Roma, 14 novembre 2019– Contesto internazionale e commercio globale, situazione economica e sociale italiana, mercato del lavoro e vertenze nel terziario al centro del Consiglio Generale della Fist Cisl convocato a Roma per esaminare lo scenario contrattuale di riferimento. In esame le ultime stime della Commissione Europea che collocano l’Italia in 28^ posizione rispetto agli altri Stati membri – con un Pil che sale dello 0,1% nel 2019 e dello 0,4% nel 2020 – fanalino di coda di una Unione Europea che risente delle tensioni protezionistiche e della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ma anche dell’incertezza sulla Brexit e della bassa inflazione. A gravare sulle prospettive del Bel Paese secondo la Commissione, è il suo debito elevato – un allarme lanciato anche da Bankitalia che stima la crescita dell’indebitamento netto in media di 0,7 punti percentuali del Pil all’anno nel triennio 2020- 2022 – ma anche la scarsa propensione agli investimenti pubblici – ridotti drasticamente intorno al 2% nonostante la flessibilità concessa dalle istituzioni europee sulla voce di bilancio – e il calo della produttività che collocano l’Italia in quartultima posizione. Anche sul mercato del lavoro il numero degli occupati in Italia è cresciuto dello 0,9%, in misura inferiore rispetto alla media della zona euro dell’1,3%, sebbene sia da considerare che l’Italia parte da un livello occupazionale più basso rispetto alla media europea, del 58,5% italiano vs il 68,5% dell’Europa a 28. I riflettori della categoria sono puntati in particolare sulla crescita della forza lavoro in Italia trainata prevalentemente dalle assunzioni nel settore dei servizi – dove si concentra oltre il 70% dell’occupazione con più di 16milioni e 600mila addetti e circa 8milioni di ore lavorate – sebbene il tasso di partecipazione sia lievemente diminuito tra i più giovani. Mentre crescono le tutele per gli ex interinali, con il recente rinnovo del contratto nazionale, nelle prossime settimane si aprirà la stagione dei rinnovi contrattuali per oltre 3milioni e mezzo i lavoratori del commercio, turismo e servizi. Molteplici le vertenze che vedono impegnate congiuntamente le due federazioni di seconda affiliazione alla Fist Cisl – Fisascat e Felsa – a cominciare dalla maxi operazione di acquisizione Conad/Auchan, con 3105 esuberi e altrettanti da ricollocare nella rete vendita del consorzio di dettaglianti, fino alla vertenza che ha coinvolto i 10.777 lavoratori Ex Ilva oltre ai 5mila addetti dell’indotto dei servizi, con l’ArcelorMittal che ha depositato al Tribunale di Milano l'atto di citazione sul recesso del contratto e le aspettative sull’evoluzione del confronto aperto anche alla nazionalizzazione. Senza dimenticare il limbo dei 16mila Ex Lsu e Appalti Storici coinvolti dal processo di internalizzazione dal 1° gennaio 2020 in attesa del Decreto Ministeriale che chiarisca i dettagli della stabilizzazione. Il dibattito nella categoria è acceso anche sul tema della rappresentanza sindacale, dopo le recenti sottoscrizioni delle convenzioni con l’Inps per l’attuazione degli accordi siglati negli anni scorsi; per la Fist Cisl è necessario contrastare la proliferazione della contrattazione in dumping ed estendere il sistema della rappresentanza certificata in tutti i comparti produttivi ed anche alle associazioni imprenditoriali. Tra i temi oggetto del confronto in casa sindacale anche quello connesso al salario minimo, da collegare all’efficacia erga omnesdei contratti collettivi siglati dalle associazioni comparativamente maggiormente rappresentative, come anche la revisione della normativa sulle liberalizzazioni e sugli orari di apertura degli esercizi commerciali da ricondurre al confronto tra Parti Sociali. Sempre aperto poi il dibattito sul ruolo della previdenza complementare, soprattutto nei settori del