Elezioni Enasarco dal 24 settembre al 7 ottobre.

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Enasarco, riunito nella giornata di ieri, ha approvato a maggioranza qualificata la ripresa della procedura elettorale di rinnovo dell’Assemblea dei Delegati, dopo la sospensione deliberata a causa dell’emergenza da Covid-19.

Le votazioni per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati della Fondazione si svolgeranno nel periodo da giovedì 24 settembre 2020 a mercoledì 7 ottobre 2020, dalle 9 alle 18 nei giorni dal lunedì al venerdì, e dalle ore 9 alle 20 nei giorni di sabato e di domenica.

Gli organi della Fondazione attualmente in carica cesseranno le proprie funzioni all'atto della ricostituzione dei corrispondenti nuovi organi.
Vi ricordiamo che le votazioni saranno on-line e che, nelle prossime settimane, vi invieremo i nostri programmi per migliorare la Fondazione Enasarco, oltre alle istruzioni per votare.
Nel frattempo, vi giriamo alcuni interessanti articoli che possono aiutarvi a capire il clima di queste elezioni e l'azione preoccupante, sotto vari aspetti, della lista "Fare Presto, Fare Bene":
Enasarco, ecco la querelle con il governo sulle elezioni del cda  https://bit.ly/32GJOvt
Risposta dell'Enasarco sulla polemica della lista Fare Presto, Fare Bene sull'anticipo del Firr:  https://bit.ly/2CB0IRI
Intervista a Valerio Giunta,  candidato nella lista “Consulenti finanziari uniti in Enasarco”, e persona vicina alla Fisascat Cisl: https://bit.ly/2WLeFTT
Vi anticipiamo, inoltre, che per domani giovedì 23 luglio, alle ore 18.30, è in programma una videoconferenza alla quale vi invitiamo tutti a partecipare e che tratterà molti temi interessanti relativi ad Enasarco. Per questa videoconferenza vi invieremo un apposito invito nelle prossime ore.

votate la lista SOLO AGENTI IN ENASARCO! 

 

Contratti terziario, il comitato esecutivo a confronto sullo scenario economico e contrattuale. In attesa di rinnovo 5milioni di lavoratori, l’assise approva i contenuti da portare al confronto unitario per la definizione delle piattaforme

Guarini: «I Ccnl possono rappresentare patti per innovazione, produttività e occupazione. La contrattazione torni al centro delle relazioni industriali»

Roma, 22 luglio 2020 – La pandemia da Covid-19 continuerà a produrre effetti distorsivi sull’attività economica e sul commercio globale e sul Pil dei singoli Stati del mondo; le misure di contenimento adottate dai diversi Governi, necessarie per contrastare la diffusione del contagio, hanno provocato una significativa flessione degli scambi internazionali e delle attività, hanno ridotto sensibilmente i livelli occupazionali e i redditi da lavoro con l’inevitabile calo dei consumi delle famiglie.

E’ questo il contesto analizzato dal Comitato Esecutivo della Fisascat Cisl, in assise in modalità telematiche per gli adempimenti Statutari e per esaminare li scenario contrattuale di riferimento nel terziario, turismo e servizi, dove circa 5 milioni di lavoratrici e lavoratori sono in attesa del rinnovo.

L’organo esecutivo della federazione cislina, dopo un dibattito ampiamente partecipato, ha approvato all’unanimità le proposte tematiche, illustrate dalla segreteria nazionale, finalizzate alla definizione delle piattaforme unitarie per i nuovi contratti nazionali di lavoro applicati ai circa 2milioni e 400mila addetti del terziario distribuzione e servizi, della distribuzione moderna organizzata e della distribuzione cooperativa, primo banco di prova nella tornata delle trattative di rinnovo che vedrà impegnata la categoria nei prossimi mesi.

Se la prevenzione dei rischi, della salute e della sicurezza in ambito lavorativo rappresenta la priorità nella fase della ripartenza e della ripresa, per la Fisascat Cisl, è altrettanto dirimente focalizzare il confronto sui rinnovi contrattuali anche su altre aree di intervento finalizzate a rispondere alle sfide che lavoratori ed imprese dovranno affrontare nel medio periodo, ossia sulla formazione continua per riqualificare l’occupazione, su nuovi diritti e tutele attivabili in caso di bisogno come anche sui radicali processi di riorganizzazione delle grandi superfici di vendita nell’ambito della grande distribuzione organizzata.

