Fare l’Agente di Commercio prima della pandemia era difficile per tanti motivi: il mondo dell’intermediazione che sta cambiando, anche per l’attività dei giganti del web, il poco rispetto delle case mandanti per la Categoria, pochi diritti, o difficili da ottenere, e molti doveri.
Da marzo del 2020 fare l’Agente di Commercio è da eroi. A tutti i problemi che conoscevamo, si è aggiunto il crollo dell’unica cosa che fa stare in piedi questo lavoro: la possibilità di vendere.
Le nuove disposizioni del DPCM del 24 ottobre u.s. hanno messo in ginocchio alcuni settori e tutti coloro che ci lavorano, agenti di commercio compresi.
Ci stiamo attivando per chiedere al Governo di tenere conto, nel prossimo decreto, anche degli agenti di commercio.
Non solo: sarebbe il momento di sottoscrivere quanto approvato da Enasarco all’inizio di questa estate (Anticipo Firr e aumento dei finanziamenti per l’emergenza Covid-19), provvedimenti che aspettano solo il benestare dei Ministeri Vigilanti. In aggiunta a tutto questo, si stanno verificando dei casi contrattualmente nuovi, per effetto della situazione determinata da un evento imprevedibile come quello della pandemia.
Richieste di modifiche contrattuali dettate dall’emergenza o dalla riduzione drastica delle entrate delle case mandanti, obiettivi concordati alla fine dello scorso anno, o all’inizio del 2020, che non potranno essere raggiunti, chiusure delle case mandanti per liquidazione, concordato o fallimento, disdette per giusta causa fatte da alcuni colleghi per mancati pagamenti.
Prima di questa emergenza, tutti questi casi erano stati più o meno affrontati dalla giurisprudenza italiana, ma adesso vanno calati in un nuovo contesto che potrebbe incidere non poco nelle decisioni future dei giudici.
Per questo motivo, abbiamo pensato di organizzare, per tutti voi, una videoconferenza dove la Fisascat Cisl analizzerà tutte queste situazioni e risponderanno alle vostre domande.
Per venire incontro alle esigenze della maggioranza di tutti voi, vi chiediamo di indicarci in quale giorno, tra il lunedì ed il venerdì, ed in quale orario, vorreste fosse fatta la videoconferenza.
Scriveteci a info@cislagenti.it e, se volete, anticipateci già delle vostre domande che, se pertinenti con il tema, sarà nostra cura trattare durante l’incontro.
RINNOVATA LA POLIZZA ASSICURATIVA ENASARCO
La Fondazione Enasarco ha rinnovato la polizza assicurativa in favore dei propri iscritti con POSTE ASSICURA S.p.A.
La polizza è quindi valida per malattie o infortuni subiti tra l’1/11/2019 e il 31/10/2021.
Per conoscere i dettagli della polizza usate questo link: https://bit.ly/3mse0RW Vi ricordiamo che è indispensabile, anche se la documentazione non è completa, presentare la domanda di rimborso entro 90 giorni dalla data dell’evento indennizzabile.
Conad/Auchan, Guarini: «Le cooperative di dettaglianti compiano uno sforzo straordinario con le ricollocazioni dei lavoratori a rischio occupazionale»
Roma, 23 ottobre 2020 –«Il sistema Conad, a partire dalle cooperative regionali che sinora hanno dato uno scarso contributo all’operazione di ricollocazione, si faccia promotore di uno sforzo straordinario per dare una prospettiva in termini concreti alle lavoratrici ed ai lavoratori ex Auchan/Sma a forte rischio disoccupazione.
Sebbene gli esuberi si siano sensibilmente ridotti rispetto alla situazione alla fine dell’anno 2019, riteniamo profondamente sbagliato tirare una linea e disimpegnarsi rispetto a quello che è e deve restare l’obiettivo comune delle parti coinvolte, cioè attenuare i negativi effetti sociali dell’intera operazione in termini di perdite occupazionali».
Così il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini ha commentato il dato sulle ricadute occupazionali dell’operazione di acquisizione dell’ex Gruppo Auchan in Italia illustrato dalla direzione aziendale di Margherita Distribuzione nel corso di due distinti incontri in modalità video conferenza con le Sottosegretarie al ministero dello Sviluppo Economico e al ministero del Lavoro Alessandra Todde e Francesca Puglisi.