terziario privato dove i frequenti rapporti di lavoro discontinui incidono sul percorso previdenziale da integrare appunto con un sistema complementare, meglio se di origine contrattuale. Come anche sulla questione irrisolta dei lavoratori in part-time verticale ciclico che vedrà la Fist Cisl rilanciare il tema dell’equiparazione dei trattamenti previdenziali per le lavoratrici ed i lavoratori dei servizi dove si opera prevalentemente in regime di appalto e per periodi limitati. Sulle iniziative congiunte Fisascat e Felsa Cisl si comincerà il 3 dicembre prossimo con una sessione di approfondimento sui temi del lavoro flessibile nel comparto della distribuzione commerciale, sul rafforzamento del sistema di welfare bilaterale esistente e sulla sfida della rappresentanza, riservata ai segretari regionali delle due federazioni. Confermata nel 2020 la programmazione della Conferenza Under 35 Fist Cisl con oltre 200 giovani che prenderanno parte tra gennaio e febbraio alla kermesse finalizzata ad implementare l’azione del sindacato con le istanze promosse dai giovani. «Per affrontare le nuove sfide globali e del mercato dobbiamo lavorare in sinergia per assicurare, attraverso la contrattazione, una occupazione di qualità, nuove e tutele, salari adeguati e l’accrescimento del welfare» ha dichiarato il segretario generale della Fist Cisl Davide Guarini sottolineando l’urgenza di «contrastare la contrattazione in dumping e di definire un sistema di rappresentanza sindacale certificata in tutti i comparti produttivi da estendere anche alla compagine imprenditoriale». Il sindacalista ha dato risalto alle previsioni del nuovo contratto della somministrazione lavoro sottoscritto nelle scorse settimane con particolare riferimento alle «nuove tutele per i lavoratori somministrati ai quali è riconosciuto anche il diritto alla formazione oltre ad un rafforzamento del welfare e garanzie di continuità occupazionale nei cambi di appalto e al nuovo regime transitorio che ha scongiurato di fatto gli effetti del Decreto Dignità e la fuoriuscita dal mercato di oltre 50mila lavoratori con il contratto di somministrazione». Guarini ha poi evidenziato che nelle prossime settimane «si aprirà la stagione dei rinnovi contrattuali nel commercio, turismo e servizi con la definizione delle piattaforme di rinnovo che interessano oltre 3milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori». Il sindacalista ha commentato positivamente la sottoscrizione dei protocolli di intesa tra le federazioni di seconda affiliazione della Fist, la Fisascat Cisl e la Felsa Cisl, con il Patronato Inas Cisl funzionali alla promozione del secondo pilastro pensionistico e dei fondi pensione di origine contrattuale «anche considerati i bassi tassi di adesione alla previdenza complementare». Ha concluso i lavori del Consiglio Generale Fist Cisl il segretario confederale Cisl Andrea Cuccello. «Lo scenario italiano è complesso e anticipa la stagnazione che investirà anche il nostro Paese – ha dichiarato il sindacalista – Emerge chiaramente la necessità di politiche di Governo volte alla crescita e allo sviluppo sostenibile a cominciare dal taglio del cuneo fiscale». «Il nostro Paese – ha aggiunto – si deve dotare di una politica industriale capace di sostenere le imprese e l’occupazione e di creare un tessuto sociale forte». Il sindacalista ha infine espresso un plauso sull’iniziativa congiunta Fisascat Cisl e Felsa Cisl dedicata agli Under 35 che la Fist Cisl promuoverà nel 2020. «Non solo condividiamo pienamente l’urgenza di riportare i giovani al centro dell’azione sindacale – ha concluso Cuccello – ma siamo convinti sia necessario oggi più che mai rilanciare il ruolo del sindacato e dell’attività sindacale proprio tra le nuove generazioni, un obiettivo che la Cisl ha ben chiaro».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *