Nuovo sito della Fondazione Enasarco

Nuovo sito della Fondazione Enasarco (www.enasarco.it). 

Sono state create, in particolare, tre sezioni principali, completamente dedicate agli iscritti e personalizzate in base alla vostra posizione previdenziale o contributiva, denominate "Iscritti in attività", "Imprese preponenti" e "Pensionati e Beneficiari".

Cliccando sulla sezione di vostro interesse, troverete maggiori informazioni e più semplicità nel trovarle, attraverso le parole chiave, la ricerca per filtri per tutte le prestazioni ed i servizi, i principali tag per orientarsi nel corposo archivio notizie e tutti i contatti per comunicare con la Fondazione.

Qui di seguito la dichiarazione del Presidente Enasarco, Gianroberto Costa, su questa operazione di restyling del sito:

Oggi viene raggiunto un altro dei principali obiettivi che il Consiglio di Amministrazione si era posto ossia migliorare, semplificandolo, il modo per avvicinare Enasarco e i professionisti iscritti. Occorreva, infatti, creare un sito chiaro, che offrisse la possibilità di navigare agevolmente tra i tanti contenuti presenti, permettendo di individuare con facilità le informazioni utili e molto spesso necessarie per accedere alle prestazioni e ai servizi pensati per gli iscritti. In linea con le indicazioni delle Autorità Vigilanti, abbiamo posto ancor più in evidenza la sezione dedicata alla Trasparenza, rappresentando in modo esaustivo, completo e con la massima fedeltà, tutti gli ambiti gestionali e organizzativi entro i quali la Fondazione agisce nell’interesse dei propri contribuenti. La revisione del sito è un ulteriore tassello per migliorare la comunicazione con la Fondazione, che si aggiunge sia ai canali più tradizionali, quali il Contact Center, le email o PEC dedicate, sia a quelli più al “passo con i tempi”, come i canali social e la nuova App, accrescendo le vie di accesso e interazione tra iscritti e Fondazione.

Riguardo al nuovo DPCM firmato nella giornata di ieri, non ci sono novità rilevanti per quanto riguarda l'attività degli agenti di commercio. Sarà nostra cura comunicarvi eventuali novità che vi riguardano sotto l'aspetto lavorativo. Per maggiori informazioni, potete leggere il testo del DPCM del 18 ottobre a questo link: https://bit.ly/3lWSVyA
 

Unicoop Tirreno, in stato di agitazione i dipendenti della cooperativa di consumatori. Peggiorative le proposte per il nuovo contratto integrativo aziendale

Roma, 16 ottobre 2020–Sono in stato di agitazione i lavoratori della cooperativa di consumatori Unicoop Tirreno. Alla base della protesta, indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltrasporti, le proposte avanzate dalla direzione aziendale al tavolo per il nuovo contratto integrativo applicato ai circa 3.600 dipendenti, disdettato unilateralmente dalla cooperativa, in vigore fino al 30 ottobre.

I sindacati, in un comunicato sindacale unitario, in particolare stigmatizzano la proposta di “eliminare il pagamento del premio aziendale su tredicesima e quattordicesima mensilità e maturazione sul TFR” a fronte di “un miglioramento della normativa sulla pausa e sull’orario di lavoro” e di “un segnale di possibile aumento delle maggiorazioni domenicali”.

I sindacati, consapevoli dell’importanza di ridare un contratto ai dipendenti di Unicoop Tirreno, giudicano la proposta della coopertiva inadeguata, poiché resterebbe invariato il saldo di incidenza della mediazione sulla stessa platea di lavoratori, “il tutto – sottolineano – aggravato da una indisponibilità a garantire le stesse condizioni contrattuali anche ai neo assunti e inserendo un nuovo doppio regime tra i lavoratori”.

I sindacati sollecitano una mediazione diversa, più equilibrata e che risponda al criterio di equità tra i lavoratori, un patto occupazionale concreto e reale e un nuovo contratto integrativo che trovi applicazione anche per i nuovi assunti.

I sindacati, riservandosi di attivare ulteriori iniziative di mobilitazione, chiedono esplicitamente alla cooperativa “di migliorare sensibilmente le soluzioni sugli istituti a contenuto economico da applicarsi alla totalità dei lavoratori chiamati a prestare la propria attività nelle giornate domenicali e festive”.