Dunque relazioni industriali e partecipazione, rappresentanza e rappresentatività, formazione e nuove competenze, mercato e organizzazione del lavoro, diritti e tutele, prevenzione, salute e sicurezza, ambiente e dignità della persona, welfare contrattuale e salario sono i temi che la Fisascat Cisl intende portare al confronto con le altre organizzazioni sindacali da inserire nelle piattaforme unitarie da presentare alle associazioni imprenditoriali di settore.

Il dibattito interno della categoria cislina ha affrontato anche il tema del lavoro domenicale e festivo, strettamente connesso alla disciplina degli orari degli esercizi commerciali, questione che torna ciclicamente alla ribalta alla luce della posizione strumentale assunta dalla politica in occasione dei passaggi elettorali succeduti nel tempo.

Il Comitato Esecutivo Fisascat Cisl, nel ribadire i contenuti unitari condivisi e presentati dai sindacati in occasione della audizione informale della Camera presso la X Commissione Attività Produttive Commercio e Turismo, rilancia sull’obbligo di chiusura degli esercizi commerciali nelle 12 festività nazionali a carattere civile e religioso senza possibilità di deroga (1° gennaio, 6 gennaio, Pasqua e Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1° novembre, 8 dicembre, 25 e 26 dicembre) e sull’opportunità di consentire un numero massimo stabilito dalla norma a livello nazionale per 12 aperture domenicali in un anno legale, stabilite dalle Regioni entro il mese di giugno dell’anno precedente con apposito Decreto da emanare di intesa con gli Enti Locali e con una procedura di consultazione con le associazioni di impresa e le organizzazioni sindacali comparativamente maggiormente rappresentative.

«I contratti nazionali, in uno scenario contraddistinto dal perdurare della crisi economica e dall’incertezza sulle ripercussioni della pandemia da Covid-19 – ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini nel corso del Comitato Esecutivo – se ulteriormente qualificati e arricchiti da istituti al passo con i tempi, possono rappresentare dei veri e propri patti per l’innovazione, la produttività e l’occupazione, contribuendo al consolidamento delle imprese, al mantenimento dei posti di lavoro e alla crescita occupazionale».

«Fondamentali nel percorso di trasformazione culturale e di ripensamento della logica produttiva saranno la contrattazione, la bilateralità e la formazione» ha aggiunto il sindacalista sottolineando che «la contrattazione va rimessa al centro delle relazioni industriali affinchè si possa definire un nuovo modello di organizzazione del lavoro e di rimodulazione del sistema delle qualifiche che contempli l’adozione diffusa del lavoro agile e il ricorso alla staffetta generazionale».

Per Guarini anche «il tema del lavoro domenicale e festivo del personale dipendente da imprese distributive necessita di una assunzione di responsabilità collettiva nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che, con abnegazione ed a costo di grandi sacrifici in termini di vita relazionale, prestano la propria attività».

Il sindacalista ha evidenziato che «l’eventuale riduzione del numero di aperture commerciali non deve costituire di per sé motivo di licenziamento in tutti i casi» e che «la proposta Fisascat contempla anche lo stanziamento di risorse per la realizzazione di piani aziendali di riconversione degli orari individuali di lavoro per i lavoratori che hanno la prestazione ordinaria nelle giornate domenicali».

Settore socio sanitario assistenziale, Guarini: «Nella fase emergenziale il comparto privato ha fortemente contribuito a tenuta sistema sanitario pubblico, ora necessario puntare a riconversione e potenziamento servizi»

Roma, 21 luglio 2020 – «Nella fase emergenziale il settore socio sanitario assistenziale, anch’esso riconosciuto tra i servizi pubblici essenziali, ha fortemente contribuito alla tenuta del sistema sanitario pubblico messo a dura prova dall’impatto che il coronavirus ha prodotto, garantendo in quota parte, con circa un milione di addetti esposti pericolosamente al rischio pandemia, il welfare italiano e la tenuta economica e sociale del nostro Paese erogando servizi ai più fragili, anziani, minori, persone con disabilità e dipendenze, senza fissa dimora e migranti» così il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini, prendendo parte al webinar Cisl “Per un nuovo Rinascimento, un rinnovato modello sanitario pubblico” promosso insieme alle federazioni di categoria Fnp Cisl, Fp Cisl, Cisl Medici e alla Fondazione Pmr, ha rilanciato sul ruolo del comparto dei servizi socio sanitari assistenziali privati durante l’emergenza pandemica.

