#fistcislU35 #giovanieprotagonisti Roma, 21 gennaio 2020 – I giovani sempre più al centro dell’azione sindacale di Fisascat e Felsa, rispettivamente le federazioni della Cisl del commercio, turismo e servizi e del lavoro atipico, autonomo e somministrato, insieme nella Fist Cisl, la federazione dei sindacati del terziario costituita nel 2014. Saranno proprio i giovani i protagonisti della Conferenza Nazionale Under35 promossa dalla categoria cislina a Milano il 4 e 5 febbraio 2020. L’iniziativa coinvolgerà circa 200 tra delegati, delegate, quadri e dirigenti territoriali delle due federazioni di seconda affiliazione alla Fist Cisl con l’obiettivo di valutare le attuali strategie contrattuali e definirne eventuali nuovi orientamenti volti a favorire la maggiore inclusione e partecipazione dei giovani – esposti in misura crescente alla precarietà ed alla discontinuità dell’occupazione – nel mercato del lavoro italiano in un rinnovato coinvolgimento nell’attività dell’organizzazione sindacale. E’ in questo contesto che si articoleranno nell’ambito della Conferenza #fistcislU35 quattro gruppi di lavoro sui macro temi della contrattazione, del welfare, della comunicazione e del senso di appartenenza alla Cisl – coordinati da referenti di Fist Cisl e di Adapt – finalizzando il confronto e il dialogo conseguente alla elaborazione di documenti di proposta che entreranno a pieno titolo nel dibattito del percorso congressuale della federazione dei sindacali del terziario previsto nel 2021. L’iniziativa sarà coordinata congiuntamente dal segretario organizzativo della Fist Cisl Mattia Pirulli e dal presidente della Fondazione Adapt Emmanuele Massagli. Nella giornata conclusiva del 5 febbraio è prevista la partecipazione della segretaria generale della Cisl nazionale Annamaria Furlan e del segretario generale della Fist Cisl Davide Guarini a confronto con un dialogo a domande con la platea dei giovani partecipanti alla Conferenza Under 35.
Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari, nessun riscontro dai ministeri del Lavoro e dell’Interno alle richieste di incontro dello scorso anno. 70mila addetti in attesa del rinnovo del contratto nazionale dal 2015
I sindacati sollecitano nuovamente l’avvio di un confronto in sede istituzionale finalizzato alla risoluzione della vertenza.Roma, 20 gennaio 2020 – Ancora nessun risposta alle richieste di incontro dei sindacati trasmesse ai ministeri del Lavoro e dell’Interno a novembre dello scorso anno sullo stallo dei negoziati di rinnovo del contratto del contratto nazionale di lavoro della Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari, scaduto dal 2015, applicato ai circa 70mila addetti del comparto dei servizi. In due nuove missive inviate ai due dicasteri le federazioni di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, nel rinnovare la richiesta di incontro e di avvio di un confronto in sede istituzionale finalizzato alla risoluzione della vertenza, accendono nuovamente i riflettori sullo stato in cui verte il settore e sulle trattative, al palo nonostante i molteplici tentativi di riavviare il confronto in un sistema che opera prevalentemente in regime di appalto e particolarmente esposto al dumping. I sindacati puntano il dito contro le procedure di assegnazione delle gare di appalto indette da committenze centrali, regionali e locali, in cui il prezzo del servizio è persino inferiore al costo del salario. Il contenimento dei costi, denunciano i sindacati, si realizza anche con la riduzione delle guardie giurate – con decreto e porto d’arma – a fronte di un aumento del numero degli addetti generici, senza decreto e disarmati ma anche con l’applicazione della contrattazione in dumping sottoscritta da organizzazioni sindacali non rappresentative falsando le regole di una corretta concorrenza. I sindacati richiamano inoltre le Prefetture a svolgere i compiti di vigilanza e controllo delle norme esistenti, compreso il potere di revoca della licenza alle aziende irregolari. A complicare la situazione il mancato aggiornamento delle tabelle per la determinazione del costo del lavoro – ferme al 31 dicembre 2015 – con l’inevitabile impatto sulle gare di appalto e sulle committenze a svantaggio dei lavoratori e sulla qualità del servizio reso. Durante le assemblee promosse nei mesi scorsi dai sindacati nei luoghi di lavoro per informare i lavoratori sullo stato della vertenza per il contratto – precedute da numerose iniziative di mobilitazione, l’ultima tornata con lo sciopero unitario dell’1 e del 2 agosto 2019, differito al 6 settembre 2019 per gli addetti alla vigilanza nei siti aeroportuali – i rappresentanti sindacali hanno proposto il testo delle due lettere indirizzate ai ministri dell’Interno e del lavoro; le due missive hanno raccolto migliaia adesioni da parte delle guardie particolari giurate e degli altri lavoratori del comparto sicurezza con oltre 10.000 firme in 86 aziende coinvolte in 48 provincie italiane. «Si parla spesso, forse troppo, di “sicurezza” nel Paese – affermano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs in un comunicato congiunto – ma ci si dimentica colpevolmente della condizione in cui versano questi lavoratori che, giornalmente, si espongono a rischio di incolumità per tutelare i beni e le persone». «Il rinnovo del contratto nazionale di lavoro della vigilanza privata e dei servizi fiduciari – stigmatizzano le tre sigle – incontra da tempo difficoltà e lungaggini, a causa dell’atteggiamento delle associazioni imprenditoriali che cercano ostinatamente di “risparmiare” su salari e tutele». «Nel caso della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza si va persino oltre – affondano i sindacati – anche le norme esistenti vengono eluse o violate, costringendo le organizzazioni sindacali e i lavoratori ad azioni vertenziali per farle valere». Per le tre sigle «è ora che il ministero dell’Interno e il ministero del Lavoro ristabiliscano le regole».