Ccnl imprese pulizia servizi integrati multiservizi, in 600mila senza rinnovo da 7 anni. Le piazze della mobilitazione in tutta Italia Il 21 ottobre manifestazione nazionale a Roma in Piazza Barberini in collegamento con i presidi territoriali

#contrattoAdesso

Roma, 14 ottobre 2020 – In attesa delle manifestazioni del 21 ottobre prossimo, le lavoratrici e i lavoratori si organizzano territorialmente con presidi, assemblee, flash mob nei luoghi di lavoro per chiedere il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da oltre sette anni.

Filcams, Fisascat e Uiltrasporti in vista del 21 ottobre, giorno delle manifestazioni che si terranno contemporaneamente a Roma dalle ore 14.00 in Piazza Barberini nei pressi del Ministero del Lavoro e in tante altre città italiane per la grave situazione dei lavoratori del comparto pulizie multiservizi, a partire da oggi hanno pianificato un fitto calendario di iniziative territoriali.

Le iniziative sono necessarie perché sia dato riconoscimento e dignità al lavoro dei 600.000 addetti di questo comparto, fondamentale per la sanificazione e l’accessibilità igienica di~ospedali, scuole, uffici pubblici e privati, fabbriche, mezzi di trasporto, ma da oltre sette anni senza il contratto nazionale rinnovato.

Questo settore quanto mai essenziale per la tenuta del sistema paese, ha urgente necessità di definire trattamenti economici e normativi congrui e dignitosi, che tuttavia le associazioni datoriali e le imprese ostinatamente non vogliono riconoscere.

Non mostrano senso di responsabilità, a differenza dei loro dipendenti, che nonostante le gravi condizioni di lavoro con grande senso di responsabilità anche nella seconda ondata emergenziale ormai conclamata, sono in prima linea.

Le iniziative sui territori sono iniziate oggi con il presidio all’ospedale Sant’Orsola di Bologna (dove i servizi sono in appalto alle imprese Coopservice e Plurima) e all’ospedale maggiore di parma (servizi in appalto a Colser, Multiservice, Camst facility).

Di seguito il calendario con le prime iniziative ad oggi programmate:

  • Trento e Rovereto – giovedì 15 ottobre presidio dalle 9 alle 11 in contemporanea presso gli ospedali di Trento e Rovereto (appalti a Rekeep)
  • Prato – 15 ottobre dalle 9.00 alle 12.00 assemblea davanti all'ospedale "S.Stefano" (appalto impresa Cooplat, partecipano le delegate di tutte le aziende del territorio)
  • Massa – 15 ottobre dalle 10 alle 12.30 sit-in davanti la Prefettura (delegati/e di tutte le imprese del territorio)
  • Lucca – 15 ottobre dalle 10 alle 13 presidio all’ospedale San Luca (appalto Colser)
  • Pisa – 15 ottobre tutta la mattina, presidio e volantinaggio all’Università (delegati/e di tutte le imprese del territorio)
  • Siena – 15 ottobre dalle 15 alle 17 assemblea unitaria appalto GSK (azienda Sodexo).
  • Grosseto – 15 ottobre ore 11/12 e 16/17 assemblea unitaria ospedale Misericordia (appalto azienda Coopservice)
  • Pistoia – 15 ottobre dalle 14.30 alle 16.30 presidio ospedale Pistoia (impresa Cooplat, partecipano le delegate di tutte le aziende del territorio)
  • Firenze – 15 ottobre dalle 9 alle 12, presidio davanti la Prefettura (delegati/e di tutte le aziende del territorio
  • Piacenza – 16 ottobre dalle 10 alle 12 presidio ospedale Civile (impresa San Martino)
  • Reggio Emilia – 16 ottobre dalle 12.30 alle 14.30 presidio ospedale Santa Maria (appalto Coopservice)
  • Bologna – 16 ottobre ore 10/12 e 15/17 assemblee di settore con delegati/e delle imprese Rekeep, Operosa, Dussmann
  • Bologna – 16 ottobre ore 8.30/9.30 assemblea Resto del Carlino (impresa Puligest)
  • Ferrara – 16 ottobre presidio davanti al Comune, piazza Municipale (delegati/e di tutte le aziende del territorio)
  • Agrigento – 16 ottobre alle ore 19.00 assemblea di settore utilizzando piattaforma telematica e in presenza (con rispetto distanziamento)
  • Siena – 17 ottobre presidio ospedale Le Scotte (appalto impresa Colser)
  • Milano Malpensa – 19 ottobre ~presidio aeroporto (impresa Dussmann)
  • Cagliari19 ottobre dalle 9.30 alle 12.30 assemblea pubblica degli impiegati nei servizi di pulizie degli uffici pubblici (Comune, Regione, Università,…) con sit-in sotto la sede della Regione Sardegna dalle ore 9:30 alle 12:30. Appalti alle imprese Karalis del gruppo Coopservice e Coop. SFL.
  • Livorno – 19 ottobre dalle 16 alle 18 presidio in Prefettura (delegati/e di tutte le aziende del territorio)
  • Bologna – 19 ottobre presidio Sala Borsa Biblioteche comunali (impresa Working)
  • Bologna – 19 ottobre dalle 15 alle 16 assemblea e presidio Agenzia delle entrate (Impresa Service Kay)
  • Rimini – 19 ottobre conferenza stampa Ospedale Inferni (appalto Formula Servizi)
  • Brescia, Lecco, Monza, Pavia, Milano e Varese – 19 ottobre con sedi dei presidi e orari da definire.
  • Ravenna – 20 ottobre ore 10.30/12.30 conferenza stampa ospedale Santa Maria delle Croci (appalto Formula Servizi)
  • Sassari – 20 ottobre dalle 9.30 alle 12.30 assemblea pubblica degli addetti ai servizi di pulizie degli ospedali e uffici pubblici di Sassari , con sit-in sotto la sede dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, dalle ore 9:30 alle ore 12:30. Appalti delle imprese Multiservice soc. coop. e EPM SRL
  • Bologna – 20 ottobre ore 9/12 presidio Ospedale Maggiore (appalto Rekeep, Operosa, Markas).