Per il sindacalista «in questo particolare momento bisogna scongiurare il rischio di una riduzione dei servizi erogati e piuttosto puntare alla riconversione ed al potenziamento dei servizi in rete attraverso la riqualificazione delle competenze, facendo leva sulla formazione professionale, per valorizzare i servizi resi alla cittadinanza».

Guarini ha infine espresso «solidarietà ai lavoratori in somministrazione del comparto sanitario in sciopero il prossimo 24 luglio, ai quali vanno riconosciuti gli stessi diritti ed emolumenti che percepiscono i dipendenti diretti, comprese le opportunità di stabilizzazione dell’occupazione».

A margine dell’iniziativa il sindacalista ha sottolineato «il prezioso ruolo di presidio socio sanitario svolto dal sistema delle farmacie e dei farmacisti in piena emergenza pandemica».

Radio Mercurio – la radio degli agenti e rappresentanti

On the Air una radio (www.radiomercurio.it) dedicata agli agenti e rappresentanti di commercio, attraverso la quale, settimanalmente, analizzeremo ogni aspetto positivo e negativo di Enasarco, approfondendo le nostre proposte per migliorare l'Ente e smentendo le fake news che, da troppi mesi, girano tra gli agenti di commercio. Le ultime puntate, che vi consigliamo di ascoltare, parlano del perchè è importante andare a votare ( http://radiomercurio.it/puntata-16-17-luglio-dieci-motivi-per-votare-alle-elezioni-enasarco/ ) e sull'allarmante scalata finanziaria in Enasarco ( http://radiomercurio.it/puntata-15-10-luglio-allarme-scalata-finanziaria-in-enasarco/ )

SOLO AGENTI IN ENASARCO – Una lettera per gli Agenti di commercio

Egregio Collega,

ci rivolgiamo direttamente a te perché siamo preoccupati della gravità di certe affermazioni dalla lista Fare Presto Fare Bene.

Chi diffonde fake news, alimenta l’odio e la confusione, soprattutto in un momento di grave difficoltà per tutta la categoria, lo fa per promuovere i propri interessi e non per il bene degli Agenti di commercio. In questi mesi di crisi la lista SOLO AGENTI IN ENASARCO ha sempre sostenuto i provvedimenti a favore della Categoria, promuovendoli tramite i nostri rappresentanti e proponendo importanti misure a sostegno agli Agenti sia presso l’Enasarco che presso il Governo.

Non abbiamo mai smesso di fare pressioni sul governo per inserire anche gli Agenti di commercio nei provvedimenti per il rilancio dell’economia.

Siamo la più importante Categoria di lavoratori italiani.

Essere dalla parte degli Agenti di commercio significa essere dalla parte della crescita economica e dello sviluppo del nostro Paese.

Mentre i nostri delegati della lista SOLO AGENTI IN ENASARCO si impegnavano a cercare soluzioni per sbloccare fondi da erogare agli Agenti di commercio, gli altri rappresentanti hanno praticato un continuo ostruzionismo, volto più a fare polemica sui social network che a lavorare concretamente a tutela della Categoria.

Hanno sempre votato contro qualunque provvedimento, opponendosi per ragioni strumentali e soprattutto diffondendo false notizie per disorientare la Categoria e lasciarla sola in questo momento di difficoltà.

Noi abbiamo sempre lavorato per gli Agenti di commercio, a tutela del loro lavoro, dei loro interessi e delle loro pensioni.

Lo abbiamo fatto perché anche noi siamo Agenti di commercio, proprio come te.

Solo chi è vicino all’Agente di Commercio conosce le reali necessità della Categoria, ne comprende i problemi e le esigenze. Per questo, vogliamo portare SOLO AGENTI IN ENASARCO.

Per fermare la finanza che sta tentando di scalare l’ente che eroga le nostre pensioni.

Per portare le istanze degli Agenti in un Consiglio di Amministrazione invaso da interessi che non hanno nulla a che fare con la Categoria.

