Guarini: «Contratto Terziario, Distribuzione e Servizi riferimento per l’intero mondo della contrattualistica privata con un bacino potenziale di oltre 4milioni di addetti».Milano, 4 febbraio 2020– Situazione globale e commercio mondiale, contesto economico e sociale italiano, mercato del lavoro, pensioni e previdenza, rappresentanza e rappresentatività, contratti e vertenze nel terziario sono i temi al centro del dibattito al Comitato Esecutivo della Fisascat Cisl convocato oggi a Milano. L’organismo esecutivo della categoria del commercio, turismo e servizi della Cisl ha varato le recenti intese di rinnovo dei contratti nazionali del terzo settore Uneba e dei servizi di portierato – applicati complessivamente a circa 100mila addetti – ed ha esaminato lo scenario contrattuale di riferimento, con circa 5milioni di lavoratori interessati dalla scadenza dei contratti nazionali di lavoro. Al vaglio anche lo stato attuale delle principali vertenze aperte nel terziario privato. Primo banco di prova la definizione delle piattaforme unitarie per i nuovi contratti del terziario, distribuzione e servizi e della distribuzione moderna organizzata applicati ai 2,4 milioni di lavoratrici ed i lavoratori occupati nella distribuzione commerciale.«Il contratto nazionale del terziario distribuzione e servizi – ha sottolineato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini nell’intervento introduttivo ai lavori – si pone come un riferimento per l’intero mondo della contrattualistica privata con un bacino potenziale di oltre 4milioni di addetti». «Pochi contratti nazionali infatti – ha sottolineato il sindacalista – sono riusciti in questi anni a costituire un riferimento certo in termini di regole e di trattamenti anche fuori dall’ambito applicativo del commercio affermandosi come un contratto nazionale di lavoro dell’intero macro comparto del terziario e dei sevizi costituendo un argine efficace al nefasto fenomeno della contrattazione in dumping».In calendario anche l’avvio del negoziato per il rinnovo del contratto nazionale del turismo (il 21 febbraio con le associazioni imprenditoriali del settore dell'industria turistica associate a Confindustria e il 27 febbraio con le associazioni imprenditoriali del settore alberghiero ricettivo associate alla Confcommercio) e la prosecuzione delle trattative nel settore del lavoro domestico e nel comparto ortofrutticolo ed agrumario e la stesura dei contratti nel terzo settore socio sanitario assistenziale educativo. Nel comparto dei servizi – multiservizi e vigilanza privata in primis – prevale, ormai da diversi anni, lo stallo dei negoziati mentre nel settore proliferano i contratti pirata che riducono drasticamente salari, diritti e tutele.La vertenza dei lavoratori coinvolti dalla maxi operazione di acquisizione Conad/Auchan allo stato attuale registra un esubero effettivo di 817 impiegati delle sedi ai quali si aggiungono i lavoratori attivi nei format maggiori che risulteranno ridondanti a seguito delle previste riduzioni delle superfici commerciali stimati intorni alle 1.000 unità.Non meno articolata la situazione dei 16mila ex Lsu e Appalti Storici addetti ai servizi di pulizia, ausiliariato e decoro nelle scuole statali italiane per i quali dal 1° marzo si concretizzerà l’atteso processo di internalizzazione;con la procedura di selezione online terminata l’8 gennaio scorso sono state valutate idonee solo 12.977 domande. Un numero certamente importante ma le procedure di licenziamento avviate dalle società del settore coinvolgono complessivamente 16.263 lavoratori. Se non ci saranno interventi di modifica dunque 3.255 resteranno fuori dalle assunzioni mentre 4.700 saranno assunte a part time secondo i dati forniti durante l’incontro.Ancora senza una soluzione di prospettiva la vertenza dei 1.700 lavoratori ex Mercatone Uno con 14 manifestazioni di interesse per soli 44 punti vendita del Gruppo e il riassorbimento parziale degli attuali livelli occupazionali.Sullo sfondo anche la vertenza dei 6mila addetti dell’indotto dei servizi di pulizia industriale, della ristorazione e della vigilanza privata e delle attività funzionali all’impresa che in tutta Italia ruota intorno agli stabilimenti Ex Ilva Arcelor Mittal.«Il nostro compito è quello di salvaguardare i posti di lavoro e contrastare l’avanzamento del dumping nel settore dei servizi» ha dichiarato Guarini sottolineando che «il Sindacato tenterà da un lato di ricondurre nell’alveo della contrattazione siglata dalle associazioni maggiormente rappresentative i settori che da diversi anni ormai attendono il sacrosanto rinnovo e dall’altro di ridurre l’impatto delle crisi aziendali e dell’irreversibile metamorfosi del settore commerciale distributivo in uno scenario contraddistinto da trasformazioni radicali con un ruolo sempre più marcato dell’ambito della vendita al dettaglio e della distribuzione di tipo associativo».
