Roma, 24 aprile 2020 – Scende in campo la bilateralità nel lavoro domestico in attesa del varo del prossimo Decreto Legge che disponga misure ad hoc di supporto agli 860mila lavoratori regolari del comparto dei servizi esclusi dal sostegno al reddito disposto dal Cura Italia per fronteggiare gli effetti della pandemia. Le Parti Sociali firmatarie della contrattazione nazionale di settore, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UIltucs, Federcolf e le associazioni datoriali di settore Fidaldo e Domina, con grande senso di responsabilità, hanno convenuto di rispondere ai numerosi bisogni del comparto con prestazioni sanitarie integrative legate all’emergenza Covid-19 con uno stanziamento pari a 6 milioni di euro erogate attraverso la cassa di assistenza sanitaria integrativa di settore Cassa Colf con decorrenza dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2020. Beneficiari delle prestazioni sono tutte le lavoratrici e i lavoratori iscritti alla bilateralità di settore. I dettagli dell’offerta sanitaria saranno pubblicati a breve sul sito web della cassa sanitaria www.cassacolf.it e tradotti in diverse lingue per rispondere alla multiculturalità presente nel comparto dove la componente italiana rappresenta solo il 28,6% con una forte presenza di lavoratori stranieri e immigrati e per circa il 90% donne. In aggiunta a quanto messo a disposizione a titolo di indennità Covid-2019 mediante la convenzione con Unisalute, Cassa Colf erogherà un’ulteriore indennità di 40 euro per massimo 14 giorni ai lavoratori che hanno figli minorenni conviventi, e lo stesso importo anche a chi è assoggettato a regime di isolamento domiciliare e rimborserà le spese sostenute per l’acquisto di materiale sanitario per un importo massimo pari a 200 euro. In caso di visite mediche domiciliari o extra domiciliari la Cassa comparteciperà alle spese con un rimborso pari sino a 100 euro. La Cassa erogherà inoltre un importo di 200 euro a titolo di una tantum, ai lavoratori e alle lavoratrici aventi prole convivente, a sostegno delle spese riconducibili alla genitorialità, dall’istruzione ai bisogni primari dei figli fino al compimento del diciottesimo anno di età. Riconosciuto anche un sostegno psicologico con un importo pari a euro 400. Per le Parti Sociali «si tratta di un supporto concreto destinato ai lavoratori domestici per fronteggiare gli effetti della crisi sanitaria ed economica generata dalla pandemia». E ancora «il nostro auspicio è che l’atteso Decreto Aprile disponga, così come anticipato dal Ministro del Lavoro Catalfo, misure ad hoc che sanciscano il superamento della discriminazione operata con il Decreto Cura Italia con l’esclusione dei lavoratori domestici tra i destinatari degli ammortizzatori sociali dedicati a fronteggiare l’emergenza». Le Parti ribadiscono «l’urgenza di rafforzare l’intervento normativo verso l’inclusione di intere platee di addetti che sono rimaste fuori dal provvedimento, tra cui i lavoratori domestici, categoria tra le più fragili del mercato del lavoro italiano esclusa dalla tutela del reddito e dal divieto di sospensione dei licenziamenti».
Scarpe & Scarpe, la vertenza approda al Mise. Chicca: «A rischio 1.800 lavoratori, l’azienda chiarisca le reali intenzioni sul futuro del retail»
Roma, 23 aprile 2020 – Approda al ministero dello Sviluppo Economico la vertenza dei 1.800 lavoratori della catena Scarpe & Scarpe presente sul mercato con 153 punti vendita. Al tavolo permanente, convocato in videoconferenza hanno preso parte oltre ai rappresentanti aziendali i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, le Regioni Lombardia e Piemonte e i Commissari nominati il 15 aprile dal Tribunale di Torino in seguito all’istanza di concordato preventivo presentata dai vertici societari. La direzione aziendale, nel confermare lo stato di passività in cui verserebbe l’impresa imputabile a situazioni pregresse ed n oltre 50 milioni di euro di mancate fatturazall’emergenza Coronavirus con oltre 50 milioni di euro di mancate fatturazioni previste, ha comunicato di aver avviato un’analisi preliminare per la redazione di un piano industriale utile alla ripresa delle attività prevista presumibilmente per il mese di maggio che dovrebbe riguardare l’avvio di una campagna promozionale di alta scontistica per alleggerire il magazzino e la revisione della gamma dei prodotti e dei marchi commercializzati. I sindacati hanno ricostruito i tratti salienti della vertenza, dalla definizione della contrattazione integrativa al mancato saldo delle competenze