Vogliamo un’Enasarco più semplice, meno burocratica, più trasparente e che comunichi meglio con tutti gli assistiti.

Un’Enasarco degli Agenti e al servizio degli Agenti.

Perché sappiamo che Enasarco è importante e non va perduta, non va messa nelle mani delle banche né in quelle dello Stato. Va conservata e tutelata per gli Agenti di oggi e per gli Agenti di domani.

Presto sarà il momento di votare, e saremo chiamati a scegliere tra la concretezza e la polemica. Scegliere tra chi ha sempre lavorato a fianco degli Agenti di commercio e chi invece ha diffuso fake news, favorito polemiche strumentali, fatto ostruzionismo sulle misure a favore della categoria e promosso unicamente i propri interessi.

Alle prossime elezioni abbiamo l’opportunità di costruire un’Enasarco vicina agli Agenti di commercio.

Uniamoci! #dallapartedegliagenti

Con affetto e stima, Solo Agenti in Enasarco

Scarpe&Scarpe: chiudono 16 punti vendita, a rischio 120 dipendenti. Situazione economico-finanziaria incomprensibile, proclamato lo stato di agitazione

Roma, 21 luglio 2020 – Scarpe&Scarpe ha annunciato l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo con la chiusura di 16 punti vendita per un complessivo di circa 120 tra lavoratrici e lavoratori, con tempi da definire, vista la normativa emergenziale che impedisce al momento e fino al 17 agosto le procedure di licenziamento collettivo.

Concreta preoccupazione è stata manifestata in occasione dell’incontro con Commissari ed azienda dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, in particolare perché da parte aziendale non sono state fornite informazioni utili a comprendere la reale situazione economico-finanziaria della società.

Fortemente criticato l’atteggiamento aziendale fatto di scelte unilaterali e prive di prospettiva: “la posizione della società continua ad essere valutata insufficiente a gestire l’annunciato progetto di rilancio dell’azienda” hanno affermato in una nota le organizzazioni sindacali, “ad oggi siamo ancora in assenza di un Piano industriale e l’unica soluzione portata avanti da Scarpe&Scarpe è quella di tagliare il costo del lavoro.”

Il Coordinamento nazionale delle RSA e strutture sindacali territoriali giudica assolutamente superficiali le scelte aziendali che lungi dal determinare la ripresa del fatturato e il consolidamento dei conti economici, non indicano alcun tipo di strategia utile a garantire i livelli occupazionali ma puntano solo su una gestione, anche per quanto attiene l’organizzazione del lavoro, che riduca drasticamente il costo del lavoro e senza prefigurare scelte di lungo termine.

Filcams, Fisascat, Uiltucs e il Coordinamento dei delegati, oltre a proclamare lo stato di agitazione, chiedono un intervento del Mise, presso il quale continua ad essere aperto un tavolo di confronto per affrontare la crisi aziendale, al fine di avviare un serio confronto sul piano industriale e sulle garanzie occupazionali.

Ammortizzatori Sociali, il ministro del Lavoro Catalfo convoca i Sindacati il 23 luglio. Cassa Integrazione, ipotesi altre 18 settimane per tutti

Guarini: «Nel macro settore del Terziario di mercato necessario approntare un sistema di ammortizzatori sociali che superino le barriere dimensionali occupazionali o le differenze settoriali tra imprese»

Roma, 17 luglio 2020 – Verso la riforma del sistema di ammortizzatori sociali italiano. Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha annunciato che il Governo e la Commissione tecnica istituita ad hoc stanno esaminando le ipotesi di riforma del sistema tendente all'universalismo e alle politiche attive, basato su un ”meccanismo assicurativo”, che funzionerebbe a contribuzione a copertura del lavoro subordinato, e su un welfare meno ”passivo” e assistenziale e più collegato alle politiche attive, di formazione e ricollocazione.

Gli ammortizzatori sociali, ha sottolineato la Catalfo, dovranno svolgere una duplice funzione: garantire una rete di protezione ai lavoratori di quelle imprese che intendono sospendere una parte della produzione per ristrutturazioni aziendali o riconversioni produttive o tecnologiche e fornire strumenti di accompagnamento e sostegno finalizzati alle transizioni occupazionali, dunque in un'ottica di tutela nel mercato del lavoro.

