Roma, 6 maggio 2020– Nel nuovo DL “Maggio” saranno riconfermate tutte le misure di sostegno al reddito già previste nel DL Cura Italia: Cig per 9 settimane, indennizzi per stagionali e autonomi, congedi parentali e bonus baby sitter il cui utilizzo sarà allargato anche a servizi per l'infanzia e centri estivi. Lo ha annunciato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo al tavolo in modalità videoconferenza con i sindacati ieri sera. In più, ha riferito, sarà prorogato lo stop ai licenziamenti. "A questo aggiungeremo il Reddito di emergenza, che sarà una misura a tempo, un indennizzo per colf e badanti e un allungamento di 2 mesi per coloro che hanno terminato NASpI e Dis-Coll tra marzo e aprile'', ha detto. Catalfo ha poi spiegato di aver previsto ''una semplificazione per le procedure di trasmissione e lavorazione delle domande di Cig'' e ''tutele per i lavoratori dello spettacolo e dello sport''. Presto, ha assicurato il ministro ai sindacati, ci sarà un incontro sullo smart working. Positivo il giudizio della Cisl sulle misure annunciate."E' quello che ci aspettavano di ascoltare. Bisogna continuare a lavorare insieme, come abbiamo fatto in queste settimane di emergenza, in uno spirito concertativo per migliorare il paese su tutti i fronti" ha dichiarato la segretaria generale della confederazione Annamaria Furlan al termine dell’incontro. "Quelli annunciati dal governo per il decreto maggio sono interventi corposi che contengono misure importanti, ma rimangono ancora tanti temi che è necessario affrontare per il futuro del Paese" ha poi osservato la leader della Cisl secondo la quale "è’ importante, con il prossimo decreto, rifinanziare e prorogare tutte le misure di sostegno al reddito dei lavoratori, snellire le procedure burocratiche per assicurare le prestazioni e garantire una immediata liquidità ai lavoratori". Per la leader della Cisl "è altresì importante l'annunciata misura di sostegno alle famiglie inoccupate, prive di protezioni sociale. Ma dobbiamo discutere ed affrontare anche il tema delle infrastrutture materiali ed immateriali, i problemi della scuola e della digitalizzazione della pubblica amministrazione, le tutele del mondo del lavoro, definire una strategia efficace per il rilancio del sistema industriale e dei servizi, sbloccando le risorse per far partire i cantieri pubblici. Noi siamo pronti a discutere di tutto questo. Naturalmente valuteremo in maniera approfondita i provvedimenti che il Governo ha annunciato, ma che ci sembrano già indubbiamente corposi. – ha ribadito. " Per Furlan inoltre "è opportuno l'intervento di accelerazione per assicurare liquidità alle imprese con uno sforzo importante che il sistema bancario dovrebbe realizzare rispetto a questo obiettivo. E' giusto quindi l'appello del Governo alla responsabilità delle banche perché nessuno si può tirare fuori dalle responsabilità. Anche il sistema bancario deve e può fare sicuramente di più" ha concluso la sindacalista.
Agenti di commercio e “Fase 2”
Alcune indicazioni e consigli per gli spostamenti nella "Fase 2", dopo l'aggiornamento da parte del Governo ed il Ministero dell'Interno pubblicati sui rispetti siti istituzionali.Sul sito https://bit.ly/3c1Mzt3 alcune domande sui dubbi più frequenti, a cui il Governo fornisce le relative risposte.Nel sito del Ministero dell'Interno, invece, è stata pubblicata la circolare inviata ai Prefetti, all'interno della quale c'è un passaggio importante:«Viene, invece, sancito, con la stessa norma, il divieto per tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.Il medesimo art. 1, comma 1, lett. a), stabilisce, infine, che è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Pertanto, una volta che si sia fatto rientro, non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova, qualora non ricorra uno dei motivi legittimi di’ spostamento sopra indicati.Le circostanze giustificative di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, possono essere fornite nelle forme e con le modalità consentite. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.».di seguito il nuovo modello di autodichiarazione, valido per la "Fase 2".
