Car2go, c’è accordo sul premio di risultato 2020. Intesa propedeutica alla stesura del contratto integrativo

Roma, 24 luglio 2020 – C’è intesa sul premio di risultato 2020 riconosciuto ai 45 dipendenti dell’operatore di car sharing Car2go, presente in Italia a Milano, Roma, Torino, nelle principali città in Europa e nel Nord America.

I sindacati di categoria Cgil Cisl Uil hanno siglato con la direzione l’accordo che disciplina il sistema premiale di risultato e di merito di natura collettiva, applicabile all’intera platea di lavoratori e lavoratrici al raggiungimento di obiettivi di risultato economico complessivo del Gruppo di appartenenze e al target 2020 di redditività europeo legato al risultato economico di bilancio.

La base di calcolo del premio, riconosciuto nel cedolino paga del mese di marzo 2021, prevede una percentuale sulla retribuzione annua lorda dal 10% al 20% differente tra Reparto, Livelli e altri dipendenti. I lavoratori potranno optare tra il riconoscimento dell’intero importo in denaro soggetto a tassazione agevolata e contribuzione secondo quanto previsto dalla normativa vigente, la conversione del premio in beni, servizi e utilità riconducibili al welfare anche in formula mista con l’erogazione in quota parte di denaro.

Il congedo obbligatorio non influirà negativamente alla maturazione del premio; in caso di maternità facoltativa verrà riconosciuto sulla base della media dei premi percepiti negli anni precedenti.

La parte economica sarà oggetto di confronto annuale tra le parti. «Soddisfazione in casa Fisascat Cisl – ha sottolineato l’operatore sindacale nazionale Salvo Carofratello – per una intesa propedeutica e parte integrante alla stesura del contratto integrativo aziendale le cui trattative sono già calendarizzate per il mese di settembre 2020».

Radio Mercurio – la radio degli agenti e rappresentanti

On the Air una radio (www.radiomercurio.it) dedicata agli agenti e rappresentanti di commercio, attraverso la quale, settimanalmente, analizzeremo ogni aspetto positivo e negativo di Enasarco, approfondendo le nostre proposte per migliorare l'Ente e smentendo le fake news che, da troppi mesi, girano tra gli agenti di commercio. Le ultime puntate, che vi consigliamo di ascoltare, parlano del perchè è importante andare a votare ( http://radiomercurio.it/puntata-16-17-luglio-dieci-motivi-per-votare-alle-elezioni-enasarco/ ) e sull'allarmante scalata finanziaria in Enasarco ( http://radiomercurio.it/puntata-15-10-luglio-allarme-scalata-finanziaria-in-enasarco/ )

Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari, prosegue il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale scaduto nel 2015

Blanca: «L’evoluzione del confronto dovrà necessariamente risolvere i nodi del settore avendo cura degli argomenti di natura economica con l’obiettivo di ridare ai lavoratori ed alle lavoratrici del settore le risposte agognate da oltre 55 mesi»

Roma, 24 luglio 2020 – Il 22 luglio è proseguito il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto dal 2015, applicato ai circa 70mila addetti del comparto dei servizi.

I sindacati, pur apprezzando il lavoro di analisi dei testi svolto sulla definizione di alcuni articolati sugli istituti contrattuali riferiti alla sfera di applicazione e a permessi e congedi, salute e sicurezza, previdenza complementare e assistenza sanitaria integrativa, hanno ribadito la necessità di affrontare i temi del negoziato utili a giungere al rinnovo contrattuale in tempi rapidi.

Sul tavolo il tema del “Cambio d’appalto” con una convergenza di massima sull’articolato, da definire ancora nel dettaglio su alcuni aspetti tecnici tra cui il coefficiente numerico per determinare il personale avente diritto all’assunzione.

La trattativa proseguirà il 30 luglio in ristretta su richiesta delle associazioni imprenditoriali di settore; in tale sede, le parti si confronteranno per comprendere i margini della trattativa.

I sindacati auspicano che si cominci ad affrontare la questione salariale ed economica, tema dirimente che si riproporrà nelle prossime sessioni negoziali da calendarizzare nel mese di settembre quando sarà possibile effettuare una prima analisi sugli effetti della pandemia da Covid-19 nel comparto dei servizi di sicurezza.