Dai sindacati confederali Cgil Cisl Uil, convocati per il 23 luglio, nessun pregiudizio di sorta sulle misure annunciate che recepirebbero alcune delle rivendicazioni e delle battaglie portate avanti negli ultimi anni dall’ultima riforma del sistema degli ammortizzatori sociali del 2015. Ma Cgil, Cisl e Uil chiedono un confronto strutturale e ribadiscono alcune priorità, tra cui la proroga degli ammortizzatori esistenti fino a fine anno, il contestuale blocco dei licenziamenti e la sospensione delle causali sui contratti a tempo.

Si vanno intanto definendo strumenti e modifiche per l’allungamento della Cigd causale Covid-19.

L’ipotesi allo studio, che dovrebbe essere contenuta nel prossimo Decreto di Agosto (che avrà un importante capitolo dedicato al lavoro) e finanziata con un nuovo scostamento di bilancio, prevede la proroga della cassa integrazione per ulteriori 18 settimane, raddoppiando così il pacchetto già messo in campo dall’Esecutivo.

La proroga della cassa in deroga potrebbe essere generalizzata, ma se i finanziamenti non dovessero essere sufficienti a coprire tutta la platea, si potrebbe optare per un riconoscimento delle settimane in più per i settori maggiormente colpiti dalla crisi pandemica e che fanno fatica a ripartire. Il blocco dei licenziamenti, in scadenza il 17 agosto, sarebbe strettamente connesso alla proroga della Cig.

Mentre sui contratti a termine si procede verso l’eliminazione delle causali fino a tutto il 2020 per poi aprire una riflessione sui rapporti a tempo in sede di stesura della Legge di Bilancio con una seconda tappa in autunno. Il segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra ha ribadito la necessità di adottare «un metodo di lavoro partecipato dalle Parti Sociali», l’unico che «può condurre a innovazioni capaci di rispondere alle emergenze e di sciogliere i nodi strutturali».

La Cisl chiede di «semplificare procedure e adempimenti e di includere nel sistema mutualistico e assicurativo le piccole e microaziende, e di costruire un ponte tra politiche passive e politiche attive con un forte investimento sulla formazione e sulla crescita delle competenze digitali». Per il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini «l’avvio di un proficuo confronto oltre che auspicabile è necessario.

La pandemia – ha sottolineato – ha mostrato tutti i limiti del sistema di ammortizzatori sociali italiano che necessita di una riforma sostanziale puntando a garantire la continuità del reddito per i lavoratori dipendenti da imprese in crisi o a rischio chiusura, senza disconoscere ciò che il ruolo della bilateralità settoriale contrattuale può offrire». «Nel macro settore del terziario distribuzione servizi, del turismo e dei servizi globalmente intesi – ha aggiunto il sindacalista – sarà importante approntare un sistema di ammortizzatori sociali che superino le barriere dimensionali occupazionali o le differenze settoriali tra imprese».

Il sindacalista accende poi riflettori sulla situazione del comparto turistico, tra i settori che hanno subìto pesantemente la crisi pandemica e gli effetti delle misure messe in atto dai Governi per contrastare il contagio, con il crollo di presenze e fatturati stimati per il 2020 del 70%.

«Al fine di supportare il settore del turismo e degli stabilimenti balneari, caratterizzati da un massivo ricorso a prestazioni temporanee in ragione della domanda stagionale dei servizi offerti – suggerisce il sindacalista – sarà importante prevedere uno speciale regime finalizzato ad integrare il reddito dei lavoratori durante i mesi dell’anno i quali non prestano attività e commisurato, per durata, alle settimane di contribuzione versata all’Inps».

«Questa misura – ha concluso il sindacalista – è necessaria non solo per rispondere a delle oggettive necessità dei lavoratori, ma anche per salvaguardare il patrimonio professionale di un settore e per evitare che gli operatori più professionalizzati, nel complesso dei servizi turistici, prendano la fuga all’estero per raggiungere paesi e destinazioni dove le medesime attività possano portare a ben altri regimi sia retributivi che di garanzie sociali».

Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari, prosegue il tavolo per il rinnovo del contratto nazionale scaduto nel 2015. Trattativa aggiornata al 22 luglio

Blanca: «Il rinnovo può rappresentare il volano per tutto il settore della sicurezza, si affrontino i nodi del negoziato»

Roma, 17 luglio 2020 – Nei giorni scorsi è proseguito il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto dal 2015, applicato ai circa 70mila addetti del comparto dei servizi.