Primo Maggio ‘Il lavoro in sicurezza per costruire il futuro’. Furlan: “E’ una giornata di impegno sociale per cambiare in meglio il paese”
1° maggio 2020 – "Sarà un Primo Maggio davvero particolare quello che vivremo quest’anno. Non possiamo stare insieme facendo i cortei, le tante manifestazioni cui siamo abituati nella nostra vita di cittadini, di lavoratori ed anche di sindacalisti ovviamente. Ma sarà un Primo Maggio fortemente sentito e lo faremo attraverso gli strumenti tecnologici che fortunatamente possiamo utilizzare". E' quanto ha sottolineato ieri, in un video messaggio sul canale you tube della Cisl, la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan."Vivremo un Primo Maggio dove tutti assieme mettiamo innanzitutto la priorità del lavoro per far ripartire il Paese, di un lavoro in sicurezza per tutti gli uomini e le donne del lavoro. Questo lavoro che ancora oggi vede tanti invisibili, tanti lavoratori in nero, sfruttati, privi di tutele, che non siamo riusciti ad estendere a tutto il mondo del lavoro". Furlan aggiunge che "sarò un Primo Maggio che vogliamo rivolgere alla speranza per i giovani: sta a loro creare un futuro migliore dove il lavoro sia promotore di benessere, di uguaglianza ed ovviamente di giustizia sociale". ''Il sindacato c'è, oggi più di prima, a ribadire come il lavoro e la sua sicurezza saranno il tema centrale di questa giornata" sottolinea dalla sua . E la musica ci aiuterà anche quest'anno a trasmettere questa esigenza e a portare nelle case degli italiani un messaggio di grande unità, di solidarietà e di voglia di rinascita del nostro Paese''. Ha detto dalla sua Giorgio Graziani, segretario confederale organizzativo Cisl, parlando dell'evento tv che andrà in onda il primo maggio dalle 20 alle 24 su Rai3, organizzato dai sindacati con la Rai, in sostituzione del tradizionale Concertone da piazza San Giovanni, irrealizzabile a causa della pandemia. ''Il lavoro in sicurezza per costruire il futuro: questa è la sfida – sottolinea Graziani – che con Cgil e Uil lanciamo nella giornata del Primo Maggio, una Festa del Lavoro diversa quest'anno a causa della pandemia, ma sempre viva sul piano dell'impegno sociale, della partecipazione e dei valori che rappresenta per tutti noi. È vero, non ci saranno cortei, manifestazioni, comizi, mancheranno i giovani in Piazza San Giovani che da tutta Italia ogni anno si danno appuntamento per il Concertone. Ma non mancheranno le testimonianze, la speranza e soprattutto la voglia di rialzarci presto'', conclude Graziani. Il Covid-19 dunque non ferma il Primo Maggio e non ferma la musica. Vista l’impossibilità di tenere il consueto Concertone a San Giovanni a Roma in occasione della festa dei lavoratori, Cgil, Cisl, Uil hanno deciso, insieme alla Rai, di trasformare l’evento di piazza in un programma televisivo. Quattro ore – dalle 20 alle 24 su Rai3 – di testimonianze, racconti e musica live per rendere omaggio a tutte le lavoratrici e i lavoratori, a tutti gli italiani, che con grande senso di responsabilità stanno affrontando questo periodo difficile di distanziamento sociale. Nel corso della trasmissione, come al solito, i tre Segretari generali, Landini, Furlan, Barbagallo interverranno, brevemente, con un loro messaggio rivolto in particolare ai giovani che ascolteranno il Concertone da casa. Anche il tradizionale comizio, che quest’anno si sarebbe dovuto svolgere a Padova e che è sempre stato trasmesso in diretta a cura del Tg3, quest’anno sarà sostituito da un confronto televisivo con i tre Segretari, in onda sulla stessa rete dalle 12,20 alle 13. “In queste settimane – hanno dichiarato i segretari organizzativi di Cgil e Cisl, Nino Baseotto e Giorgio Graziani e il Segretario generale aggiunto della Uil, Pierpaolo Bombadieri – abbiamo lavorato unitariamente per assicurare che i due “classici” eventi del Primo Maggio fossero, comunque, celebrati, nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti, dando forza ai temi e alle proposte che, nella fase dominata dalla pandemia, sono state il cardine delle posizioni espresse in ogni sede dal Sindacato confederale”. Baseotto, Graziani e Bombardieri hanno, poi, ricordato lo slogan scelto: “Il lavoro in sicurezza per costruire il futuro”. “È importante, infatti – hanno concluso i tre Organizzativi di Cgil, Cisl, Uil – che il lavoro resti protagonista anche e soprattutto in occasione di questo Primo Maggio: perché il lavoro è la leva fondamentale per restituire una prospettiva credibile al futuro del nostro Paese e di coloro che rappresentiamo”