Appalti scuole statali, il 21 gennaio è sciopero nazionale con presidio a Roma in Piazza Monte Citorio. Dal 1° marzo al via l’internalizzazione dei servizi di pulizia, ausiliariato e decoro ma non per tutti i 16mila addetti
#NessunoRestiEscluso Roma, 17 gennaio 2020 – Incroceranno le braccia il 21 gennaio le lavoratrici ed i lavoratori addetti ai servizi di pulizia, ausiliariato e decoro degli istituti scolastici statali internalizzati dal 1°marzo 2020. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti e sarà supportato da un presidio statico a Roma in Piazza Monte Citorio. Alla base della nuova mobilitazione i numeri delle assunzioni dirette: 11.236 a fronte dei 16.019 attualmente occupati. Le tre sigle in un volantino unitario rivendicano “ulteriori interventi” e chiedono di individuare nei due mesi che precederanno il processo di internalizzazione “soluzioni, risorse economiche e percorsi di sostegno, formazione e ricollocazione che non lascino fuori nessuno”. L’8 gennaio è intanto scaduto il termine per la presentazione delle domande on-line per la procedura selettiva prevista dal Bando conseguente al Decreto Scuola che, precisano i sindacati, pur recependo “alcune modifiche, a partire dalle modalità e dai criteri necessari per l’internalizzazione e dall’introduzione di una seconda fase che recupera posti disponibili e abbassa i requisiti richiesti, non è sufficiente” perché, stigmatizzano, “molte lavoratrici e lavoratori rischiano comunque di non vedere alternative al licenziamento e troppi vedranno proporsi assunzioni part-time peggiorando il proprio reddito”. Le confederazioni Cgil Cisl e Uil Confederali hanno intanto reiterato la richiesta di attivazione di un Tavolo interministeriale sotto l’egida della presidenza del Consiglio dei Ministri per affrontare la complessa vertenza che rischia di trasformarsi in un vero dramma sociale per migliaia di lavoratrici e lavoratori e per le loro famiglie; un impegno non più rinviabile perché le imprese hanno da tempo attivato le procedure di licenziamento collettivo per tutto il personale presente attualmente negli appalti e dopo l’incontro al ministero del Lavoro convocato per il 23 gennaio 2020 i licenziamenti rischiano di diventare effettivi. I sindacati richiamano infine “il Governo, il ministero dell’Istruzione, il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le imprese” ad una assunzione di “responsabilità per trovare le soluzioni necessarie a dare continuità occupazionale e di reddito a tutti i 16mila lavoratori coinvolti e scongiurare quello che sarebbe un inaccettabile epilogo del percorso di internalizzazione”.