Parallelamente alla trattativa, sottolineano i sindacati, si continuerà il percorso di vertenzialità intrapreso nelle singole aziende che sono in chiara violazione delle attuali norme contrattuali, già oggetto di azioni rivendicative intraprese a livello individuale, sul quale non vi sono margini di negoziazione.

«Abbiamo ritenuto unitariamente di accordare l’incontro proposto per il 30 luglio – ha dichiarato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca – avendo palesato sin dal primo incontro della ripresa del negoziato l’esigenza di rinnovare il contratto in tempi celeri evitando di intraprendere strade tortuose».

«L’evoluzione del confronto – ha concluso la sindacalista – dovrà necessariamente risolvere i nodi del settore avendo cura degli argomenti di natura economica con l’obiettivo di ridare ai lavoratori ed alle lavoratrici del settore le risposte agognate da oltre 55 mesi».

Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari, prosegue il tavolo per il rinnovo del contratto nazionale scaduto nel 2015. Trattativa aggiornata al 22 luglio

Blanca: «Il rinnovo può rappresentare il volano per tutto il settore della sicurezza, si affrontino i nodi del negoziato»

Roma, 17 luglio 2020 – Nei giorni scorsi è proseguito il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto dal 2015, applicato ai circa 70mila addetti del comparto dei servizi.

Sul tavolo le tematiche da ricondurre ai capitoli “Permessi e congedi”, “Salute e sicurezza” e “Previdenza e assistenza sanitaria integrativa”; il confronto ha prodotto la stesura definitiva per tutti e tre gli argomenti sui quali si è dunque registrata condivisione.

Sul tema della carenza di malattia i sindacati hanno registrato invece un “passo indietro” nel metodo di confronto così faticosamente riavviato da sole tre settimane: per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs la riproposizione della modifica del trattamento salariale di malattia è apparsa come una provocazione, volta ad indurre una interruzione delle trattative.

I sindacati hanno ribadito la ferma intenzione di percorrere ogni tentativo volto a definire una risposta contrattuale positiva ai lavoratori, anche nella consapevolezza della situazione emergenziale del Paese. «Probabilmente, se si fosse svolto un confronto puntuale e di merito durante i lunghi 55 mesi – ha stigmatizzato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca – non ci saremmo trovati in questa situazione».

Per la sindacalista «è giunto il momento di invertire la rotta, affrontando i nodi del negoziato». «In questa fase di incertezza del Paese – ha sottolineato – il rinnovo contrattuale può rappresentare il volano per tutto il settore della sicurezza, atto ad assicurare maggiori tutele agli istituti privati ed alle loro maestranze e finalmente sancire un punto di partenza sul quale costruire nuove relazioni sindacali tese a sviluppare sinergie anche nel confronto con le istituzioni».

La trattativa è aggiornata al 22 luglio sul mercato del lavoro e sul cambio appalto, temi di estremo interesse per la categoria cislina.

Ammortizzatori Sociali, il ministro del Lavoro Catalfo convoca i Sindacati il 23 luglio. Cassa Integrazione, ipotesi altre 18 settimane per tutti

Guarini: «Nel macro settore del Terziario di mercato necessario approntare un sistema di ammortizzatori sociali che superino le barriere dimensionali occupazionali o le differenze settoriali tra imprese»

Roma, 17 luglio 2020 – Verso la riforma del sistema di ammortizzatori sociali italiano. Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha annunciato che il Governo e la Commissione tecnica istituita ad hoc stanno esaminando le ipotesi di riforma del sistema tendente all'universalismo e alle politiche attive, basato su un ”meccanismo assicurativo”, che funzionerebbe a contribuzione a copertura del lavoro subordinato, e su un welfare meno ”passivo” e assistenziale e più collegato alle politiche attive, di formazione e ricollocazione.