 

AGENTI E RAPPRESENTANTI DI COMMERCIO, CONCLUSA LA TORNATA ELETTORALE DELLA FONDAZIONE ENASARCO

LA COALIZIONE DELLE LISTE 5, 6 E 7 CONQUISTA 15 SEGGI. CEOTTO (FISASCAT CISL): «UN GRAZIE VA A TUTTI I VOTANTI, LA FISASCAT CISL SARÀ PROTAGONISTA. PREMIATO IL PROGRAMMA PROPOSTO, VERSO UNA MIGLIORE ASSISTENZA PER LA CATEGORIA»

Roma, 14 ottobre 2020 – Ad una settimana dalla conclusione del voto per il rinnovo dell’Assemblea Enasarco, la Fisascat Cisl celebra il successo di consensi e compie una prima analisi della tornata elettorale che, con le liste 5,6,7, l’ha vista (e la vedrà) protagonista nella nomina del nuovo CDA della Fondazione.

Il segretario organizzativo della Fisascat e candidato eletto, Mirco Ceotto, commenta soddisfatto: «Gli elettori, ai quali va un sentito grazie per la partecipazione al voto, hanno

premiato il nostro programma, rivolto ad una migliore assistenza per la Categoria. La coalizione, dove la Fisascat Cisl ha preso parte da protagonista, ha registrato un ottimo risultato.Oltre il consenso, ha visto riconosciuta la validità dell’impegno profuso non solo in campagna elettorale, ma nel difficile periodo del lockdown a causa del diffondersi del virus. Saremo quindi attivi protagonisti nel rinnovamento di Enasarco».

La coalizione delle liste 7, 5 e 6 “Solo Agenti in Enasarco”, “Consulenti Finanziari Uniti in Enasarco” e “Prima gli agenti in attività finanziaria e collaboratori” ha conquistato complessivamente 15 seggi su complessivi 40, con oltre 11mila e 400 voti su circa 31mila votanti. «A tutti e 31mila, non solo ai nostri elettori – precisa Ceotto – va un grazie per la partecipazione, che ci impegniamo a migliorare per garantire il massimo rispetto dei principi democratici».

Ecco gli eletti della coalizione: della lista 7 Giovanni DI PIETRO, Marcello GRIBALDO, Mirco CEOTTO, Luigi DE MITRI PUGNO, Luigi DOPPIETTO, Massimo AZZOLINI, Dario ZANATTA, Emanuele ALESSANDRINI, Mauro RISTE’, Guido ROMANELLI, Fabrizio D’ANNIBALE, Stefano SPECCHIA, Umberto MIRIZZI; della la lista 5 Fabio DEL LUNGO; della lista 6 Luca MATRIGIANI.

«I 15 eletti – spiega il segretario nazionale della Fisascat – parteciperanno ai lavori dell’Assemblea dei Delegati in seno alla Fondazione per orientare l’intervento della cassa previdenziale sempre più verso una maggiore assistenza ed un maggiore pragmatismo, in un contesto economico complesso che sconterà ancora per lungo tempo gli effetti della crisi sanitaria ed economica generata dalla pandemia».

