Appalti Pulizia Scuole, al via la mobilitazione: fino al 22 novembre presidi e mobilitazioni in tutta Italia. Internalizzazione del servizio dal 1° gennaio 2020 nessuno resti escluso!

Roma, 19 novembre 2019 – Parte oggi la quattro giorni di mobilitazione indetta a livello territoriale dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti a supporto della vertenza che coinvolge i 16mila lavoratori e lavoratrici degli Appalti Scuole (Ex Lsu e Appalti Storici), addetti ai servizi di pulizia, ausiliariato e decoro nelle scuole statali italiane. Ad un mese e mezzo dall’avvio del processo di internalizzazione previsto dal 1° gennaio 2020, le tre sigle rimarcano il ritardo dell'uscita del Decreto attuativo e accendono nuovamente i riflettori sulla vertenza, che rischia di trasformarsi in una vera emergenza sociale in mancanza di garanzie occupazionali per tutta la platea di lavoratori coinvolti, prevalentemente donne. Le tre sigle sottolineano come la bozza di Decreto Interministeriale ad oggi preveda 11.236 assunzioni dirette, paventando dunque una perdita occupazionale per 5mila lavoratori. Una situazione inaccettabile per i sindacati che rivendicano una gestione coordinata della vertenza attraverso l’attivazione di un tavolo di confronto con il coinvolgimento della Presidenza del Consiglio con l’attivazione di una cabina di regia che coinvolga i ministeri dell’Istruzione, del Lavoro e dell’Economia, al fine di garantire la contestualità degli interventi utili alla piena occupazione dei lavoratori coinvolti. I sindacati sollecitano interventi integrativi finalizzati ad una gestione flessibile del processo di internalizzazione, che deve avere i caratteri dell’inclusività e dell’adeguatezza degli strumenti e delle risorse. In particolare, i sindacati chiedono a gran voce di utilizzare i 170milioni di euro accantonati con la Legge di Bilancio 2019 per la realizzazione del progetto Scuole Belle e che dal 2014 permettono di garantire il reddito e l’occupazione di tutti i 16mila lavoratori.Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltrasporti ritengono necessaria la definizione del processo di internalizzazione dei servizi di pulizia negli istituti scolastici e dei lavoratori nei tempi già previsti dalla legge e per questo chiedono che il Decreto venga pubblicato con immediatezza. Al contempo è necessario definire una soluzione che assicuri la stabilizzazione del personale attualmente impiegato condividendo criteri di selezione che scongiurino la perdita del posto di lavoro e strumenti e interventi che assicurino la continuità occupazionale e di reddito per tutta la platea di lavoratori. I sindacati ritengono in ogni caso fondamentale individuare soluzioni idonee a dare continuità al servizio scuole e ad assicurare la tutela dell’occupazione e del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori, perchè nessuno deve rimanere escluso!Presidi Appalti Pulizia scuole19 novembre Lazio – Roma – ore 14.30/17.30 – Presidio Filcams Fisascat Uiltrasporti Roma Lazio presidio unitario davanti al Miur Viale TrastevereVeneto – Venezia – ore 9/12 – Presidio Filcams Fisascat Uiltrasporti Veneto presso il USR Veneto MargheraBasilicata – Potenza – ore 9.30 – Presidio Filcams Fisascat Uiltrasporti davanti alla PrefetturaCampania – Napoli – ore 9.30 – Manifestazione con corteo Filcams Fisascat Uiltrasporti Campania da Piazza Mancini fino alla PrefetturaUmbria – Perugia – ore 12 Coordinamento lavoratori appalti scuole UmbriaCampobasso – Assemblea pubblica dei lavoratori Filcams Fisascat Uiltrasporti 20 NovembreLiguria – La Spezia – 11/13 – Presidio Filcams Fisascat Uiltrasporti La Spezia, davanti alla PrefetturaCaltagirone – 17.30 Assemblea dei lavoratori insieme a Flc CgilPavia – 9.00 Presidio Filcams Fisascat Pavia alla Prefettura 21 NovembrePuglia – Bari – ore 10/12 – Presidio Filcams Fisascat Uiltrasporti Puglia davanti USR Puglia Via Sigismondo Castromediano, 123Piemonte – Torino – ore 10.30 – Assemblea Pubblica Filcams Fisascat Uiltrasporti davanti a sede Regione Piemonte in piazza CastelloToscana – Firenze – ore 10 – Assemblea pubblica con presidio Filcams Fisascat Uiltrasporti Toscana Sede Regione Toscana Piazza DuomoSalerno – ore 10 presidio Filcams Fisascat Uiltrasporti Salerno Palazzo della ProvinciaTeramo – Volantinaggio (mercato di Giulianova la mattina, nel pomeriggio Teramo) 22 NovembreEmilia Romagna – Bologna – ore 10.30 – Presidio Filcams Fisascat Uiltrasporti Emilia Romagna presidio davanti PrefetturaCalabria – Catanzaro – ore 9.00 – Manifestazione Filcams Fisascat Uiltrasporti Calabria davanti all’Ufficio Scolastico RegionalePalermo – Presidio Filcams Fisascat Uiltrasporti davanti la Prefettura