del mese di febbraio fino all’accordo sottoscritto per l’accesso alla Cigd per 9 settimane al quale è seguita la presentazione dell’istanza di concordato preventivo. Nel ribadire che la crisi della Società non è di certo riconducibile esclusivamente alla crisi causata dalla pandemia, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, oltre a sollecitare alla direzione aziendale l’adempimento degli obblighi contrattuali ed economici nei confronti dei dipendenti, hanno chiesto ed ottenuto di avviare un confronto – fissato per il prossimo 28 aprile – sulle misure di prevenzione e protezione da adottare in caso di riapertura dei punti vendita funzionali alla salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori e del contenimento del contagio da Covid-19. A stretto giro sarà anche convocato un coordinamento sindacale unitario. I Commissari hanno dichiarato disponibilità al confronto con i sindacati, nei tempi in cui l’azienda produrrà tutti dati del piano concordatario e non più tardi del 12 giugno 2020. Il Mise e le Regioni, sulla base dell’attuale quadro di norme emergenziali hanno dato disponibilità a favorire le procedure di accesso alla Cigd ed alle anticipazioni bancarie lasciando il tavolo aperto a qualunque necessità Istituzionale . «Abbiamo ribadito le nostre perplessità sul percorso della vertenza e sulla condizione dei lavoratori ancora in attesa di ricevere il sostegno al reddito e senza certezze sulle sorti future» ha dichiarato la funzionaria della Fisascat Cisl nazionale Stefania Chicca al termine del confronto. La sindacalista sottolinea «la impossibilità dei lavoratori di recuperare anche le spettanze pregresse non corrisposte in tempi brevi, situazione di fatto ascrivibile alla procedura concorsuale alla quale è ricorsa la direzione di Scarpe & Scarpe che riconduce ogni decisione al Tribunale competente». «Allo stato sarebbe utile capire le reali intenzioni del marchio, come punterebbe al rilancio dei negozi e alla ripresa delle attività» ha concluso la sindacalista sottolineando che «è necessario che l’azienda fornisca un quadro chiaro del piano industriale oltre ad un aggiornamento sulla possibilità di ottenere la liquidità che consenta di corrispondere quanto dovuto ai lavoratori ancora in attesa di ricevere l’ammortizzatore sociale».
Coronavirus, aggiornato il protocollo Governo Parti sociali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Furlan: «Sintesi equilibrata e responsabile»
Roma, 24 aprile 2020 – Aggiornato il Protocollo Governo Parti Sociali del 14 marzo sulle misure per il contrasto al Covid-19 negli ambienti di lavoro, che viene così "integrato" in vista della fase due e garantire la ripartenza in sicurezza delle attività produttive dal 4 maggio. Dopo un durato tutta la notte, le Parti Sociali hanno raggiunto l'intesa con il Governo, alla presenza della ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo. Implementate le misure per il rientro, dai dispositivi di protezione alle sanificazioni, dallo smartworking alle postazioni distanziate. Prevista anche la sospensione temporanea per le imprese che non applicano le regole. Tra i punti salienti dell’intesa la certificazione medica di "avvenuta negativizzazione" per il rientro dei lavoratori già risultati positivi al Covid-19; l'utilizzo delle mascherine chirurgiche per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni; la sanificazione straordinaria degli ambienti alla riapertura nelle situazioni più a rischio; la rimodulazione degli spazi di lavoro e delle postazioni, distanziate, oltre alla previsione di orari differenziati oltre al ricorso allo smartworking da "favorire" anche nella fase di riattivazione del lavoro con il supporto del datore di lavoro (assistenza nell'uso delle apparecchiature, modulazione dei tempi di lavoro e delle pause). La Cisl ha espresso un giudizio positivo sull’intesa. «L’accordo – ha dichiarato la segretaria generale Annamaria Furlan – riassume le indicazioni di Inail e del comitato Tecnico Scentifico ed al tempo stesso rafforza ed amplia i contenuti del Protocollo del 14 Marzo per le misure di contrasto e contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro». «Dopo un negoziato molto lungo e complesso con le Associazioni Datoriali – ha concluso Furlan – abbiamo trovato una sintesi equilibrata e responsabile attraverso l’inserimento di azioni e procedure molto innovative necessarie al miglioramento degli interventi finalizzati a garantire regole e condizioni stabili per la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro».