Allo stato sono 795 i lavoratori senza una soluzione; a questi si aggiungono i 1.150 dipendenti dei 22 negozi ancora da cedere, di cui 9 con 293 dipendenti – nel Lazio (Roma-Platani, Roma-Zambarelli, Roma-Spinaceto e Fiumicino), in Lombardia (Milano-Tito Vignoli, Milano-Prealpi e Verdello) e in Emilia Romagna (Carpaneto – a forte rischio chiusura. Dei 270 punti vendita interessati dall’operazione di acquisizione, il sistema Conad ne ha integrati complessivamente 147, con 8.441 persone passate alle dipendenze delle società collegate alle cooperative regionali dei dettaglianti consorziati.
Di questi 147 punti vendita: 113 negozi, con 5.828 occupati, sono stati interessati da una ristrutturazione “leggera” e dalla “rapida” adozione del modello Conad; altri 16 punti vendita, con 383 lavoratori dipendenti, sono stati oggetto di una riduzione del canone di affitto che ha consentito di migliorare la struttura dei costi sostenuti; mentre i 18 ipermercati, con 2.230 lavoratori dipendenti, sono stati oggetto di una riduzione media della superficie di vendita oscillante dal 30% al 50%. Altri 101 negozi – con 2.552 dipendenti – sono stati invece acquisiti da altri soggetti imprenditoriali (anche se attualmente ne risulterebbero effettivamente ceduti 96 con 2.148 lavoratori).
Per il segretario nazionale della categoria cislina Vincenzo Dell’Orefice «il piano di dismissione della rete commerciale di Margherita Distribuzione fa emergere, oltre che un mutamento profondo nell’ambito delle dinamiche di settore a vantaggio del consolidamento di Conad, una questione occupazionale rispetto alla quale nessuna delle parti coinvolte deve sentirsi disimpegnata».
«La Fisascat Cisl – ha spiegato il sindacalista – ha da subito compreso che questa complessa operazione, che ha comportato anche una ristrutturazione assai pesante in termini sia di forma commerciali che di personale, non si potesse gestire unicamente con strumenti passivi quali il ricorso alla cassa integrazione, alla mobilità e agli incentivi all’esodo».
Dell’Orefice sottolinea che «è la stessa azienda ad ammettere che, nonostante il significativo gradimento riscosso dalla risoluzione incentivata dei rapporti di lavoro conquistata dalla Fisascat Cisl con l’intesa sottoscritta ai primi di aprile del 2020 con Margherita Distribuzione, ci sia ancora da trovare una soluzione per 795 addetti».
«Numeri che – ha stigmatizzato – potrebbero significativamente aumentare in termini numerici se i 22 punti vendita ancora da cedere, fra i quali diversi ipermercati, non dovessero avere un futuro in termini di continuità commerciale».
«Per la Fisascat Cisl – ha concluso il sindacalista – la partita non potrà considerarsi conclusa fino a quando non si tratterà in maniera trasparente e responsabile il tema delle ricollocazioni, lo strumento di politica attiva previsto nelle intese aziendali».
Gioco Legale. Nuovo DPCM, sindacati e imprese: Governo riveda limiti orari delle Sale Bingo e delle Gaming Hall
Roma, 23 ottobre 2020- Valutare attentamente le ricadute occupazionali e sociali dell’ultimo DPCM del 18 ottobre 2020 per gli oltre 25mila lavoratori delle Sale Bingo e Gaming Hall e indirettamente per gli altri operatori dell’indotto e delle aziende fornitrici di servizi.
E’ la richiesta unanime dei sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs e delle associazioni di categoria Fipe Confcommercio ed EGP, l’Associazione Esercenti Giochi Pubblici, firmatarie dell’Accordo nazionale di Lavoro per le Sale Bingo e Gaming Hall, parte integrante del contratto nazionale dei Pubblici Esercizi.
Le parti chiedono all’Esecutivo di considerare l’efficacia dei protocolli di sicurezza già adottati e condivisi per il contenimento del Covid-19 a tutela della salute pubblica e di prevedere anche per le attività delle sale giochi, sale scommesse e bingo, in concessione statale, gli stessi orari di apertura al pubblico – che in molti casi già prevedono da tempo consistenti limitazioni orarie- applicati nel comparto della ristorazione. In particolare la richiesta verte sul posticipo dell’orario di chiusura dalle ore 21 alle ore 24, in forza delle stringenti misure di sicurezza osservate nei luoghi di gioco, a partire dalle postazioni individuali per la fruizione dei servizi di gioco o la limitazione dei tavoli del bingo a quattro persone.