Settant’anni della Cisl: 30 aprile 1950 – 30 aprile 2020. Lettera di Annamaria Furlan agli iscritti e ai delegati della Cisl. “Il Il ruolo del sindacato decisivo in questa fase difficile di nuova ‘ricostruzione’ del Paese”
29 Aprile 2020 – La Cisl compie settant’anni. La Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori fu infatti fondata a Roma il 30 aprile 1950 al Teatro Adriano di Roma in un’ Assemblea generale a cui parteciparono i delegati della LCgil, della Fil e della Ufail. Primo Segretario Generale fu eletto Giulio Pastore, leader della corrente sindacale cristiana dopo la scomparsa di Achille Grandi. Pastore ha guidato la confederazione di Via Po fino al 1958 e successivamente è stato anche Ministro dello Sviluppo del Mezzogiorno sino al 1968.A ricordare uno degli avvenimenti che ha segnato la storia sindacale nel nostro paese è la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan in una lunga lettera inviata a tutti gli iscritti e delegati della Confederazione alla vigilia del Primo Maggio. “La Cisl ha contribuito a costruire l'Italia democratica, rifiutando la demagogia, l’antagonismo sterile ed il populismo ma cercando sempre di coniugare gli interessi dei lavoratori con quelli generali del Paese”, sottolinea nella sua lettera la leader Cisl. ”Oggi, possiamo dirlo senza alcuna enfasi: la Cisl ha vinto questa sfida, delineando in questi settanta anni di storia un rapporto nuovo tra Stato e sindacato, una collaborazione virtuosa che per Giulio Pastore doveva svolgersi in piena autonomia dalla politica e dai partiti, un rapporto paritario, senza alcuna subalternità”.La Cisl ha le sue origini nella Libera CGIL costituita il 15 settembre del 1948 da una scissione della corrente cristiana dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (Cgil) frutto del Patto di Roma firmato da Giuseppe Di Vittorio, Emilio Canevari, Bruno Buozzi ed Achille Grandi. Il nome Libera CGIL fu mantenuto per quasi 19 mesi e voleva sottolineare, dal punto di vista dei fondatori, l’indipendenza dai partiti politici e la differenza con la Cgil da cui si era scissa.Di seguito il testo integrale della lettera:Care Amiche e Cari Amici,“Bisogna saper parlare con sincerità ai lavoratori, nulla nascondere e nulla ampliare. Onestà, rettitudine, laboriosità, disinteresse sono tutte virtù di cui noi dovremmo essere in possesso". Era uno dei passaggi più intensi e significativi del discorso di Giulio Pastore al Teatro Adriano il 30 aprile 1950, il giorno della fondazione della Cisl. Sono passati settant’anni da quello storico avvenimento che ha segnato il percorso del movimento sindacale e le relazioni industriali nel nostro Paese. Oggi celebriamo questo nostro Anniversario in un momento grave e difficile, alla vigilia di un Primo Maggio che, nonostante l’assenza di cortei e manifestazioni di piazza, sarà un segnale di forte unità, di solidarietà e di speranza per tutto il mondo del lavoro. La nostra mente ed il nostro cuore sono rivolti alle tante vittime del Coronavirus, alle famiglie spezzate che piangono i loro cari, ai medici, agli infermieri, a tutto il personale della sanità e della Protezione civile che in queste settimane terribili si sono prodigate per salvare tante vite umane. Così come il nostro ricordo commosso va alle tante persone anziane, che hanno perso la vita in molte residenze sanitarie assistenziali e case di riposo. Una circostanza tragica, sulla quale bisognerà fare chiarezza ed appurare le vere responsabilità. Gli effetti della pandemia sono davvero devastanti sul piano economico e sociale. Rappresentano una ferita profonda per la vita di milioni di lavoratori e di famiglie italiane. Settant’anni fa, la Cisl seppe indicare ad un Paese uscito a pezzi dal conflitto mondiale, la strada della rinascita civile e delle necessarie riforme economiche e sociali, ponendo al primo posto i diritti della persona, la dignità e la