Fist Cisl, a Milano la prima giornata della Conferenza Under 35. Guarini: «il sindacato ha il dovere di accogliere i giovani e di intercettare necessità e aspettative»
Milano, 4 febbraio 2020- Resta un virus letale e difficile da debellare quello della disoccupazione giovanile in Italia; sfiora il 18% la percentuale dei non occupati nella fascia di età fino a 34 anni mentre raggiunge il 25,7% tra i 15 e i 24 anni e il 9,8% nella fascia compresa tra i 15 e i 64 anni. Numeri allarmanti che fanno riflettere sul grande paradosso dei tempi moderni: la generazione più preparata e formata di sempre che fa conti con la non occupazione e l’inattività. Ma come contrastare i sintomi di una evidente discrasia sociale, come favorire la reale integrazione dei giovani nel mercato del lavoro, come affrontare la crescente precarietà nell’era della gig economy, dell’automazione e degli algoritmi? Per la Fist, la federazione dei sindacati del terziario della Cisl, è prioritario rendere i giovani protagonisti di un cambiamento radicale che punti ad una effettiva qualità dell’occupazione ed alla reale affermazione delle nuove generazioni. Un passaggio dirimente che passa anche dal maggiore coinvolgimento dei giovani nell’organizzazione sindacale Cisl, in grado di tradursi in un rinnovato protagonismo dei giovani, prima nella valutazione delle attuali strategie contrattuali per poi definirne eventuali nuovi orientamenti volti a favorire la maggiore inclusione e partecipazione. E’ in questo scenario che, nell’ambito della Conferenza #fistcislU35 promossa a Milano dalla categoria cislina- fortemente voluta realizzare dalle federazioni di seconda affiliazione Fisascat Cisl e Felsa Cisl – i circa 200 giovani partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi di lavoro sui macro temi della contrattazione, del welfare, della comunicazione e del senso di appartenenza alla Cisl coordinati da referenti di Fist Cisl e di Adapt. Gli under 35 elaboreranno delle proposte che entreranno a pieno titolo nel dibattito del percorso congressuale della Fist Cisl previsto nel 2021. «Questa iniziativa è la naturale prosecuzione di un percorso avviato diversi mesi fa con l’obiettivo di creare una occasione di confronto e dialogo fra i giovani che già vivono il Sindacato ma anche per accrescere il protagonismo dei giovani all’interno dell’organizzazione nella valutazione di politiche contrattuali e nella lettura del mercato del lavoro italiano» ha dichiarato il segretario organizzativo della Fist Cisl Mattia Pirulli nell’intervento introduttivo ai lavori. E’ il presidente Adapt Emmanuele Massagli ad illustrare l’articolazione dei gruppi di lavoro «che vedranno i giovani delle due federazioni di seconda affiliazione Fisascat e Felsa libere di confrontarsi su argomenti tanto importanti quanto attuali e soprattutto di conoscersi rispetto ai temi sindacali che li coinvolgono direttamente». «La vera sfida di un Sindacato al passo con i tempi è quella di rappresentare i nuovi bisogni dei lavoratori e delle persone ma anche di cogliere le nuove dinamiche di cambiamento e rappresentarle» ha dichiarato il segretario generale della Fist Cisl Davide Guarini sottolineando in particolare che «il Sindacato ha il dovere di accogliere e ascoltare i giovani e di intercettarne le necessità e le aspettative». Domani 5 febbraio, nell’ultima giornata della Conferenza Under 35, verranno illustrati i documenti prodotti dai quattro gruppi di lavoro. Alla kermesse prenderà parte la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan che insieme al segretario generale della Fist Cisl Davide Guarini dialogherà con la platea dei giovani partecipanti all’iniziativa.
