Roma, 16 aprile 2020- Cgil Cisl e Uil hanno sollecitato un incontro urgente al Presidente del Consiglio Conte per un confronto sulla Fase 2, prima della ripresa delle attività produttive, economiche e sociali in Italia. Per le tre confederazioni è “fondamentale che venga mantenuto un forte presidio e una regia nazionale sul tema della sicurezza e della tutela massima della salute per tutti i lavoratori e le lavoratrici con l’obiettivo di arrivare preparati alle scadenze di maggio contenute nel Dpcm del 10 aprile” recita un comunicato unitario. Per Cgil Cisl Uil, che hanno espresso perplessità sulle “iniziative di singole regioni o realtà territoriali del paese”, “non è il momento delle fughe in avanti o dei protagonismi” e ancora “occorrono linee guida omogenee e dettagliate da parte del Governo condivise con le Parti Sociali ed i livelli istituzionali tenendo conto delle indicazioni dei comitati tecnici e scientifici insediati dal Governo”. Le tre confederazioni invocano il rispetto di “tutte le procedure previste dal protocollo sulla sicurezza sottoscritto il 14 marzo scorso dal Governo e da tutte le Parti Sociali, con le necessarie implementazioni e sostegni legislativi”. “Gli eventuali test sanitari devono essere vidimati e certificati dal Comitato tecnico scientifico e dal Ministero della salute e in ogni caso gestiti dal Servizio sanitario pubblico. Vanno definite condizioni di sicurezza nel sistema dei trasporti dei lavoratori e dei cittadini” prosegue la nota unitaria dove si sottolinea anche la necessità di “una sintesi a livello nazionale in modo dare certezza e regole precise da adottare a tutte le regioni, ai territori, alle aziende a tutti i settori della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici” e ancora che “la distribuzione dei dispositivi di sicurezza per i lavoratori e cittadini deve essere garantita in tutti i territori e dei luoghi di lavoro”. Per Cgil Cisl Uil “si devono, altresì, discutere delle misure a sostegno del lavoro che il Governo sarà chiamato ad adottare nei prossimi provvedimenti legislativi” ed “è prioritario, dunque, che sia data continuità, ma più efficienza e rapidità nell’erogazione dei relativi assegni, a tutti gli ammortizzatori sociali necessari a gestire il graduale rientro dei lavoratori nel processo produttivo, in coerenza con un’organizzazione del lavoro rispettosa della sicurezza”. “E’ il momento della coesione e dell’unità per uscire dall’emergenza sanitaria per costruire le condizioni di un nuovo modello sociale economico e del lavoro. Per tali ragioni Cgil, Cisl e Uil – conclude il comunicato congiunto – sollecitano un confronto urgente con il Governo e con le parti sociali nello spirito costruttivo e responsabile che ha caratterizzato questa fase di difficile gestione dell’emergenza sanitaria, sociale ed economica”.
Commercio librerie e articoli bambini, Guarini: «Priorità è il lavoro in sicurezza e fruibilità esercizi commerciali nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, la riorganizzazione dei punti vendita sia oculata»
Roma, 16 aprile 2020- «Non bisogna abbassare la guardia, la priorità è il lavoro in sicurezza e anche la fruibilità degli esercizi commerciali che deve comunque essere subordinata alla più rigida osservanza delle norme igienico sanitarie per contrastare la pandemia». Così il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini commenta le prove generali di ripartenza nel settore del terziario con la riapertura dei battenti delle librerie, delle cartolerie e dei negozi di abbigliamento per bambini dal 14 aprile come previsto dall’ultimo Dpcm Conte. «A poco più di un mese dalle chiusure decise dal Governo per fronteggiare l’emergenza restano da gestire in maniera molto attenta le attività di vendita per i quali si è disposta la ripresa con l’auspicio si cominci a riaffermare il ritorno alla normalità» ha aggiunto il sindacalista sottolineando che «nella distribuzione commerciale solo in piccola parte esistono delle attività specializzate nella vendita al dettaglio di abbigliamento per bambini» e che «l’offerta è prevalentemente trasversale con reparti dedicati». «La gestione del punto vendita presenta quindi evidenti criticità. Prenatal, Coin, Oviesse piuttosto che Upim – ha evidenziato Guarini – dovranno sbarrare la strada a tutti gli altri reparti e tenere aperto solo il corner che riguarda l’assortimento per bambini, pertanto è verosimile che una vendita parcellizzata limitata solo ad una parte delle merceologie offerte comporta anche una parte aggiuntiva di lavoro per la riorganizzazione del punto vendita». Per il sindacalista inoltre «con la riapertura dei negozi si ridurrà seppure parzialmente il ricorso agli ammortizzatori sociali ed effettivamente bisognerà capire come risponderà la clientela alla riapertura parziale dei negozi e se questo riavvio faticoso di attività potrà essere apprezzato anche con la riduzione del ricorso alla cassa integrazione in deroga».