Lavoro domestico, prosegue la trattativa per il nuovo contratto nazionale
Roma, 16 gennaio 2020 – E’ proseguita in ristretta la trattativa tra i sindacati di categoria Filcams Cgil Fisascat Cisl UIltucs e Federcolf e le associazioni imprenditoriali datoriali di settore Fidaldo e Domina per il rinnovo del contratto nazionale del Lavoro Domestico scaduto nel 2016. Le parti condividono la necessità di un intervento istituzionale finalizzato a ridurre i costi a carico delle famiglie sui cui gravano tutti gli oneri di gestione del rapporto di lavoro a fronte di un aumento esponenziale del lavoro di cura svolto, prevalentemente, dalle badanti e del risparmio che nel corso degli anni ciò ha comportato sulle casse pubbliche corrispondente a 9,7 miliardi di euro dal 2017 pari allo 0,56% del Pil. I sindacati chiedono di definire un quadro di regole per la maggiore dignità dei lavoratori del comparto ai quali garantire pari diritti e pari doveri evidenziando che solo il contratto nazionale di lavoro può fornire un valido strumento per superare l’alta vertenzialità e contrastare il lavoro nero e sommerso, fenomeno purtroppo presente nel settore dove i rapporti di lavoro regolari, stima l’Inps, sono circa 859mila, per il 78% stranieri secondo una recente ricerca elaborata dalla Fondazione Leone Moressa per Domina, a fronte di circa 2milioni di lavoratori impiegati con una quota di irregolari che sfiora quota 1milione e 200mila addetti. E’ in questo scenario che si collocano le rivendicazioni di parte sindacale sul riconoscimento di permessi retribuiti per il rinnovo del permesso di soggiorno o per disbrigare le pratiche di ricongiungimento familiare ma anche il divieto di licenziamento fino al compimento di un anno del figlio per le lavoratrici madri oltre al riconoscimento della copertura economica per i giorni di malattia nonché il diritto a sospendere le ferie in caso di sopraggiunta e certificata malattia. Particolare attenzione dei sindacati anche sul riconoscimento di una indennità in caso di mutamento delle condizioni di lavoro per nuove esigenze della persona, ad esempio in caso di ospedalizzazione o di familiari componenti della famiglia e per quanto attiene la presa in carico di più persone durante il rapporto di lavoro. Particolare attenzione si è posta durante questo negoziato sul tema della professionalità e della qualità dei servizi offerti in un settore ove la differenza la può fare solo la persona puntando ad un ampliamento del monte ore di permessi retribuiti per seguire i percorsi formativi erogati dall’ente bilaterale. Sul tavolo pertanto anche il tema della bilateralità di settore al fine di dare risposte più cogenti ai bisogni emergenti. Il negoziato è aggiornato a Roma il prossimo 6 febbraio. Le parti, visto il confronto odierno, confidano di poter giungere alla sottoscrizione del rinnovo nel mese di marzo.
Contratto studi professionali, riprendono i negoziati di rinnovo con Confprofessioni
Roma, 16 gennaio 2020 – Sono riprese le trattative tra sindacati di categoria Cgil Cisl Uil e l’Associazione Imprenditoriale Confprofessioni la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 marzo 2018 e applicato ad oltre 1milione e mezzo di addetti per il 90% donne. Per la Fisascat Cisl sarà necessario definire un congruo aumento salariale e rafforzare la normativa su secondo livello di contrattazione, mercato del lavoro, bilateralità, formazione, welfare contrattuale e tutele sociali, salute e sicurezza. Per il funzionario sindacale della Fisascat Cisl Dario Campeotto «sarà necessario definire adeguati percorsi di formazione professionale e nuove tutele per le lavoratrici ed i lavoratori di questo comparto in espansione, rendendole effettivamente fruibili. «La contrattazione – ha concluso il sindacalista – dovrà svilupparsi nell’ambito dei continui processi di trasformazione e digitalizzazione anche in riferimento al mutato quadro legislativo in materia di professioni». La trattativa è aggiornata all’11 febbraio, sul tavolo la definizione dell’ambito di applicazione contrattuale.