Il protocollo di sicurezza di settore è stato sottoscritto da aziende e sindacati il 14 maggio 2020 e valutato dal Comitato tecnico scientifico della Protezione civile l’8 giugno 2020, contribuendo alla formulazione delle linee guida per “Sale slot, sale giochi, sale bingo e sale scommesse” approvate nell’ultima versione l’8 ottobre scorso dalla Conferenza delle Regioni e province autonome.
Il riconoscimento dell’efficacia delle misure di contenimento previste dal Protocollo in termini di protezione degli avventori delle sale dai rischi di contagio è solo uno dei passaggi dell’Avviso comune rivolto al Governo, che chiarisce gli evidenti rischi occupazionali e sociali per gli oltre 25mila lavoratori della distribuzione specializzata dei giochi pubblici.
Il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto ha sollecitato “la revisione dei limiti orari disposti dall’ultimo Dpcm”. Il sindacalista ha ribadito “il rispetto dei protocolli di sicurezza condivisi tra le parti” e che “tutte le imprese del settore si sono attrezzate con procedure e sistemi di sicurezza che rispondono al meglio per la protezione individuale dei lavoratori e dei clienti”.
Vigilanza Privata, nuova edizione del Contributo di Solidarietà Ebinvip. C’è intesa tra i sindacati e le associazioni imprenditoriali di settore
Roma, 23 ottobre 2020- Alla luce del perdurare dell’emergenza sanitaria e del ricorso agli ammortizzatori sociali, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cusl e UIltucs hanno richiesto alle Associazioni imprenditoriali del settore della Vigilanza Privata e dei Servizi Fiduciari di definire una nuova edizione del Contributo di Solidarietà da parte dell’Ente Bilaterale Nazionale del settore, Ebinvip.
La proposta è stata accolta dalle Associazioni Datoriali e si è pervenuti al nuovo Accordo, che prevede l’erogazione di un Contributo di Solidarietà, già riconosciuto ai lavoratori in base a precedenti accordi, viene rideterminato in 260 €lordi.
Ai lavoratori di famiglie monoreddito e che abbiano usufruito della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga o del Fondo Integrazione Salariale in misura compresa tra il 50% ed il 74% delle ore ordinarie lavorabili nei mesi da Febbraio a Dicembre 2020 verrà riconosciuto un ulteriore contributo di solidarietà pari a 130€ lordi.
Il contributo sarà di 100€ lordi per i lavoratori il cui reddito da lavoro non costituisca l’unica fonte reddituale ma che comunque abbiano usufruito della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga o del Fondo Integrazione Salariale in misura pari ad almeno il 75% delle ore ordinarie lavorabili nei mesi da Febbraio a Dicembre 2020.
Per la segreteria nazionale Fisascat Cisl Aurora Blanca «con questo Accordo si conferma l’indirizzo politico assunto fin dalla prima ora dalle organizzazioni sindacali per l’utilizzo delle risorse della bilateralità in favore dei lavoratori e delle lavoratrici colpiti dal pesante sacrificio economico conseguente alla crisi». «Un risultato importante – ha concluso la sindacalista – che va valorizzato attraverso una diffusione capillare dell’informazione al fine di assicurare che tutti possano usufruire del contributo».
Ikea Italia, i sindacati presentano la piattaforma per il nuovo Contratto Integrativo Aziendale
Roma, 23 ottobre 2020- I sindacati hanno presentato alla direzione aziendale la piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto aziendale IKEA Italia scaduto il 1 novembre 2018 e applicato ai circa 6.400 co-worker del colosso svedese in Italia.
La proposta di parte sindacale verte sull’estensione della sfera di applicazione del contratto anche ai lavoratori del Customer Centre e all’implementazione e all’innovazione del sistema delle relazioni sindacali con l’introduzione del livello di confronto territoriale anche rispetto ai percorsi di formazione finanziati dal fondo For.Te..
