Roma, 27 febbraio 2020 – Rischia di avere un impatto devastante sull’economia italiana l’epidemia Covid-19 con una perdita stimata di circa 3,9 miliardi di euro di consumi. Secondo le associazioni imprenditoriali si potrebbe arrivare alla chiusura di circa 15.000 piccole imprese in tutti i settori dalla ristorazione alla ricettività, passando per il settore distributivo ed i servizi con un impatto sull'occupazione che potrebbe superare i 60.000 posti di lavoro. E ancora se la crisi dovesse protrarsi oltre i prossimi mesi di maggio-giugno, l'impatto sul Pil potrebbe essere di 3-4 decimi di punto, pari a 5-7 miliardi di euro. Mentre bisogna agire verso quei settori più colpiti dal virus, vale a dire turismo, dove la stima sulla contrazione dell’incoming è di 4,5 miliardi di euro, ma anche nel comparto fieristico, nei trasporti, nella logistica e nelle attività culturali. Il ministero dei beni e le attività culturali e per il turismo ha intanto accolto l’appello delle principali associazioni imprenditoriali che operano nel comparto turistico e ha convocato tutte le parti sociali coinvolte, compresi i sindacati di categoria Cgil Cisl Uil. Filcams Fisascat Uiltucs e Uiltrasporti hanno anche trasmesso una richiesta di incontro a tutte le associazioni imprenditoriali di settore nel terziario, turismo e servizi richiamando “alla responsabilità, al coordinamento delle iniziative e delle decisioni” ed alla condivisione degli “interventi volti alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori per garantire prevenzione, protezione e una maggiore serenità, oltre che azioni per individuare strumenti a salvaguardia del reddito”. Le sigle sindacali condividono pienamente la richiesta di intervento delle confederazioni Cgil Cisl Uil sul sostegno economico e sull’attivazione di una cabina di regia da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri come anche l’Avviso Comune condiviso dalle tre confederazioni con Abi, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confindustria, Legacoop, e le associazioni di Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti). Intanto il ministro dello Sviluppo Economico ha annunciato che il Governo emanerà un apposito decreto proprio per supportare il tessuto produttivo del Paese mentre la ministra del Lavoro ha annunciato la sospensione dei versamenti contributivi fino al 31 marzo 2020 per le zone rosse. Prevista anche la Cig in deroga per le aziende sotto i sei addetti e chi non ha strumenti di sostegno al reddito nelle zone rosse colpite dal coronavirus. Per questo intervento, secondo quanto emerso al tavolo al Ministero del lavoro con le Parti Sociali, lo stanziamento è di 21 milioni di euro. Una cifra insufficiente, ha dichiarato la leader della Cisl Annamaria Furlan, sottolineando “come gli ammortizzatori sociali debbano essere garantiti a tutti i lavoratori e lavoratrici attraverso la cassa integrazione ordinaria, e in deroga per quei lavoratori che non possono andare con la cassa ordinaria, naturalmente è necessario attivare anche il fondo di integrazione salariale'. La segretaria della Cisl ha poi sottolineato la necessità di “fondi più consistenti perché avremo delle crisi di settore, quello del turismo è prevedibile. Molte aziende hanno attivato in questi giorni il lavoro agile. Per Furlan “l'utilizzo dello smart working senza l'accordo, non rispettando il contratto, è tollerabile solo per 15 giorni, dopo quella scadenza i contratti devono essere rispettati anche nell'utilizzo di questo utile e importante strumento”. Senza poi dimenticare l’importante ruolo delle Istituzioni europee per creare le migliori condizioni per un rilancio economico dell'Italia nell’interesse della stessa Unione europea.