ELEZIONI ENASARCO 2020 – IL NOSTRO SONDAGGIO
Durante le Festività abbiamo inviato a tutti voi un invito a partecipare ad un sondaggio, in assoluto anonimato, che ci servirà ad acquisire importanti indicazioni in vista delle prossime elezioni dell’Assemblea dei Delegati dell’Enasarco. Le indagini attraverso interviste e questionari sono strumenti che ci consentono di raccogliere le vostre sensibilità e le vostre idee. In base alle risposte, formuleremo il nostro programma per le prossime elezioni Enasarco. Desideriamo che il futuro sia il risultato i scelte condivise e, quindi, delle vostre legittime istanze. A breve riceverete ulteriori informazioni in merito al sondaggio. Per questo motivo ti chiediamo di girare questo invito ai tuoi colleghi: più dati riusciremo a raccogliere e meglio riusciremo a “fotografare” la situazione e a rappresentare le esigenze della tua Categoria, meglio potremo rispondere alle richieste. Per partecipare al sondaggio, premi su questo link o copialo ed incollalo sulla barra di ricerca: https://bit.ly/39rsiMC LISTA 5 LISTA 6 LISTA 7Sei un Consulente Finanziario? Vota la lista 5 – Sei un Agente in Attività Finanziaria? Vota la lista 6 – Sei un Agente o Rappresentante di Commercio? Vota la lista 7
Polizza Infortuni e malattia 2020
La Fondazione Enasarco, tra i numerosi benefici erogati, stipula ogni anno una polizza assicurativa in favore dei propri iscritti. Dal 1° novembre 2019 il servizio è stato affidato a POSTE ASSICURA S.p.A. in coassicurazione con Società Reale Mutua di Assicurazioni. La polizza attuale è valida per malattie o infortuni subiti tra l’1/11/2019 e il 31/10/2020. Come anticipato nella notizia pubblicata sul portale di Enasarco, nei prossimi giorni nell’area riservata e sul sito della Fondazione saranno disponibili la guida per l’utilizzo del servizio online, la brochure informativa e tutte le informazioni utili, come indicato nella notizia pubblicata
Aliquota contributiva: quest’anno l’ultimo aumento
Come riportato nel regolamento Enasarco, per l’anno 2020 è previsto l’ultimo aumento dell’aliquota contributiva. Su tutte le provvigioni di competenza del 2020, infatti, andrà applicata l’aliquota contributiva del 17,00%, definita così come riportato nella tabella riassuntiva qui sotto pubblicata. Detta aliquota è suddivisa in parti percentuali di competenza: 8,5% a carico dell’Agente di commercio e 8,5% a carico della Casa mandante. I minimali e i massimali del 2020 verranno comunicati nelle prossime settimane in quanto andranno rivalutati secondo l’indice generale Istat dei prezzi al consumo delle famiglie di operai ed impiegati. La buona notizia è che questo costituisce l’ultimo aumento del Regolamento Enasarco del 2013. Quindi, salvo modifiche, anche per gli anni a venire, questo dovrebbe essere il contributo richiesto. Ricordiamo che, alle provvigioni di competenza del 2019, che verranno liquidate nel 2020, andrà applicata l’aliquota contributiva del 2019, vale a dire iil 16,50%(8,25% a carico dell’Agente di commercio e 8,25% a carico della Casa mandante), sempreché non abbiate raggiunto il massimale contributivo dello scorso anno. In questo caso, infatti, non dovrete applicare nessuna trattenuta nella fattura. A questo proposito, ricordiamo che il massimale provvigionale annuo del 2019, sul quale applicare l’aliquota contributiva, per i plurimandatari era pari ad Euro 25.544,00, per ogni azienda, mentre per i monomandatari era di Euro 38.331,00. Per ogni ulteriore informazione al riguardo non esitate a contattare i nostri operatori agli sportelli che trovate all’indirizzo https://www.fisascatcislagenti.it/site/dove-siamo.
Aliquota contributiva: quest’anno l’ultimo aumento
Come riportato nel regolamento Enasarco, per l’anno 2020 è previsto l’ultimo aumento dell’aliquota contributiva. Su tutte le provvigioni di competenza del 2020, infatti, andrà applicata l’aliquota contributiva del 17,00%, definita così come riportato nella tabella riassuntiva qui sotto pubblicata. Detta aliquota è suddivisa in parti percentuali di competenza: 8,5% a carico dell’Agente di commercio e 8,5% a carico della Casa mandante. I minimali e i massimali del 2020 verranno comunicati nelle prossime settimane in quanto andranno rivalutati secondo l’indice generale Istat dei prezzi al consumo delle famiglie di operai ed impiegati. La buona notizia è che questo costituisce l’ultimo aumento del Regolamento Enasarco del 2013. Quindi, salvo modifiche, anche per gli anni a venire, questo dovrebbe essere il contributo richiesto. Ricordiamo che, alle provvigioni di competenza del 2019, che verranno liquidate nel 2020, andrà applicata l’aliquota contributiva del 2019, vale a dire iil 16,50%(8,25% a carico dell’Agente di commercio e 8,25% a carico della Casa mandante), sempreché non abbiate raggiunto il massimale contributivo dello scorso anno. In questo caso, infatti, non dovrete applicare nessuna trattenuta nella fattura. A questo proposito, ricordiamo che il massimale provvigionale annuo del 2019, sul quale applicare l’aliquota contributiva, per i plurimandatari era pari ad Euro 25.544,00, per ogni azienda, mentre per i monomandatari era di Euro 38.331,00. Per ogni ulteriore informazione al riguardo non esitate a contattare i nostri operatori agli sportelli che trovate all’indirizzo https://www.fisascatcislagenti.it/site/dove-siamo.