Gli ammortizzatori sociali, ha sottolineato la Catalfo, dovranno svolgere una duplice funzione: garantire una rete di protezione ai lavoratori di quelle imprese che intendono sospendere una parte della produzione per ristrutturazioni aziendali o riconversioni produttive o tecnologiche e fornire strumenti di accompagnamento e sostegno finalizzati alle transizioni occupazionali, dunque in un'ottica di tutela nel mercato del lavoro.

Dai sindacati confederali Cgil Cisl Uil, convocati per il 23 luglio, nessun pregiudizio di sorta sulle misure annunciate che recepirebbero alcune delle rivendicazioni e delle battaglie portate avanti negli ultimi anni dall’ultima riforma del sistema degli ammortizzatori sociali del 2015. Ma Cgil, Cisl e Uil chiedono un confronto strutturale e ribadiscono alcune priorità, tra cui la proroga degli ammortizzatori esistenti fino a fine anno, il contestuale blocco dei licenziamenti e la sospensione delle causali sui contratti a tempo.

Si vanno intanto definendo strumenti e modifiche per l’allungamento della Cigd causale Covid-19.

L’ipotesi allo studio, che dovrebbe essere contenuta nel prossimo Decreto di Agosto (che avrà un importante capitolo dedicato al lavoro) e finanziata con un nuovo scostamento di bilancio, prevede la proroga della cassa integrazione per ulteriori 18 settimane, raddoppiando così il pacchetto già messo in campo dall’Esecutivo.

La proroga della cassa in deroga potrebbe essere generalizzata, ma se i finanziamenti non dovessero essere sufficienti a coprire tutta la platea, si potrebbe optare per un riconoscimento delle settimane in più per i settori maggiormente colpiti dalla crisi pandemica e che fanno fatica a ripartire. Il blocco dei licenziamenti, in scadenza il 17 agosto, sarebbe strettamente connesso alla proroga della Cig.

Mentre sui contratti a termine si procede verso l’eliminazione delle causali fino a tutto il 2020 per poi aprire una riflessione sui rapporti a tempo in sede di stesura della Legge di Bilancio con una seconda tappa in autunno. Il segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra ha ribadito la necessità di adottare «un metodo di lavoro partecipato dalle Parti Sociali», l’unico che «può condurre a innovazioni capaci di rispondere alle emergenze e di sciogliere i nodi strutturali».

La Cisl chiede di «semplificare procedure e adempimenti e di includere nel sistema mutualistico e assicurativo le piccole e microaziende, e di costruire un ponte tra politiche passive e politiche attive con un forte investimento sulla formazione e sulla crescita delle competenze digitali». Per il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini «l’avvio di un proficuo confronto oltre che auspicabile è necessario.

La pandemia – ha sottolineato – ha mostrato tutti i limiti del sistema di ammortizzatori sociali italiano che necessita di una riforma sostanziale puntando a garantire la continuità del reddito per i lavoratori dipendenti da imprese in crisi o a rischio chiusura, senza disconoscere ciò che il ruolo della bilateralità settoriale contrattuale può offrire». «Nel macro settore del terziario distribuzione servizi, del turismo e dei servizi globalmente intesi – ha aggiunto il sindacalista – sarà importante approntare un sistema di ammortizzatori sociali che superino le barriere dimensionali occupazionali o le differenze settoriali tra imprese».

Il sindacalista accende poi riflettori sulla situazione del comparto turistico, tra i settori che hanno subìto pesantemente la crisi pandemica e gli effetti delle misure messe in atto dai Governi per contrastare il contagio, con il crollo di presenze e fatturati stimati per il 2020 del 70%.

«Al fine di supportare il settore del turismo e degli stabilimenti balneari, caratterizzati da un massivo ricorso a prestazioni temporanee in ragione della domanda stagionale dei servizi offerti – suggerisce il sindacalista – sarà importante prevedere uno speciale regime finalizzato ad integrare il reddito dei lavoratori durante i mesi dell’anno i quali non prestano attività e commisurato, per durata, alle settimane di contribuzione versata all’Inps».

«Questa misura – ha concluso il sindacalista – è necessaria non solo per rispondere a delle oggettive necessità dei lavoratori, ma anche per salvaguardare il patrimonio professionale di un settore e per evitare che gli operatori più professionalizzati, nel complesso dei servizi turistici, prendano la fuga all’estero per raggiungere paesi e destinazioni dove le medesime attività possano portare a ben altri regimi sia retributivi che di garanzie sociali».