Sul tavolo le tematiche da ricondurre ai capitoli “Permessi e congedi”, “Salute e sicurezza” e “Previdenza e assistenza sanitaria integrativa”; il confronto ha prodotto la stesura definitiva per tutti e tre gli argomenti sui quali si è dunque registrata condivisione.

Sul tema della carenza di malattia i sindacati hanno registrato invece un “passo indietro” nel metodo di confronto così faticosamente riavviato da sole tre settimane: per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs la riproposizione della modifica del trattamento salariale di malattia è apparsa come una provocazione, volta ad indurre una interruzione delle trattative.

I sindacati hanno ribadito la ferma intenzione di percorrere ogni tentativo volto a definire una risposta contrattuale positiva ai lavoratori, anche nella consapevolezza della situazione emergenziale del Paese. «Probabilmente, se si fosse svolto un confronto puntuale e di merito durante i lunghi 55 mesi – ha stigmatizzato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca – non ci saremmo trovati in questa situazione».

Per la sindacalista «è giunto il momento di invertire la rotta, affrontando i nodi del negoziato». «In questa fase di incertezza del Paese – ha sottolineato – il rinnovo contrattuale può rappresentare il volano per tutto il settore della sicurezza, atto ad assicurare maggiori tutele agli istituti privati ed alle loro maestranze e finalmente sancire un punto di partenza sul quale costruire nuove relazioni sindacali tese a sviluppare sinergie anche nel confronto con le istituzioni».

La trattativa è aggiornata al 22 luglio sul mercato del lavoro e sul cambio appalto, temi di estremo interesse per la categoria cislina.

Turismo, un nuovo Avviso Comune delle Parti Sociali per il sostegno dei lavoratori e delle imprese danneggiati dall’emergenza epidemiologica da Covid-19

Guarini: «Evitare che si inneschi un fenomeno depressivo dovuto alla perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro»

Roma, 16 luglio 2020 – Assicurare ulteriori risorse per il finanziamento e la proroga degli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre 2020, garantendo la fruibilità ai lavoratori diretti ed agli indiretti che operano nel comparto turistico, anche in relazione alle diverse casistiche che compongono il settore (ristorazione commerciale e collettiva, anche in ambito di appalti privati in cui i committenti sospendono o riducono il servizio per ricorso allo smartworking e/o per applicazione di modalità alternative al servizio classico realizzate per evitare assembramenti e garantire il distanziamento sociale, come indicato dai Dpcm e dai protocolli di sicurezza; strutture alberghiere e ricettive; aree aeroportuali, ecc), che conta oltre 300mila imprese e più di un milione e mezzo di addetti, con un valore aggiunto pari a circa 90milliardi di euro.

E’ questa la richiesta congiunta rivolta al Governo contenuta in un nuovo Avviso Comune condiviso dalle Parti Sociali della contrattazione nazionale di settore, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs e le associazioni imprenditoriale di settore Fipe, Federalberghi, Fiavet e Faita aderenti a Confcommercio.

Le parti chiedono il riconoscimento «di uno sgravio contributivo sulle nuove assunzioni» e sollecitano «interventi economici e fiscali, anche in riferimento al cuneo fiscale, volti a supportare la continuità dell’attività imprenditoriale, quale strategia fondamentale per consentire la conservazione del tessuto aziendale esistente e fattore determinante per mantenere nel tempo, anche dopo la fase emergenziale, l’occupazione, anche stagionale».

L’Avviso Comune segue il protocollo di intesa siglato a febbraio, all’inizio della fase emergenziale, sulle politiche attive a sostegno di lavoratori e imprese e danneggiati dalla pandemia anche attraverso il supporto della bilateralità settoriale, e l’accordo sulla costituzione di un Fondo Straordinario per le iniziative di sostegno al reddito dei lavoratori e delle lavoratrici, anche stagionali, da realizzare sempre attraverso sistema degli enti bilaterali territoriali.

