Blanca: «Si chiude così una brutta pagina di storia, continueremo ad interloquire con tutti gli attori affinchè non vengano disperse le competenze acquisite dai lavoratori»

Roma, 7 maggio 2021 - Si affievoliscono le speranze per i 1.240 dipendenti ex Mercatone Uno ancora in forza della società M. Business. Entro il mese di giugno l’Amministrazione straordinaria comunicherà a 1.232 lavoratori il licenziamento per riduzione di personale con efficacia dal 24 novembre, all’indomani del termine del lungo periodo di Cassa Integrazione. Otto lavoratori della sede di Imola proseguiranno il rapporto di lavoro in funzione delle esigenze tecniche e organizzativa della fase liquidatoria gestita dalla triade commissariale. Il numero dei lavoratori coinvolti potrà ridursi attraverso l’attuazione di politiche attive volte a favorire la ricollocazione o progetti di autoimprenditorialità. 

«Si chiude così una brutta pagina di storia per le lavoratori e i lavoratrici che attendono ancora l’intervento dei Fondi di Garanzia e di Tesoreria dell’Inps, agli occhi dei quali si prospettano come soluzioni quella di beneficiare del trattamento di Naspi o di accedere agli strumenti di politica attiva anche in collaborazione con Anpal Servizi.» ha dichiarato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca ripercorrendo i tratti salienti della vertenza. «Quando Mercatone Uno richiese il concordato in bianco – ha sottolineato la sindacalista – le due procedure concorsuali avrebbero potuto, nell’interesse della salvaguardia occupazionale collaborare e dare un prosieguo allo storico brand, alle lavoratrici e ai lavoratori sia diretti sia indiretti, ai rapporti in essere con i fornitori, garantendo anche la merce acquistata dai clienti, continuando a mantenere in vita anche quei plessi ove insistevano i punti vendita. I nostri appelli sono stati inascoltati e, nel mentre venivamo tacciati di aver uno sguardo miope volto a immaginare solo scenari nefasti, pur proponendo soluzioni, tristemente, assistevamo ad un depauperamento del valore aggiunto di questa azienda».  «Nel 2019, mediante un messaggio whatsapp in circa 1800 appresero di esser stati licenziati dalla Shernon Holding e si ritrovarono increduli davanti ai loro posti di lavoro. Qualcuno di loro nel mentre ha raggiunto i requisiti per accedere alla pensione, altri sono stati ceduti e qualcun altro, autonomamente è riuscito a ricollocarsi sul mercato ma, nessuno potrà dimenticare gli sguardi di sgomento.

«Oggi – ha aggiunto la sindacalista – la triade commissariale si è dovuta confrontare  anche con la pandemia, con tutte le difficoltà connesse alla cessione dei negozi che si protrae dal 2019». «Come sindacato – ha sottolineato – continueremo a interloquire con tutti gli attori affinchè non vengano disperse le competenze acquisite negli anni alle dipendenze di Mercatone Uno, utilizzando inoltre le possibilità offerte dalla normativa vigente anche in tema di autoimprenditorialità, nella piena consapevolezza del disagio e del senso di sfiducia che questi lavoratori hanno maturato nei confronti delle istituzioni». «Ci aspettiamo che il Mise effettivamente, nel suo percorso di riorganizzazione, possa coadiuvare efficacemente lo sviluppo delle imprese e dell’occupazione – ha concluso la sindacalista – approntando un sistema volto ad evitare le crisi, lavorando al fianco di  quelle società, anche di lavoratori, che potrebbero realmente creare un volano per il Paese e offrire prospettive occupazionali a coloro che oggi sono maggiormente ai margini del mercato del lavoro: giovani e donne».  

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