Coop Alleanza 3.0, primo spiraglio sulla trattativa sul piano rilancio aziendale 2020 – 2023. Condivise le linee guida da attuare nel proseguio del confronto

Guarini: «Individuati i criteri che non disconoscono le esigenze di efficientamento dei player commerciali e le aspettative dei lavoratori»

Roma, 24 luglio 2020 – Primo spiraglio sulla trattativa sul Piano di Rilancio presentato da Coop Alleanza 3.0.

La direzione cooperativa ha siglato con i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs un Accordo Quadro sulle linee guida da seguire nella realizzazione delle misure annunciate, con nuovi investimenti e nuove aperture e con la ristrutturazione della rete vendita in Puglia, in Basilicata e in Sicilia, dove il CdA di Coop Alleanza 3.0 è giunto alla conclusione non sia possibile proseguire l’esperienza della gestione diretta.

L’intesa prevede un forte protagonismo delle relazioni sindacali a livello decentrato; in ordine alle dismissioni dei punti vendita e alla gestione delle ricollocazioni del personale le parti hanno infatti stabilito un percorso che prevede l’apertura di un tavolo di confronto negoziale ben 60 giorni prima del perfezionamento della dismissione del punto vendita. In tale ambito si pattuiranno le condizioni di ricollocazione dei lavoratori che, per le operazioni relative al centro nord, potranno anche optare per restare alle dipendenze della cooperativa nel caso in cui a subentrare fosse una impresa commerciale e non una cooperativa.

Con l’Accordo Quadro Coop Alleanza 3.0 si è impegnata ad agevolare la riorganizzazione della propria base occupazionale anche per il tramite del ricorso ad una procedura di licenziamento collettivo da chiudersi con il solo criterio della non opposizione e con la previsione di un incentivo all’esodo di 40mila euro lordi per i lavoratori full-time 4° livello, incentivo che sarà riproporzionato e riparametrato agli orari e al livello posseduto dai lavoratori.

Per quanto attiene al perimetro commerciale siciliano le pattuizioni raggiunte prevedono che il negoziato sulla dismissione dei 12 ipermercati ubicati nell’isola (Forum, La Torre, Ragusa, Katanè, Le Ginestre, Le Zagare e Milazzo e i negozi di Palermo Via Di Giovanni, Palermo Via Di Marzo, Palermo Via Fante, Bagnasco e Bronte) sarà oggetto di un ulteriore confronto per operare una disamina approfondita in ordine alle concrete possibilità di continuazione dell’attività commerciale e della conservazione dell’occupazione complessiva.

Più specificamente l’equilibrio raggiunto per la Sicilia fotografa la situazione in essere; non basta che il CdA di Alleanza 3.0 abbia deciso di cedere i punti vendita ma per i sindacati è di fondamentale importanza che siano messe sul tavolo delle garanzie per i lavoratori.

Il confronto che si svilupperà per questi punti vendita avrà natura preventiva rispetto all’apertura della formale procedura di cessione di ramo d’azienda; tale aspetto è di fondamentale importanza in quanto dà modo alle parti di proseguire un serrato confronto di merito senza sottostare alla tagliola della scadenza temporale insita nella procedura.

«Si può affermare che con l’intesa – ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini firmatario dell’intesa insieme al segretario nazionale della categoria Vincenzo Dell’Orefice- si è indicata una strada che, con i necessari adeguamenti, potrebbe ben rappresentare un criterio a cui rifarsi per introdurre, nell’ambito delle attività di razionalizzazione delle imprese, elementi condivisi di equilibrio che da un lato non disconoscano le esigenze di efficientamento dei player commerciali e dall’altro i diritti e le aspettative dei lavoratori coinvolti».