Sul mercato del lavoro la richiesta verte sull’introduzione di adeguate tipologie di impego con la previsione di adeguate forme di tutela, come anche rispetto agli stages, tirocini e apprendistato, sulla dimensione quantitativa del ricorso a tali figure e sulla definizione di condizioni contrattuali garantire universalmente.
E ancora. Genitorialità e flessibilità organizzativa al centro del sistema di welfare aziendale da estendere nella durata temporale del congedo paternità e nell’accesso al lavoro agile e allo smart working come sulla cessione solidale dei permessi e sulla definizione di convenzioni ad hoc per l’erogazione di servizi di cura e di time saving.
Capitoli a parte su organizzazione del lavoro, part-time, lavoro domenicale e festivo, professionalità, inquadramento professionale, salute e sicurezza ed appalti ed esternalizzazione.
Maggiore valenza anche al premio di partecipazione da applicarsi anche ai nuovi assunti. Menzione speciale all’e-commerce, esperienza consolidata che necessita di essere disciplinata nel contratto con riferimento alle professionalità impiegate e all’incidenza sui fatturati dei singoli punti vendita e sulla premialità. In risposta all’interesse generale sulla diffusione dei contenuti realitivi all’andamento del Comitato Aziendale Europeo i sindacati chiedono di predisporre una bacheca specifica adibita all’affissione di tutte le comunicazioni del Cae.
Per la segretaria nazionale Fisascat Cisl Aurora Blanca «la piattaforma unitaria coglie i bisogni emergenti anche rispetto al mercato del lavoro di riferimento e alla organizzazione dell’attività di impresa, consolidata negli ultimi anni sulla vendita multicanale». «La nostra attenzione – ha concluso la sindacalista -verte sulla crescita delle competenze e sul rafforzamento delle tutele dei lavoratori del colosso svedese anche rispetto alla conciliazione vita lavoro e al welfare».
Ccnl multiservizi, massiccia l’adesione alla mobilitazione per il rinnovo. Oltre 3mila presenti alle iniziative territoriali in collegamento con Roma per un’unica piazza virtuale
Sindacati ricevuti dal Sottosegretario al Lavoro Francesca Puglisi, dichiarato lo stato di agitazione
#ContrattoAdesso
Roma, 21 ottobre 2020 – Proseguono le iniziative di mobilitazione dei 600mila addetti del settore delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi in attesa del rinnovo del contratto nazionale da oltre 7 anni, che da domani saranno anche in stato di agitazione.
La protesta è stata indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti al termine della grande giornata di manifestazione virtuale a supporto della vertenza, ampiamente partecipata nel rispetto delle misure anti Covid, con circa 100 manifestanti autorizzati a prendere parte alla mobilitazione in presenza promossa a Roma in piazza Barberini ed oltre 3mila lavoratrici e lavoratori in collegamento via zoom dai presidi organizzati in oltre 40 città. In alcune realtà aziendali la mobilitazione è stata anche accompagnata dallo sciopero proclamato a livello territoriale.
Da Nord a Sud il rispetto delle norme anti Covid-19 non ha smorzato la determinazione dei lavoratori che da tutta Italia hanno rivendicato i bisogni nel comparto dei servizi in appalto di pulizie e sanificazione, chiamato a fornire un contributo essenziale per la tenuta del sistema paese, nella prima fase emergenziale e nella seconda ondata ormai conclamata della pandemia.
Proprio le storie di lavoro e le esperienze quotidiane delle lavoratrici e dei lavoratori del settore hanno trasformato le testimonianze delle singole esperienze in una unica voce, portata avanti dai sindacati al tavolo di trattativa, arenato nelle ultime settimane sulle posizioni delle associazioni imprenditoriali di settore Anip Confindustria, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi e Unionservizi Confapi, Legacoop Produzione e Servizi sorde alle richieste contrattuali ma concentrate a dilatare ulteriormente i tempi del rinnovo.
Dalla piazza romana l’esplicita esortazione rivolta alla ripresa dei negoziati per giungere in tempi brevi e certi alla sottoscrizione del rinnovo contrattuale che definisca aumenti economici congrui e dignitosi e l’evoluzione di un quadro normativo che implementi diritti e tutele e riconosca la prestazione svolta dai i lavoratori.
