Maisons Du Monde, c’è intesa sul premio di risultato 2020. Blanca: «Passaggio non scontato nella congiuntura pandemica, confermata la validità delle relazioni sindacali settoriali»

Roma, 2 luglio 2020 – La contrattazione collettiva aziendale si conferma strumento per perseguire la crescita della competitività e della redditività in Maisons Du Monde, il noto brand francese di arredamento e decorazione che in Italia conta oltre 1.000 dipendenti e una rete vendita strutturata nell'ottica della multicanalità con 49 negozi e un canale di vendita on line.

E’ questa una delle premesse dell’accordo sul premio di risultato 2020 siglato tra la direzione societaria e i sindacati di categoria Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs, nonostante gli effetti dell’attuale emergenza epidemiologica da Covid-19.

L’ammontare complessivo del Premio di Risultato – istituito in via sperimentale, pari a un costo di impresa omnicomprensivo e massimo di 278mila euro – verrà riconosciuto entro e non oltre il 30 giugno 2021 ai dipendenti in forza alla data del 30 settembre 2020, nel rispetto della normativa vigente e dei benefici fiscali e contributivi riconducibili ad incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa al raggiungimento di obiettivi prefissati e in base al fatturato consolidato di gruppo e a livello nazionale registrato nel 2020. Soddisfazione in casa sindacale.

Per la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca «si tratta di una intesa che non solo conferma la validità delle relazioni sindacali settoriali ma riconosce soprattutto il valore aggiunto delle risorse umane, vera forza propulsiva in un momento caratterizzato ancora da grande incertezza, premiando l’impegno dei lavoratori».

«Aver raggiunto un accordo in controtendenza, dopo i mesi di lockdown non è così scontato – ha chiosato la sindacalista – e rappresenta nella fase della ripartenza uno stimolo e al contempo una opportunità per l’impresa e per i dipendenti che concorrono al raggiungimento degli obiettivi stabiliti».

«Dopo mesi di sconforto – ha concluso la sindacalista – le proficue relazioni sindacali si attestano quale forza promotrice di nuovi scenari e nuove prospettive, evidenziando che in ambito lavorativo il “benessere” si può creare cooperando in modo sinergico».

Dentix Italia chiede il concordato preventivo in continuità e firma con i sindacati la richiesta del Fis ordinario per crisi aziendale per i 302 dipendenti.

Campeotto: «Salvaguardare il più possibile le professionalità impiegate, vero patrimonio aziendale»

Roma, 1 luglio 2020 – Dentix Italia, la società controllata dal colosso Dentix Spagna di proprietà del dentista Angel Lorenzo Muriel, ha presentato presso il Tribunale di Milano la richiesta di concordato preventivo in continuità.

La direzione societaria – con una rete di oltre 350 cliniche dentali presenti in Europa e in America Latina, occupando circa 6.500 dipendenti e in Italia con 56 cliniche odontoiatriche su tutto il territorio nazionale, con un organico di 302 dipendenti, 56 direttori sanitari e 229 medici – presenterà nel termine che sarà assegnato dal Tribunale, e comunque entro un massimo di 120 giorni, un piano di ristrutturazione del debito e di rilancio della società che consenta di riaprire le cliniche con il primario obiettivo di completare i trattamenti odontoiatrici dovuti ai pazienti e, allo stesso tempo, trovare gli accordi nel miglior interesse di tutti.

Dentix Italia ha intanto siglato con i sindacati di categoria Fisascat Cisl, Uiltucs e Filcams Cgil un accordo per la richiesta del Fis ordinario per crisi aziendale di 13 settimane, da riconoscere ai lavoratori al termine dell’intervento dell’assegno ordinario per crisi aziendale presumibilmente a partire dal 17 luglio 2020. In virtù dell’intesa il trattamento di integrazione salariale sarà corrisposto ai lavoratori interessati con pagamento diretto da parte dell’Inps; la società anticiperà ogni mese le quote di tredicesima e quattordicesima oltre alla liquidazione delle ore di permesso Rol maturate e non godute al 31 dicembre 2019 riconosciuta con la liquidazione delle competenze del mese di luglio.La società si è impegnata anche a corrispondere ai lavoratori che ne faranno richiesta l’anticipo del Tfr nella misura del 70% del maturato oltre all’anticipo dell’assegno ordinario pari al 40% delle ore autorizzate per l’intero periodo.