Cgil Cisl Uil, al via la mobilitazione unitaria per il lavoro e la crescita economica. Il 29 luglio “la notte per il lavoro” a Roma

Roma, 24 luglio 2020 – Doppia mobilitazione di Cgil Cisl e Uil per sollecitare il Governo all'avvio di un confronto urgente sulla strategia di spesa che si appresta a varare per utilizzare le risorse del Recovery Fund: il 29 luglio e il 18 settembre le tre confederazioni ridaranno voce alla piattaforma sindacale messa a punto sui temi del lavoro e per la riduzione delle diseguaglianze sociali riportando così al centro dell'agenda politica le rivendicazioni sindacali.

La prima iniziativa pubblica, “la notte per il lavoro”, si svolgerà in piazza Santi Apostoli, a Roma, il prossimo 29 luglio, a partire dalle 20,30, ed avrà al centro le rivendicazioni sindacali, a partire dal blocco dei licenziamenti, la proroga degli ammortizzatori sociali fino alla fine dell’anno, la riforma fiscale e la lotta all’evasione, i rinnovi contrattuali nazionali privati e pubblici, investimenti, sanità, sicurezza sul lavoro, conoscenza, cultura , infrastrutture materiali ed immateriali, lavoro stabile, digitalizzazione, mezzogiorno, previdenza, legge sulla non autosufficienza, inclusione sociale e soluzione delle crisi aziendali aperte, con le testimonianze dei delegati e le conclusioni dei leader nazionali di Cgil, Cisl , Uil, Landini, Furlan, Bombardieri.

Le modalità e gli obiettivi della manifestazione saranno illustrate in una conferenza stampa il 28 luglio dagli stessi leader sindacali. In programma per i primi di agosto anche un’iniziativa pubblica sul tema della sicurezza del lavoro. Il 18 settembre, si svolgerà una giornata di mobilitazione nazionale di tutto il mondo del lavoro a sostegno delle rivendicazioni di Cgil, Cisl, Uil ed a supporto del confronto sulle scelte che il Governo assumerà nella prossima legge di bilancio.

"Ora spetta a noi investire bene i miliardi del Recovery Fund e non disperderli: non deve essere sprecato neppure un euro".
Ha dichiarato la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan sottolineando che “l'Europa è cambiata, ha scoperto il tema della solidarietà tra i paesi europei". La sindacalista ha evidenziato che “ci sono poi i 37 miliardi del Mes da investire nel sistema sanitario pubblico, risorse che vanno utilizzate e che possono servire a far fare un salto di qualità al sistema sanitario" italiano.

Fondazione Enasarco, il CdA delibera la tornata elettorale dal 24 settembre al 7 ottobre 2020

Roma, 24 luglio 2020 – Il Consiglio di amministrazione dell’Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio ha approvato a maggioranza qualificata la ripresa della procedura elettorale di rinnovo dell'assemblea dei delegati, dopo la sospensione deliberata a causa dell’emergenza da Covid-19.

“A partire dal 1° agosto 2020 – precisa una nota stampa della Fondazione – si svolgerà il residuo periodo di campagna elettorale fino al completamento dei 95 giorni a suo tempo indicati dalla commissione elettorale. Le votazioni per il rinnovo dell’assemblea dei delegati della Fondazione si svolgeranno nel periodo da giovedì 24 settembre 2020 a mercoledì 7 ottobre 2020”.

Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto «il Cda di Enasarco ha fissato opportunamente la nuova data delle elezioni dal 24 settembre al 7 ottobre». «Dopo il blocco dell'Italia dovuto al lockdown – ha sottolineato – anche per gli agenti di commercio abbiamo convenuto di sospendere il percorso elettorale e riprenderlo ad emergenza pandemica finita».

«Dal CdA è stato fatto un buon lavoro, recuperando proprio questo, e dando la possibilità alle organizzazioni sindacali e agli agenti che si sono candidati di mettere in atto una seria campagna elettorale, e agli agenti di poter votare conoscendo le proposte dei candidati.

La speranza – ha concluso il sindacalista – è che la campagna elettorale non continui sui toni odierni, come stanno facendo alcune liste, ma parli agli agenti di commercio con proposte concrete invece che con fake news».