Appalti pulizia scuole, sindacati al Miur. Confermato lo sciopero del 15 ottobre. A Roma la manifestazione nazionale unitaria

Roma, 11 ottobre 2019 – Appalti Pulizia Scuole, si è svolto al Miur l’incontro a più riprese sollecitato dai sindacati sulla internalizzazione dei servizi di pulizia, ausiliariato e mantenimento del decoro nelle scuole statali italiane e dei 16mila addetti ex Lsu e dei cosiddetti appalti storici. Filcams, Fisascat e Uiltraspori, insieme alle tre confederazioni Cgil Cisl Uil, chiedono garanzie e certezze sulla tutela occupazionale e di reddito dei lavoratori e sollecitano l’atteso decreto interministeriale attuativo della Legge di Bilancio 2019. I sindacati hanno ribadito la necessità di una gestione coordinata della vertenza tra Miur/Ministero del Lavoro e Ministero dell’Economia, al fine di garantire la contestualità degli interventi utili alla piena occupazione dei lavoratori coinvolti riproponendo alcuni interventi integrativi finalizzati ad una gestione flessibile del processo di internalizzazione, che dovrà avere i caratteri dell’inclusività e dell’adeguatezza degli strumenti e delle risorse. Il Miur si è impegnato a coinvolgere il Ministero del lavoro e ad aprire dei tavoli di confronto tecnico- politico per seguire insieme l’avanzamento del processo di internalizzazione. Pur apprezzando la disponibilità manifestata dal Miur, per i sindacati restano forti le preoccupazioni di Cgil Cisl e Uil circa la possibilità di mettere a punto una soluzione per tutti i lavoratori, anche a fronte delle procedure di licenziamento già avviate dalle imprese affidatarie ed esecutrici degli appalti nell’ambito della Convenzione Consip Scuole. E’ pertanto confermato lo sciopero già programmato da Filcams Fisascat e Uiltrasporti per il prossimo 15 ottobre a Roma, protesta supportata da una manifestazione nazionale unitaria a Roma in Piazza Monte Citorio. Per le tre sigle l’obiettivo è che «l’internalizzazione si realizzi subito e al tempo stesso si costruiscano risposte per tutti i lavoratori oggi occupati negli appalti».

#IPEREXIT2019 Fuga dal format ipermercato. La riqualificazione del lavoro per il rilancio della Gdo al centro della Tavola Rotonda Fisascat Cisl