Ex Mercatone Uno, ancora senza una soluzione di prospettiva la vertenza dei 1.689 lavoratori. Prorogata la Cigs fino al 23 maggio 2020
Roma, 9 gennaio 2020– Ancora senza una soluzione di prospettiva la vertenza dei 1.689 lavoratori Ex Mercatone Uno in amministrazione straordinaria. Considerato l'attuale andamento delle trattative in corso per la cessione dei compendi aziendali – allo stato risultano esser pervenute 14 manifestazioni di interesse per 44 punti vendita del perimetro aziendale con il riassorbimento parziale degli attuali livelli occupazionali – si è ritenuto intanto necessario prorogare il trattamento straordinario di integrazione salariale nella fattispecie della Cigs. L’accordo sulla prosecuzione dell’ammortizzatore sociale – dal 1° gennaio fino al 23 maggio 2020 erogato direttamente dall’Inps– è stato siglato al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dai rappresentanti del dicastero e aziendali, dai sindacati di categoria Cgil Cisl Uil e dalle Regioni Lazio, Lombardia, Marche ed Emilia-Romagna. Nel frattempo proseguirà il confronto tra le Parti con l'obiettivo finale di garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali; i Commissari si sono impegnati a effettuare una ricognizione dei lavoratori coinvolti nel trattamento Cigs che potrebbero essere interessati all'utilizzo dell'assegno di ricollocazione. Qualcosa intanto si muove rispetto il riadeguamento del trattamento di sostegno al reddito più volte sollecitato dai sindacati; il “Decreto Milleproroghe”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel mese di dicembre, contiene infatti una disposizione normativa ad hoc per gli ex dipendenti della fallita Shernon prevedendo che il trattamento di sostegno al reddito per l’anno 2019 sia riadeguato ai precedenti parametri orari applicati fino al mese di luglio 2018 prima della cessione alla Shernon Holding in fallimento. Resta complessa anche la situazione dei lavoratori dei 6 negozi acquisiti da Cosmo nell’ambito delle operazioni di cessione dei compendi aziendali Ex Mercatone Uno; sempre in sede ministeriale è stato sottoscritto l’accordo di proroga per ulteriori dodici mesi della Cigs per riorganizzazione aziendale per i 100 lavoratori dei punti vendita di Castelfranco Emilia, Cerasolo di Coriano e Parma in Emilia Romagna, di Tavernerio in Lombardia, di Biella In Piemonte e di Lucca in Toscana. Il trattamento sarà in questo caso anticipato dall’azienda. Dal verbale siglato in sede ministeriale si evince inequivocabilmente la ricostruzione dei fatti ed il cronoprogramma delle aperture dei punti vendita con il conseguente reimpiego della forza lavoro, ma soprattutto emergono le difficoltà e le responsabilità denunciate da parte dell’azienda in merito al dilatamento dei tempi anche imputabile all’atteggiamento dell’amministrazione straordinaria. I sindacati hanno stigmatizzato i maggiori oneri ricadenti sia sulla società Cosmo che sui lavoratori nonchè sull’intera collettività chiedendo espressamente al rappresentante del Ministero la trasmissione del verbale anche al Mise, riservandosi di mettere in campo azioni ulteriori nelle sedi opportune. Per la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca «urge definire misure atte a salvaguardare l’occupazione a cominciare dalla definizione dei tavoli con i Comuni e gli Enti Locali finalizzati all’attivazione delle clausole sociali o a favorire il reinserimento dei lavoratori». La sindacalista punta il dito contro «l’atteggiamento dilatorio e pertanto irresponsabile dell’Amministrazione Straordinaria a fronte di un impegno concreto della direzione di Cosmo». Rispetto al trattamento di sostegno al reddito la sindacalista sollecita che la «vacatio della posizione presso il ministero del Lavoro possa essere al più presto colmata al fine di velocizzare queste e altre pratiche nell’autorizzazione al pagamento dell’ammortizzare sociale». Blanca ha infine espresso un auspicio rispetto al ruolo del Mise nel prossimo futuro «non solo sul risanamento aziendale ma anche volto allo sviluppo di impresa».