Car2go, c’è accordo sul premio di risultato 2020. Intesa propedeutica alla stesura del contratto integrativo

Roma, 24 luglio 2020 – C’è intesa sul premio di risultato 2020 riconosciuto ai 45 dipendenti dell’operatore di car sharing Car2go, presente in Italia a Milano, Roma, Torino, nelle principali città in Europa e nel Nord America.

I sindacati di categoria Cgil Cisl Uil hanno siglato con la direzione l’accordo che disciplina il sistema premiale di risultato e di merito di natura collettiva, applicabile all’intera platea di lavoratori e lavoratrici al raggiungimento di obiettivi di risultato economico complessivo del Gruppo di appartenenze e al target 2020 di redditività europeo legato al risultato economico di bilancio.

La base di calcolo del premio, riconosciuto nel cedolino paga del mese di marzo 2021, prevede una percentuale sulla retribuzione annua lorda dal 10% al 20% differente tra Reparto, Livelli e altri dipendenti. I lavoratori potranno optare tra il riconoscimento dell’intero importo in denaro soggetto a tassazione agevolata e contribuzione secondo quanto previsto dalla normativa vigente, la conversione del premio in beni, servizi e utilità riconducibili al welfare anche in formula mista con l’erogazione in quota parte di denaro.

Il congedo obbligatorio non influirà negativamente alla maturazione del premio; in caso di maternità facoltativa verrà riconosciuto sulla base della media dei premi percepiti negli anni precedenti.

La parte economica sarà oggetto di confronto annuale tra le parti. «Soddisfazione in casa Fisascat Cisl – ha sottolineato l’operatore sindacale nazionale Salvo Carofratello – per una intesa propedeutica e parte integrante alla stesura del contratto integrativo aziendale le cui trattative sono già calendarizzate per il mese di settembre 2020».

Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari, prosegue il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale scaduto nel 2015

Blanca: «L’evoluzione del confronto dovrà necessariamente risolvere i nodi del settore avendo cura degli argomenti di natura economica con l’obiettivo di ridare ai lavoratori ed alle lavoratrici del settore le risposte agognate da oltre 55 mesi»

Roma, 24 luglio 2020 – Il 22 luglio è proseguito il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto dal 2015, applicato ai circa 70mila addetti del comparto dei servizi.

I sindacati, pur apprezzando il lavoro di analisi dei testi svolto sulla definizione di alcuni articolati sugli istituti contrattuali riferiti alla sfera di applicazione e a permessi e congedi, salute e sicurezza, previdenza complementare e assistenza sanitaria integrativa, hanno ribadito la necessità di affrontare i temi del negoziato utili a giungere al rinnovo contrattuale in tempi rapidi.

Sul tavolo il tema del “Cambio d’appalto” con una convergenza di massima sull’articolato, da definire ancora nel dettaglio su alcuni aspetti tecnici tra cui il coefficiente numerico per determinare il personale avente diritto all’assunzione.

La trattativa proseguirà il 30 luglio in ristretta su richiesta delle associazioni imprenditoriali di settore; in tale sede, le parti si confronteranno per comprendere i margini della trattativa.

I sindacati auspicano che si cominci ad affrontare la questione salariale ed economica, tema dirimente che si riproporrà nelle prossime sessioni negoziali da calendarizzare nel mese di settembre quando sarà possibile effettuare una prima analisi sugli effetti della pandemia da Covid-19 nel comparto dei servizi di sicurezza.

Parallelamente alla trattativa, sottolineano i sindacati, si continuerà il percorso di vertenzialità intrapreso nelle singole aziende che sono in chiara violazione delle attuali norme contrattuali, già oggetto di azioni rivendicative intraprese a livello individuale, sul quale non vi sono margini di negoziazione.

«Abbiamo ritenuto unitariamente di accordare l’incontro proposto per il 30 luglio – ha dichiarato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca – avendo palesato sin dal primo incontro della ripresa del negoziato l’esigenza di rinnovare il contratto in tempi celeri evitando di intraprendere strade tortuose».

«L’evoluzione del confronto – ha concluso la sindacalista – dovrà necessariamente risolvere i nodi del settore avendo cura degli argomenti di natura economica con l’obiettivo di ridare ai lavoratori ed alle lavoratrici del settore le risposte agognate da oltre 55 mesi».