opporsi alla decisione.
Tutte le sigle presenti infatti hanno ribadito la consapevolezza di una riforma imperfetta ma che, "con la prevista proroga di un anno" avrebbe potuto "trovare le opportune modifiche e soluzioni alle criticità persistenti, avviando di conseguenza il percorso virtuoso verso il riconoscimento dei diritti di base e delle tutele assicurative e previdenziali per tutti i lavoratori dello sport.
Serve dunque "improrogabilmente", chiedono tutti,ristabilire un termine per la piena applicazione della riforma all'interno dei tempi della attuale legislatura, "senza il quale verrebbe meno ogni possibilità di confronto sui temi ivi contenuti, rendendo di fatto nulla un intervento legislativo che doveva rappresentare, dopo lunghi mesi di riunioni e lavoro di due governi, un sostanziale cambio di passo per tutto il settore".
"Chi ha gettato il pallone in tribuna lo riprenda e lo rimetta al centro del campo. Solo con proposte concrete e un confronto sui contenuti anche con le organizzazioni di rappresentanza del settore si può dare un futuro allo sport italiano che, dopo la pandemia, ha assoluta necessità di essere ridisegnato e rilanciato, cominciando dai diritti di chi ci lavora", conclude la nota unitaria.