Roma, 10 ottobre 2019 – La formazione professionale e la riqualificazione dell’occupazione nel settore della distribuzione commerciale sono gli elementi qualificanti per accompagnare la metamorfosi della Gdo con la fuga dal format iper e saranno tra i temi che la Fisascat Cisl proporrà in occasione della definizione delle piattaforme unitarie di rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, applicati a più di 3milioni e mezzo di addetti nel settore della distribuzione commerciale, tutti prossimi alla scadenza il 31 dicembre 2019.La necessità di riqualificazione l'occupazione nel comparto è avvertita nitidamente anche dagli esponenti delle associazioni imprenditoriali di settore che hanno presto parte alla tavola rotonda promossa a Roma dalla Fisascat Cisl sul tema “IperExit 2019. Fuga dal Format. La metamorfosi della Gdo, le implicazioni sul lavoro”.A cominciare da Donatella Prampolini Manzini, vice presidente di Confcommercio, «la sfida dei prossimi anni sarà sempre più quella di rispondere alle esigenze del consumatore con una rinnovata qualità dei servizi e dei prodotti offerti e tutto questo passa anche dalla formazione professionale» ha dichiarato Prampolini Manzini sottolineando l’importanza degli «strumenti messi a disposizione dalla contrattazione e dalla bilateralità di settore, della quale bisogna preservare l’autonomia».Per la vice presidente di Confcommercio «il vero problema di oggi è quello di una fiscalità diversa tra le imprese che risiedono in Italia e quelle che risiedono all’estero, che ovviamente si riflette sui margini di fatturato, ma è altrettanto necessario trovare le risorse per ridurre le tasse su famiglie e imprese per rilanciare i consumi, mentre la rimodulazione dell'Iva con finalità redistributive può conseguire effetti significativi».Per Francesco Quattrone, direttore area lavoro e relazioni sindacali Federdistribuzione, «Le trasformazioni dei grandi ipermercati dovranno essere accompagnate dalle parti sociali favorendo la flessibilità organizzativa e gli investimenti in formazione». «Tutti gli attori coinvolti – ha concluso – devono essere pronti a dialogare per trovare soluzioni concrete che garantiscano la sostenibilità delle aziende e dei livelli occupazionali».Paolo Condini, responsabile delle relazioni sindacali Ancd Conad, ha sottolineato che «L’attuale formato iper è caratterizzato da un’ampia offerta di prodotti, ma spesso generalista. Il formato si dovrà pertanto evolvere verso una offerta specializzata di servizi e di prodotto. Tale passaggio necessita di una rinnovata professionalità dei lavoratori e di accoglienza del consumatore all’interno dei punti vendita». Per Condini bene dunque «la maggiore incisività della formazione professionale per orientare un consumatore sempre più consapevole, senza dimenticare però che il cliente al giorno d’oggi ha una vasta gamma di possibilità di acquisto che genererà, purtroppo, un impatto sull’attuale occupazione».Anche per Stefano Guidi, responsabile nazionale Commissione Lavoro e Formazione Ancc Coop, «la formazione professionale è senza dubbio l’elemento qualificante per superare la rivoluzione che avanza nella distribuzione commerciale». Guidi rilancia la particolare attenzione dell’associazione nazionale delle cooperative di consumo «alla riqualificazione del personale, con 800mila ore dedicate, di cui 180mila sui temi della salute e della sicurezza, con una spesa complessiva di 11milioni di euro» come anche rispetto alla contrattazione di settore dove, sottolinea, «è evidente la distintività della distribuzione cooperativa su taluni istituti contrattuali anche rivolti ad accrescere il salario variabile frutto della contrattazione integrativa, che copre il 95% delle realtà associate».E’ Roberto Savini, presidente Confcooperative Consumo e Utenza, a sottolineare la validità del modello adottato dalle cooperative associate «opportunità non solo per il rilancio dei consumi ma anche nella promozione di servizi rivolti alla comunità, in un’ottica di sostenibilità economica, ambientale e sociale». Ed ecco allora che l’esperienza di Confcooperative «rappresenta una importante ed insostituibile presenza territoriale per il forte legame con le comunità locali». «Le modalità di consumo devono creare piuttosto luoghi di inclusione» ha aggiunto Savini sottolineando che «le imprese e i lavoratori hanno un interesse comune, quello di innalzare la qualità formativa e l’addestramento dei lavoratori anche a fronte della crescente automatizzazione dell’offerta commerciale».Per Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti, «il commercio sta affrontando una fase di trasformazione profonda, sia nelle modalità di distribuzione che in quelle di consumo. Dalla crescente integrazione con l’e-commerce alla questione, non più rinviabile, della sostenibilità ambientale, si registrano spinte verso un modello diverso, che rimette al centro il ruolo del commercio di prossimità, e si allontana dalla concentrazione commerciale di grandi dimensioni. Una transizione che avrà inevitabilmente ripercussioni sulla struttura d’impresa e sull’organizzazione del lavoro, ma che allo stesso tempo presenta nuove opportunità». E, rispetto alla imminente ripresa dei negoziati per il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, per Bussoni «la prossima tornata contrattuale dovrà orientarsi ad un maggiore coordinamento dei quattro contratti nazionali onde evitare le complesse tensioni che hanno caratterizzato l’ultimo rinnovo». «Sulle aperture domenicali ormai l’esigenza si pone – ha concluso – perché le abitudini dei consumatori sono cambiate, ma al contempo si registra come l’ultimo tentativo legislativo non abbia colto nel segno».Per il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini «le convergenze manifestate dalle associazioni datoriali sui temi qualificanti della formazione continua da riconoscere quale diritto individuale per le lavoratrici ed i lavoratori della Gdo rappresentano una buona notizia».«La Fisascat Cisl auspica che alle parole seguano atti conseguenti e che davvero si possa registrare una maturazione in termini di sensibilità rispetto alla qualificazione del lavoro». «Una necessità che la nostra organizzazione avverte come impellente – ha aggiunto Guarini – è quella di far uscire il settore del commercio in generale e della Gdo in particolare dal cono d’ombra in cui viene spesso relegato» perchè «far conoscere la dimensione del settore della distribuzione commerciale e il suo contributo all’economia nazionale in termini occupazionali e di Pil farà comprendere al decisore decisore politico quanto sia necessario dare al comparto delle politiche settoriali». Il sindacalista ha sottolineato che «il sindacato è perfettamente consapevole delle nuove sfide prodotte dalla metamorfosi della Gdo» e che «sarà necessario un nuovo approccio delle relazioni sindacali in un settore sempre più dinamico dove l'intervento della contrattazione può dare un valore aggiunto».