«L’accordo sindacale siglato per la richiesta del FIS Ordinario – ha spiegato il funzionario sindacale della Fisascat Cisl nazionale Dario Campeotto – è stato fatto proprio nella volontà di salvaguardare il più possibile, seppure in una situazione gestionale da parte della proprietà che si potrebbe definire più che critica, il vero patrimonio aziendale, ovvero le professionalità impiegate».

«La tutela massima possibile di quanto spettante ai dipendenti, e conseguentemente, di riflesso, ai clienti – ha aggiunto il sindacalista – è stato il focus delle degli incontri svolti nelle ultime settimane con la direzione societaria». «La tutela massima possibile di quanto spettante ai dipendenti, e conseguentemente, di riflesso, ai clienti – ha aggiunto il sindacalista – è stato il focus degli incontri svolti nelle ultime settimane con la direzione societaria». «Il nostro auspicio – ha concluso – è che Dentix Italia presenti un piano di ristrutturazione del debito e di rilancio della società che consenta di riaprire le cliniche e di completare i trattamenti odontoiatrici già pagati dai pazienti e, allo stesso tempo, di preservare i livelli occupazionali».

Fondazione Enasarco – approvato il Bilancio 2019 ed i nuovi stanziamenti per l’emergenza Covi 19

Conclusa l'Assemblea dei Delegati Enasarco che, oltre ad approvare l'ottimo bilancio consuntivo per l'anno 2019, uno dei migliori degli ultimi anni, ha approvato un aumento degli stanziamenti per l'emergenza Covid-19, che ora dovrà passare al vaglio dei ministeri competenti. 
In allegato il comunicato stampa della Fondazione Enasarco che riassume quanto è stato approvato e deliberato.
 

Lavoro Domestico, bilateralità settoriale e parti sociali: per garantire giusti comportamenti arriva anche l’informazione di Medici Senza Frontiere

Roma, 30 giugno 2020 – “Dieci moduli con tante domande ma soprattutto risposte precise sui comportamenti da adottare in questo periodo di ​ emergenza sanitaria quando in casa c’è una persona vulnerabile, come anziani, bambini e persone con disabilità.

Per combattere il coronavirus in ambito domestico abbiamo chiesto l’intervento di Medici Senza Frontiere, organizzazione non governativa con grandi esperienze nella gestione di epidemie complesse che ha predisposto una serie di moduli informativi che spiegano in modo molto semplice tutto quello che un lavoratore domestico, ed in particolare una badante, deve sapere per tutelare sé stessa ed il proprio assistito.

Una sorta di vademecum a cui daremo massima divulgazione e visibilità, sia tra le famiglie che presso i lavoratori”. È quanto dichiarato dagli Enti Bilaterali del comparto domestico, Ebincolf e Cassacolf,​ espressione della contrattazione nazionale del Lavoro Domestico siglata dai sindacati di categoria​ Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf e dalle associazioni datoriali di settore​ Fidaldo (costituita da Assindatcolf, Nuova Collaborazione, Adlc, Adld) e Domina.​

“Ringraziamo MSF – hanno proseguito ​ – per questa importante iniziativa che completa il percorso informativo e formativo che, come Enti Bilaterali, abbiamo contestualmente avviato sul canale Youtube per evitare il contagio e rendere sicuro l’ambiente di lavoro domestico.

Un ambito particolare, dove non può sempre essere garantito il distanziamento sociale e che, al contrario, deve rimanere protetto evitando che diventi un nuovo focolaio come nel caso delle residenze per anziani”.

“Siamo partiti da un’analisi dei soggetti più fragili e dei loro bisogni, come in tutti i progetti che realizziamo in oltre 70 paesi nel mondo, e abbiamo individuato le assistenti domiciliari come categoria sommersa, poco tutelata dal punto di vista giuridico ed economico, e quindi più esposta al rischio di contagio poiché con scarso accesso a salute e informazioni corrette.

Abbiamo constatato che il bisogno informativo era diffuso e trasversale a molti lavoratori che fanno assistenza domiciliare.