Una delegazione sindacale, composta dalle segreterie generali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, è stata ricevuta dal Sottosegretario al ministero del Lavoro Francesca Puglisi, esponendo tutte le criticità registrate in un comparto che opera prevalentemente in regime di appalto, per committenze pubbliche, dove i sistemi al massimo ribasso si traducono con la precarietà dell’occupazione e con il taglio delle ore lavorate e delle retribuzioni.
Il ministero si è dichiarato disponibile ad attivare il confronto con le associazioni imprenditoriali per illustrare le istanze sindacali e sottolineare la necessità e l’urgenza di giungere celermente al rinnovo contrattuale. Inoltre, nel confronto con le imprese sarà posto il tema della salute e sicurezza rispetto ad un protocollo di settore che ancora non è stato sottoscritto.
La disponibilità del dicastero verte anche sulla calendarizzazione di un incontro specifico sulle problematiche legate al sistema degli appalti di servizi – anche connesse alla necessità di riqualificare l’occupazione in un settore sempre più essenziale per la prosecuzione delle attività pubbliche e private e per qualità dei servizi erogati. Pertanto, se non giungeranno risposte concrete da parte delle associazioni datoriali, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti attiveranno lo sciopero di tutto il settore.
Alpitour, c’è intesa sulla riorganizzazione dei tour operator del gruppo. Al via la fusione, sindacati: prioritaria la ricollocazione e la tutela del reddito dei lavoratori
Roma, 20 ottobre 2020 – Dopo una serrata trattativa è stato raggiungo ieri sera un primo accordo sulla riorganizzazione dei tour operator del gruppo Alpitour.~L'operatore turistico ha infatti deciso di avviare un processo di fusione tra i tour operator acquisiti negli ultimi anni, Eden Viaggi, Press Tours e Swan Tours, gli ultimi due già fusi tra di loro nel 2018
Il processo, a quando dichiarato, dovrebbe concludersi nella primavera del 2020.~Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, a fronte del combinato disposto derivante dalla situazione di crisi complessiva e delle normali problematiche connesse a processi di fusione di questo tipo, hanno puntato su un accordo che valorizzi le opportunità di ricollocazione interna e tuteli reddito e continuità delle persone nell'ambito del programma di ammortizzatori sociali già condiviso con le società del gruppo Alpitour all'inizio della crisi pandemica.
L'accordo individua strumenti utili per supportare i lavoratori e le lavoratrici su cui ricadono le scelte organizzative, attraverso possibili cambio di mansione o di sede operativa, tenendo aperto lo spazio per ulteriori opzioni nei prossimi mesi.
Le società del gruppo Alpitour, in accordo con le organizzazioni sindacali confederali, vista la complessità degli ammortizzatori Covid-19, hanno utilizzato sin da subito gli ammortizzatori ordinari, elemento che ha assicurato continuità di reddito alle persone.
Stante il prolungarsi della crisi, l'accordo sindacale prevede anche la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori in deroga, sempre nell'ottica di cogliere tutte le opportunità utili per garantire continuità occupazionale per i dipendenti della più importante realtà del turismo organizzato del nostro Paese.
Covid-19. Sport dilettantistico, fronte sindacale compatto: salvaguardare l’occupazione, necessarie misure di sostegno al reddito
Roma, 20 ottobre 2020 – I sindacati di categoria Slc Cgil, Fisascat Cisl, Uilcom, Felsa Cisl, Nidil Cgil, Uiltemp, esprimono preoccupazione per le difficoltà in cui versano centinaia di migliaia di lavoratori e di lavoratrici nel settore sportivo dilettantistico, a fronte del perdurare della pandemia.
In questo settore infatti, come in molti altri, è indispensabile garantire tutti gli standard di sicurezza che salvaguardino dai contagi per Covid 19, a tutela dei lavoratori, delle lavoratrici e di quanti fruiscono di attività sportive in forma dilettantistica, aumentando controlli e realizzandoli in maniera capillare su tutto il territorio nazionale con la verifica circa l'adeguatezza delle strutture (palestre e piscine) al fine di garantire gli standard anti contagio.
E‘ necessario anche intensificare l'attenzione per tutti gli sport di squadra presso le federazioni, anch'essi passibili di rischi elevati, ma strumento di socialità ed integrazione per le persone, in particolare per i giovani.
