Roma, 24 luglio 2020 – Doppia mobilitazione di Cgil Cisl e Uil per sollecitare il Governo all'avvio di un confronto urgente sulla strategia di spesa che si appresta a varare per utilizzare le risorse del Recovery Fund: il 29 luglio e il 18 settembre le tre confederazioni ridaranno voce alla piattaforma sindacale messa a punto sui temi del lavoro e per la riduzione delle diseguaglianze sociali riportando così al centro dell'agenda politica le rivendicazioni sindacali.

La prima iniziativa pubblica, “la notte per il lavoro”, si svolgerà in piazza Santi Apostoli, a Roma, il prossimo 29 luglio, a partire dalle 20,30, ed avrà al centro le rivendicazioni sindacali, a partire dal blocco dei licenziamenti, la proroga degli ammortizzatori sociali fino alla fine dell’anno, la riforma fiscale e la lotta all’evasione, i rinnovi contrattuali nazionali privati e pubblici, investimenti, sanità, sicurezza sul lavoro, conoscenza, cultura , infrastrutture materiali ed immateriali, lavoro stabile, digitalizzazione, mezzogiorno, previdenza, legge sulla non autosufficienza, inclusione sociale e soluzione delle crisi aziendali aperte, con le testimonianze dei delegati e le conclusioni dei leader nazionali di Cgil, Cisl , Uil, Landini, Furlan, Bombardieri.

Le modalità e gli obiettivi della manifestazione saranno illustrate in una conferenza stampa il 28 luglio dagli stessi leader sindacali. In programma per i primi di agosto anche un’iniziativa pubblica sul tema della sicurezza del lavoro. Il 18 settembre, si svolgerà una giornata di mobilitazione nazionale di tutto il mondo del lavoro a sostegno delle rivendicazioni di Cgil, Cisl, Uil ed a supporto del confronto sulle scelte che il Governo assumerà nella prossima legge di bilancio.

"Ora spetta a noi investire bene i miliardi del Recovery Fund e non disperderli: non deve essere sprecato neppure un euro".
Ha dichiarato la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan sottolineando che “l'Europa è cambiata, ha scoperto il tema della solidarietà tra i paesi europei". La sindacalista ha evidenziato che “ci sono poi i 37 miliardi del Mes da investire nel sistema sanitario pubblico, risorse che vanno utilizzate e che possono servire a far fare un salto di qualità al sistema sanitario" italiano.

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