#Iperexit2019 fuga dal format ipermercato, Fisascat Cisl: «Per rispondere alle nuove sfide del mercato investire sulle competenze dei lavoratori e adottare politiche di settore sotto una regia istituzionale»

Roma, 10 ottobre 2019 – La fuga dal format ipermercato in Italia produrrà dei cambiamenti profondi sulla struttura della grande distribuzione organizzata e sulle modalità di consumo, già fortemente condizionate dall’impatto delle tecnologia e dalla diffusione dell’e-commerce. Ma come affrontare la ristrutturazione profonda di un settore che oggi vale oltre 100miliardi di euro, con un apporto al Pil del 5,8%, e occupa circa mezzo milione di addetti nel suo complesso?La Fisascat Cisl – promotrice di una tavola rotonda sul tema “IperExit 2019. Fuga dal Format. La metamorfosi della Gdo, le implicazioni sul lavoro” – suggerisce la strada della concertazione e della contrattazione e rilancia il ruolo propositivo e partecipativo dei sindacati per supportare la inevitabile trasformazione del settore in una logica di responsabilità e solidarietà.Un dibattito a più voci, quello promosso dalla federazione sindacale nell’iniziativa che registra la partecipazione tra i relatori di Donatella Prampolini Manzini – vice presidente Confcommercio, di Mauro Bussoni – Segretario Generale Confesercenti, di Francesco Quattrone – Direttore area lavoro e relazioni sindacali Federdistribuzione, di Stefano Guidi – Responsabile Nazionale Commissione Lavoro e Formazione Ancc-Coop, di Paolo Condini – Responsabile delle Relazioni Sindacali Ancd Conad, Roberto Savini – Presidente Confcooperative settore consumo e utenza, oltre che del segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice, ~del Vice Capo di Gabinetto del Ministero Sviluppo Economico Giorgio Sorial, ~del Segretario Confederale Cisl ~Andrea Cuccello e del Segretario Generale della Fisascat Cisl Davide Guarini. Se il rilancio del retail passa necessariamente da una offerta commerciale che punti alla omnicanalità, alla qualità e alla sostenibilità del prodotto, ma che all’’implementazione dell’offerta dei servizi, per la categoria cislina sarà necessario – già nella fase dei rinnovi contrattuali di settore tutti in scadenza nel 2019 – investire sul potenziale professionale delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione commerciale, concentrarsi sulle nuove forme di organizzazione del lavoro e sulla formazione e aggiornamento professionale delle lavoratrici e dei lavoratori.E’ il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vicenzo Dell’Orefice, nell’intervento introduttivo ai lavori a sottolineare che «il lavoro nella Gdo non è solo capacità relazionale ma sempre di più avrà una insopprimibile componente di professionalità strettamente connessa alla capacità di spiegare il prodotto, agevolare l’esperienza di acquisto ed interagire con le nuove tecnologie applicate alla vendita». «Dal lavoro umano e dalla sua specifica e non riproducibile creatività capace di orientare un consumatore sempre più consapevole – ha aggiunto – dipenderà gran parte del successo delle esperienze commerciali presenti e future».Per il sindacalista «il declino dell’iper non lascerà vuoti se si investirà in formazione continua e si investirà per tempo in formazione continua mirata alla riqualificazione dei lavoratori». «Già in occasione della formulazione unitaria delle piattaforme di rinnovo contrattuale la Fisascat Cisl si farà promotrice del diritto individuale alla formazione» ha poi aggiunto il sindacalista proponendo «la costituzione di un tavolo permanente con le parti economico-sociali con il coordinamento istituzionale del Mise, per monitorare la ristrutturazione in atto della rete commerciale ma anche per avere una visione complessiva delle politiche di settore».Un invito accolto dal vice capo di Gabinetto del ministero dello Sviluppo Economico Giorgio Sorial che, nel ripercorrere l'evoluzione delle vertenze e delle crisi Auchan, Mercatone Uno e TuoDì, concorda sulla costituzione di un tavolo permanente di confronto partecipato dai vari stakeholder, rappresentanti dei lavoratori e delle imprese. «Ragionando sugli scenari futuri – ha dichiarato l'Ing. Sorial – ci sarà un ritorno al negozio di vicinato e di quartiere che si rifletterà non solo sulle modalità dei consumi ma soprattutto sullo stile di vita dei lavoratori». «In questo senso – ha concluso – la costituzione di un tavolo permanente permetterà di avere una completa percezione sulla trasformazione che sta investendo settore della distribuzione commerciale».Sullo sfondo poi il tema della rappresentanza sindacale, con le recenti convenzioni siglate con l’Inps sulla misurazione certificata della rappresentatività, come anche la partita della revisione normativa sugli orari di apertura degli esercizi commerciali, con la recente ripresa delle audizioni alla Camera dei Deputati. Per il segretario confederale della Cisl Andrea Cuccello «resta prioritario anche nel comparto della distribuzione commerciale contrastare la contrattazione in dumping, essenziale in un settore altamente polverizzato del terziario privato, come anche intervenire fattivamente al dibattito sulla revisione del decreto sulle liberalizzazioni che negli ultimi anni, caratterizzati dalla crisi economica e dei consumi, non hanno prodotto i risultati sperati ma piuttosto favorito la precarizzazione dell’occupazione».E’ il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini a rilanciare sul ruolo della contrattazione nazionale ed integrativa. «L’autonomia collettiva che si esercita per il tramite della contrattazione che tanto ha fatto per il settore distributivo in Italia è una opzione ancora valida ed attuale per modernizzare gli istituti contrattuali che rendono da un lato più efficienti e competitive le aziende e dall’altro migliorino le condizioni lavorative e di vita di quanti rappresentiamo». «In particolare le parti negoziali dovranno assumere l’ambizioso obiettivo di implementare le forme di coinvolgimento e di partecipazione dei lavoratori alle scelte strategiche delle imprese». «Solo scelte condivise dai lavoratori e non da questi subite – ha concluso – possono consentire alle imprese della Gdo di rinsaldare l’imprescindibile rapporto che chi soprattutto vendita al dettaglio deve preservare con le comunità territoriali di riferimento».