Fist Cisl, appuntamento domani a Milano con la conferenza Under 35 promossa dalla federazione dei sindacati del terziario. Circa 200 giovani a confronto su contrattazione, welfare, comunicazione e senso di appartenenza alla Cisl
#fistcislU35 #giovanieprotagonisti Roma, 3 gennaio 2020 – Appuntamento domani a Milano con la Conferenza Nazionale Under 35 promossa dalla Fist Cisl, la federazione dei sindacati del terziario costituita nel 2014 dalle federazioni di seconda affiliazione Fisascat Cisl e e Felsa Cisl, rispettivamente le categorie della Cisl del commercio, turismo e servizi e del lavoro atipico, autonomo e somministrato. L’iniziativa coinvolgerà circa 200 tra delegati, delegate, quadri e dirigenti territoriali, con l’obiettivo di valutare le attuali strategie contrattuali e definirne eventuali nuovi orientamenti volti a favorire la maggiore inclusione e partecipazione dei giovani – esposti in misura crescente alla precarietà ed alla discontinuità dell’occupazione – nel mercato del lavoro italiano in un rinnovato coinvolgimento nell’attività sindacale. Nella prima giornata di lavori del 4 febbraio i partecipanti alla kermesse saranno divisi in quattro gruppi di lavoro sui macro temi della contrattazione, del welfare, della comunicazione e del senso di appartenenza alla Cisl – coordinati da referenti di Fist Cisl e di Adapt – finalizzando il confronto e il dialogo alla elaborazione di documenti di proposta che entreranno a pieno titolo nel dibattito del percorso congressuale della federazione dei sindacali del terziario previsto nel 2021. L’iniziativa sarà coordinata congiuntamente dal segretario organizzativo della Fist Cisl Mattia Pirulli e dal presidente Adapt Emmanuele Massagli. Nella giornata conlcusiva del 5 febbraio la segretaria generale della Cisl nazionale Annamaria Furlan e il segretario generale della Fist Cisl Davide Guarini si confronteranno con la platea dei giovani partecipanti alla Conferenza Under 35.
Lavoro domestico, al ministero del Lavoro adeguati i minimi retributivi 2020. Il 6 febbraio prosegue la trattativa per il nuovo Ccnl scaduto nel 2016, 859mila i lavoratori regolari in Italia, 2milioni gli addetti stimati
Roma, 31 gennaio 2020 – Adeguati i minimi retributivi applicati ai circa 859mila lavoratori domestici regolari in Italia. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf hanno siglato con le associazioni imprenditoriali di settore Fidaldo e Domina al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i nuovi valori che tengono conto dell'aumento del costo della vita; la retribuzione minima è soggetta ad una rivalutazione annuale dell'80% rispetto all'indice Istat (0,1%). Proseguirà il 6 febbraio la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto nel 2016. Le parti condividono la necessità di un intervento istituzionale finalizzato a ridurre i costi a carico delle famiglie sui cui gravano tutti gli oneri di gestione del rapporto di lavoro a fronte di un aumento esponenziale del lavoro di cura svolto, prevalentemente, dalle badanti e del risparmio che nel corso degli anni ciò ha comportato sulle casse pubbliche corrispondente a 9,7 miliardi di euro dal 2017 pari allo 0,56% del Pil. I sindacati chiedono di definire un quadro di regole per la maggiore dignità dei lavoratori del comparto ai quali garantire pari diritti e pari doveri evidenziando che solo il contratto nazionale di lavoro può fornire un valido strumento per superare l’alta vertenzialità e contrastare il lavoro nero e sommerso, fenomeno purtroppo presente nel settore dove i rapporti di lavoro regolari, stima l’Inps, sono circa 859mila, per il 78% stranieri secondo una recente ricerca elaborata dalla Fondazione Leone Moressa per Domina, a fronte di circa 2milioni di lavoratori impiegati con una quota di irregolari che sfiora quota 1milione e 200mila addetti. E’ in questo scenario che si collocano le rivendicazioni di parte sindacale sul riconoscimento di permessi retribuiti per il rinnovo del permesso di soggiorno o per disbrigare le pratiche di ricongiungimento familiare ma anche il divieto di licenziamento fino al compimento di un anno del figlio per le lavoratrici madri oltre al riconoscimento della copertura economica per i giorni di malattia nonché il diritto a sospendere le ferie in caso di sopraggiunta e certificata malattia. I sindacati si sono adoperati anche sul riconoscimento di una indennità in caso di mutamento delle condizioni di lavoro per nuove esigenze della persona, ad esempio in caso di ospedalizzazione o di familiari componenti della famiglia e per quanto attiene la presa in carico di più persone durante il rapporto di lavoro. Particolare attenzione si è posta durante questo negoziato sul tema della professionalità e della qualità dei servizi offerti in un settore ove la differenza la può fare solo la persona puntando ad un ampliamento del monte ore di permessi retribuiti per seguire i percorsi formativi erogati dall’ente bilaterale. Sul tavolo pertanto anche il tema della bilateralità di settore al fine di dare risposte più cogenti ai bisogni emergenti.