sicurezza del lavoro, la costruzione dell’Europa, l’unità tra Nord e Sud, l’inclusione sociale, la lotta alla povertà. Sono i grandi valori morali e culturali del cattolicesimo sociale che rappresentano una parte importante delle nostre radici ideali e culturali. Oggi come allora dobbiamo ripartire dagli stessi valori, per tornare a guardare al futuro con coraggio e fiducia. La Cisl ha contribuito a costruire l'Italia democratica, rifiutando la demagogia, l’antagonismo sterile ed il populismo ma cercando sempre di coniugare gli interessi dei lavoratori con quelli generali del Paese. Ed oggi, Care Amiche e Cari Amici, possiamo dirlo senza alcuna enfasi: la Cisl ha vinto questa sfida, delineando in questi settant’anni di storia un rapporto nuovo tra Stato e sindacato, una "collaborazione" virtuosa che per Giulio Pastore doveva svolgersi in piena autonomia dalla politica e dai partiti. Autonomia di scelte, di iniziativa e di programmazione per la soluzione dei problemi economici e sociali. È il ruolo di mediazione essenziale che la Cisl ha esercitato in tantissime vicende economiche: penso alle nostre proposte sul risparmio contrattuale della fine degli anni Settanta, all’intesa importante, e purtroppo separata, di San Valentino del 1984, alla stagione dei grandi accordi di concertazione dei primi anni Novanta, fino ai recenti protocolli di queste settimane firmati con il Governo e le imprese per estendere a tutti i lavoratori gli ammortizzatori sociali, affrontare con misure straordinarie le conseguenze economiche e sociali del coronavirus, garantire la salute e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro. Significa, da una parte, stare con una contrattazione moderna e partecipativa in tutti gli ambiti lavorativi ed in tutti i processi aziendali, uscendo dal rivendicazionismo sterile ed antagonistico. Ma, dall'altra parte, significa essere in campo con proposte costruttive su temi come sviluppo, politica industriale, redistribuzione della ricchezza, riforma fiscale, riorganizzazione del welfare e della Pubblica Amministrazione, formazione e lavoro per i giovani, tutele previdenziali e sociali, conciliazione lavoro- famiglia, scuola, ambiente e sviluppo sostenibile, riduzione del divario Nord–Sud, integrazione dei lavoratori immigrati, lotta alla corruzione ed alla criminalità organizzata. Tutte questioni cruciali, attuali. Ecco perché, oggi più che mai, il ruolo della Cisl è decisivo in questa fase difficile di nuova “ricostruzione” del Paese. Nulla sarà come prima dopo questa emergenza sanitaria: bisognerà siglare accordi innovativi con le aziende per cambiare radicalmente il modo di produrre, riorganizzare il lavoro e gli orari, diffondere lo smart working, utilizzare le nuove tecnologie in tutti i settori per salvaguardare la salute delle persone, senza danneggiare la qualità e la produttività. Dobbiamo ripensare il ruolo dei servizi pubblici, dei trasporti, modificare il nostro stile di vita. Questa fase può e deve diventare anche una opportunità per estendere la democrazia economica in tutti i luoghi di lavoro, perché avremo bisogno di più partecipazione alle decisioni, più coinvolgimento dei lavoratori nelle scelte produttive delle aziende. Ma abbiamo bisogno, soprattutto, di più investimenti pubblici per garantire l’occupazione, più mezzi e uomini per rafforzare il sistema sanitario, sbloccare tutti i cantieri, far partire una grande modernizzazione del Paese nel settore delle infrastrutture materiali ed immateriali, nella formazione, nella ricerca, nell'innovazione, nel digitale, nella tutela del territorio, dell’ambiente e dei beni culturali. Bisogna uscirne tutti insieme con una risposta collettiva per cambiare in meglio la nostra società. Oggi è il momento della coesione nazionale, della responsabilità e della solidarietà, come ha giustamente più volte sollecitato il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Se i cittadini dovessero vedere un’Europa cieca, sorda, egoista, rinchiusa in se stessa, assisteremo alla fine del sogno europeo. Per questo la Cisl ha predisposto nelle scorse settimane un Manifesto programmatico nel quale abbiamo indicato a tutte le istituzioni ed alla politica cinque punti chiave per sollecitare l'apertura di una vera fase Costituente verso gli Stati Uniti d’Europa. Era questa la prospettiva ideale che già settant’anni fa i nostri Padri Fondatori avevano indicato con chiarezza nello Statuto della Cisl. Quelle idee lungimiranti restano per noi un punto di riferimento ideale e culturale, un patrimonio di principi, valori e moralità di cui il nostro Paese ha ancora enormemente bisogno per poter affrontare le nuove sfide. La Cisl c’è e ci sarà ancora con la sua identità, la sua forza programmatica, la sua grande unità. Vi abbraccio tutte e tutti con grande affetto. Buon Primo Maggio a tutti voi Annamaria Furlan
