Dell’Orefice: «Il rilancio della Cooperativa passi anche da investimenti, nuove aperture e da interventi di ammodernamento e di restyling delle strutture di vendita gestite direttamente»
Roma, 19 maggio 2021 - Prosegue il confronto tra i sindacati di categoria Cgil Cisl Uil e la direzione di Coop Alleanza 3.0. Dopo l’intesa sulla risoluzione incentivata del rapporto di lavoro siglata le scorse settimame le parti si sono aggiornate sul Bilancio di Esercizio 2020, sottoposto all’approvazione delle assemblee dei soci della cooperativa di consumatori, e sul futuro della rete commerciale siciliana.
Dal Bilancio 2020 emerge il miglioramento del margine operativo lordo (al 24%), così come della produttività (a 187,50 €), dell’incidenza del costo del lavoro sui ricavi (al 13,41%) e dei costi di sede (al 2,13%). Le vendite ad insegna Coop (vale a dire quelle realizzate tra rete diretta, partecipate, Easycoop e franchising) hanno raggiunto quota 5,12 miliardi di euro; le vendite della sola rete diretta (Cooperativa più controllate) sono state di 4,36 miliardi di euro, facendo registrare un incremento di 52 milioni di euro rispetto al 2019.
Dall’illustrazione bilancio consuntivo è emerso inoltre un calo di 8milioni di euro dell’Ebitda della gestione caratteristica, in netto miglioramento rispetto ai due esercizi precedenti (era stato di -120 milioni di euro). Il bilancio evidenzia poi le sensibili difficoltà registrate dalle altre gestioni relative alle partecipate attive in settori pesantemente colpiti dalla pandemia da Covid-19, come librerie, viaggi e turismo.
Dal conto economico gestionale consolidato di IGD Siiq SpA (La società quotata in Borsa Immobiliare Grande Distribuzione Società di Investimento Immobiliare, una delle principali società italiane del settore immobiliare retail nei centri commerciali di medie-grandi dimensioni composti da ipermercato-superstore e galleria commerciale, controllata da Coop Alleanza 3.0), si rileva che al 31 dicembre 2020, i ricavi da attività locativa hanno subito un decremento ed il Gruppo Unipol non ha proceduto alla distribuzione dei dividendi in ossequio alle raccomandazioni delle autorità di vigilanza per banche e assicurazioni, nonostante gli importanti risultati conseguiti dalla compagnia assicurativa anche a seguito della alienazione del ramo bancario.
Il prestito soci è calato meno del previsto nell’arco del 2020 ed il rapporto prestito/patrimonio netto è abbondantemente sotto controllo a 1,69.
Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice «è indubbio che si sia in presenza di una forte riduzione delle perdite rispetto all’esercizio 2019, che, infatti nel 2020, ammontano a -132 milioni di euro, a livello di bilancio consolidato, ed a -138 milioni di euro in termini di risultato netto della Cooperativa».
Il sindacalista si è espresso anche sul futuro dei punti vendita della rete siciliana. «Oltre alle verifiche in ordine alla affidabilità economico-patrimoniale del soggetto imprenditoriale interessato a rilevare i punti vendita in Sicilia ed alla realizzabilità del piano industriale che lo stesso elaborerà – ha evidenziato – è necessario affrontare il tema della responsabilità di Coop Alleanza 3.0 nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori siciliani anche in una visione prospettica, ovverosia nel caso in cui tale piano non dovesse avere gli auspicabili esiti in termini di garanzia occupazionale e di continuità commerciale».
«La Fisascat Cisl – ha poi sottolineato – si è dichiarata preoccupata per il fatto che la Direzione di Coop Alleanza 3.0 abbia ammesso di aver operato, nel 2020, meno investimenti di quelli in programma». Il sindacalista ricorda che «la stessa Cooperativa si era impegnata ad effettuare investimenti per circa 500 milioni di euro nell’arco di vigenza dell’Accordo quadro, ossia entro il 31 dicembre 2023, e ad operare, sempre nello stesso periodo, 40 nuove aperture». «A questo punto – ha aggiunto – non può essere trascurata la strada dell’implementazione della presenza commerciale di Coop Alleanza 3.0».
«Il rilancio della Cooperativa – ha concluso Dell’Orefice – non può avvenire unicamente per il tramite di una maggiore efficienza dei pochi fattori sinora interessati dagli interventi aziendali, ossia dalla dismissione dei punti vendita e dalle risoluzioni incentivate dei rapporti di lavoro, ma passa, necessariamente, anche per nuove aperture, interventi di ammodernamento e di restyling delle strutture di vendita gestite direttamente».