Rendere più snello e trasparente l’intervento dell’Ente Previdenziale sono tra le priorità del programma dei delegati eletti, programma volto ad orientare le azioni della Fondazione

Enasarco verso una migliore assistenza e nuovi investimenti. Altri obbiettivi primari: migliorare la formazione, favorire l’ingresso delle donne nel settore, rilanciare il Mezzogiorno, accrescere la professionalità dei collaboratori del terzo millennio in cui si assiste alla crescita esponenziale dell’e-commerce, cambiamento epocale che va accompagnato, riprogettando il ruolo della categoria che dovrà essere sempre più capace di contrastare i fenomeni di concorrenza sleale.

Kidiliz Group Italia, a rischio l’occupazione di 600 dipendenti. Proclamato lo stato di agitazione

Roma, 13 ottobre 2020 – La Kidiliz Group, azienda attiva nel commercio di abbigliamento per bambini e proprietaria dei marchi Absorba, Catimini e Z, è entrata in Francia in una procedura di amministrazione controllata, procedura seguita poco dopo anche dalla filiale italiana del Gruppo.

L’esito della procedura è incerto e ad oggi non ci sono informazioni chiare sul destino dell’azienda e dei dipendenti. In Italia questo significa che è in bilico il destino occupazionale di 600 persone distribuite su una rete di circa 150 negozi, sparsi in tutto il Paese e principalmente a marchio “Z”. Passando nel 2018 alla proprietà del gruppo cinese Semir, Kidiliz avrebbe dovuto avviare una stagione di rilancio e invece dopo un rapido peggioramento, la situazione è precipitata nel giro di poche settimane. Già ora la continuità operativa dell’azienda è in dubbio, mentre le lavoratrici si vedono sospesa parte delle retribuzioni e degli istituti contrattuali.

Il prossimo 15 ottobre si concluderà la raccolta delle offerte di acquisto prevista dalla procedura francese ma non vi è alcuna garanzia che possano esserci investitori interessati al ramo italiano del gruppo anche perché non è stata data adeguata comunicazione di tale bando in Italia né tantomeno sono stati coinvolti i livelli istituzionali del nostro Paese.

Agendo con maggior tempestività nella pubblicazione del bando di vendita ed eventualmente aprendo una procedura omologa anche in Italia, che ancora potrebbe essere aperta come "procedura secondaria", si sarebbe potuto raggiungere un ventaglio più ampio di possibili acquirenti.

Con la mancanza di informazioni e la gestione della procedura tutta svolta oltralpe, si rischia invece che un attore importante del settore sparisca nel silenzio generale lasciando a casa in Italia centinaia di lavoratrici e lavoratori, in un momento già drammatico per il commercio e per la nostra economia tutta.

I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno perciò indetto uno stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo in tutto il territorio nazionale, per portare all’attenzione delle istituzioni la pesante condizione in cui versano Kidiliz Group Italy e i suoi dipendenti e sollecitarle ad attivarsi tempestivamente, prima che le conseguenze della procedura in corso si tramutino in licenziamenti collettivi.

Mercatone Uno, ipotesi Cigs per 1.341 lavoratori. Blanca: «Il Mise convochi tutte le parti sociali coinvolte, necessario individuare percorso di sostenibilità sistemica»

Roma, 9 ottobre 2020 – Sono complessivamente 1.341 i lavoratori di Mercatone Uno in attesa di essere ricollocati e dell’esito della procedura di consultazione sindacale avviata dai Commissari Straordinari – in vista della scadenza del programma di esercizio di impresa prorogata di 6 mesi dal DL Rilancio al 23 novembre 2020 – finalizzata alla concessione della cassa integrazione straordinaria di 12 mesi per cessazione di attività prevista dal cosiddetto Decreto Genova.

Per altri 261 lavoratori entro il mese di ottobre si formalizzeranno le cessioni autorizzate dal Mise per 13 punti vendita, 9 passati alla Rica Gest S.r.L. e 4 alla Max Factory/A&V S.r.L.. La Fisascat Cisl stigmatizza il mancato coinvolgimento dei sindacati e la mancanza di prospettive lavorative per lo storico marchio. «Sono mesi che richiediamo incontri al Mise per dare spiragli e prospettive ai lavoratori che da anni vivono in uno stato di incertezza e di paura, mesi in cui il sindacato viene ignorato» ha stigmatizzato la segretaria nazionale della categoria cislina Aurora Blanca sottolineando che «mancano le interlocuzioni con le Regioni e Anpal Servizi e tessuto produttivo locale per mettere in campo un sistema di politiche attive per il lavoro».

