Roma, 5 marzo 2020 – Si è concluso l’iter di approvazione del testo di conversione in Legge del Decreto Milleproroghe 2020. Il provvedimento destina per l’anno 2019 4,3 milioni di euro per il riconoscimento del trattamento straordinario di integrazione salariale calcolato sulla base delle condizioni di lavoro applicate prima della cessione ai “lavoratori dipendenti di imprese operanti nel settore della grande distribuzione…. ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria … successivamente cedute a società poi dichiarate fallite e retrocedute per inadempimento del patto di riservato dominio”, come nel caso della Shernon Holding, società che nel 2018 acquisì 55 punti vendita Mercatone Uno e oltre 1800 dipendenti, dichiarata fallita il 25 maggio del 2019.

La conversione del provvedimento estende inoltre la copertura economica anche per il 2020 con ulteriori 10milioni di euro “a valere sul fondo sociale per occupazione e formazione”.

«L’iter parlamentare ha indubbiamente sortito gli esiti auspicati e sollecitati dai sindacati, ristabilendo il senso di giustizia» ha dichiarato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca confermando tuttavia le preoccupazioni sulla vertenza che allo stato attuale registra una assoluta incertezza per 1.324 lavoratori mentre i Commissari Straordinari di Mercatone Uno hanno divulgato la notizia che solo per ulteriori 365 lavoratori si prospetta la possibilità di esser reimpiegati mediante cessione.

«Ad oggi non abbiamo ricevuto alcun ulteriore riscontro in merito alle operazioni di cessione in corso» ha stigmatizzato Blanca sottolineando che «la procedura potrebbe comportare una tempistica maggiore rispetto a quella prospetta che mal si concilierebbe con la validità delle licenze e, pertanto, con la speranza per ciascun dipendente di esser riallocato».

«Solo il lavoro – ha concluso la sindacalista – può restituire dignità e rifondere il senso di appartenenza nel sistema Paese in ciascuna delle maestranze che, insieme ai loro rappresentanti, ai fornitori, ai clienti e ai contribuenti hanno patito ignari le valutazioni effettuate».

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