Prenatal Retail Group, c’è intesa sul nuovo integrativo. Al via la consultazione nei luoghi di lavoro. Il 4 marzo la sottoscrizione definitiva del contratto
Roma, 31 gennaio 2020 – Buone notizie per i 3.939 dipendenti delle società di Prenatal Retail Group (Prenatal, Holding dei giochi, Bimbo Store, Toys) presente in Italia con 721 punti vendita.I sindacati di categoria Cgil Cisl Uil hanno siglato con la direzione aziendale l’ipotesi di accordo sul nuovo contratto integrativo ora sottoposta alla consultazione nei luoghi di lavoro.L’intesa estende a tutti i lavoratori i diritti sindacali e i diritti aggiuntivi sui permessi genitoriali, sul ticket pasto, e sul salario variabile, nonché sul contrasto alle molestie sessuali e sulla banca delle ore solidali. L’intesa distingue alcune specificitá di canale sul lavoro domenicale, sugli orari e sulla flessibilità. Per la funzionaria sindacale della Fisascat Cisl Elena Maria Vanelli il confronto «pur difficile comportando la rimodulazione di alcuni istituti contrattuali ha consentito di estendere l’applicazione delle previsioni della contrattazione in tutte le società del Gruppo con un risultato complessivamente soddisfacente». Il 4 marzo a Roma, al termine della consultazione, si procederà alla sottoscrizione definitiva dell’intesa
Unicoop Tirreno, proseguono le trattive per il nuovo contratto integrativo applicato ai 3.610 dipendenti
Roma, 31 gennaio 2020 – Proseguono le trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale applicato ai 3610 dipendenti della cooperativa di consumatori Unicoop Tirreno.La direzione aziendale della Cooperativa ha comunicato ai sindacati di categoria Cgil Cisl Cuil che in seno al bilancio previsionale 2020, in fase di approvazione degli organi statutari, l’incidenza percentuale del costo del lavoro sui ricavi è stata fissata all’11,75%, pertanto ad un livello superiore rispetto a quello del piano di risanamento (a cui fa da contraltare una produttività di ciascuna ora lavorata di ben 198,00 €), quindi è passata ad illustrare la propria posizione per i temi sotto elencati: POSIZIONE DELLA COOPERATIVAVALUTAZIONI PRELIMINARI DELLE OO.SS. RELAZIONISINDACALIdisponibilità a mantenere l’attuale struttura “tripartita” del sistema delle relazioni sindacali (livello nazionale, livello territoriale/provinciale e livello di singolo negozio);si prende atto dell’accoglimento della nostra posizione, occorrerà comprendere meglio come si tradurrà praticamente tale disponibilità;disponibilità a conferire al livello di singolo pdv più materie di confronto finalizzate ad intese rispetto alle attuali previsioni del CCNL;l’apertura va nella direzione da noi auspicata;conferma delle attuali agibilità sindacali previste dal CIA;la posizione aziendale smentisce una lettura caricaturale di tale argomento che anche nel recente passato tendeva a quantificare in maniera abnorme il costo connesso alle agibilità;incremento RLS;siamo convinti che le attuali 16 RLS siano poche per far fronte all’importante compito che la legge prevede per i rappresentanti dei lavoratori in materia di salute e sicurezza; ORARIO DI LAVOROsulla distribuzione dell’orario di lavoro disponibilità a confermare le attuali previsioni del CIA;si accoglie favorevolmente la disponibilità, tuttavia va chiarito quale sia il significato di tale apertura, in quanto, proprio sul tema dell’orario di lavoro, RSA/RSU hanno più volte denunciato un’involuzione del livello di confronto; DIVISORE ORARIO applicazione del divisore convenzionale 165 per tutti i dipendenti con 38 ore di lavoro ordinario/settimana;in argomento le valutazioni dovranno tener conto del compromesso che si riuscirà a realizzare; sospensione pausa retribuita di 10’ e riconoscimento di 15’ di pausa non retribuita a tutti i lavoratori;analogamente al divisore, trattandosi di quantità, occorrerà operare una valutazione complessiva;LAVORO DOMENICALE E FESTIVO per la prestazione resa in giornata festiva, disponibilità a riconoscere una maggiorazione del 70%; la valorizzazione delle prestazioni nelle giornate di festività lavorabili è coerente con l’impostazione di fondo della nostra piattaforma, occorrerà valutare l’adeguatezza della maggiorazione proposta;per la prestazione resa di domenica, applicazione della seguente tabella incrementale: DAAMAGGIORAZIONE11035%112055%21IN POI65% sul tema proporre un approccio adottato anche in altri contratti integrativi è plausibile, ma sulle quantità occorre lavorare ad una soluzione che remuneri maggiormente il disagio;CLASSIFICAZIONEdisponibilità a riconoscere un’indennità di 50,00 € (IV Liv. – Par. 144) agli operatori