Occorre tuttavia, salvaguardare il settore da fallimenti generalizzati di strutture sportive che in alcuni casi hanno anche realizzato investimenti ingenti per garantire sicurezza nelle loro sedi e locali e che ora vedono a rischio il lavoro nonchè la sopravvivenza di circa un milione di persone che per lo sport e con lo sport vivono, tutto questo alla vigilia di una Riforma del settore annunciata da ormai troppo tempo e che dovrebbe realizzare l'emersione e la valorizzazione del lavoro, finalmente con diritti e tutele riconosciute e regolamentate.
“In attesa quindi della definizione di una legge organica dello sport – aggiungono le sigle sindacali – sui cui contenuti ci siamo confrontati fattivamente con il Ministero per costruire finalmente tutele reali per tutti questi lavoratori, anche in termini previdenziali ed assicurativi, occorre che il Governo predisponga tutto quanto necessario per salvaguardare la continuità occupazionale e misure adeguate di sostegno al reddito per questa categoria di lavoratrici e lavoratori.
Obiettivo che – secondo Slc Cgil, Fisascat Cisl, Uilcom, Felsa Cisl, Nidil Cgil, Uiltemp – non potrà di certo essere raggiunto replicando il contributo di 600 euro per soli due mesi”.
"Lo sport – concludono Slc Cgil, Fisascat Cisl, Uilcom, Felsa Cisl, Nidil Cgil, Uiltemp – soprattutto in questa difficile fase di allarme sanitario può rappresentare non solo un settore strategico per il benessere psicofisico delle persone ma anche un veicolo straordinario per favorire la ripresa nel nostro Paese".
Contratto multiservizi, il 21 ottobre manifestazione unitaria a Roma in Piazza Barberini. Centinaia di lavoratori in collegamento zoom da oltre 40 città italiane
#contrattoAdesso
Roma, 19 ottobre 2020 – Tutto pronto per la grande manifestazione unitaria del 21 ottobre a Roma in Piazza Barberini, nei pressi del ministero del Lavoro, organizzata dai sindacati nazionali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltrasporti a sostegno della vertenza che coinvolge gli oltre 600mila addetti del settore imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi, in attesa del rinnovo del contratto nazionale da oltre 7 anni.
Sono circa 100 le persone autorizzate a prendere parte in presenza alla protesta a Roma, per il rispetto delle misure anti Covid, mentre altre centinaia di lavoratrici e lavoratori si collegheranno via zoom da ognuna delle altre piazze della mobilitazione organizzate in oltre 40 città, una grande piazza virtuale per chiedere alle associazioni datoriali e alle imprese il rinnovo del Contratto nazionale.
La mobilitazione segue le iniziative territoriali promosse in tutta Italia dai sindacati territoriali, con presidi, assemblee, flashmob nei luoghi di lavoro, dove centinaia di lavoratrici e lavoratori hanno manifestato tutto il dissenso sullo stallo dei negoziati, arenati sulla posizione delle associazioni imprenditoriali di settore. In particolare, i sindacati puntano il dito contro l’atteggiamento dilatorio di Anip Confindustria, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi, Agci Servizi e Unionservizi Confapi e stigmatizzano le istanze imprenditoriali sui temi della flessibilità, dei diritti e dei costi a fronte di un aumento delle commesse e dei fatturati registrato durante la pandemia.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti ribadiscono l’urgenza di definire trattamenti economici e normativi congrui e dignitosi per i lavoratori che, nonostante le gravi condizioni di lavoro, con grande senso di responsabilità in piena fase emergenziale e anche nella seconda ondata ormai conclamata, sono in prima linea, dimostrando l’importanza di un settore quanto mai essenziale per la tenuta del sistema paese, garantendo la sanificazione e l’accessibilità di ospedali, scuole, uffici pubblici e privati, fabbriche, mezzi di trasporto.
I sindacati stigmatizzano inoltre le dichiarazioni di disponibilità a concludere il rinnovo del contratto nazionale da parte delle associazioni datoriali e delle imprese, solo parole non seguite da comportamenti coerenti e da un cambio di impostazione nei contenuti.
La mobilitazione andrà avanti fino a quando non si riattiverà il tavolo di confronto per giungere in tempi certi e brevi al rinnovo del contratto che assicuri aumenti economici congrui e la conferma dei diritti.