Fase 2, nella distribuzione commerciale al via i Comitati Aziendali Covid-19. La buona prassi già introdotta da Carrefour e Coop allenza 3.0. Dell’Orefice: «Investire sul protagonismo dei lavoratori per fronteggiare la pandemia»
Roma, 22 aprile 2020 – Sempre più concrete le misure di contrasto alla pandemia nel settore della distribuzione commerciale. In supporto alle misure normative adottate dal Governo per garantire la sicurezza nei luoghi lavoro, alle quali è seguito il protocollo Governo Parti Sociali del 14 marzo, nel terziario arrivano i Comitati Aziendali Covid-19. La buona prassi aziendale, introdotta finora nella catena di distribuzione francese Carrefour e nella cooperativa di consumatori Coop Allenza 3.0, consiste nella costituzione di un Comitato Nazionale e di Comitati Regionali e/o di Aree Metropolitane finalizzati alla necessaria concertazione e condivisione della fase di implementazione delle norme e delle intese e delle successive fasi di monitoraggio e verifica. Nel merito – confermando le prerogative, le funzioni e le agibilità dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza – i sei componenti dei Comitati Nazionali (3 di parte sindacale e 3 di parte aziendale) saranno affiancati da un medico competente nella definizione di linee guida ad hoc “che tengano espressamente conto delle specificità organizzative delle Società e delle peculiari esigenze dei lavoratori del settore anche in considerazione della funzione che le aziende della distribuzione alimentare sono chiamate a rendere per la collettività in questo grave momento”; gli esiti delle riunione saranno verbalizzati, il documento sarà affisso in bacheca nei punti vendita, i depositi e le sedi. Al livello territoriale i Comitati Regionali e/o di Aree Metropolitane (composti da 3 componenti effettivi e sostituti di parte sindacale e da 2 componenti aziendali per ogni regione o area metropolitana) verificheranno la corretta applicazione del Protocollo elaborato a livello aziendale. La cooperativa di consumatori Coop Allenza 3.0 ha già diffuso nei punti vendita il protocollo di regolamentazione delle misure da adottare nei luoghi di lavoro; misure ampiamente dettagliate, dalla necessaria informazione sui comportamenti da adottare in caso di sintomatologia e sulle precauzioni igieniche personali fino alle modalità di ingresso in azienda, di accesso dei fornitori esterni e alle operazioni di pulizia e sanificazione nonché sull’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale, sulla gestione degli spazi comune come anche sull’organizzazione aziendale con particolare riferimento a turnazione, trasferte e smartwork e rimodulazione dei livelli produttivi, spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione dedicata. Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vicenzo Dell’Orefice «le intese istitutive dei comitati aziendali in Coop Alleanza 3.0 e in Carrefour sono un passaggio significativo». «Per fronteggiare in maniera efficace la pandemia – ha concluso il sindacalista – occorre investire sul protagonismo dei lavoratori e dei loro rappresentanti».
Commercio, Guarini: «Bene stop deciso dalle regioni nelle giornate di festività del 25 aprile e del 1° maggio, nel settore distributivo al via contrattazione aziendale ad hoc per prepararsi alla fase 2»
Roma, 22 aprile 2020 – «Bene lo stop delle attività commerciali e di vendita di generi alimentari del 25 aprile e del 1° maggio. Il nostro auspicio è che, superata la fase di emergenza, si rifletta anche sulla logica indiscriminata delle aperture. Il successo delle formule commerciali non passa dallo sfruttamento intensivo delle aperture ma da una offerta sempre più di qualità e professionalizzata di prodotti e servizi». Così il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini commenta le chiusure degli esercizi commerciali disposte da diverse Regioni d’Italia nelle giornate festive alle porte. «Si tratta ora di prepararsi alla Fase 2 predisponendo misure adeguate che accompagnino la graduale riapertura dei punti vendita, garantendo salute e sicurezza ai lavoratori e alla clientela nel rispetto della normativa esistente anche sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale» ha aggiunto il sindacalista sottolineando che «nel settore della distribuzione commerciale è già in atto una contrattazione aziendale ad hoc sul processo di condivisione di azioni mirate al contrasto della pandemia che implementano quanto già previsto dal protocollo Governo Parti Sociali del 14 marzo scorso con successive fasi di monitoraggio e verifica e con misure funzionali a debellare il contagio nei luoghi di lavoro».