Questo progetto informativo, nato dall’esperienza in altre epidemie come ebola e colera e dall’intervento in Italia e nel mondo sul Covid-19 e svolto in collaborazione con le associazioni di categoria – ha​ dichiarato Sara Radighieri, responsabile per MSF del progetto informativo -​ offre a un ampio numero di lavoratori domestici indicazioni pratiche per lavorare in sicurezza, proteggendo loro e le persone che assistono”.

Unicoop Tirreno comunica ai sindacati la disdetta della contrattazione integrativa. Dell’Orefice: «Riflettere sullo stato di salute delle relazioni sindacali settoriali»

Roma, 30 giugno 2020 – La cooperativa di consumatori toscana Unicoop Tirreno ha comunicato ai sindacati la disdetta unilaterale della contrattazione integrativa aziendale applicata ai 3610 dipendenti da anni in regime di ultra vigenza. Una decisione che «per quanto non inaspettata, peraltro frutto anche di una serie di madornali errori di sottovalutazione commessi da parte di alcune componenti sindacali – ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice – si inquadra in una sorta di reazione a catena nella quale, ad ogni cambiamento, ne seguono altri, peraltro imprevedibili negli effetti e nella portata, ma tutti volti a peggiorare le condizioni di insieme applicate alle lavoratrici ed ai lavoratori».

Il sindacalista ha stigmatizzato «l’indisponibilità da parte di alcune componenti sindacali a protrarre, per il tempo necessario a raggiungere un’intesa di rinnovo, le condizioni pattuite dalla direzione aziendale e, unitariamente, da Filcams, Fisacat e Uiltucs nell’intesa del 9 maggio 2017, che in parte avevano sospeso alcuni istituti del contratto integrativo, consentendo ad Unicoop Tirreno di invertire una tendenza disastrosa in termini di risultati gestionali, e in parte avevano previsto dei trattamenti migliorativi soprattutto per gli addetti impiegati presso i punti vendita».

«Infatti, il non aver ribadito l’applicazione dell’intesa del maggio 2017 – ha sottolineato Dell’Orefice – da subito fa perdere ben 2,50 € di quota oraria aggiuntiva per le prestazioni domenicali e festive ad una parte delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti che torneranno a vedersi riconoscere la sola maggiorazione prevista contratto nazionale» ma, ha evidenziato «anche i lavoratori classificati come Quadro e Primo Livello potrebbero subire la beffa di un ripristino temporalmente assai limitato delle indennità professionali ridotte dall’intesa unitaria del maggio 2017 al 40%».

Più in generale, per il sindacalista «il fatto che una seconda importante impresa della distribuzione cooperativa adotti una determinazione di tale tipo, al netto delle incresciose sottovalutazioni colpevolmente operate da qualche sindacato, tuttavia, è un fatto di rilievo assoluto, che impone una riflessione sullo stato di salute delle relazioni sindacali settoriali».

«Senza dimenticare che – ha poi chiosato Dell’Orefice – il rinnovo del Ccnl del settore della distribuzione cooperativa avvenuto il 19 febbraio 2019, in ragione della ramificata presenza nell’ambito settoriale di una contrattazione integrativa aziendale contenete istituti, sia di natura normativa che retributiva, di impatto significativo, aveva introdotto una differenziazione retributiva fra lavoratori di pari livello professionale fra aziende attive nello stesso mercato a vantaggio delle cooperative di consumo».

«La disdetta unilaterale della contrattazione integrativa operata già da due importanti Cooperative e finalizzata a conseguire una riduzione del costo del lavoro, ci obbliga anche ad una riflessione rispetto all’appuntamento del prossimo rinnovo del Ccnl della distribuzione cooperativa» ha aggiunto.

