Guarini: «Non dobbiamo allentare l’attenzione, necessario implementare e aggiornare le regole per il contenimento dei contagi nei luoghi di lavoro»

#NonAbbassiamoLaGuardia #RestiamoUniti

Roma, 10 novembre 2020 – Si è svolta in modalità videoconferenza la prima riunione di Coordinamento dei Comitati Aziendali Covid-19 – promossa dalla Fisascat Cisl – varati a seguito del “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” condiviso il 14 marzo 2020 da Governo Parti Sociali e poi aggiornato il 24 aprile 2020. Al centro del confronto interno alla categoria il riacutizzarsi della crisi pandemica che sta investendo il nostro Paese con l’inevitabile corollario di criticità e problemi riscontrati nei luoghi di lavoro, dove i contagi riflettono il dato nazionale comunicati dall’Istituto superiore di sanità.

I casi di infezione da Covid-19 di origine professionale denunciati all’Inail alla data del 30 settembre sono 54.128, pari a circa il 15% del complesso delle denunce pervenute dall’inizio dell’anno, con un’incidenza del 17,2% rispetto al totale dei contagi nazionali Dall’analisi territoriale emerge un dato fortemente polarizzato, con circa l’80% delle denunce concentrate nel Nord Italia contro l’11,9% nel Centro, il 6,2% al Sud e il 2,4% nelle Isole, con un esito mortale che riflette sostanzialmente i contagi concentrato per circa il 70% nel Nord Italia. La Lombardia si conferma la regione più colpita, con il 35,2% dei contagi denunciati e il 41,7% dei casi mortali.

Tra le province, invece, il primato negativo spetta a quella di Milano, con il 10.8% del totale delle infezioni sul lavoro denunciate, seguita da Torino (7,8%), Brescia (5,4%) e Bergamo (4,6%), che con 37 decessi, pari all’11,6% del totale, si conferma al primo posto per numero di casi mortali, seguita dalle province di Milano (8,2%), Brescia (7,8%) e Napoli (6,0%). Rispetto alle attività produttive coinvolte dalla pandemia, il settore della sanità e dell’assistenza sociale – che comprende anche case di cura e di riposo, istituti e residenze per anziani e disabili – registra il 70,3% delle denunce e il 21,3% dei decessi. Tra gli altri settori più colpiti: i servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center) e le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, dove la graduale ripresa delle attività sospese post lockdown è stata accompagnata da un aumento della quota di denunce passate dal 2,5% del primo periodo al 6,4% mentre il commercio è passato dall’1,4% al 3,4%. Nei settori del terziario privato, alla recrudescenza dei casi di contagio da Covid-19, è corrisposta una speculare intensificazione del lavoro dei Comitati Aziendali Covid-19 – laddove costituiti in applicazione delle intese Governo Parti Sociali per contrastare la diffusione della pandemia – a testimonianza che lavoratori ed imprese del settore sono seriamente mobilitati per far sì che l’attività lavorativa e la fruizione dei punti vendita e delle strutture ricettive siano sicure.

Nell’intervento introduttivo al confronto promosso dalla Fisascat Cisl il segretario nazionale Vincenzo Dell’Orefice ha esposto una disamina delle previsioni del Protocollo Governo Parti Sociali, illustrando anche i contenuti degli interventi governativi emanati per il contenimento del contagio.

Per il sindacalista «la crisi da Covid-19 ha cambiato il modo di concepire il lavoro e la fruizione dei luoghi di lavoro, dei punti vendita e delle strutture ricettive». «L’emergenza – ha aggiunto il sindacalista – ci fa comprendere quanto sia importante declinare il ruolo delle relazioni industriali e delle organizzazioni sindacali in tema di prevenzione, salute e sicurezza».

La Fisascat Cisl si è interrogata sulle concrete soluzioni per preservare standard di salubrità all’interno dei luoghi di lavoro nei quali operano le categorie dei lavoratori da essa rappresentati. Il dibattito, ampiamente partecipato da circa 100 tra delegate e delegati – componenti dei Comitati Aziendali ed Rls – dipendenti da aziende del Commercio Turismo Servizi ha messo in luce le buone prassi adottate, per lo più nelle imprese di grandi dimensioni, ma ha anche acceso i riflettori sulle criticità e sul precario rispetto del Protocollo Governo Parti Sociali nelle piccole e medie imprese e nelle realtà di impresa polverizzate. Il dibattito in particolare ha enfatizzato le criticità che si riscontrano quotidianamente per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti da imprese di servizi in appalto (pulizia, ristorazione, vigilanza e portierato) che operano presso gli ambienti di lavoro delle committenze. Il Coordinamento ha espresso piena condivisione sulla necessità di gestire la partita nell’ambito di un proficuo rapporto fra datori di lavoro, committente e organizzazioni sindacali volto a ben quantificare e qualificare i rischi di interferenza insiti nelle attività di servizi fornite.

Altro capitolo dibattuto dal Coordinamento è stato il tema della fruizione dei negozi e dei punti vendita in questa fase di recrudescenza di contagi, peraltro oggetto di una recente comunicazione unitaria inviata dai sindacati di categoria alle controparti datoriali della grande distribuzione organizzata. Per la Fisascat Cisl è necessario non abbassare la guardia e reintrodurre seri criteri organizzativi, abbandonati nei mesi estivi, quali il contingentamento della clientela, l’utilizzo dei soli carrelli per ciascun cliente al fine di indurre questi ad un distanziamento di fatto, fino al ritorno della rilevazione della temperatura della clientela in maniera generalizzata con una attenzione focalizzata sui reparti freschi e freschissimi per evitare la creazione di concentrazione di clienti.

L’intervento del segretario generale Fisascat Cisl Davide Guarini ha concluso i lavori del Coordinamento. Il sindacalista ha sottolineato «l’urgenza e la necessità di implementare e aggiornare le regole per gestire una situazione inedita che impone un più attento controllo sul rispetto delle previsioni normative». «Le Parti Sociali – ha aggiunto Guarini – devono avere certamente un ruolo orientativo ed educativo ma anche un ruolo operativo». Il sindacalista ha espresso «vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori in prima linea nei luoghi di lavoro per contrastare e prevenire il contagio e direttamente coinvolti dalla pandemia». «Non dobbiamo allentare l’attenzione e andare avanti in maniera determinata – ha concluso – Se il nostro impegno può essere utile a salvare anche solo una vita umana non avremo lavorato invano».

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