«L’intero settore turistico italiano ha subìto e sta subendo i drammatici riflessi economici della grave situazione causata dalla pandemia da Covid-19 con perdite stimate di fatturato delle imprese dell’80% che anche considerata l’impossibilità di prevedere una ripresa certa delle attività in tempi rapidi» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini sottolineando «le pesanti ripercussioni sul turismo ricettivo alberghiero ma anche su tutta la filiera di migliaia di piccole e medie aziende dell’indotto generato dal comparto turistico della ristorazione commerciale e collettiva, che quest’anno subiranno gravi perdite a causa della pandemia».

«A causa del protrarsi della situazione i provvedimenti adottati dal Governo rischiano di rivelarsi insufficienti. A questo punto – ha concluso il sindacalista – bisogna evitare che si inneschi un fenomeno depressivo dovuto alla perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, con le immaginabili conseguenze in termini di costo sociale, di perdita delle professionalità faticosamente costruite e di ulteriore calo dei consumi».

Coop Allenza 3.0 presenta ai sindacati il piano di rilancio aziendale 2020-2022. Domani il coordinamento Fisascat Cisl delle strutture e dei delegati

Dell’Orefice: «La dismissione dei punti vendita costituisca oggetto di approfondito confronto tra le partiۛ»

Roma, 16 luglio 2020 – I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno incontrato la direzione aziendale di Coop Alleanza 3.0 per avviare un confronto sull’andamento gestionale e sul piano di rilancio della più grande cooperativa di consumatori d’Europa.

L’esercizio 2019 ha registrato un dimezzamento delle perdite registrate nell’anno precedente con la produttività complessivamente migliorata con risvolti positivi sulla gestione caratteristica anche per effetto della riduzione dell’incidenza dei costi di sede e degli interventi realizzati sulla rete.

Il piano di rilancio aziendale prevede, oltre ad investimenti e 40 nuove aperture da realizzare nel triennio 2020 – 2022, un importante intervento di ristrutturazione della rete commerciale con la dismissione dell’intera rete siciliana – i 12 ipermercati Forum, La Torre, Ragusa, Katanè, Le Ginestre, Le Zagare e Milazzo e i negozi di Palermo Via Di Giovanni, Palermo Via Di Marzo, Palermo Via Fante, Bagnasco e Bronte – per il tramite di cessione di ramo aziendale ad un imprenditore che rimarrebbe comunque legato a Coop Allenza 3.0 come master franchisee; la Fisascat ha sollecitato una disamina delle motivazioni che non rendono possibile la gestione diretta della rete vendita.

In Puglia il piano di rilancio contempla la riduzione di superfice in 6 punti vendita e la realizzazione di un nuovo modello organizzativo con nuovi investimenti nei negozi, soluzione che per la Fisascat, potrebbe aprire una fase negoziale sulla collocazione dei lavoratori e sull’efficientamento della rete vendita.

Il confronto proseguirà nelle giornate del 20 e del 21 luglio partendo con un focus sulla situazione siciliana.

«Il piano aziendale introduce una pluralità di elementi di continuità rispetto al passato, alcuni di questi complessi da gestire, in quanto si traducono nella dismissione di punti vendita che dovranno costituire oggetto di approfondito confronto tra le parti» ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice.

«Oltre alle 26 chiusure da effettuarsi nelle provincie del centro nord, a fronte delle quali, sia pure in un lasso di tempo maggiore, dovrebbero essere realizzate 40 nuove aperture – ha sottolineato il sindacalista – sarà necessario garantire forme di ricollocazione e risoluzione non oppositiva dei rapporti di lavoro».

«Analogamente – ha chiosato – per la dismissione della intera rete siciliana che la cooperativa si propone di realizzare – come Fisascat Cisl riteniamo opportuno effettuare, in ordine alle situazione gestionali dei singoli punti vendita, una attenta disamina per comprendere quali siano i motivi ostativi alla prosecuzione dell’attività commerciale diretta».

«Sul tema dell’abbandono della Sicilia – ha concluso il sindacalista – riteniamo che i lavoratori abbiano il diritto di sapere come chi subentrerà al posto di Coop Alleanza 3.0 possa riuscire dove la più grande cooperativa di consumatori ha fallito».

La Fisascat Cisl, al fine di operare una ricognizione rispetto ai contenuti emersi nel corso del confronto avuto con il vertice della cooperativa sul futuro della rete commerciale, domani 17 luglio terrà un coordinamento sindacale con le strutture e i delegati.