Erogazioni straordinarie Enasarco – domande e risposte
in riferimento alle richieste di erogazioni straordinarie previste da Enasarco per l'emergenza Covid-19 (http://www.enasarco.it/Guida/erogazioni_straordinarie_2020__covid19) ecco un utile documento, predisposto da Enasarco, con le domande e le risposte ai dubbi più frequenti per la presentazione della domanda.
Agenti di Commercio ed operatività in tempo di Covid 19
Il DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 26 aprile 2020, ad una prima lettura, sembrava aver finalmente dato un po' di respiro alla Categoria degli Agenti di Commercio. Nel DPCM, infatti, viene permesso di operare anche a coloro che rientrano nel Codice Ateco n° 46, che contiene anche tutte le categorie degli agenti di commercio e dei procacciatori d'affari dei vari settori.La Categoria potrà quindi tornare a svolgere l'attività come prima dell'emergenza sanitaria? A nostro avviso, NO! Il nuovo DPCM del 26 aprile scorso, come sopra detto, autorizza a far data dal 4 maggio prossimo tutte le attività comprese nel codice Ateco n°46, compresi quindi gli agenti di commercio, i quali potranno svolgere la loro attività, oltre che in modalità di lavoro agile, anche spostandosi, ma sempre nel rispetto dell’articolo 1, comma 1 lettera a), che dispone: “sono consentiti gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative…” Nel DPCM, inoltre, è stato allegato anche il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” ossia il documento firmato dalle parti sociali e dal Governo per la sicurezza nelle varie attività lavorative.L'Agente di Commercio, quindi, dovrà continuare a prestare attenzione a due aspetti: la sua tutela, in caso di controllo delle forze dell'ordine durante gli spostamenti, e la sua salute, e quella degli altri, nello svolgimento dell'attività.SpostamentiIn virtù di quanto detto sopra, suggeriamo quanto segue:- È opportuno predisporre un piano visite con appuntamenti prefissati telefonicamente, meglio se confermati per mail o whatsapp.- E’ necessario continuare a fare l’autocertificazione con tutti gli spostamenti della giornata;- La visita al cliente dovrà essere effettuata solamente per comprovate esigenze lavorative, che voi dovrete provare in caso di controllo. Ove possibile, quindi, continuare a contattare i clienti, anche per eventuali ordini, attraverso telefono, email o videochiamate (es: Skype).- Girare sempre con il vostro contratto di agenzia o con una dichiarazione della vostra casa mandante che confermi la vostra operatività per loro conto in qualità di agente di commercio o procacciatore d'affari;- Avere con sé la propria visura camerale con data non antecedente a tre mesi; Vi consigliamo vivamente di organizzare per tempo i vostri appuntamenti e di tenerne nota in un apposito file o agenda. I motivi sono semplici: viste le restrizioni di accesso ai locali, e visto il protocollo per il contenimento, sarà molto complicato presentarsi all'improvviso dai clienti. Non solo: avere una lista programmata di appuntamenti, preventivamente concordati con i clienti, vi permetterà di avere un'ulteriore sicurezza in caso di verifica immediata, o successiva, delle forze dell'ordine.Salute: alcuni suggerimenti• Premesso che la sicurezza dei locali dei clienti che andrete a visitare è una responsabilità che ricade su questi ultimi, gli agenti di commercio dovranno sempre indossare mascherina, guanti e mantenere la distanza prevista da qualsiasi persona.