Le piazze della mobilitazione del 21 ottobre 2020
Alto Adige
- Bolzano – sciopero per l’intero turno di lavoro (con esclusione dei servizi pubblici essenziali) – dalle ore 14.00 presidio nel centro città, piazza della Mostra
Lombardia
- Milano Metropoli – dalle ore 14.00 presidio davanti Assolombarda
- Bergamo – dalle ore 14.00 presidio davanti la Prefettura
- Brescia – dalle ore 14.00 presidio davanti Spedali Civili
- Cremona – Mantova – dalle ore 14.00 presidio davanti gli Ospedali
- Lodi – dalle ore 14.00 presidio davanti l’Ospedale civile
- Sondrio – dalle ore 14.00 presidio davanti l’Ospedale civile
- Varese – Como dalle ore 14.00 presidio davanti gli Ospedali civili
- Monza Brianza – presidio in sede da definire
Piemonte
- Torino – dalle ore 14 Manifestazione statica in Piazza Castello con delegazioni da tutta la regione
- Alessandria – dalle ore 14.00 presidio davanti la Prefettura
- Verbania – dalle ore 14.00 presidio davanti la Prefettura
- Vercelli – dalle ore 14.00 presidio davanti la Prefettura
Veneto
- Padova – dalle ore 14.00 presidio davanti all’Ospedale civile e assemblea sindacale in ospedale con tutti gli appalti multiservizi
- Rovigo – dalle ore 14.00 presidio davanti l’Ospedale Civile
- Verona – dalle ore 14.00 presidio in Piazza dei Signori davanti alla Prefettura
- Treviso – dalle ore 14.00 presidio davanti all’ospedale civile
- Belluno – assemblea pubblica nella sede Cisl con delegati e conferenza stampa
- Venezia – dalle ore 14.00~presidio davanti alla sede di Legacoop
- Vicenza – dalle ore 14.00 presidio davanti alla sede di Confindustria
Friuli Venezia Giulia
- Udine – dalle ore 15 alle 16 presidio davanti alla Prefettura
- Pordenone – dalle 8.30 alle 11.00 e dalle 14.30 alle 16.00 presidio davanti all’Ospedale
Liguria
- Genova – dalle ore 14.00 presidio davanti all’Ospedale civile e assemblea sindacale in ospedale con tutti gli appalti multiservizi
Emilia Romagna
- Piacenza – Attivo Unitario Delegati collegamento dalla Sala Riunioni CGIL
- Parma – Presidio Unitario davanti Colser Servizi
- Reggio Emilia – Attivo Unitario Delegati collegamento dalla Sala Riunioni CGIL
- Modena – Attivo Unitario Delegati collegamento dalla Sala Riunioni CGIL
- Ferrara – Presidio asilo Comunale di Ferrara
- Forlì – Cesena – Rimini – Ravenna presidio presso Confindustria Forlì
Marche
- Ancona – dalle 14.00 alle 16 presidio piazza del Plebiscito davanti alla Prefettura
Lazio
- Roma – dalle 14.00 presidio in Piazza Barberini
Basilicata
- Potenza – dalle 10:00 alle 12:30 presidio davanti alla Prefettura
Puglia
- Bari – dalle ore 14.00 presidio in Piazza Prefettura
- Barletta – presidio unitario antistante la Prefettura
- Brindisi – dalle ore 14.00 presidio davanti lo Stabilimento Produttivo Enel Centrale Termo Elettrica Federico II di Cerano
- Foggia – dalle ore 14.00 presidio in Piazza Prefettura
- Lecce -dalle ore 14.00 presidio in Piazza Prefettura
- Taranto – dalle ore 14.00 presidio davanti allo stabilimento AncelorMittal ex Ilva
Sicilia
- Palermo – dalle ore 14.00 presidio Via Cavour davanti la Prefettura
- Catania – dalle ore 14.00 presidio davanti la Confindustria
- Gela – sit-in davanti all’ospedale dalle ore 10 alle 13
- Messina – presidio dalle ore 14.00 davanti la Prefettura
- Enna – assemblea delle Delegate e dei Delegati dalle ore 10:30
- Agrigento – presidio dalle ore 14.00 davanti la Prefettura
Sardegna
- Cagliari – dalle ore 14.00 assemblea pubblica davanti al Presidio Ospedaliero Brotzu