UNI PROPERTY, la Fist Cisl a Chicago per la conferenza mondiale dei sindacati dei servizi privati

Roma, 09 ottobre 2019 – Si è svolta a Chicago la Conferenza mondiale del sindacato internazionale dei servizi privati UNI Property. Servizi di pulizia e vigilanza privata sono i 2 settori maggiormente esaminati, ma la fluidità del confine tra un settore e l'altro, che su basa sul principio del servizio svolto per il privato, comporta continui passaggi anche al settore dell'assistenza alla persona.Come affrontare e quali soluzioni proporre in un sistema che vede gli appalti come sistema primario della richiesta di fornitura sono stati il focus della due giorni svoltasi a Chicago.Appare sempre più chiaro che mentre l'attività industriale svolge la propria competizione sulla capacità e la conoscenza del processo di produzione, nel settore dei servizi alla persona i processi sono sempre più standardizzati (e la qualità si basa sulle competenze di chi fornisce il servizio. In questo l'attività del sindacato sarà non solo garantire un giusto riconoscimento economico, ma anche la dovuta formazione al personale impiegato in tema di salute e sicurezza sul posto di lavoro e capacità di relazione interpersonale.Presente all’assise una delegazione Fist Cisl con Pierangelo Raineri e Dario Campeotto.

Contratti terziario. Nel 2019 in scadenza per oltre 3 milioni e mezzo di addetti, nelle prossime settimane la definizione delle piattaforme unitarie

