Roma, 12 giugno 2018 – nel primo trimestre del 2018 l'occupazione rimane sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente, mentre rispetto al 2017 gli occupati sono 147mila in più (ma solo a tempo determinato). E’ l'Istat a scattare la fotografia sul mercato del lavoro italiano, dove gli occupati sono 23.081.000, per il 70% concentrati nel settore dei servizi. L’istituto di statistica aggiunge che si è registrato un aumento del 2,4% dei dipendenti a termine che sfiorano quota tre milioni (2.923.000) con una crescita del 16,2% rispetto al primo trimestre del 2017. Secondo l’Istat il tasso di occupazione resta sostanzialmente invariato, portandosi al 58,2% mentre la disoccupazione sale all'11,1%. Per il segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra « purtroppo a crescere sono solo i contratti a termine, mentre quelli a tempo indeterminato da mesi sono in riduzione». «I dati trovano solo una parziale spiegazione nella fisiologia dei comportamenti economici, in presenza di una ripresa economica non ancora consolidata» ha aggiunto il sindacalista che suggerisce «il rafforzamento delle politiche attive» e «l’avvio del confronto tra Governo e parti sociali per arginare i comportamenti spregiudicati». Per il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini «anche se i dati Istat parlano di una sostanziale stabilità dell’occupazione è urgente contrastare la crescente precarietà dell’occupazione e ricondurre i nuovi rapporti di lavoro, soprattutto quelli connessi alla gig economy, mal retribuiti e carenti di normative di riferimento, nell’ambito di una cornice contrattuale certa ed esigibile».