banchi freschi/freschissimi da inserire nel corpo del cedolino paga e legata ai giorni di effettiva presenza per ciascun mese (ne dovrebbe aver diritto chi fa un giorno più della metà di lavoro dei giorni lavorabili ogni mese);vanno fatti ulteriori approfondimenti per comprenderne la portata;proposta economica per i ruoli di guida;quando ci sarà sottoposta, valuteremo;MdLdisponibilità ad incrementare gli orari di un certo numero di part time ed a trasformare a tempo indeterminato dei contratti a tempo determinato entro la vigenza del CIA;apertura significativa;richiesta di regolamentare la stagionalità per i contratti a termine ed a termine somministrato;il tema andrebbe affrontato in seno al CCNL, peraltro scaduto, ma una soluzione temporanea non ci vede ostili;TRASFERTE proposta di superare le attuali previsioni in materia del CIA col riconoscimento per le trasferte in altro Comune di 0,39 € per ciascun Km eccedente il tragitto casa-lavoro affrontato per raggiungere il negozio di provenienza; argomento di tipo “quantitativo”, che dovrà essere inquadrato nell’ambito del complessivo punto di caduta;TRASFEREIMENTI proposta di superare le attuali previsioni in materia del CIA con un trattamento così articolato: per i primi 9 mesi (preavviso) riconoscimento del trattamento di trasferta ed un’erogazione una tantum (di 80,00 € per Km, sino ad un massimo di 100 Km) superato il periodo predetto; anche in questo caso, la valutazione non può che essere interlocutoria; occorre evitare storture penalizzanti;DISPOSIZIONI VARIE superare le diverse tempistiche di pagamento delle mensilità aggiuntive come dappresso riportato:13° mensilitàmatura con le spettanze di novembre in pagamento il 12 dicembre 14° mensilità matura con le spettanze di giugnoin pagamento il 12 luglio in termini generali, nessuna obiezione; TERZO ELEMENTO3,10 € per la generalità dei lavoratori (le eccedenze saranno trasformate in superminimi assorbibili);considerata la portata, va collocata, anche tale misura, nel più ampio contesto della conclusione negoziale; PREMIO AZIENDALE sospensione dell’istituto sino a quando la gestione caratteristica non produrrà risultati positivi e, in alternativa, riconoscimento a tutti i lavoratori di 500,00 € annue di prestazioni riconducibili al welfare aziendale (di cui il 50% sotto forma di buoni spesa Coop e il restante 50% per prestazioni da pacchetto prestabilito come servizi di cura); si ritiene che l’istituto sia da considerare parte dei diritti quesiti e, pertanto, non modificabili; inoltre, la sospensione (e un assai improbabile ripristino) appare sconsigliabile anche ala luce della significativa produttività media dell’ora lavorata;SALARIO VARIABILE accoglimento della richiesta sindacale di un premio variabile di 1.500 €, purché il Risultato netto della gestione caratteristica sia in utile e legato ai seguenti indicatori (coi rispettivi pesi) di singolo pdv: VENDITE40%PRODUTTIVITA’ 30%DIFFERENZE INVENTARIALI30% Il suddetto salario variabile sarà erogato nella misura massima del 15% del Risultato netto e, comunque, dovrà essere legato alla presenza effettiva; si apprezza l’apertura rispetto alle richieste contenute nella piattaforma, si ritiene assai rigida la struttura complessiva del premio variabile; per far apprezzare l’istituto ai lavoratori occorre rendere effettivamente raggiungibili gli obiettivi (soprattutto quelli connessi al ROP); SALARIO VARIABILE INDIVIDUALE QUADRI, DIRETTIVI E COORD. REPARTOerogazione di un importo corrispondente ad una mensilità (nel mese di giugno di ogni anno) legato ad obiettivi quali-quantitativi ed alla valutazione individuale nel limite massimo complessivo del 5% del Risultato netto e, comunque, non superiore ai 2 milioni di euro. occorre approfondire ulteriormente la proposta. «Il negoziato, dopo la battuta d’arresto registrata nella ristretta del 22 gennaio scorso, tenta un riavvio» ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice sottolineando che «occorrerà da subito, al fine di sgomberare il tavolo da potenziali elementi distorsivi, individuare i temi sui quali concretamente si potrà finalizzare la trattativa, in generale, appare chiaro che la lista delle richieste aziendali sia finalizzata ad un taglio lineare che non seleziona le aree sulle quali c’è bisogno di investire per ridare slancio competitivo ad un’impresa interessata da una trasformazione epocale».Il 7 febbraio a Roma si svolgerà il coordinamento sindacale unitario delle strutture e dei Rsa/Rsu per svolgere un’analisi rispetto allo stato della vertenza e per condividere una posizione utile a far progredire il negoziato.
Uneba, sciolta la riserva sull’ipotesi di accordo di rinnovo contrattuale. Al via le consultazioni dell’intesa fino al 12 febbraio
Roma, 29 gennaio 2020 – Sciolta la riserva sulla pre-intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale Uneba per il triennio giuridico 2017/2019 sottoscritta il 10 dicembre delo scorso anno. L’ipotesi di accordo, stilata il 20 gennaio 2020 dai sindacati di categoria Fp Cgil, Fisascat Cisl, Fp Cisl, UIL Fpl, Uiltucs e dalla direzione imprenditoriale, sarà sottoposta alla consultazione dei lavoratori fino al 12 febbraio per poi procedere alla sottoscrizione definitiva il 14 febbraio 2020. L’intesa contempla un aumento economico a regime di 80,00€ al 4S livello; ai lavoratori verrà erogato inoltre in un’unica rata il 1° febbraio 2021 un importo una-tantum per il periodo pregresso di vacanza contrattuale pari a 100,00€ per tutti i lavoratori. Una commissione paritetica nazionale all’uopo costituita che si riunirà entro sei mesi dalla firma del contratto nazionale avrà il compito di strutturare definitivamente e di avviare la previdenza integrativa, nonché di riorganizzare il sistema dell’assistenza sanitaria integrativa entro il 31 dicembre 2020. Oggetto di confronto in commissione paritetica anche la ridefinizione e la rimodulazione dell’istituto degli scatti di anzianità, dal 1° giugno 2020 al 31 dicembre 2022, per collegarlo all’effettiva crescita professionale, misurata in modo concreto e oggettivo. Tra le novità normative introdotte con l’intesa il rafforzamento della contrattazione decentrata, il riconoscimento dei tempi di vestizione in orario di lavoro, l’introduzione della banca etica solidale – alla cui costituzione è destinata inizialmente una giornata di Rol – e, sul mercato del lavoro, la previsione di una percentuale di stabilizzazione per i rapporti di lavoro a tempo determinato, la perimetrazione dei limiti dei contratti precari oltre allo sviluppo della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e della regolamentazione dell’assistenza domiciliare con il riconoscimento dei tempi di spostamento come orario di lavoro. Soddisfazione in casa Fisascat Cisl. Il segretario nazionale della categoria cislina Fabrizio Ferrari che ha preso parte attivamente alle trattative, sottolinea «il lavoro di sintesi operato dalle parti al tavolo che ha definito un rinnovo atteso dalle lavoratrici e di lavoratori da sette anni che contribuisce a consolidare ulteriormente le previsioni contrattuali, anche con l’istituzione di specifiche commissioni che di fatto danno il via ad un confronto bilaterale permanente, che si orientano verso un modello solidaristico e partecipativo e che incentiva lo sviluppo della contrattazione di secondo livello». E’ il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini ad evidenziare «l’importanza di una intesa che contribuisce ad armonizzare le previsioni contrattuali in un settore in crescita anche considerate le previsioni di invecchiamento demografico che collocano proprio l’Italia tra i paesi più vecchi al mondo e dove presumibilmente crescerà la richiesta di servizi socio sanitari assistenziali e alla persona e dunque anche l’occupazione». «Anche in questo comparto dei servizi – ha concluso il sindacalista – è prioritario debellare il dumping contrattuale e favorire l’affermazione di una professionalità emergente degna di salari adeguati e di un trattamento normativo che risponda alle esigenze delle imprese e ai bisogni delle migliaia di lavoratrici e lavoratori occupati».
Imprese di pulizia/multiservizi, senza contratto da oltre 6 anni i 600mila addetti del settore dei servizi. I sindacati scrivono nuovamente al Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo: urgente avviare un tavolo istituzionale
Roma, 23 gennaio 2019 – E’ scaduto da oltre 6 anni il contratto nazionale di lavoro applicato ad oltre 600mila addetti delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi. Settore che assume una rilevanza in termini di fatturato e numero di addetti, circa 139 miliardi di euro pari al 7% del Pil italiano prendendo a riferimento i soli appalti pubblici – il 47% dei quali attiene ai servizi – e più di 600mila addetti occupati prevalentemente donne, ma i lavoratori sono tra quelli a più basso reddito e spesso soggetti all’elusione delle norme contrattuali in un sistema che opera prevalentemente in regime di appalto e dunque particolarmente esposto al dumping. In una nuova missiva trasmessa al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo i sindacati di categoria Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltrasporti accendono ancora una volta i riflettori sullo stallo delle trattative e sulle inevitabili ripercussioni nel settore del mancato rinnovo contrattuale sollecitando l’avvio di un confronto in sede istituzionale già richiesto ad ottobre dello scorso anno ma ad oggi senza riscontro. I sindacati puntano il dito contro le più recenti modifiche al Codice degli Appalti Pubblici che, affondano, vede nella liberalizzazione del subappalto la modifica più dannosa così come nelle cooperative cosiddette spurie la competizione al ribasso tra imprese viene realizzata sulla riduzione del costo del lavoro e dei diritti. Filcams Fisascat Uiltrasporti richiamano al ruolo delle Amministrazioni pubbliche in quanto principali committenze e dunque responsabili della costruzione dei Bandi di Gara e delle risorse destinate. A complicare la situazione nel settore delle imprese di pulizie e multiservizi – dove il fatturato nei soli appalti pubblici è aumentato rispetto al 2018 del 63% – le tabelle degli aumenti economici ferme al 2013, anno dell’ultimo rinnovo, situazione che impatta sia sul valore degli appalti sia sulla condizione economica dei lavoratori, già fortemente caratterizzata da part time involontari a poche ore settimanali, con bassi salari e un’alta mobilità dettata dagli appalti su più cantieri. I sindacati stigmatizzano infine l’intransigenza delle associazioni imprenditoriali di settore – Anip Confindustria, Fise, Legacoop, Confcooperative, Confapi e Agci – che condizionano fortemente il rinnovo contrattuale incassando di fatto un risparmio economico in una attività labour intensive.
Unieuro, in salita le trattative di rinnovo dell’integrativo applicato ai 4.500 dipendenti della catena di elettronica di consumo. Insufficienti le risposte aziendali alle richieste di parte sindacale, al via le assemblee sui luoghi di lavoro
Roma, 23 gennaio 2020 – Proseguono in salita le trattive di rinnovo del contratto integrativo aziendale applicato ai circa 4.500 dipendenti della catena italiana di elettronica di consumo ed elettrodomestici Unieuro leader del mercato con una quota del 20%. Sul tavolo le previsioni della piattaforma unitaria presentata dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs; la proposta congiunta contempla un intervento sulle relazioni sindacali territoriali in particolare sul tema dell’organizzazione del lavoro, la richiesta di incrementare le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo e la revisione del il premio di risultato in un approccio più equo nonché l’ampliamento delle tutele ed il rafforzamento del welfare aziendale oltre alla definizione di un protocollo sulle tutele di genere, conciliazione vita lavoro, permessi solidali e abbigliamento aziendale. La direzione aziendale ha espresso una apertura di massima in tema di relazioni sindacali, confermando la disponibilità all’avvio di confronti informativi territoriali/area a sottoscrivere verbali di incontro ma non intese vincolanti come anche rispetto all’inserimento di un modello solidaristico di permessi solidali e all’aggiornamento delle previsioni contrattuali sulle tematiche di genere. Distanti le posizioni sul sistema premiante, per i sindacati da ricondurre ad un modello realmente esigibile per tutti i lavoratori, come anche sul capitolo maggiorazioni per il lavoro domenicale, con un aumento residuale proposto da Unieuro rispetto le percentuali previste dal contratto nazionale di riferimento, e in tema di conciliazione vita lavoro sul quale la disponibilità aziendale verte esclusivamente sul confronto a livello di singolo punto vendita confermando l’impostazione del turno pomeridiano come prevalente nell’accettazione del rapporto di lavoro part time. Nessuna disponibilità aziendale si è registrata sul ticket restaurant come anche sull’aumento della quota aziendale destinata alla previdenza complementare e sull’ampliamento delle casistiche per l’anticipo del Tfr. In ambito salute e sicurezza le parti hanno già condiviso la volontà di trovare un percorso mirato a migliorare la prevenzione e ridurre gli infortuni. I sindacati, nel giudicare insufficienti le valutazioni aziendali, distanti dagli obiettivi prefissati, hanno ribadito le aspettative sul negoziato che deve necessariamente rispondere alle caratteristiche di una realtà che per dimensioni e rilevanza commerciale ha assunto un ruolo di leadership sul territorio Italiano. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno deciso di promuovere una campagna assembleare con i lavoratori di tutti i punti vendita, al termine del quale sarà convocato un coordinamento sindacale unitario per definire le tappe del negoziato.
Appalti Pulizia Scuole, massiccia l’adesione allo sciopero nazionale indetto dai sindacati confederali Cgil Cisl Uil. Oltre 1.300 al presidio organizzato a Roma in Piazza Monte Citorio.
Nessuna rassicurazione dagli esponenti del Governo che hanno ricevuto una delegazione di lavoratori, l’Onorevole Gallo prende parte al presidio al Miur promosso da un sindacato autonomo non rappresentativo Roma, 20 gennaio 2020 – Massiccia l’adesione alla giornata di mobilitazione e sciopero nazionale dei lavoratori ai servizi di pulizia, ausiliariato e decoro degli istituti scolastici statali internalizzati dal 1°marzo 2020. In più di 1300 provenienti da Puglia, Campania, Abruzzo, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Vento hanno preso parte al presidio organizzato dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti a Roma in Piazza Monte Citorio.Un delegazione composta dai segretari nazionali delle tre federazioni confederali e da 5 lavoratori è stata ricevuta prima dall’onorevole Luigi Gallo e successivamente dal sottosegretario al Miur non ricevendo tuttavia rassicurazioni sull’articolata vertenza che coinvolge complessivamente oltre 16mila addetti di cui solo 11.236 interessati dalle assunzioni dirette previste dal Bando conseguente al Decreto ministeriale che, precisano i sindacati, pur recependo “alcune modifiche, a partire dalle modalità e dai criteri necessari per l’internalizzazione e dall’introduzione di una seconda fase che recupera posti disponibili e abbassa i requisiti richiesti, non è sufficiente” perché, stigmatizzano, “molte lavoratrici e lavoratori rischiano comunque di non vedere alternative al licenziamento e troppi vedranno proporsi assunzioni part-time peggiorando il proprio reddito”.Le perplessità dei sindacati sulla posizione dell’onorevole Gallo che, non prendendo parte al presidio dei sindacati confederali Cgil Cisl Uil a piazza Monte Citorio ha piuttosto preferito partecipare al presidio al Miur promosso da un sindacato autonomo non rappresentativo, fornendo delucidazioni e chiarimenti diffuse sui canali social.La mobilitazione ha registrato momenti di alta tensione, gestiti dalle forze dell’ordine, dovuta principalmente alla esasperazione e al disagio sociale in cui versano i 10mila i lavoratori addetti di Manitalidea e delle società consorziate – di cui quasi 4mila solo in Campania – senza retribuzione dal mese di luglio dello scorso anno.Allo stato non ci sono garanzie neanche sulla prosecuzione del servizio nei due mesi che precederanno l’internalizzazione in assenza di una soluzione individuata dal Miur e a più riprese sollecitata dai sindacati sull’utilizzo delle risorse già stanziate nella Legge di Bilancio (28 milioni per i servizi di pulizie e 16 milioni al mese per il progetto Scuole Belle) oltre che sull’intervento in surroga rispetto al pagamento delle retribuzioni pregresse ai lavoratori.Ad accendere gli animi anche la mancata conferma del previsto tavolo al Miur convocato per il 22 gennaio nonchè dell’incontro convocato al ministero del Lavoro per il 23 gennaio 2020 sulla procedura di licenziamento funzionale all’avvio del processo di internalizzazione.Le federazioni di categoria unitamente alle confederazioni Cgil Cisl e Uil hanno intanto reiterato la richiesta di attivazione di un Tavolo interministeriale sotto l’egida della presidenza del Consiglio dei Ministri per affrontare la complessa vertenza che rischia di trasformarsi in un vero dramma sociale per migliaia di lavoratrici e lavoratori e per le loro famiglie.I sindacati richiamano il Governo, il ministero dell’Istruzione, il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le imprese” ad una assunzione di “responsabilità per trovare le soluzioni necessarie a dare continuità occupazionale e di reddito a tutti i 16mila lavoratori coinvolti e scongiurare quello che sarebbe un inaccettabile epilogo del percorso di internalizzazione”.Per il segretario nazionale Fisascat Fabrizio Ferrari «un provvedimento che doveva assicurare la prosecuzione dell’occupazione ad oggi non garantisce il mantenimento dei posti di lavoro per tutti i lavoratori per i quali peraltro si prospetta un passaggio che in molti casi non garantisce lo stesso reddito con assunzioni a contratto part-time».Il segretario generale della categoria cislina Davide Guarini ha richiamato «ad una assunzione di responsabilità delle istituzioni che sappiano prendersi carico di una vertenza complessa che si protrae ormai da più di venti anni in cui il sindacato confederale si è battuto per l’accantonamento delle risorse nelle varie leggi di Stabilità e per il mantenimento dei livelli occupazionali soprattutto nel mezzogiorno d’Italia».Guarini sottolinea «la necessità e l’urgenza dell’attivazione del tavolo interministeriale con la partecipazione del Consiglio dei Ministri, indispensabile per individuare soluzioni che nei due mesi che precederanno l’internalizzazione diano risposte concrete alle lavoratori ed ai lavoratori del settore».«La storia dei lavoratori Ex Lsu e degli Appalti Storici va riproposta alla politica» ha aggiunto il segretario confederale Cisl Andrea Cuccello presente alla mobilitazione che ha in particolare evidenziato come la vertenza «rischi di avere gravi ripercussioni sociali soprattutto per i lavoratori delle regioni del sud Italia dove questo reddito ha rappresentato negli anni l’unica fonte di sostentamento».«Il Governo intervenga con coscienza – ha concluso il sindacalista – anche prevedendo un ammortizzatore sociale dedicato che scongiuri il dramma sociale per migliaia di lavoratrici e lavoratori e per le loro famiglie».