Dell’Orefice: «Abbiamo proposto contenuti volti a rendere più equilibrato un impianto di regole che, seppur calato in un contesto del tutto eccezionale, potrebbe in un prossimo futuro rappresentare una parte strutturale dell’organizzazione del lavoro nell’ambito di talune funzioni aziendali».
Roma, 27 novembre 2020 – Il confronto con la direzione di Coop Alleanza 3.0 sul Piano di Rilancio 2020-2023 avviato dalla cooperativa di consumatori è proseguito sui temi dello smart working per i dipendenti delle sedi e sull’andamento del piano di riorganizzazione.
Il confronto sullo smart working
Sul lavoro agile la discussione si è concentrata sull’individuazione dei destinatari, sulle modalità di attivazione, sull’organizzazione del lavoro, sul diritto alla disconnessione, sulla formazione, sugli strumenti di lavoro, sulla prevenzione e sulla sicurezza sul lavoro.
La Fisascat Cisl ha chiesto di condividere il modello di accordo individuale che ogni lavoratore dovrà sottoscrivere; nell’intesa collettiva dovranno essere esplicitate le funzioni, le aree ed i ruoli che saranno interessati dallo smart working, al fine di rendere maggiormente chiari ai lavoratori i termini di funzionamento dello stesso, compresi i criteri da osservarsi per l’accoglimento (o il non accoglimento) delle manifestazioni di interesse. Tra le richieste della categoria cislina anche quella di prevedere che, qualora la manifestazione di volontà formulata dal lavoratore di effettuare la propria prestazione in modalità smart working non fosse accolta dalla Cooperativa, la direzione delle risorse umane di quest’ultima debba fornire le motivazioni del diniego al diretto interessato. Così come il diritto di recesso possa essere esercitato da ambo le parti dando motivazione del recesso all’altra parte. La Fisascat ha chiesto anche di articolare la modalità di lavoro agile (per esempio in giornaliero, settimanale, ecc.), anche al fine di evitare, in condizioni di contesto normali, un eccessivo disequilibrio fra giornate in smart working e in presenza e di incrementare la quota di contribuzione aziendale per gli oneri connessi al lavoro da casa (una tantum di 100 €). Il confronto sul tema dello smart working è aggiornato al 7 dicembre.
L’andamento del piano di riorganizzazione
Sul tema dell’attuazione del piano di riorganizzazione, i rappresentanti di Coop Alleanza 3.0 hanno richiamato le misure principali finora poste in essere. In primis la cooperativa di consumatori ha illustrato ai sindacati i risultati positivi – ed in controtendenza – fatti registrare dalla gestione caratteristica, che, sia pure attribuibili al sostenuto incremento delle vendite dei generi alimentari, soprattutto per i format commerciali di prossimità, ingenerato dall’emergenza pandemica in atto, risultano certamente incoraggianti e testimoniano l’efficacia di quanto la Cooperativa sta realizzando in termini di riorganizzazione. Coop Allenza 3.0 ha anticipato anche che prossimamente partiranno due “cantieri” riguardanti i freschissimi e gli ipermercati; su tali importanti campi, nei quali si dispiegheranno le misure riorganizzative, le parti torneranno ad incontrarsi.
La rete siciliana
Rispetto al futuro della rete siciliana la Cooperativa di Consumatori ha confermato la determinazione di dismetterla e di volerla cedere agli interlocutori coi quali – da tempo – sta intrattenendo un confronto teso a verificarne il possesso dei requisiti di affidabilità finanziaria e patrimoniale. La Fisascat Cisl, oltre a ribadire la preoccupazione per il destino delle lavoratrici e dei lavoratori siciliani, ha stigmatizzato l’estrema confusione nella quale, almeno apparentemente, si starebbe gestendo questa importante fase di verifica (sull’affidabilità dei potenziali cessionari). I dirigenti delle Federazioni sindacali della Sicilia hanno testimoniato lo sconforto ed il disorientamento dei lavoratori chiedendo alla Cooperativa di accordare un incontro per riprendere le fila del confronto sul futuro dei negozi.
La posizione della Fisascat Cisl
Al tavolo ha preso parte il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice. Sullo smart working il sindacalista sottolinea che «la categoria cislina ha tentato di proporre alcuni contenuti volti a rendere più equilibrato un impianto di regole che, seppur calato in un contesto del tutto eccezionale, potrebbe, in un futuro anche prossimo, rappresentare una parte strutturale dell’organizzazione del lavoro nell’ambito di talune funzioni aziendali».
Sulla riorganizzazione, e in particolare sulla riorganizzazione dei reparti freschi e freschissimi, il sindacalista ha evidenziato che «l’intervento sui reparti freschissimi, tra le altre cose, potrebbe prevedere anche il superamento di qualche banco servito, laddove non vi fossero condizioni di sostenibilità, con la collocazione presso i punti vendita delle pareti attrezzate con murali take away, mentre per gli ipermercati si potrebbe profilare una collaborazione con operatori commerciali specializzati per la gestione dei reparti no food, oltre ad un “aggiornamento” di alcune superfici di vendita».