ENASARCO: IL CDA RECEPISCE LA RICHIESTA DEI SINDACATI E DELLE ASSOCIAZIONI PER MISURE PIU’ FORTI A SOSTEGNO DEGLI ISCRITTI
A seguito della lettera inviata lo scorso 4 aprile dai consiglieri rappresentanti di: Confcommercio, Confindustria, Confcooperative, Fnaarc, Usarci, Fisascat Cisl, Uiltucs, Ugl Terziario, il CDA di Enasarco si è riunito ieri in sessione straordinaria. I consiglieri firmatari, espressione delle più importanti organizzazioni di rappresentanza degli Agenti di Commercio e delle Imprese mandanti, richiamando la drammaticità della crisi in corso, hanno chiesto agli organi sociali di Enasarco di definire la fattibilità di ulteriori misure a sostegno degli iscritti, in particolare: un contributo economico eccezionale a sostegno agli iscritti, prevedendo una deroga al limite di spesa per le prestazioni assistenziali e limitata al saldo del fondo assistenza relativo all’anno 2019, pari a oltre 110 milioni di euro. la possibilità di sospendere il pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per un trimestre 2020. la possibilità per gli iscritti di richiedere l’anticipo della propria IndennitaÌ Risoluzione Rapporto, o parte di essa, accantonata presso il Fondo FIRR.Il CDA svoltosi ieri ha recepito le richieste e ha deliberato l’avvio delle procedure relative agli interventi proposti.
Distribuzione commerciale alimentare, nei protocolli settoriali sindacati imprese le linee guida per fronteggiare la diffusione della pandemia
Guarini: «Prioritario salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori quotidianamente esposti al contagio» Roma, 10 aprile 2020 – La salute e la sicurezza dei lavoratori nel settore della distribuzione commerciale e alimentare, tra le attività considerate essenziali, dovranno restare una priorità irrinunciabile anche nella fase in cui la diffusione della pandemia comincerà a scemare. Per contrastare la propagazione del Covid-19 negli ambienti di lavoro nel comparto distributivo, dove complessivamente nell’emergenza operano oltre 700mila addetti esposti quotidianamente al pericolo contagio, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno raggiunto~accordi quadro con le associazioni imprenditoriali di settore Confcommercio, Confesercenti e Federdistribuzione. Fra le misure recepite nelle linee guida che si applicheranno alle lavoratrici ed ai lavoratori della distribuzione commerciale alimentare, in ottemperanza al Dpcm dell’11 marzo 2020 e al rispetto delle misure cautelative nei punti vendita con l’utilizzo dei Dpi, spiccano le forme di garanzia e sicurezza per gli addetti alla vendita e per le sanificazioni che interesseranno i luoghi di lavoro oltre ad un protocollo sulle misure ad hoc per le consegne a domicilio. «Alla diffusione dei primi dati sulla possibile inversione di tendenza sui nuovi contagi e ai guariti – ha sottolineato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini – come parti sindacali e associazioni imprenditoriali abbiamo condiviso l’opportunità di non abbassare la guardia nei luoghi di lavoro». «Per la Fisascat Cisl in particolare – ha aggiunto il sindacalista – è necessario che i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Rls presenti nei luoghi di lavoro operino in sinergia con le imprese per migliorare gli standard igienico-sanitari che possono aiutare a relativizzare l’impatto di una pandemia che