Roma, 31 gennaio 2020 – Adeguati i minimi retributivi applicati ai circa 859mila lavoratori domestici regolari in Italia. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf hanno siglato con le associazioni imprenditoriali di settore Fidaldo e Domina al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i nuovi valori che tengono conto dell'aumento del costo della vita; la retribuzione minima è soggetta ad una rivalutazione annuale dell'80% rispetto all'indice Istat (0,1%). Proseguirà il 6 febbraio la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto nel 2016. Le parti condividono la necessità di un intervento istituzionale finalizzato a ridurre i costi a carico delle famiglie sui cui gravano tutti gli oneri di gestione del rapporto di lavoro a fronte di un aumento esponenziale del lavoro di cura svolto, prevalentemente, dalle badanti e del risparmio che nel corso degli anni ciò ha comportato sulle casse pubbliche corrispondente a 9,7 miliardi di euro dal 2017 pari allo 0,56% del Pil. I sindacati chiedono di definire un quadro di regole per la maggiore dignità dei lavoratori del comparto ai quali garantire pari diritti e pari doveri evidenziando che solo il contratto nazionale di lavoro può fornire un valido strumento per superare l’alta vertenzialità e contrastare il lavoro nero e sommerso, fenomeno purtroppo presente nel settore dove i rapporti di lavoro regolari, stima l’Inps, sono circa 859mila, per il 78% stranieri secondo una recente ricerca elaborata dalla Fondazione Leone Moressa per Domina, a fronte di circa 2milioni di lavoratori impiegati con una quota di irregolari che sfiora quota 1milione e 200mila addetti. E’ in questo scenario che si collocano le rivendicazioni di parte sindacale sul riconoscimento di permessi retribuiti per il rinnovo del permesso di soggiorno o per disbrigare le pratiche di ricongiungimento familiare ma anche il divieto di licenziamento fino al compimento di un anno del figlio per le lavoratrici madri oltre al riconoscimento della copertura economica per i giorni di malattia nonché il diritto a sospendere le ferie in caso di sopraggiunta e certificata malattia. I sindacati si sono adoperati anche sul riconoscimento di una indennità in caso di mutamento delle condizioni di lavoro per nuove esigenze della persona, ad esempio in caso di ospedalizzazione o di familiari componenti della famiglia e per quanto attiene la presa in carico di più persone durante il rapporto di lavoro. Particolare attenzione si è posta durante questo negoziato sul tema della professionalità e della qualità dei servizi offerti in un settore ove la differenza la può fare solo la persona puntando ad un ampliamento del monte ore di permessi retribuiti per seguire i percorsi formativi erogati dall’ente bilaterale. Sul tavolo pertanto anche il tema della bilateralità di settore al fine di dare risposte più cogenti ai bisogni emergenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *