Roma, 15 marzo 2019 – Si allungano le distanze al tavolo tra i sindacati e la direzione aziendale di Metro Italia per il nuovo integrativo applicato ai circa 4mila dipendenti dei 48 punti vendita del gruppo del Cash&Carry. La proroga della validità per due mesi non è servita a sciogliere i nodi del negoziato. Sul lavoro domenicale e festivo i sindacati, che hanno deciso di proseguire con lo stato di agitazione, giudicano del tutto insufficienti le proposte avanzate dall'azienda, rimarcando che la proposta di unificare la maggiorazione per il lavoro domenicale al 60% comporterebbe un vantaggio per l'azienda e un danno economico per lavoratori. Categoricamente esclusa anche la proposta aziendale di portare il numero minimo di domeniche a 14, per di più rendendole esigibili anche in mancanza di accordo sindacale a livello di punto vendita. Respinta, sull’organizzazione del lavoro, la programmazione oraria di 38 ore settimanali per tutti i dipendenti. Le tre sigle stigmatizzano poi l’introduzione dell’orario spezzato con il superamento del turno unico e continuato di 6 ore o 6 ore e 20 minuti giornaliere. Il confronto è aggiornato al 20.

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