ha mietuto decine di migliaia di vittime e che ha rappresentato per i settori del terziario una battuta di arresto significativa». Sempre in termini di reazione e contrasto ai negativi effetti in campo economico ed occupazionale che la pandemia ha prodotto, la Fisascat Cisl, insieme agli altri sindacati di categoria Cgil e Uil, ha sottoscritto un importante protocollo – già rimesso al Governo – che chiede una attenzione particolare alle aziende del settore non alimentare. «La sospensione delle attività determinate dal Dpcm dell’11 marzo 2020, per quanto necessaria, ha messo a dura prova un comparto che occupa complessivamente un milione e mezzo di addetti» ha rimarcato Guarini evidenziando che «è fondamentale che le aziende e il settore nel suo complesso possano godere di politiche ad hoc al fine di limitare il più possibile il fenomeno dell’insolvenza che deriverebbe dalla mancanza di liquidità protratta a cui queste imprese devono fare fronte». «Anche per queste tipologie di aziende – ha concluso il sindacalista – è necessario che siano adottate delle misure volte a facilitare l’accesso al credito ed anche finalizzate a stabilire un ricorso eccezionale agli ammortizzatori sociali per la fase che seguirà l’auspicata risoluzione dell’emergenza igienico-sanitaria per non disperdere diverse centinaia di migliaia di posti di lavoro».
Commercio Pasqua e Pasquetta, Guarini: «Plauso allo stop deciso dalle Regioni nelle giornate di festività, si tragga riflessione anche per il periodo post emergenziale»
Roma, 9 aprile 2020 – La Fisascat Cisl plaude all'iniziativa intrapresa da diverse Regioni d’Italia che con proprie Ordinanze hanno disposto la chiusura delle attività e degli esercizi commerciali di generi alimentari nelle giornate di Pasqua e del Lunedì dell’Angelo. «La scelta dei Presidenti delle Regioni che hanno ordinato le chiusure nelle festività Pasquali va nella direzione da noi auspicata – ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini – in quanto si da risposta a due indubbie necessità: da una parte evitare che in giornate di festa fare gli acquisti alimentari diventi un pretesto per uscire di casa e spostarsi dentro il perimetro dei comuni di residenza e dall’altro comunque agire coerentemente alle previsioni del protocollo Governo Parti Sociali del 14 marzo scorso in ordine alla rivisitazione dell’organizzazione degli orari per fronteggiare l’emergenza». «La Fisascat Cisl ritiene che in un periodo delicato come quello che stiamo attraversando i punti vendita ancora aperti che richiamano un flusso straordinario di clientela meritino un’attenzione particolare» ha aggiunto il sindacalista. «Siamo certi che sia intervenendo sul nastro orario che sulle giornate di apertura riducendoli entrambi si eviti la propagazione dei contagi – ha evidenziato Guarini – pertanto riteniamo la scelta operata dalle Regioni la strada giusta che non compromette la sostenibilità delle gestioni e non crea estremi disagi alla clientela». «Ci auguriamo che da questo stop generalizzato delle attività si tragga motivo di riflessione anche per il periodo post emergenziale – ha concluso il sindacalista – noi continuiamo a ritenere che il successo delle formule commerciali non passi dallo sfruttamento intensivo delle aperture ma da una offerta sempre più di qualità e professionalizzata di prodotti e servizi».
Enasarco: il CdA recepisce la richiesta dei sindacati e delle associazioni per misure più forti a sostegno degli iscritti
Roma, 9 aprile 2020 – A seguito della lettera inviata lo scorso 4 aprile dai consiglieri rappresentanti di: Confcommercio, Confindustria, Confcooperative, Fnaarc, Usarci, Fisascat Cisl, Uiltucs, Ugl Terziario, il CDA di Enasarco si è riunito ieri in sessione straordinaria. I consiglieri firmatari, espressione delle più importanti organizzazioni di rappresentanza degli Agenti di Commercio e delle Imprese mandanti, richiamando la drammaticità della crisi in corso, hanno chiesto agli organi sociali di Enasarco di definire la fattibilità di ulteriori misure a sostegno degli iscritti, in particolare: un contributo economico eccezionale a sostegno agli iscritti, prevedendo una deroga al limite di spesa per le prestazioni assistenziali e limitata al saldo del fondo assistenza relativo all’anno 2019, pari a oltre 110 milioni di euro. la possibilità di sospendere il pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per un trimestre 2020. la possibilità per gli iscritti di richiedere l’anticipo della propria IndennitaÌ Risoluzione Rapporto, o parte di essa, accantonata presso il Fondo FIRR. Il CDA svoltosi ieri ha recepito le richieste e ha deliberato l’avvio delle procedure relative agli interventi proposti.
Margherita Distribuzione. Concluso il confronto sulla ristrutturazione ex Auchan con incentivi all’esodo volontario, Cigs e bonus aziendale per ricollocazioni
Dell’Orefice: «Le intese da noi sottoscritte danno maggiori garanzie ai lavoratori e introducono politiche attive mai sperimentate prima nella gdo»Roma, 8 aprile 2020 – Incentivi all’esodo volontario per i dipendenti di sede e per il personale della rete commerciale ex Auchan attualmente alle dipendenze di Margherita Distribuzione SpA, ricorso alla Cigs per crisi aziendale dal 6 aprile 2020 al 31 dicembre 2020 per gli 8.036 dipendenti della rete commerciale ed accordo sulle ricollocazioni che si andrà ad affiancare al “bonus ricollocazione” di 5.000 € (pagati da Margherita Distribuzione) per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato da terzi. Sono i punti salienti delle intese raggiunte sia in sede ministeriale che in ambito sindacale fra i vertici della società sottoposta alla direzione ed al coordinamento di BDC Italia SpA e la Fisascat Cisl. L’incentivo all’esodo volontario – che grazie all’intesa sindacale sottoscritta da Fisascat Cisl non potrà essere inferiore ai 26mila euro per i livelli V e VI della rete commerciale ed ai 34mila euro per il III ed il IV livello delle sedi – sarà riconosciuto in misura percentuale variabile con un decalage che scatterà dall’inizio del mese di luglio. L'importo – che verrà riproporzionato all’orario di lavoro per i part-time – in forza di una clausola di garanzia voluta dalla Fisascat Cisl, in ogni caso, non potrà essere inferiore ai 16mila euro per i part-time della rete di vendita. Le modalità ed i tempi di utilizzo della Cgis saranno inoltre oggetto di programmazione e confronto al livello territoriale così come saranno oggetto di verifica su base trimestrale gli impatti del ricorso al sostegno al reddito. Il sostegno economico alla ricollocazione viene previsto per l’importo complessivo massimo a carico di Margherita Distribuzione pari a 5mila euro coinvolto nel percorso di ricollocazione; la dote di ricollocazione sarà riconosciuta anche al lavoratore che non aderirà alla mobilità non oppositiva in aggiunta alle spettanze connesse alla risoluzione del rapporto di lavoro. Tale sostegno alla ricollocazione, per importo (5.000 euro per ciascun lavoratore, sia esso full time o part-time, quadro o VI livello), caratteristiche (se non dovesse andare a buon fine la ricollocazione, i soldi vanno ai lavoratori non ricollocati) e natura (vengono incentivate solo le ricollocazioni a tempo indeterminato), «non ha precedenti in negoziati analoghi e fa fare un salto di qualità al livello complessivo della vertenza perchè oltre agli incentivi è stata condivisa da chi ha sottoscritto le intese ~a necessità di dare anche risposte in termini di politiche attive del lavoro ad una vicenda aziendale fra le più complicate mai vissute nell’ambito della grande distribuzione organizzata italiana» ha sottolineato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell'Orefice. «Rispetto alla prospettata gestione unilaterale dell’azienda le intese raggiunte da Margherita Distribuzione e Fisascat Cisl offrono maggiori garanzie per le lavoratrici ed i lavoratori» ha aggiunto il sindacalista evidenziando che «la categoria cislina, a differenza di chi finora non si è riconosciuto negli accordi sottoscritti in sede sindacale, ritiene che il miglior servizio che si potesse rendere alle lavoratici ed ai lavoratori coinvolti in tale delicato processo di trasformazione sia societaria che commerciale stia proprio nell’aver introdotto un limite alla discrezionalità dell’impresa su aspetti significativi per la vita delle persone che lavorano in Margherita Distribuzione». «Per questo motivo – ha rimarcato Dell’Orefice – non abbiamo ricercato un ripiego opportunistico nella logica deresponsabilizzante del “tanto peggio tanto meglio”, ma ci siamo assunti la responsabilità di condividere un accordo comunque onorevole per i lavoratori e che porta anche cose nuove ed importanti in termini di politiche attive sostenute con risorse messe a disposizione dall’azienda e che mai prima d’ora sono state utilizzate nella grande distribuzione organizzata italiana». «L’estrema complessità di una vertenza che assurge quasi a metafora del cambiamento di un settore, tante e tali sono le trasformazioni che la stessa contiene, dall’abbandono della una multinazionale francese all’’ulteriore affermazione e consolidamento della distribuzione associata – ha aggiunto Dell’Orefice – impone a tutti, nessuno escluso, un supplemento di riflessione». «La Fisascat Cisl in questa vertenza come in altre circostanze – ha concluso il sindacalista – non ha mai aspirato all’autosufficienza, come non ha cercato di connotarsi in contrapposizione a qualcuno, ma ha sempre e con costanza cercato di essere propositiva e costruttiva, senza rinunciare mai ad esprimere il proprio dissenso per le cose che non l’hanno convinta. Questo continueremo a fare».
DL Cura Italia e lavoro domestico, le richieste di sindacati e associazioni datoriali al tavolo al Ministero del Lavoro: «Includere i lavoratori domestici tra i destinatari della Cigd, prevedere misure ad hoc di supporto alle famiglie»
Roma, 7 aprile 2020 – Superare la discriminazione dettata dalle disposizioni del recente Decreto Cura Italia e includere i lavoratori domestici tra i destinatari dell’ammortizzatore sociale in deroga come anche prevedere con i prossimi provvedimenti normativi misure ad hoc di sostegno dei datori di lavoro del settore, per lo più famiglie con il bisogno crescente di cura e assistenza domestica. E’ la richiesta unanime delle Parti Sociali – le confederazioni Cgil Cisl Uil con le rispettive federazioni di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf e le associazioni datoriali Fidaldo e Domina – convocato dal ministero del Lavoro in modalità videoconferenza, registrando un sostanziale accoglimento delle richieste da parte del ministro Catalfo. Le Parti Sociali hanno sottolineato «l’urgenza di rafforzare l’intervento normativo verso l’inclusione di intere platee di addetti che sono rimaste fuori dal provvedimento, tra cui i lavoratori domestici, La categoria più fragile e precaria del mercato del lavoro italiano rimasta esclusa dalla tutela del reddito e dalla sospensione dei licenziamenti». Le Parti hanno auspicato che «con il prossimo Decreto annunciato dal Governo si possa procedere verso una direzione maggiormente inclusiva, soprattutto per i lavoratori sospesi per i quali è necessario prevedere l’accesso agli ammortizzatori dedicati con particolare riferimento alla Cigd». Per i sindacati e le associazioni datoriali è «necessario prorogare la scadenza almeno fino a dicembre dei permessi di soggiorno in scadenza a giugno» intervento che interessa i lavoratori domestici ed anche i lavoratori dell’agricoltura. Le Parti hanno rivolto un invito al Governo con la espressa richiesta di «fornire alle famiglie datori di lavoro gli adeguati dispositivi di protezione individuale». Le Parti hanno sottolineato anche «la necessità di salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori del settore, che significa anche salvaguardare il nucleo familiare, soprattutto quei nuclei dove sono già presenti patologie preesistenti che necessitano di assistenza e cura». «La prossimità – hanno evidenziato – rappresenta