GUARINI: «PRIORITARIO CONTRASTARE LA CONTRATTAZIONE IN DUMPING E RIFLETTERE SUI NUOVI SCENARI ECONOMICI E DEL MERCATO DEI SERVIZI IN ITALIA»Roma, 11 ottobre 2019 – Sono oltre 3milioni e mezzo i lavoratori coinvolti entro fine 2019 dalla scadenza dei contratti nazionali nei settori del terziario privato. A fare il punto sullo stato dei negoziati il consiglio generale della Fisascat Cisl convocato a Roma per esaminare lo scenario contrattuale nel commercio, turismo e servizi. Si tratta dei lavoratori del terziario distribuzione e servizi, dei lavoratori del lavoro domestico, del comparto ortofrutticolo e del settore dei servizi socio sanitario assistenziale educativo per i quali già nelle prossime settimane l’impegno della categoria verterà sulla definizione delle piattaforme unitarie di rinnovo.Per altre centinaia di migliaia di addetti del comparto dei servizi – multiservizi e vigilanza privata in primis ma anche di alcuni segmenti del settore socio sanitario assistenziale educativo – le trattative di rinnovo contrattuale sono in stallo ormai da diversi anni mentre nel settore proliferano i contratti pirata che riducono drasticamente salari, diritti e tutele garantiti invece dai contratti nazionali siglate dalle associazioni maggiormente rappresentative.Sullo sfondo poi le principali vertenze nel settore che coinvolgono complessivamente oltre 40mila addetti, di cui 18mila interessati dalla maxi operazione di acquisizione Conad/Auchan che cambierà radicalmente la struttura della distribuzione commerciale in Italia, più di 16mila Ex Lsu e Appalti Storici in attesa dei dettagli del processo di internalizzazione del servizio di pulizia ausiliariato e decoro nelle scuole previsto dal 1° gennaio 2020 senza retribuzione da diversi mesi – in sciopero il prossimo 15 ottobre con manifestazione nazionale a Roma – e circa 1.860 lavoratori ex Mercatone Uno in attesa di sviluppi al tavolo avviato nei mesi scorsi al Mise.Una riflessione a tutto campo quella promossa dalla Fisascat Cisl a ridosso della sottoscrizione delle convenzioni con l’Inps e l’Inl per l’attuazione degli accordi sulla rappresentanza siglati da Cgil Cisl Uil e le associazioni imprenditoriali Confindustria e Confapi. La Fisascat Cisl, che con le associazioni di Confindustria sigla contratti per oltre un milione di addetti dei servizi e del turismo, ha commentato positivamente la definizione di nuovi meccanismi per misurare il grado di rappresentanza e sancire lo stop ai contratti pirata firmati da sindacati non rappresentativi, sistema adottato anche nel comparto del terziario dove nel 2015 i sindacati confederali Cgil Cisl Uil hanno siglato con la Confcommercio Imprese per l’Italia le regole della contrattazione nazionale e di secondo livello oltre ai nuovi criteri di misurazione e certificazione della rappresentanza e della rappresentatività in un comparto altamente polverizzato dove il ruolo delle Rsa/Rsu è essenziale per l’esigibilità della contrattazione.«E’ prioritario contrastare la proliferazione dei contratti in dumping ed allo stesso tempo consolidare gli interventi di welfare contrattuale previsti dalla contrattazione siglata dalle associazioni sindacali maggiormente rappresentative» ha dichiarato il segretario generale della categoria Davide Guarini sottolineando «che la sottoscrizione della convenzione tra l’Inps, Inl, Confindustria e Cgil Cisl Uil rappresenta un ulteriore passo avanti in questa direzione che si muove verso un sistema di rappresentanza certificata che dovrà necessariamente essere esteso alla compagine imprenditoriale e a tutti i comparti produttivi dove si concentra l’occupazione in Italia».«Come categoria – ha concluso il sindacalista – abbiamo anche bisogno di ragionare sui nuovi scenari economici e del mercato dei servizi, come anche sulle prospettive della distribuzione commerciale in Italia dove appare evidente il cambio di paradigma con la radicale trasformazione del format distributivo che si orienterà sempre più verso un formato glocal anche correlato alla nuove dinamiche di acquisto che si evolvono rapidamente verso l’e-commerce».Ai lavori del Consiglio Generale Fisascat Cisl ha preso parte il segretario confederale Cisl Andrea Cuccello. «Abbiamo bisogno di un mondo del lavoro dove ci sia coesione e soprattutto partecipazione per affermare sempre più il protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori» ha dichiarato il sindacalista sottolineando che «la contrattazione dovrà intervenire sempre di più sui temi dell’organizzazione del lavoro e degli orari, temi che saranno anche al centro della trasformazione della distribuzione commerciale in Italia».

12 ottobre 1948 – 12 ottobre 2019 – La Fisascat Cisl festeggia 71 anni dalla fondazione