«Se ci si prefigge l’obiettivo della desertificazione della contrattazione integrativa aziendale – ha concluso il sindacalista – chiaro è che sarà necessario ponderare la percorribilità di risposte adeguate a livello nazionale già nella tornata dei rinnovi contrattuali di settore che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi»

Novità per gli agenti di commercio

Alcune novità che riguardano la Categoria:
– Per quanto riguarda il Fondo di Garanzia previsto dal Decreto Liquidità, sono state introdotte delle novità, in vigore dal 19 giugno scorso, che potete trovare a questo link: https://www.fondidigaranzia.it/dl-liquidita-le-misure-per-il-fondo-di-ga… – Enasarco ha iniziato a liquidare i primi contributi straordinari per l'emergenza Covid-19, relativi al primo bando, come potete leggere in questo comunicato: http://www.enasarco.it/Notizie/erogazioni_straordinarie_per_il_covid19 Vi ricordiamo che, dal mese di luglio, e per chi non ha preso il contributo nel primo bando, è possibile presentare la domanda usando le provvigioni percepite nei secondi trimestri 2019 e 2020 per dimostrare la perdita subita.

A questo indirizzo trovate tutte le indicazioni ed i limiti per poter chiedere il contributo per il secondo bando: http://www.enasarco.it/Allegati/60711715-e1c7-4f0c-8623-d57c15c36305.olts Nel seguente link, invece, trovate le risposte alle domande piu' frequenti sulla richiesta del contributo: http://www.enasarco.it/Allegati/527b7e11-cb95-481c-b493-24244bf25cc7.olts Per il nostro tutorial su come fare la richiesta, premete su questo link: http://osservatorioagentidicommercio.it/wp-content/uploads/2020/04/Tutor… – il 30 giugno p.v. è convocata l'Assemblea dei Delegati Enasarco che dovrà deliberare, tra le altre cose, anche per lo stanziamento di ulteriori 16 milioni per le erogazioni straordinarie. Per Fisascat Cisl saranno presenti Mirco Ceotto e Dario Zanatta. Qui il comunicato stampa: http://www.enasarco.it/Notizie/convocata_lassemblea_dei_delegati_per_est…

Sempre per quanto riguarda Enasarco, vi segnaliamo che è operativo un nuovo sistema per effettuare un reclamo verso la Fondazione, per eventuali pratiche inevase o disservizi. Qui trovate modulo e spiegazioni su come farlo: http://www.enasarco.it/Guida/gestione_dei_reclami

Intervento delle parti sociali sul Fondo Perduto

La Fisascat Cisl, insieme alle altre Associazioni di Categoria degli agenti di commercio, ha inviato al Presidente Giuseppe Conte, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, On. Roberto Gualtieri e al Ministro dello Sviluppo Economico, On. Stefano Patuanelli, in merito alle difficoltà di accesso al contributo del Fondo Perduto, previsto dal Decreto Rilancio, da parte degli Agenti di Commercio.

Agenti e Rappresentanti di Commercio, per molti inaccessibili i Contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Rilancio.

Le rappresentanze di categoria chiedono un incontro urgente al Governo Roma, 26 giugno 2020 – Emergenza Covid-19: contributi a fondo perduto, ma di difficile accesso per molti agenti di commercio.

E’ l’allarme lanciato dalle rappresentanze di categoria degli oltre 200mila agenti – Fnaarc, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UILTuCS Uil, Ugl Terziario, Usarci – che hanno inviato una nota al premier Giuseppe Conte e i ministri dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli. Di fatto i contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Rilancio risultano inaccessibili: “una possibile discriminazione – certamente non voluta dall’esecutivo – derivante – scrivono le organizzazioni sindacali di categoria – dalla peculiare attività degli agenti”.

Il Decreto Rilancio utilizza come requisito per l’accesso al contributo a fondo perduto il raffronto delle fatture dei mesi di aprile 2020 e 2019, ma questo, sottolineano le organizzazioni di categoria “nel caso degli agenti di commercio, in molti casi produce un effetto distorsivo”.

La maggioranza degli agenti di commercio fattura, infatti, le provvigioni “in un mese successivo al trimestre o al mese di riferimento. Inoltre, quasi sempre, gli agenti di commercio maturano le provvigioni al momento del pagamento del bene e servizio da parte del cliente”: nella seconda metà di marzo 2020 sono maturate provvigioni su affari procurati prima del lockdown.