Questionario sulla situazione d’emergenza della Categoria degli Agenti di Commercio
L’Osservatorio degli Agenti di Commercio, promosso dalle associazioni sindacali Fisascat CISL e Usarci, ha predisposto un nuovo questionario per indagare sulla situazione d’emergenza di tutta la Categoria. I dati e le istanze raccolte serviranno per comprendere meglio le priorità della Categoria, al fine di avere un quadro completo utile per fare proposte e richieste di aiuti concreti al Governo non solo per il periodo di assistenza emergenziale, ma anche per strutturare al meglio la fase di ripartenza, individuando i settori più colpiti che necessitano maggiore sostegno. Comunicate questo sondaggio anche ai vostri colleghi perché più dati avremo, meglio riusciremo a comprendere la situazione nei vari settori. L’Osservatorio fornisce, inoltre, materiale informativo rivolto direttamente agli Agenti di commercio e Consulenti Finanziari per facilitare le loro attività, tra cui modulistica, indicazioni per gli spostamenti e tutorial per le richieste di contributi. Per partecipare al sondaggio: https://tinyurl.com/ycpzs3mh Sito Osservatorio : www.osservatorioagentidicommercio.it
Chiarimenti in merito alla sospensione dei contributi previdenziali Enasarco
La Fondazione fornisce chiarimenti in merito alla sospensione dei termini di pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali relativi al primo trimestre 2020In merito a quanto Enasarco ha comunicato, vi riportiamo degli ulteriori nostri chiarimenti:1- La Fondazione Enasarco ha solo messo in pratica quanto previsto dall’articolo 18 del Decreto Legislativo dell’8 aprile 2020 n. 23 che permette alle imprese preponenti con domicilio fiscale, sede legale o sede operativa nel territorio italiano di beneficiare della sospensione dei contributi, purché in possesso di determinati requisiti; 2- Tale misura è già stata applicata dalla Fondazione nei casi di precedenti calamità naturali, con l’unica differenza che nel caso del Covid19 le misure sono allargate all’intero territorio nazionale e non ad un singolo territorio colpito dagli eventi calamitosi. Queste misure erano state approvate anche dai sindacati che hanno contestato il provvedimento di sospensione; 3- Gli Agenti di Commercio non corrono alcun rischio sotto l’aspetto pensionistico perché, come previsto dal punto 4 dell’art. 18 del regolamento del 2013 “La pensione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello del conseguimento del diritto con pagamento degli arretrati, senza interessi, qualora la domanda venga presentata entro un anno dalla data del conseguimento del diritto stesso”; 4- La sospensione riguarda il termine per il pagamento dei contributi ma non l’obbligo di dichiarazione delle provvigioni e dei relativi contributi dovuti a favore degli agenti. Pertanto, tutte le imprese preponenti sono tenute alla compilazione on line della distinta di versamento entro il 20 maggio 2020, comprese quelle che possono sospendere il versamento dei contributi dichiarati con la distinta on-line perché in possesso dei requisiti previsti dall’art. 18 D.L. n. 23/2020. 5- Ci sono molti agenti di commercio che hanno dei cosiddetti “sub-agenti” e, di conseguenza, sono da considerarsi come Preponenti ai fini della contribuzione Enasarco. Questi agenti potranno usufruire della sospensione prevista dal decreto legge; 6 – L’obbligo di contribuzione è in capo al Preponente, il quale è il solo e unico responsabile del versamento dei contributi, anche della quota a carico dell’Agente di Commercio. Di conseguenza,Enasarco può applicare quanto previsto dal Decreto esclusivamente per le aziende Preponenti;In questo periodo, come vi avevamo detto tempo fa, gira troppa disinformazione, quindi vi invitiamo a seguire le nostre newsletter, a girarle ai vostri colleghi e, se avete dubbi, a scriverci o chiamarci.Vi ricordiamo, inoltre, di visitare l'Osservatorio che abbiamo creato per questa emergenza, dove trovate le informazioni più importanti su quello che riguarda il mondo degli agenti di commercio: www.osservatorioagentidicommercio.it
Sospensione della procedura elettorale per il rinnovo dell’Assemblea dei delegati
Il Consiglio di Amministrazione nella riunione odierna del 15 aprile 2020, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 33 del Decreto Legge 8 aprile 2020 n. 23, ha deliberato la sospensione della procedura di rinnovo elettorale dell’Assemblea dei delegati della Fondazione Enasarco.