Una proposta questa fortemente sostenuto dalla federazione cislina sin dal primo presagio di fallimento della Shernon Holding «quando – ha sottolineato Blanca – il sindacato chiedeva ai Commissari Straordinari di interagire affinchè le due procedure potessero collaborare, salvaguardando i livelli occupazionali».

«Ciò non è stato fatto» ha sottolineato la sindacalista rivendicando «la possibilità di avere un futuro lavorativo e di prospettiva a fronte di scelte di pochi le cui conseguenza sono ricadute sui più deboli, in primis i lavoratori, le loro famiglie, i fornitori ma anche i dipendenti delle ditte fornitrici e dei servizi esternalizzati».

Blanca suggerisce anche il percorso da seguire nei prossimi mesi. «Bisogna che intorno ad un tavolo ci si riunisca tutti congiuntamente e bisogna anche rivedere quelle che sono le licenze d’uso dei locali ad appannaggio di Mercatone Uno», passaggio, sottolinea la sindacalista, che «può essere fatto al fine di ridare una chance occupazionali ai lavoratori».

Per Blanca «è arrivato il momento di capire di chi sono le responsabilità e di riportare un senso di giustizia in un ambiente dove le istituzioni dovevano essere garanti di prospettive e delle rinunce fatte dai lavoratori che oggi purtroppo, come contropartita, vivono un senso di frustrazione».

«E’ urgente fare chiarezza su Mercatone Uno. I 12 mesi di Cigs se non colti secondo un’ottica di sostenibilità sistemica – ha concluso Blanca – rischiano di essere un lasso temporale sprecato non tollerabile».

Ippica, sindacati al tavolo al Mipaaf per la riforma del settore

Chicca (Fisascat Cisl): «Il percorso assicuri sostenibilità al sistema e certezze occupazionali».

Roma, 8 ottobre 2020 – Anche i sindacati di categoria Slc Cgil Fisascat Cisl e Uilcom Uil hanno preso parte al ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali al tavolo di confronto, convocato dalla ministra Teresa Bellanova, sulla paventata riforma e sulle “ipotesi di azioni per la riorganizzazione e lo sviluppo del settore ippico”.

Il comparto occupa circa 3 mila lavoratori tra dipendenti e personale delle scommesse e genera un indotto con circa 40 mila addetti. Il tavolo, presieduto dal Sottosegretario L’Abbate, si è svolto in presenza degli operatori e delle associazioni di settore, dei sindacati e dell’Anci. Il rappresentante del dicastero ha spiegato che la riforma si formalizzerebbe mantenendo le funzioni zootecniche in capo al Mipaaf e trasferendo le funzioni e i finanziamenti ad un Organismo Unico in grado di tenere insieme tutte le discipline del cavallo sportivo (ippiche ed equestri).

L’Organismo Unico dovrebbe essere costituito sotto l’egida del ministero dello Sport, come una Federazione ma con regole diverse, “non sotto il Coni ma sotto Sport e Salute”, anche se non è ancora chiaro se la nuova Federazione dipenderà o no dal Coni.

Le associazioni hanno sollecitato un sistema strutturale di sovvenzioni allo stato dipendenti dall’emanazione di un Decreto direttoriale che subisce ritardi cronici, posizione fortemente sostenuta anche dai sindacati che stigmatizzano il ritardo nel pagamento degli stipendi ai lavoratori e rivendicano l’importanza di prendere parte al percorso di riforma del settore che assicuri sostenibilità al sistema e certezze occupazionali.

I sindacati si dichiarano "certi di poter fornire un contributo importante riguardo alla situazione dell’ippica in generale, soprattutto in relazione alla tenuta dei livelli occupazionali, e alla loro qualità e su come il settore possa essere riformato e rilanciato".

La funzionaria nazionale della Fisascat Cisl Stefania Chicca che ha preso parte al tavolo al Mipaaf, sottolinea che «il settore ippico oggi più di ogni altro momento storico, ha bisogno di una riforma che dia certezze agli operatori e ai lavoratori, che hanno purtroppo vissuto, in questo periodo di emergenza pandemica, l’impossibilità ad accedere anche agli strumenti di sostegno al reddito che il Governo ha messo a disposizione».