• l'Agente di commercio, inoltre, dovrà sanificare, ad ogni incontro, campionari, cataloghi o qualsiasi altro articolo che porterà in visione al cliente o che riceverà dallo stesso, avere su tablet o notebook il catalogo faciliterà in maniera ottimale la sanificazione;• i campioni e la valigetta andranno riposti solo nel bagagliaio dell’auto e non nell’abitacolo. Si consiglia di porre nel bagagliaio un telo di plastica per facilitare la disinfezione;• portare sempre con sé un gel disinfettante ed uno spruzzino contenete alcool al 60%;• sostituire i guanti ad ogni visita o almeno provvedere alla loro disinfezione con un gel;• ci si dovrà attenere scrupolosamente alle regole di accesso ai locali che il cliente comunicherà ed è anche per questo che consigliamo caldamente di programmare le visite. In questo modo, infatti, l'agente di commercio potrà venire a conoscenza di orari di ricevimento e di specifiche regole di accesso messe in atto dal cliente;• assicurarsi di disinfettare, prima del rientro, tutto ciò che, al termine del lavoro, viene portato a casa;• suggeriamo infine, anche nell’immediato futuro, di evitare di portare in auto ispettori, capiarea, direttori vendite, i quali se vorranno essere di accompagnamento, lo faranno con il loro automezzo;In fine vi informiamo che FISASCAT CISL, unitamente ai maggiori sindacati di categoria, hanno chiesto alle controparti mandanti la definizione di un protocollo settoriale per gli agenti di commercio, in applicazione del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro fra il Governo e le parti sociali”, allegato al DPCM 26 aprile 2020, finalizzato a definire modalità di lavoro in sicurezza per la Categoria; inoltre hanno chiesto alla Fondazione Enasarco di attivarsi per sostenere gli agenti di commercio in questo drammatico periodo.
Margherita distribuzione, fumata nera sulla Cigd. Dell’Orefice: «Persa un’occasione preziosa, l’azienda recuperi senso della misura»
Roma, 28 aprile 2020 – Ad un punto di stallo l’esame congiunto tra Margherita Distribuzione e la Fisascat Cisl sull’attivazione della Cidg per 1.820 lavoratori occupati nelle sedi di Rozzano, Roncadelle, Vicenza, Ancona, Offagna, Roma e Catania e in 15 punti vendita in Lombardia, Veneto, Marche, Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. Diversamente da quanto accaduto per la sottoscrizione delle intese sottoscritte con la categoria cislina per la Cigs per la rete commerciale ratificate il 6 aprile 2020, la direzione di Margherita Distribuzione si è resa indisponibile a prevedere un limite massimo individuale per la messa in Cgid sia del personale di sede che di quello della rete commerciale. Il confronto si è arenato in particolare sul mancato accoglimento della proposta di parte sindacale di garantire almeno due giorni di lavoro effettivo per ciascun ciclo settimanale di Cassa a chi lavora nelle sedi. «L’individuazione del limite orario massimo di sospensione con il 40% di lavoro effettivo – ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice – sarebbe stata più che sostenibile da parte dell’azienda e avrebbe rappresentato un riferimento congruo rispetto alla specificità della causale per l’accesso all’ammortizzatore sociale in deroga». «Purtroppo Margherita Distribuzione – ha stigmatizzato il sindacalista – nel tentativo di gestire unilateralmente l’applicazione della Cigd senza tenere conto dei correttivi discussi nel corso del confronto ha smarrito il senso della misura arrivando a sprecare un’occasione preziosa per far progredire il dialogo costruttivo e per testimoniare la propria attenzione nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori interessati alla sospensione per cassa integrazione». «Riteniamo necessario che ogni aspetto connesso alla gestione del piano industriale di Margherita Distribuzione debba prevedere l’apporto responsabile di ciascuna parte coinvolta» ha poi aggiunto il sindacalista sottolineando che «un’operazione tanto delicata e nevralgica, sia per la singola realtà commerciale che per l’intero settore della grande distribuzione organizzata, impone comportamenti razionali da ricondurre al tavolo negoziale». «Nella vertenza Conad/Auchan a nostro avviso – ha concluso Dell’Orefice – non ci sono alternative al confronto con i sindacati. Praticare opzioni diverse finirebbe per complicare una vertenza già di per sé assai articolata».