Decreto Liquidità”, per le piccole e medie imprese e le persone fisiche esercenti attività di impresa
Con il "Decreto Liquidità", le piccole e medie imprese e le persone fisiche esercenti attività di impresa, possono chiedere un finanziamento garantito dallo Stato nei seguenti termini:· inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dall'erogazione; · durata del finanziamento fino a 72 mesi; · importo concesso non superiore al 25% dell'ammontare dei ricavi del soggetto beneficiario, come risultante dall'ultimo bilancio depositato o dall'ultima dichiarazione fiscale presentata alla data della domanda di garanzia. I soggetti beneficiari costituiti dopo il 1° gennaio 2019, potranno usare anche un'autocertificazione, ai sensi dell'articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000 n. 445, altra documentazione idonea, come ad esempio la dichiarazione annuale IVA. In tutti i casi, il finanziamento non potrà superare i 25.000,00 euroPer tutte le altre indicazioni o spiegazioni, dovete rivolgervi alla Vostra banca di fiducia.Il tasso di interesse dovrebbe aggirarsi sull' 1,5% ma, anche in questo caso, vi invitiamo a verificarlo preventivamente con la Vostra banca.
Covid-19. Studi professionali, la bilateralità contrattuale interviene a supporto del milione e mezzo di addetti
Blanca: «Sostegno al reddito, copertura sanitaria e formazione professionale per superare l'emergenza» Roma, 17 aprile 2020 – Nella fase di emergenza coronavirus la bilateralità nel settore degli studi professionali scende in campo in supporto del milione e mezzo di addetti del comparto dei servizi privati. Le Parti Sociali firmatarie della contrattazione nazionale di settore (i sindacati di categoria Filcams Cgil Fisascat Cisl Uiltucs e l’associazione datoriale di settore Confprofessioni) hanno deciso nuovi interventi finalizzati al sostegno al reddito dei lavoratori interessati dal ricorso agli ammortizzatori sociali, all’ampliamento dell’accesso alle prestazioni sanitarie integrative erogate in favore dei lavoratori e dei professionisti del comparto e alla formazione professionale. Ebipro, l’Ente Bilaterale di settore, erogherà un contributo integrativo una tantum di 250€ per ogni lavoratore al quale sia stato sospeso o ridotto l’orario di lavoro e per il quale la richiesta di accesso agli ammortizzatori sociali (FIS) sia stata accolta. L’Ente Bilaterale erogherà anche un contributo straordinario – dietro richiesta del datore di lavoro per un massimo di 9 settimane – fino a 23€ al giorno ad ogni lavoratore sospeso dall’attività lavorativa per il quale la richiesta di ammortizzatore sociale non sia stata accolta per incapienza di risorse (CIGD). L’Ente Bilaterale intende inoltre coadiuvare e supportare gli studi professionali con un contributo pari a 500 euro a titolo di rimborso per le spese sostenute per l’acquisto di strumenti resisi necessari per effettuare le prestazioni lavorative in smartworking. Al fine di sostenere il settore in questo particolare momento le Parti Sociali, hanno ritenuto necessario estendere le coperture sanitarie erogate da Cadiprof anche a coloro che al momento non risultano esser iscritti alla bilateralità, previo il versamento di sei mesi di contribuzione per ciascun dipendente. I datori di lavoro già iscritti alla data del 1° aprile 2020 in situazione debitoria nei confronti della bilateralità potranno regolarizzare la posizione con il versamento del 30% di quanto dovuto. Ai lavoratori interessati da Fis o da Cigd, sospesi a zero ore, seppure in assenza di versamento da parte del datore di lavoro nel suddetto periodo, saranno garantite le prestazioni erogate dai due enti bilaterali, considerando il suddetto periodo neutro. Anche il fondo interprofessionale di settore Fondoprofessioni ha esteso i finanziamenti per la formazione continua ai lavoratori coperti da integrazione salariale così come individuati dal Dl Cura Italia. «Sostegno al reddito, copertura sanitaria e formazione: queste sono le prime misure che come Parti Sociali abbiamo varato nell’interesse dei professionisti e dei loro dipendenti, con le quali abbiamo inteso rispondere in modo cogente all’emergenza» ha dichiarato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca sottolineando che «sono al vaglio inoltre misure ulteriori, senza tralasciare quello che è il disagio psichico che, in particolar modo stanno vivendo alcuni professionisti e il carico di lavoro che sono chiamati a fronteggiare» e che «la contrattazione nazionale di settore fronteggia anche la situazione di emergenza preservando il benessere delle persone e offrendo a queste validi strumenti spendibili nell’immediato». «Credo che le esperienze maturate e le professionalità insite nella bilateralità – ha concluso la sindacalista – stanno offrendo una nuova chiave di lettura su come fronteggiare l’imponderabile in modo snello ed efficace».