«L’incontro – ha aggiunto – ha tracciato una concreta volontà ad avviare il percorso per la stesura di una legge per il riordino del settore dell’ippica auspicata ormai da quasi dieci anni. Restano da valutare i passaggi formali che potranno apparire più chiari quando nei prossimi giorni il Ministero ci invierà la bozza della riforma, con la nuova governance». «Solo allora – ha concluso la sindacalista – potremmo esprimere un parere complessivo sull’operazione oggi presenta».

Ccnl imprese pulizie, servizi integrati, in 600mila senza rinnovo da 7 anni. Al via la mobilitazione in tutta Italia, il 21 ottobre manifestazione nazionale a Roma

#CONTRATTO ADESSO

Roma, 7 ottobre 2020 – Al via la mobilitazione dei 600mila addetti delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi, donne e uomini eroicamente protagonisti dei nostri tempi, in piena emergenza pandemica divenuti indispensabili per il contrasto alla diffusione del virus covid-19, senza rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre 7 anni.

La protesta #ContrattoAdesso, organizzata con presidi a livello territoriale e che vedrà un appuntamento a Roma il 21 ottobre per una manifestazione nazionale, è stata decisa dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti al termine di un Attivo Unitario convocato in modalità videoconferenza e in presenza, con oltre 1.500 delegate e delegati del comparto dei servizi in collegamento da tutta Italia.

Alla base della mobilitazione l’atteggiamento dilatorio delle associazioni imprenditoriali di settore Anip Confindustria, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi, Agci Servizi e Unionservizi Confapi, responsabili di aver fatto “saltare” gli incontri già calendarizzati nelle ultime settimane. Il negoziato, avviato nel mese di giugno, aveva registrato delle distanze rispetto la “lista di richieste su temi relativi a flessibilità, diritti e costi” presentate dalle associazioni imprenditoriali, recita in un volantino unitario diffuso tra i lavoratori, “riportando la trattativa indietro nel tempo” rispetto a quanto pattuito con i sindacati.

I sindacati stigmatizzano “le dichiarazioni di disponibilità a concludere il rinnovo del contratto nazionale da parte delle associazioni datoriali e delle imprese”, “solo parole non seguite da comportamenti coerenti e da un cambio di impostazione nei contenuti”.

“Con la pandemia – affondano nel volantino unitario – molte imprese hanno aumentato i fatturati, ma per riconoscere il giusto rinnovo del contratto continuano a fare richieste che mettono in discussione diritti e retribuzione”. Le parti al termine del lockdown avevano sottoscritto un Avviso Comune per la ripartenza del settore, “convenendo che il rinnovo del contratto nazionale – da realizzare in tempi brevi – era il primo passo per dare il giusto riconoscimento a tante lavoratrici e lavoratori che sono stati e restano ancora in prima linea nella emergenza pandemia negli appalti pubblici e privati”.

“Nello stesso incontro – ricorda il comunicato sindacale – si era condiviso il perimetro degli argomenti da discutere quale atto propedeutico a definire celermente il rinnovo del contratto nazionale”.

La mobilitazione andrà avanti fino a quando non si riattiverà il tavolo di confronto per giungere in tempi brevi al rinnovo del contratto.

Fist Cisl, nuove politiche contrattuali e di rappresentanza per governare il cambiamento.

Guarini: «In un mondo che progredisce a ritmi imprevedibili il Sindacato deve approntare un rinnovato modello di azione sindacale che sappia raggiungere le periferie del lavoro»

Roma, 1 ottobre 2020 – Negli ultimi mesi il Pil dell’Italia è diminuito di circa il 13%. Il crollo dell’economia dovuto alla pandemia da Covid-19 è stato maggiore di quello registrato nell’intero periodo 2008 – 2013, che comprende la doppia recessione connessa alla crisi finanziaria globale e alla crisi del debito dell’area euro, ovvero la più grande contrazione economica in tempo di pace.

L’analisi di scenario, proposta dalla Fist Cisl in occasione del Consiglio Generale convocato presenza a Roma nel rispetto delle misure anti contagio, ha approfondito in particolare l’impatto della pandemia sul mercato del lavoro italiano. Nonostante la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti le ultime stime Bankitalia confermano un calo degli occupati nel 2020 di circa un milione di unità rispetto al 2019; a questo si aggiunge il crollo delle assunzioni soprattutto stagionali.