“E’ del tutto evidente quindi – rilevano le organizzazioni di rappresentanza degli agenti – che l’utilizzo delle sole fatture emesse nei mesi di aprile 2019 e aprile 2020 per dimostrare una perdita superiore al 33% sia, per gli agenti di commercio, un metodo di regola penalizzante che non permette, di fatto, di procedere con la richiesta del contributo previsto dal fondo perduto”. Fnaarc, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UILTuCS Uil, Ugl Terziario, Usarci chiedono al Governo un incontro urgente “per identificare il miglior percorso” e trovare una soluzione a quest’impasse.

Imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi: un avviso comune delle parti sociali per la ripartenza del settore

Guarini: «Accompagnare rivoluzione culturale che sappia valorizzare il ruolo dell’operatore economico privato e della manodopera impiegata»

Roma, 25 giugno 2020 – Riconoscimento dei servizi di cleaning, igienizzazione e sanificazione quali attività strategiche e cruciali per la ripresa e, come tali, meritevoli di speciale considerazione da parte dei Governi, sostegno ai processi di innovazione e ricerca delle imprese e cooperative e percorsi di formazione dedicati al personale addetto alla sanificazione ed alle pulizie ed anche una selezione delle imprese nelle attività di sanificazione che privilegino la competenza, l’affidabilità e la qualità del servizio erogato.

Sono solo alcune delle richieste contenute in un Avviso Comune rivolto al Governo sottoscritto dalle associazioni maggiormente rappresentative e firmatarie della contrattazione nazionale del settore delle imprese di pulizie, servizi integrati e multiservizi, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti e le Associazioni imprenditoriali Anip Confindustria, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi e Unionservizi Confapi.

Imprescindibile per le Parti Sociali “la corretta applicazione del contratto nazionale e delle norme del diritto del lavoro e della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro nonché del diritto europeo e delle normative italiane degli appalti pubblici e delle concessioni agevolando investimenti, in un’ottica di partenariato pubblico e privato orientando il mercato a determinare una domanda pubblica qualificata, veloce, efficiente e flessibile”. Inevitabile il riferimento al “sistema di affidamenti dei servizi e al mercato degli appalti pubblici”, prevalente nel comparto dei servizi di pulizia, servizi integrati e multiservizi, che valorizzi il lavoro e la manodopera con le garanzie di una “occupazione di qualità” da riqualificare e formare.

Nell’Avviso Comune le associazioni accendono i riflettori sul dumping contrattuale esistente nel comparto e ribadiscono l’urgenza di dare attuazione, “nell’ambito degli affidamenti di servizio da effettuarsi esclusivamente con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, alle previsioni della contrattazione nazionale di settore nella gestione dei rapporti con i lavoratori”.

Alla stessa stregua le parti chiedono “il superamento dei tagli indiscriminati della spesa pubblica destinata ai servizi di pulizia e sanificazione e quindi delle gare affidate al massimo ribasso” che “alla luce del contesto attuale diventa un metodo di selezione delle offerte sbagliato e anche pericoloso per la salute e la sicurezza della popolazione, in favore di procedure di aggiudicazione che restituiscano centralità alle componenti di valutazioni qualitative dell’offerta”.

Preminente per le Parti Sociali anche l’aggiornamento della normativa di riferimento come anche la proroga e il potenziamento degli ammortizzatori sociali fino al termine della fase di emergenza anche con il rifinanziamento delle misure, con tempi di erogazione rapidi, per il sostegno economico delle imprese e delle cooperative. Per consentire una ripresa delle attività economiche in sicurezza è necessario poi “attivare screening immunologici per i lavoratori del settore che operano nelle strutture sanitarie e per i lavoratori occupati negli appalti e nelle strutture socio sanitarie e socio assistenziali anche assicurando la fornitura dei Dpi e degli altri dispositivi di sicurezza”.

«Anche la contrattazione nazionale può ulteriormente contribuire, attraverso i sistemi bilaterali da esso generati Asim e Onbsi, a sostenere un comparto strategico che nella fase del lockdown e dell’emergenza ha continuato a svolgere un servizio essenziale ma spesso dimenticato dalle istituzioni e considerato marginale rispetto le altre attività economiche» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini sottolineando «le enormi difficoltà a cui sono state sottoposte le aziende del settore senza dotazioni dei Dpi esponendo al pericolo contagio i lavoratori delle pulizie e della sanificazione che in questi mesi sono stati al fronte insieme al personale medico per contrastare la pandemia».