H&M annuncia la riorganizzazione e la chiusura di 8 punti vendita in Italia, a rischio centinaia posti di lavoro. I sindacati: scelta cinica e irresponsabile nella fase di emergenza, la multinazionale torni sui propri passi
Roma, 28 aprile 2020 – Già si contano i primi effetti della crisi economica generata dal coronavirus sull’occupazione nelle grandi catene di vendita dell'abbigliamento, tra i comparti che hanno subìto più di altri il lockdown. La multinazionale svedese H&M, che in Italia conta 180 punti vendita e 5.500 addetti, ha annunciato ai sindacati che dal 4 maggio non riapriranno i due negozi di Milano, e Bari, e tra agosto e novembre chiuderanno ulteriori 5 negozi a Udine, Vicenza, Vassano, Grosseto, Gorizia, secondo una impostazione dettata dal board internazionale. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che con la direzione italiana di H&M nel 2018 hanno sottoscritto il primo contratto integrativo aziendale, hanno espresso forti perplessità sulle chiusure annunciate che alimentano la preoccupazione e il clima di incertezza sul futuro delle centinaia di lavoratori coinvolti, già gravemente minato dalle conseguenze generali della diffusione della pandemia. Le tre sigle, consapevoli che la crisi sanitaria ha comportato e comporterà gravi danni a tutto il tessuto economico e produttivo non solo italiano, richiamano la direzione di H&M alla responsabilità sociale di impresa, a più riprese invocata anche al livello internazionale, in un momento drammatico per la vita del Paese. In un comunicato congiunto diffuso tra i lavoratori, definiscono “una scelta cinica e irresponsabile” puntare "alla sostenibilità economica nel lungo periodo", scelta che “uccide la speranza di migliaia di lavoratori e lavoratrici per una ripresa complicata ma possibile”. “Una previsione, 72 anni, che rasenta il ridicolo. Non possiamo certo credere che ci sia concretezza dietro alla paradossale e insensata affermazione che chiudere oggi farà guadagnare altri 72 anni” stigmatizzano i sindacati che hanno chiesto espressamente “che cessino immediatamente da parte dell’azienda gli annunci che stanno creando un clima di sofferenza ed apprensione in un momento in cui è richiesta lucidità e impegno per affrontare la complicatissima fase 2”, sollecitano un dietrofront sulle chiusure e che “ogni sforzo e impegno sia ricondotto alla necessità della ripartenza immediata”.
25 aprile 2020 – Tricolore e “Bella Ciao” dai balconi. La Cisl aderisce all’appello dell’ANPI
Roma, 25 aprile 2020 – Nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione, anche quest’anno, in un momento particolarmente delicato e difficile per la nostra Repubblica, la Cisl ha ritenuto opportuno, più che mai, non dimenticare uno dei valori centrali che l’hanno fondata, aderendo all’appello dell’ANPI per una grande manifestazione virtuale. Il 25 aprile 2020 alle ore 15.00, l'ora in cui ogni anno parte a Milano il grande corteo nazionale, partirà in tutta Italia il flash mob #bellaciaoinognicasa promosso dall'ANPI cui ha aderito, tra gli altri, la CISL. L’invito è quello di esporre dalle finestre e dai balconi, il tricolore, e a cantare “Bella Ciao” tutti insieme dalle proprie case per favorire e collegare il ricordo della nostra libertà – che deve sempre essere tenuto vivo – con la necessità di essere più solidali ed equi, concetti che da sempre appartengono al DNA della CISL. Messaggio di adesione della Cisl all’appello dell’ANPI : « Carissimi Amici, in questo 2020 così drammatico, per il nostro paese e per l'intera comunità mondiale, a causa del coronavirus, aderiamo con convinzione all'iniziativa dell'Anpi. C'è bisogno di amicizia, di solidarietà, di stare insieme, proprio perché questo virus, sta recidendo quei legami che sono propri delle relazioni umane. Ci fu un tempo, dove non fu un virus a fare in modo che si creassero queste distanze in Europa, ma furono uomini che imposero un regime totalitario: prima in Italia con il Fascismo, poi in Germania con il nazismo