un ulteriore specifica caratteristica del comparto, perché non si può prestare cura e assistenza a più di un metro di distanza» come anche «è necessario tradurre le misure in lingua, considerato che oltre il 70% degli addetti del comparto è rappresentato da donne immigrate». Le Parti Sociali hanno infine richiesto al ministro Catalfo di calendarizzare un ulteriore incontro nel mese di maggio quando presumibilmente si avvierà la fase 2 per debellare la pandemia e scongiurare i disastrosi effetti sull’economia. Tra i temi sul tavolo anche l’urgenza di mettere in campo misure per contrastare il lavoro irregolare altamente presente nel comparto dei servizi, con 860mila lavoratori regolare a fronte di circa 2milioni di occupati, anche con una fiscalità per il settore.
Criteri e modalità per erogare i contributi straordinari 2020
La Fondazione Enasarco ha comunicato criteri e modalità per erogare i contributi straordinari 2020, per far fronte alle conseguenze dell’epidemia da Covid-19. Alla fine di questo articolo, trovate il testo delle Prestazioni Integrative di Previdenza 2020 dove, a pagina 17, trovate i contributi straordinari per questa emergenza ed i criteri per poterli chiedere. Sottolineiamo alcune cose importanti:- Possono inoltrare richiesta:• gli iscritti in attività (anche come società di persone) • i pensionati in attività.- Il richiedente deve avere avuto un reddito per l’anno 2018 non superiore a € 40.000, rilevabile dal modello Unico 2019 e precisamente dalle seguenti caselle:a. Quadro RN1, casella 1; b. Quadro LM, casella LM6; c. Quadro LM, casella LM34.- I contributi saranno assegnati per bandi quadrimestrali:− bando 1° quadrimestre, per un budget complessivo di € 2.105.000,00. Le domande potranno essere presentate dal 3 aprile 2020 al 30 aprile 2020, esclusivamente con le modalità specificate nel regolamento;− bando 2° quadrimestre, per un budget complessivo di € 2.105.000,00. Le domande potranno essere presentate a partire dal 1° maggio 2020 al 31 agosto 2020, esclusivamente con le modalità specificate nel regolamento; le domande regolari presentate per il primo quadrimestre e non assegnatarie di contributi concorreranno d’ufficio anche al secondo bando;− bando 3° quadrimestre, per un budget complessivo di € 4.210.000,00. Le domande potranno essere presentate a partire dal 1° settembre 2020 al 31 dicembre 2020, esclusivamente con le modalità di seguito specificate; le domande regolari presentate per il primo e secondo quadrimestre e non assegnatarie di contributi concorreranno d’ufficio anche al terzo bando.- Per ciascun bando, i contributi saranno assegnati secondo una graduatoria di reddito dal più basso al più alto.- L’ordine cronologico di arrivo delle domande non ha alcun rilievo poiché l’assegnazione dei contributi sarà effettuata per graduatoria di reddito; pertanto, si raccomanda di evitare l’eccessiva concentrazione di richieste nei primi giorni al fine di evitare code informatiche.- Gli iscritti possono presentare la domanda unicamente online, tramite l’area a loro riservata inEnasarco. Chi non è iscritto, pertanto, è invitato a farlo appena possibile ( https://in.enasarco.it/MyRegistrazione/reg_default.aspx )- Nel solo caso di decesso dell’iscritto, i familiari conviventi potranno inviare la domanda tramite PEC al seguente indirizzo: prestazioniassistenziali@pec.enasarco.it- Per chi chiederà il contributo in base alla perdita provvigionale ricordiamo che servirà una dichiarazione sostitutiva di atto notorio attestante una diminuzione delle provvigioni, nel trimestre di contribuzione antecedente la presentazione della domanda, superiore al 33% rispetto alle provvigioni percepite nello stesso trimestre dell’anno precedente. Se non siete in grado di misurare le perdite che avete avuto nel primo bando, potete sempre farlo nel secondo (dove potete indicare il confronto tra le provvigioni del 2° trimestre 2020 ed il 2° trimestre 2019) o nel terzo ( dove potete indicare il confronto tra le provvigioni del 3° trimestre 2020 ed il 3° trimestre 2019).- La richiesta dell'indennizzo si puo' fare esclusivamene on line entrando nell'Area Riservata InEnasarco seguendo questo percorso: "Richieste" – "Nuova Richiesta" – "Erogazioni Straordinarie".Si allega altresì un modulo per la dichiarazione sostitutiva di atto notorio prevista dall'art.50 del regolamento.