A rimetterci soprattutto giovani e donne dell’universo delle forme flessibili di impiego e con contratti a termine, ma anche i lavoratori in somministrazione, a chiamata o intermittenti (dove il calo ha raggiunto quota 60%), partite iva e i contratti di prestazione occasionale letteralmente dimezzati, tutti penalizzati dai requisiti di accesso al bonus Covid.

E’ in questo contesto che il Sindacato del Terziario della Cisl ripensa ad una nuova strategia di azione contrattuale e di rappresentanza, da orientare verso una “nuova governance della flessibilizzazione del lavoro richiesta dalle imprese e che oggi accompagna la crescente competizione internazionale”.

Un progetto pienamente sostenuto dalla Cisl, presente alla kermesse con il segretario confederale Andrea Cuccello, e molto chiaro in casa Fist, che riparte proprio dai giovani, protagonisti, nella fase che ha preceduto la diffusione della pandemia, della Conferenza Under 35 promossa dalla categoria cislina.

Il dibattito, ampiamente partecipato, ha messo in luce la necessità di ampliare le politiche contrattuali. Ma non solo.

La Federazione dei Sindacati del Terziario rivendica il ruolo del Sindacato confederale nella definizione del plan sull’utilizzo delle risorse europee, Recovery Fund e Next Generation EU, «occasioni formidabili a condizione di saperle integrare – ha sottolineato il segretario generale Davide Guarini – nel rispetto dei vincoli e delle raccomandazioni europee, in un Progetto Paese, consapevole del posizionamento competitivo attuale e potenziale dell’Italia nello scenario globale».

Le numerose vertenze aperte che vedono in prima linea Fisascat e Felsa Cisl fanno il paio con uno scenario contrattuale complesso, dove circa 4 milioni di lavoratrici e lavoratori del commercio, turismo e servizi sono in attesa del rinnovo contrattuale. La federazione di categoria ha le idee chiare: se la prevenzione dei rischi, della salute e della sicurezza rappresentano le priorità nella fase della ripartenza è altrettanto dirimente, nella definizione delle piattaforme unitarie da portare al confronto negoziale, concentrarsi sulla formazione continua per qualificare l’occupazione, ma anche su nuovi diritti e nuove tutele, partecipazione, relazioni industriali e rappresentanza, welfare contrattuale e salario.

Essenziali per la Fist Cisl i percorsi di riforma, a cominciare da quella del sistema degli ammortizzatori sociali – da rendere universalistico, inclusivo e rispondente alle peculiarità settoriali – fino alla leva fiscale – per appesantire le buste paga – e alla riforma previdenziale, valorizzando il ruolo del secondo pilastro pensionistico.

«La pandemia da Covid ha messo in luce la necessità di costruire un sistema di ammortizzatori sociali che copra tutti i lavoratori al di là della tipologia contrattuale sostenendoli nei periodi di disoccupazione e di calo attività» ha sottolineato Guarini.

«Dobbiamo costruire un futuro più solido – ha aggiunto il sindacalista – investire risorse e contrastare il basso costo del lavoro favorendo i rinnovi contrattuali, inserendo agevolazioni fiscali strutturali e politiche attive dedicate a formazione e ricollocazione».

«In un mondo che cambia e che progredisce a ritmi costanti e imprevedibili – ha concluso – dobbiamo approntare un nuovo modello di azione sindacale che sappia raggiungere le periferie del lavoro e nelle quali il Sindacato deve essere sempre più presente».

Congiuntura italiana. La Fisascat Cisl a confronto sullo scenario economico e sociale. Circa 4milioni i lavoratori in attesa del rinnovo contrattuale

Guarini «in questa fase blindare le previsioni della contrattazione ed arginare il crescente fenomeno del dumping»

Roma, 30 settembre 2020- Commercio, turismo e servizi si confermano in Italia tra i settori più colpiti dalla crisi emergenziale e dalle misure messe in campo dal Governo per contrastare la diffusione della pandemia da Covid-19.

La congiuntura italiana riflette lo scenario economico globale, segnato, negli ultimi mesi, dalla flessione dei mercati e del commercio internazionale, diminuito nel secondo trimestre dell’anno, del 12,5% seppure con un rimbalzo nel mese di giugno del 7,6%. I dati di scenario sono stati analizzati dal Consiglio Generale della Fisascat Cisl, riunitosi a Roma per gli adempimenti statutari.