Guarini: «Pronti per affrontare le nuove sfide, ora consolidiamo i risultati della contrattazione e proiettiamoli verso nuovi traguardi»Roma, 12 ottobre 2019 – Buon Compleanno Fisascat! La categoria del commercio, turismo e servizi della Cisl festeggia oggi 71 anni. Settantuno anni di storia tutta al servizio della contrattazione, nel segno delle tutele e di relazioni sindacali sempre più capaci di coniugare i bisogni delle imprese con i diritti dei lavoratori.Un percorso articolato quello compiuto dalla Fisascat Cisl dal 12 ottobre 1948, allora Filsac, ad oggi, costellato di sfide, di battaglie sindacali e di straordinarie conquiste. Come per la bilateralità ed il welfare, frontiere della contrattazione a partire dagli Anni ’90, princìpi che hanno dato luogo a strumenti messi al servizio di imprese e lavoratori.  Come per la bilateralità ed il welfare, frontiere della contrattazione dagli anni ’90 principi che hanno dato luogo a strumenti messi a disposizione di imprese e lavoratori. Su 9milioni di addetti nei settori rappresentati, quasi 3milioni fanno già parte del sistema dell’assistenza sanitaria integrativa di origine contrattuale, mentre oltre 3,3milioni risultano iscritti ai fondi interprofessionali per la formazione continua, come risulta dal report su Bilateralità e Welfare 2018 presentato dalla categoria cislina.La Fisascat Cisl, con il suo primo Bilancio di Missione 2018, fa il punto anche con i risultati dell’attività politico-sindacale e sull’impatto sociale della contrattazione ai vari livelli e della diffusa attività vertenziale e di rappresentanza sul territorio, dove la categoria è presente con 125 federazioni territoriali e 60 sportelli Opendoors al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori.«Il nostro primo Bilancio di Missione – ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini – è uno strumento per comunicare efficacemente ai nostri iscritti, ma anche ai cittadini, come si traduce l’attività di rappresentanza e contrattazione della federazione sindacale del commercio, turismo e servizi a livello nazionale e nei luoghi di lavoro». «Al centro della nostra analisi – ha aggiunto – non solo l’andamento associativo ma anche gli effetti delle politiche contrattuali adottate in termini di welfare e miglioramento della qualità dell’occupazione, del lavoro e della vita sociale». Ma non solo. Il sindacalista ha sottolineato che «l’attività del sindacato negli ultimi anni si è incentrata a garantire un presidio sempre più vicino alle lavoratrici ed ai lavoratori del terziario privato nel tentativo di offrire non solo servizi ma anche di divulgare il più possibile le previsioni della contrattazione e di quella che consideriamo oggi la nuova frontiera della contrattazione, il welfare bilaterale».Su 9milioni di addetti circa tre milioni fanno già parte del sistema dell’assistenza sanitaria integrativa di origine contrattuale, mentre circa due milioni di lavoratori hanno usufruito dei percorsi di formazione professionale erogati dai fondi interprofessionali di settore. La Fisascat Cisl ha rilanciato il ruolo della previdenza complementare, considerati i tassi di adesione ancora troppo residuali rispetto alla platea occupazionale di riferimento. Da qui l’impegno della categoria nella diffusione e nella promozione della cultura previdenziale, soprattutto tra le giovani generazioni, e sulla obbligatorietà all’adesione al secondo pilastro di origine contrattuale. «Ora, con l’avvio della stagione dei rinnovi contrattuali che si aprirà nelle prossime settimane con la definizione delle piattaforme unitarie – ha concluso il sindacalista – occorre consolidare i risultati e proiettarli verso nuovi traguardi, con un rivitalizzato ruolo nella contrattazione e nell’innovazione contrattuale al passo con i tempi, capace di trasferire tutte le nostre capacità verso lo sviluppo del secondo livello, anche rispetto alle sfide del nostro secolo: l’innovazione tecnologica e l’invecchiamento demografico».

Mercatone Uno in amministrazione straordinaria, torna al Mise la vertenza dei 1860 lavoratori dei 55 negozi che hanno chiuso i battenti. C’è tempo fino al 31 ottobre per la presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisto dei punti vendita

Roma, 8 ottobre 2019 – Torna al ministero dello Sviluppo Economico la vertenza dei 1860 lavoratori ex Mercatone Uno. Al tavolo ministeriale, a più riprese sollecitato dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per assicurare maggiori garanzie di trasparenza, presenti il Gruppo Mercatone Uno in Amministrazione Straordinaria ed i rappresentanti delle Regioni Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto.Si avvicina intanto la scadenza del 31 ottobre per la presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisto dell’intero o di parte del perimetro del compendio aziendale mentre le operazioni di cessione dovranno chiudersi perentoriamente entro il 31 dicembre 2019.Per la Fisascat Cisl resta essenziale ripristinare corrette relazioni sindacali e concordare una azione congiunta finalizzata ad affrontare la grave condizione reddituale dei lavoratori allo stato in cassa integrazione a zero ore – in media a 400 euro mensili – rapportata all’orario di lavoro, ridotto nella fase di cessione alla Shernon Holding a fronte delle garanzie occupazionali fornite dalla direzione societaria.Prioritario anche superare lo stallo sull’attivazione delle politiche attive a livello regionale con la necessaria revisione delle modalità di coinvolgimento degli attori coinvolti, allo stato impossibilitati a procedere. Sullo sfondo anche la situazione dei 10mila dipendenti delle aziende fornitori in attesa di essere pagate e l’utenza che non ha ricevuto la merce già saldata.«Il nostro auspicio – ha dichiarato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca – è quello di una supervisione istituzionale che sappia innanzitutto risolvere la grave condizione reddituale degli addetti, per i quali oggi è necessario ripristinare l’orario di lavoro precedente alla vendita a Shernon Holding e consentire la rimodulazione della Cigs, e, a poco più di un mese dalla conclusione ipotizzata per la ricerca di possibili acquirenti, individuare una soluzione sul destino dei 55 negozi».