DL Cura Italia e lavoro domestico, concluso il tavolo al Ministero del Lavoro. Sbarra (Cisl) e Blanca (Fisascat): «Subito sostegno al reddito per colf e badanti, salvaguardare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro»
Roma, 6 aprile 2020 – Superare la discriminazione dettata dalle disposizioni del recente Decreto Cura Italia e includere i lavoratori domestici tra i destinatari dell’ammortizzatore sociale in deroga come anche prevedere con i prossimi provvedimenti normativi misure ad hoc di sostegno dei datori di lavoro del settore, per lo più famiglie italiane con il bisogno crescente di cura e assistenza domestica. E’ la richiesta unanime delle Parti Sociali – le confederazioni Cgil Cisl Uil con le rispettive federazioni di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Assindatcolf e le associazioni datoriali Fidaldo e Domina – convocato dal ministero del Lavoro in modalità videoconferenza, registrando un sostanziale accoglimento delle richieste da parte del ministro Catalfo. “Grave ed incomprensibile l’esclusione delle lavoratrici e dei lavoratori domestici dalle reti di sostegno del Cura Italia. Al Governo abbiamo chiesto correzioni immediate per ricomprendere due milioni di persone, in grande maggioranza donne, che già vivono normalmente condizioni di debolezza e che ora rischiano l’esclusione sociale. Bisogna assicurare a tutti un reddito dignitoso, pieni diritti di cittadinanza, tutele adeguate”. Lo hanno chiesto Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto Cisl e Aurora Blanca, Segretaria nazionale Fisascat CIsl, nell’incontro odierno con la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo sul lavoro domestico. “Quattro gli assi prioritari di intervento – affermano Sbarra e Blanca – . Va prima di tutto colmata la lacuna dell’assenza di ammortizzatori in costanza di rapporto, e dunque estesa la Cassa in deroga o istituita altra misura ad hoc. Si tratta poi di tutelare oltre un milione di persone incastrate nel sommerso attivando un reddito di emergenza universale agganciato anche ai fondi europei e incoraggiando contratti di riallineamento”. “Per i lavoratori non comunitari – sottolineano ancora i sindacalisti – è essenziale prorogare, almeno fino a dicembre, la finestra per i rinnovi di soggiorno e valutare una sanatoria che scongiuri l’emergenza umanitaria legata ai tanti ‘invisibili’ irregolari. Infine, va affrontata la questione della formazione per l'utilizzo di adeguati dispositivi di protezione individuale, incentivando percorsi di aggiornamento e promuovendo anche il ruolo della bilateralità di settore”. “Il decreto Cura Italia ha risposto in breve a un’emergenza inedita, coprendo ampie aree della popolazione lavorativa. Ora dobbiamo fare un passo in più, includendo tanta fragilità rimasta ai margini e costruendo certezze per tutti i lavoratori domestici”, hanno concluso Sbarra e Blanca.