ed ancora in Spagna con il franchismo. Pensavamo che anche quei virus fossero stati debellati; immaginavamo che la democrazia, istituzioni sovranazionali accompagnate a dinamiche legate al progresso, al benessere, all'accelerazione tecnologica avessero confinato quegli eventi ai margini della storia. Ed invece la democrazia, va fatta propria, spiegata, conquistata e celebrata giorno per giorno, perché quei rigurgiti oggi sempre più sguaiatamente presenti nel nostro paese e non solo, siano contrastati e sconfitti. La CISL, il 25 Aprile 2020, ci sarà.» https://www.anpi.it/articoli/2306/la-grande-piazza-virtuale-del-25-aprile-il-programma
Lavoro domestico, Cassacolf integra le prestazioni a sostegno di colf e badanti regolari. Parti sociali: un supporto concreto per fronteggiare la crisi sanitaria ed economica, il DL aprile disponga misure di tutela ad hoc
Roma, 24 aprile 2020 – Scende in campo la bilateralità nel lavoro domestico in attesa del varo del prossimo Decreto Legge che disponga misure ad hoc di supporto agli 860mila lavoratori regolari del comparto dei servizi esclusi dal sostegno al reddito disposto dal Cura Italia per fronteggiare gli effetti della pandemia. Le Parti Sociali firmatarie della contrattazione nazionale di settore, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UIltucs, Federcolf e le associazioni datoriali di settore Fidaldo e Domina, con grande senso di responsabilità, hanno convenuto di rispondere ai numerosi bisogni del comparto con prestazioni sanitarie integrative legate all’emergenza Covid-19 con uno stanziamento pari a 6 milioni di euro erogate attraverso la cassa di assistenza sanitaria integrativa di settore Cassa Colf con decorrenza dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2020. Beneficiari delle prestazioni sono tutte le lavoratrici e i lavoratori iscritti alla bilateralità di settore. I dettagli dell’offerta sanitaria saranno pubblicati a breve sul sito web della cassa sanitaria www.cassacolf.it e tradotti in diverse lingue per rispondere alla multiculturalità presente nel comparto dove la componente italiana rappresenta solo il 28,6% con una forte presenza di lavoratori stranieri e immigrati e per circa il 90% donne. In aggiunta a quanto messo a disposizione a titolo di indennità Covid-2019 mediante la convenzione con Unisalute, Cassa Colf erogherà un’ulteriore indennità di 40 euro per massimo 14 giorni ai lavoratori che hanno figli minorenni conviventi, e lo stesso importo anche a chi è assoggettato a regime di isolamento domiciliare e rimborserà le spese sostenute per l’acquisto di materiale sanitario per un importo massimo pari a 200 euro. In caso di visite mediche domiciliari o extra domiciliari la Cassa comparteciperà alle spese con un rimborso pari sino a 100 euro. La Cassa erogherà inoltre un importo di 200 euro a titolo di una tantum, ai lavoratori e alle lavoratrici aventi prole convivente, a sostegno delle spese riconducibili alla genitorialità, dall’istruzione ai bisogni primari dei figli fino al compimento del diciottesimo anno di età. Riconosciuto anche un sostegno psicologico con un importo pari a euro 400. Per le Parti Sociali «si tratta di un supporto concreto destinato ai lavoratori domestici per fronteggiare gli effetti della crisi sanitaria ed economica generata dalla pandemia». E ancora «il nostro auspicio è che l’atteso Decreto Aprile disponga, così come anticipato dal Ministro del Lavoro Catalfo, misure ad hoc che sanciscano il superamento della discriminazione operata con il Decreto Cura Italia con l’esclusione dei lavoratori domestici tra i destinatari degli ammortizzatori sociali dedicati a fronteggiare l’emergenza». Le Parti ribadiscono «l’urgenza di rafforzare l’intervento normativo verso l’inclusione di intere platee di addetti che sono rimaste fuori dal provvedimento, tra cui i lavoratori domestici, categoria tra le più fragili del mercato del lavoro italiano esclusa dalla tutela del reddito e dal divieto di sospensione dei licenziamenti».