Roma, 19 settembre 2019 – Continua il confronto in sede sindacale sulla maxi operazione di acquisizione Conad/Auchan che complessivamente coinvolge circa 18mila lavoratori e più di 250 vendita. Avviato l’esame congiunto sul passaggio dei primi 109 punti vendita, e dei 5700 lavoratori coinvolti, che transiteranno al sistema Conad fra ottobre 2019 e marzo 2020.La Fisascat Cisl ha richiesto che venga esplicitato univocamente il campo applicativo di un eventuale intesa raggiunta rispetto ai trasferimenti considerato che la pluralità di imprese coinvolte anche di piccole dimensioni indurrebbe a ritenere che la portata delle soluzioni eventualmente pattuite potrebbe non interessare l’intera platea dei soggetti coinvolti.Nel merito la categoria cislina ritiene necessario non operare in maniera disgiunta nel confronto con la società Bdc, alla cui direzione e coordinamento sono sottoposte le imprese Auchan, Sma, Scd.Il prossimo incontro programmato per il 23 settembre oltre che proseguire l’esame dell’esame congiunto sulle motivazioni e gli esiti dei processi di trasferimento dei 109 negozi servirà per approfondire i temi connessi ad una soluzione complessiva della vertenza conseguente all’acquisizione del gruppo Auchan.«Contestualmente al trasferimento dei 109 punti vendita – ha sottolineato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice – va affrontata la questione del destino occupazionale dei dipendenti impiegati sia nella logistica che nelle attività amministrative e commerciale delle sedi di Rozzano, Ancona, Brescia e Roma».«In particolare – ha aggiunto il sindacalista – ci aspettiamo di avere dalla controparte informazioni di maggior dettaglio in ordine al destino degli ipermercati non ricompresi dal passaggio, al futuro del personale della logistica e delle sedi amministrativo/ e commerciali come anche sul ricorso agli ammortizzatori sociali e a forme di incentivazione all’esodo volontario che, per la Fisascat Cisl, non può comunque prescindere da una ponderata valutazione degli effetti che si potrebbero avere sull’efficienza dei servizi soprattutto in relazione al rischio di trasferimenti unilaterali».

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