«Bisogna accompagnare una rivoluzione culturale che sappia valorizzare il ruolo dell’operatore economico privato e della manodopera impiegata nei servizi di pulizia e sanificazione che nella fase della ripartenza sono destinate a svolgere un ruolo strategico ed una funzione di interesse collettivo per il Paese» ha sottolineato il sindacalista. «In un contesto inedito e articolato sarà essenziale anche dare seguito al rinnovo della contrattazione nazionale di settore atteso dal 2013» ha poi chiosato Guarini sottolineando che «le trattive sono riprese con un fitto calendario di incontri fino al mese di luglio».

«Dobbiamo proseguire sulla strada della responsabilità sociale dimostrata in questi mesi dal settore del Facility Management globalmente inteso – ha concluso il sindacalista – e definire nuove regole improntate alla certezza, alla stabilità, all’innovazione, all’efficienza e alla competitività a beneficio del comparto e dei circa 600mila lavoratrici e lavoratori in esso occupati».

Margherita Distribuzione sigla con la Fisascat Cisl le intese sul ricorso alla Cigd e sulla gestione delle uscite volontarie e incentivate. Al 19 giugno 1.765 adesioni. Dell’Orefice: «Sulle ricollocazioni è necessario fare di più»

Roma, 25 giugno 2020 – Prosegue il confronto fra Margherita distribuzione e la Fisascat Cisl nell’ambito delle intese quadro ratificate il 6 aprile 2020.

Le parti hanno siglato due importanti intese relative al ricorso al ricorso alla Cassa Integrazione in Deroga Cigd per 1.476 dipendenti di Margherita Distribuzione (760 occupati nelle sedi e il resto nei 5 ipermercati di Pescara Cepagatti, Giugliano, Nola, Bari-Modugno e Misterbianco rimasti senza Cigs (in quanto il limite massimo di utilizzo è stato già raggiunto per il periodo di riferimento) ed alla gestione delle candidature per la fuoriuscita volontaria ed incentivata del personale di rete nelle more dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo (attualmente inibita dalle previsioni normative concernenti l’emergenza Covid-19).

In ordine al ricorso alla Cigd con l’intesa la Fisascat Cisl è riuscita ad introdurre garanzie aggiuntive per i lavoratori, a partire dalla maturazione integrale dei ratei di 13ma, 14ma, ferie e permessi, che saranno riconosciuti dal 1° giugno 2020 a mese pieno anche nel caso in cui il lavoratore sia sospeso della propria attività con ricorso alla Cigd.

Inoltre, sempre grazie a quanto pattuito, sono state introdotte delle garanzie minime di prestazione lavorativa effettiva sia per il personale di sede che per quello di rete (almeno una giornata lavorativa a settimana per il personale di sede e una riduzione delle attività che non potrà superare in ogni caso il 60% per personale di rete).

Relativamente alla intesa concernente la gestione del personale occupato presso i punti vendita che abbia manifestato o che manifesterà la volontà di aderire alla risoluzione incentivata del proprio rapporto di lavoro, Fisascat Cisl e Margherita Distribuzione hanno stabilito che tale personale sarà collocato in un percorso teso a consentirgli di agganciare la Naspi, beneficiando dell’incentivazione all’esodo, quando sarà possibile aprire e concludere – con il solo criterio della non opposizione al licenziamento – la procedura di licenziamento collettivo.

Si è anche stabilita la modalità per dare una risposta alle lavoratrici ed ai lavoratori occupati nei punti vendita di prossimità che non presentano fenomeni di eccedenza di personale.

Più nello specifico l’intesa ha chiarito che anche per tali lavoratori può aprirsi il varco della fuoriuscita economicamente assistita e con il ricorso alla Naspi ma nel solo caso in cui il posto di lavoro da loro liberato sia utile a recuperare, in via sostitutiva, ~un esubero proveniente dai format maggiori connotati dalla presenza di un’eccedenza strutturale di organico.