L’assise in particolare ha preso in esame le stime sul mercato del lavoro italiano, con la perdita di circa mezzo milione di addetti prevalentemente concentrata nei diversi settori del terziario privato, non solo per effetto del forte calo delle presenze turistiche straniere ma anche riconducibili al calo fisiologico dei consumi dettato dalla propensione al risparmio messa in atto dalle famiglie per fare fronte alle difficoltà dell’attuale momento storico, con l’inevitabile impatto sulle imprese del retail del commercio e dei servizi che scontano anche il crescente ricorso agli acquisti on line.

Il dibattito ampiamente partecipato ha messo in luce tutte le criticità e le difficoltà vissute dalle lavoratrici e dai lavoratori in piena emergenza pandemica ma anche il prezioso ruolo di supporto e assistenza svolto dalle federazioni territoriali nell’accesso agli ammortizzatori sociali Covid-19 . Lo scenario contrattuale di riferimento è stato analizzato nel dettaglio dall’intervento introduttivo ai lavori dal segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini.

A fronte del recente rinnovo del contratto nazionale applicato ai circa 860mila lavoratori regolari del lavoro domestico, ad oggi sono circa 4 milioni i lavoratori del commercio, turismo e servizi in attesa del rinnovo contrattuale e per i quali la Fisascat Cisl si dichiara «pronta alla definizione delle piattaforme unitarie».

Primo banco di prova nella tornata delle trattive che vedranno impegnata la federazione nei prossimi mesi la definizione delle proposte unitarie da portare al confronto per i nuovi contratti applicati a circa 2milioni e 400mila lavoratori del terziario distribuzione e servizi, della distribuzione moderna organizzata e della distribuzione cooperativa.

Nel mese di luglio la federazione aveva approvato le proposte tematiche da portare al confronto unitario: formazione continua per riqualificare l’occupazione; nuovi diritti e nuove tutele attivabili in caso di bisogno come anche nei radicali processi di riorganizzazione delle grandi superfici di vendita nell’ambito della grande distribuzione organizzata ma anche salute e sicurezza, relazioni industriali e partecipazione, rappresentanza e rappresentatività e lavoro agile.

«In questa fase di profonda transizione e accelerazione dei processi in atto tra cui la digitalizzazione e la riconversione format distributivi e canali di vendita di beni e servizi – ha sottolineato Guarini – è anche essenziale definire un nuovo modello contrattuale confermando la validità del livello nazionale e rafforzando il livello decentrato, ampliando gli interventi di welfare e la rappresentanza sindacale, potenziando l’intervento della bilateralità settoriale sulla scorta dell’esperienza maturata in piena emergenza pandemica, nel sostegno al reddito ad esempio, anche prevedendo la costituzione dei Fondi di Solidarietà bilaterali e nella certificazione delle competenze e dei contratti di lavoro».

«Oggi più che mai – ha chiosato il sindacalista – occorre blindare le previsioni della contrattazione ed arginare il crescente fenomeno del dumping contrattuale che in futuro non si giocherà esclusivamente sulla partita economica ma sulla capacità della stessa contrattazione di garantire nuovi diritti e nuove tutele e l’occupabilità dei milioni di lavoratrici e lavoratori a cui si applicano i contratti che sottoscriviamo e che ci onoriamo di rappresentare».

Ma non solo. Per la federazione cislina per favorire la ripresa occorre avviare una stagione di riforme strutturali. «A cominciare dalla riforma fiscale e dalla riforma degli ammortizzatori sociali» ha rimarcato Guarini sottolineando che «entrambe i percorsi dovranno prevedere il coinvolgimento diretto dei Sindacati confederali». Il sindacalista ha evidenziato che «sulle prospettiva di crescita gravano ancora importanti rischi che richiedono chiarezza sull’orientamento delle politiche anche nel medio periodo» e che «sono necessari interventi di natura strutturale volti a sostenere la ripresa dell’economia e la solidità delle imprese con prospettive di sviluppo».

Per Guarini «resta essenziale il supporto delle politiche di bilancio, a livello sia nazionale sia europeo» ed «orientare le risorse del Recovery Fund e del programma Next Generation EU a potenziare l’innalzamento del potenziale di crescita, garantendo l’equità e la sostenibilità, non solo finanziaria, dello sviluppo economico».

«Si può e si deve contribuire – ha concluso il sindacalista – cambiare l’ambiente economico e sociale, favorire la nascita e la crescita di imprese che aiutino a rispondere in modo efficace alle nuove sfide prodotte dalle modifiche delle abitudini di consumo, di interazione sociale, di riorganizzazione dell’attività produttiva».