Guarini: «Imprescindibile proporre in maniera continuativa e strutturale il tema della prevenzione, salute e sicurezza in ogni ambito contrattuale, sia esso nazionale o decentrato. Superare il paradosso che ad un corpus normativo tra i più avanzati si affianchi il triste fenomeno della macabra contabilità dei morti che quotidianamente facciamo. Le regole servono ma serve ancor di più che richiede l’applicazione di quelle regole senza fare sconti perché il lavoro non è merce che può essere messa ai saldi»
Roma, 20 maggio 2021 – Fermiamo La Strage nei luoghi di lavoro è lo slogan delle Assemblee Unitarie promosse il 20 maggio da Cgil Cisl Uil in tutta Italia. La mobilitazione si è svolta nella giornata celebrativa dei 51 anni dal varo dello Statuto dei lavoratori – era il 20 maggio 1970 – una delle conquiste più significative del movimento sindacale. La campagna di sensibilizzazione nazionale unitaria ha preso il via il 12 maggio scorso quando le tre confederazioni hanno reso pubblica la piattaforma in sette punti sulla quale costruire un vero e proprio Patto per la sicurezza con governo e imprese: qualificazione imprese, contrattazione nazionale e decentrata, formazione, rappresentanza, ispezioni sul lavoro, innovazione e ammodernamento tecnologie e Dpi, inserimento della materia nei percorsi istruttivi.
Riflettori accesi sugli incidenti mortali e sugli infortuni gravi nei luoghi lavoro che sono purtroppo nella cronaca quotidiana con una media di tre decessi al giorno e «con una frequenza davvero inaccettabile per un Paese civile» ha sottolineato il leader della Cisl Luigi Sbarra intervenuto all'assemblea dei lavoratori del cantiere Pavimental sulla autostrada A1, a Barberino di Mugello in occasione della giornata nazionale per la sicurezza sul lavoro. Nel cantiere lavorano circa 500 addetti e nel corso degli anni si sono registrati vari infortuni e nel 2014 un lavoratore è morto folgorato toccando dei cavi. «Dobbiamo fermare questa lunga scia di sangue, questa strage silenziosa che sta toccando tutti i luoghi di lavoro, dalle aziende tessili alle fabbriche, dai cantieri edili all'agricoltura» ha dichiarato Sbarra sollecitando il Governo ad «aprire immediatamente un confronto con le parti sociali finalizzato a negoziare un accordo che metta al centro gli investimenti sui temi della salute e della sicurezza sul lavoro».
«Serve un grande investimento – ha aggiunto il leader della Cisl – sulla prevenzione, sulla formazione, sulla comunicazione, sulla crescita della cultura della sicurezza. E poi bisogna rafforzare vigilanza e controllo, è necessario assumere ispettori e medici del lavoro, investire sulla ricerca». «Non è accettabile – ha evidenziato – che ogni anno quasi 1.300 persone perdano la vita lavorando». «Il lavoro – ha concluso è dignità per la persona, ecco perché chiediamo alle associazioni datoriali di vedere la salute e la sicurezza non come un costo ma come un investimento, per la competitività e il miglioramento della capacità reputazionale delle aziende».
Anche la Fisascat Cisl è in prima linea sui temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. «La mobilitazione straordinaria unitaria sui temi della prevenzione, salute e sicurezza realizzata dalle confederazioni Cgil Cisl Uil, non a caso proprio in occasione del cinquantunesimo anniversario dell’approvazione dello Statuto dei Lavoratori – ha dichiarato il segretario generale della categoria cislina Davide Guarini – ha visto anche un ruolo fattivo della Fisascat Cisl ad ogni livello con assemblee, confronti e attività informative realizzate sul territori».
«Riteniamo imprescindibile proporre in maniera continuativa e strutturale il tema della prevenzione, salute e sicurezza in ogni ambito contrattuale, sia esso nazionale o decentrato» ha aggiunto il sindacalista. «In particolare – ha sottolineato – riteniamo che a livello aziendale la negoziazione e l’implementazione di regole e procedure volte a realizzare l’obiettivo di zero infortuni sia l’orizzonte verso il quale orientare ogni attenzione e sforzo sia da parte delle organizzazioni sindacali che delle imprese». «L’emergenza pandemica – ha ribadito Guarini – ci ha ricordato che il mondo del lavoro realizza i livelli più avanzati di coesione e solidarietà ripartendo dai fondamentali». «Il lavoro dignitoso – ha chiosato – è un lavoro reso in un ambiente salubre e privo di pericoli per l’incolumità personale di chi vi opera». «Le regole che già esistono per garantire i lavoratori, anche quelli del terziario di mercato – ha aggiunto – devono trovare nelle Rls e nei Comitati Aziendali anti Covid-19 soggetti solleciti nell’attuazione di quelle misure contenute nelle Leggi e superare così il paradosso che ad un corpus normativo tra i più avanzati si affianchi il triste fenomeno della macabra contabilità dei morti che quotidianamente facciamo». «Le regole servono – ha concluso Guarini – ma serve ancor di più che richiede l’applicazione di quelle regole senza fare sconti perché il lavoro non è merce che può essere messa ai saldi».
Alla giornata di mobilitazione seguiranno una serie di iniziative unitarie dal 24 al 28 maggio nei diversi territori davanti alle prefetture. I leader di Cgil Cisl Uil manifesteranno a Roma davanti il Parlamento. Al centro della mobilitazione non solo salute e sicurezza ma anche la garanzia del lavoro a partire dalle grandi crisi che sono aperte per sostenere la riforma degli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti almeno fino al 31 ottobre.