Vigilanza Privata, ancora in attesa del contratto. È stato di agitazione

Roma, 8 ottobre 2019 – Dopo lo sciopero nazionale di agosto e il periodo feriale, la speranza di rinnovare il contratto nazionale della Vigilanza Privata è stata disattesa, e le Associazioni Datoriali non stanno dando segnali in questa direzione. È evidente che dopo 38 mesi dall’avvio della trattativa le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs non vogliono più accettare questo comportamento e proseguiranno con le iniziative già avviate per continuare a tenere alta l’attenzione. A livello territoriale, sarà proclamato lo stato di agitazione con sospensione delle prestazioni straordinarie, e saranno pubblicizzate tutte le iniziative legate alla vertenza, con presidi presso le Prefetture e volantinaggi presso uffici pubblici, stazioni ferroviarie e metropolitane e tutti i luoghi ove si svolgano servizi a cura di guardie particolari giurate e addetti alla sicurezza. È stata inoltre avviata una raccolta firme per l’appello ai Ministri dell’Interno e del Lavoro che si completerà il prossimo 15 ottobre, per chiedere maggiore attenzione e rispetto e il riconoscimento di un giusto salario.

Appalti pulizia scuole, sindacati convocati al Miur il 10 ottobre. Fronte compatto vs i licenziamenti, confermato lo sciopero del 15 ottobre

#NonSiAppaltanoIDiritti Roma, 7 ottobre 2019 – E’ convocato per il prossimo 10 ottobre il tavolo al Miur sollecitato a più riprese dai sindacati di categoria Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltrasporti sui dettagli dell’attivazione dell’internalizzazione dei servizi di pulizia, ausiliariato e decoro nelle scuole statali italiane di ogni ordine e grado.Le tre federazioni, che hanno intanto proclamato una giornata di sciopero dei 16mila addetti Ex Lsu e Appalti Storici per il 15 ottobre supportata una manifestazione nazionale unitaria a Roma in Piazza Monte Citorio, chiedono il rispetto dei tempi previsi dalla Legge di Bilancio sulla stabilizzazione del servizio e continuità occupazionale per tutti i lavoratori anche a fronte dell’avvio delle procedure di licenziamento collettivo comunicate dalle imprese del settore affidatarie ed esecutrici degli appalti nell’ambito della Convenzione Consip Scuole. In un volantino unitario diramato tra i lavoratori i tre sindacati denunciano “il ritardo nella pubblicazione del decreto interministeriale, congiuntamente al ritardo nell’attivazione di un tavolo di confronto con la presidenza del consiglio, il ministero dell’Istruzione, il ministero del Lavoro, il ministero dell’Economia e Finanza e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil per trovare soluzioni per la tutela di tutti i lavoratori”. E ancora, affondano i sindacati, “nonostante le sollecitazioni il Governo ha iniziato il percorso per l’internalizzazione in ritardo e senza avere piena conoscenza del numero e delle caratteristiche dei lavoratori coinvolti”. Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti “non si può perdere altro tempo” e “non è accettabile che un percorso che può mettere fine ad anni di difficoltà, ma anche di accordi che hanno rappresentato continuità di lavoro e di servizio, si concluda con i licenziamenti e la perdita di posti di lavoro”. Per le tre sigle l’obiettivo è che “l’internalizzazione si realizzi subito e al tempo stesso si costruiscano risposte per tutti i lavoratori oggi occupati negli appalti” recita il volantino unitario che punta il dito contro “chi non si preoccupa di cosa succederà a chi rimane fuori da questo positivo percorso vuole dividere e strumentalizzare i lavoratori….così come le imprese, che in questi lunghi anni hanno guadagnato con gli appalti scuole e alcune, troppe, hanno avuto comportamenti inaccettabili lucrando sui lavoratori, a partire dai mancati pagamenti degli stipendi, non possono pensare di chiamarsi fuori senza contribuire a trovare soluzioni”.