La condivisione di tale modalità si è resa necessaria al fine di focalizzare ancor di più la finalità dello strumento dell’incentivo all’esodo rispetto all’obiettivo di contribuire a dare soluzione al problema dell’esubero strutturale, coerentemente alle previsioni normative ed alle intese sindacali ed istituzionali vigenti, nonché per garantire a quanti dai negozi hanno optato ed opteranno per la fuoriuscita incentivata qualche certezza in più.

Alla data del 19 giugno del 2020, infatti, sono state formalizzate 1.031 manifestazioni di adesione ai percorsi di mobilità incentivata da parte del solo personale impiegato presso la rete commerciale, a cui si aggiungono le 734 provenienti dal personale di sede. Molto resta da fare, se si considera che l’esubero lamentato da Margherita Distribuzione ammonta a 2.100 lavoratori presso la rete commerciale e a 870 addetti presso le funzioni di sede.

«Procede il percorso volto a costruire, sulla base della condivisione, delle opzioni da mettere a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori di Margherita Distribuzione che se ne vorranno servire» ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice sottolineando che «mentre le manifestazioni di volontà pervenute all’azienda limitatamente alle funzioni di sede portano a ritenere che ci sia stata una importante risposta da parte dei lavoratori, per quanto riguarda la rete commerciale le adesioni fanno emergere un quadro variegato ed eterogeneo, connotato da dinamiche differenziate per aree».

«Più specificamente – ha evidenziato – vi sono state scarse adesioni nelle regioni del Sud, in particolare in Sicilia, Campania e Puglia». «Il lavoro, anche in una vicenda complicata come è certamente quella della ristrutturazione aziendale dell’ex gruppo Auchan, ha svolto un ruolo responsabile e imprescindibile ai fini dell’esito dell’intera operazione Margherita Distribuzione» ha aggiunto il sindacalista. «Occorre da qui in poi focalizzare maggiormente l’attenzione sulle aree nelle quali il processo di integrazione a Conad della rete commerciale o di cessione a terzi dei punti vendita registra un ritardo preoccupante, è infatti in tali aree che occorre intensificare gli interventi auspicando che tutte le parti coinvolte si sentano in egual misura impegnate a dare le risposte possibili ed effettivamente concretizzabili a dei lavoratori il cui destino altrimenti sarebbe già segnato».

«La Fisascat Cisl continuerà ad operare affinchè si tenti di costruire per i lavoratori di Margherita Distribuzione che non hanno ancora una soluzione delle opzioni praticabili. Per quello che ci riguarda – ha sottolineato – tenere aperto il confronto con l’Associazione Nazionale Cooperative fra Dettaglianti Conad e con la direzione di Margherita Distribuzione a livello nazionale cosi come a livello decentrato serve unicamente a porre in maniera costante il tema della gestione degli esuberi, ~che necessita di essere trattato in maniera organica e articolata, non di essere rimosso con scelte aventiniane o rinunciatarie».

«Certamente – ha chiosato Dell’Orefice – per tentare di dare una risposta a quanti non hanno certezze circa il loro futuro occupazionale non può bastare il solo incentivo all’esodo, così come non è sufficiente il ricorso alla cassa integrazione, piuttosto occorre investire risorse ed energie sui percorsi di riqualificazione di ricollocazione».

«I primi 107 posti messi a disposizione dal sistema Conad devono a breve concretizzarsi con le debite ricollocazioni» ha aggiunto sottolineando che «le disponibilità manifestate dai consorziati che fanno riferimento alle cooperative di sistema si attestano attualmente a 10 posti messi a disposizione da Cia – Commercianti Indipendenti Associati, 31 da Conad Centro Nord, 10 da Conad Nord Ovest, 9 da Conad Adriatico e 47 da Pac 2000A.

Guardando alla collocazione geografica di tali città fa ben sperare che 25 posti a disposizione siano collocati in Campania, ma occorre fare di più». «Nelle prossime settimane – ha concluso il sindacalista – torneremo a chiedere a Conad di compiere sforzi maggiormente apprezzabili sul percorso delle ricollocazioni. Non saremo soddisfatti fino a quando non si potrà affermare che ogni tentativo sia stato compiuto per dare concretezza ai percorsi di ricollocazione rivolti ad una presa in carico delle situazioni che ad oggi restano irrisolte».