Guarini: «Urgente garantire salari adeguati e dignita’ al lavoro di cura e assistenza, necessario introdurre un sitema di deducibilita’ dei costi per le famiglie»#wddw19 #DecentWork #InvestInCare Roma, 7 ottobre 2019 – Adesione convinta della Fisascat Cisl alla giornata mondiale della mobilitazione per il lavoro decente 2019 promossa dalla confederazione internazionale dei sindacati ITUC, quest’anno dedicata al lavoro di cura e assistenza alla persona, settore significativamente sottovalutato e caratterizzato da precarie condizioni salariali in tutto il globo e, in Italia, anche dalla irregolarità dei rapporti di lavoro e dalla mancata applicazione delle tutele e dei diritti garantiti dalla contrattazione esistente. Per la categoria cislina si tratta di un fenomeno da contrastare, quello del lavoro nero e sommerso, anche considerate le previsioni di invecchiamento demografico che collocano proprio l’Italia tra i paesi più longevi al mondo – con una aspettativa di vita che supera gli 84 anni e un rapporto tra over 65 e 15enni stimato dalla Società Italiana Pediatria a 270 su 100 nei prossimi 20 anni della popolazione – dove aumenta esponenzialmente la richiesta dei servizi di cura e assistenza alla persona e dove presumibilmente ci sarà un fabbisogno aggiuntivo di lavoro specializzato. In Italia l’assistenza alle persone bisognose di cure evidenzia che oltre a 2 milioni di badanti, a fronte di 850mila regolarizzati, ci sono oltre 5 milioni di caregiver familiari, persone che si occupano direttamente degli anziani e dei non autosufficienti, ad alto rischio di pratiche elusive e in gran parte immigrati. «L’azione del sindacato in Italia è finalizzata non solo a favorire l’accesso ai servizi di cura e assistenza, attraverso l’introduzione della long term care nei contratti di lavoro destinando parte della retribuzione alla costruzione di sistemi dedicati, ma è orientata anche a migliorare le condizioni di lavoro di chi opera in questo comparto sempre più essenziale per il nostro Paese destinato ad invecchiare nei prossimi decenni, e garantire dunque salari decenti e la sostenibilità dell’occupazione» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini. «In questo senso esprimiamo la nostra forte perplessità sulla ipotesi paventata nella manovra di Bilancio 2020 di trasformare le famiglie, datori di lavoro domestico, in sostituti d'imposta, concepita come una stretta sul lavoro, ma che rischia di tradursi in costi per le famiglie che stanno già sopperendo alla riduzione del welfare pubblico» ha aggiunto il sindacalista suggerendo invece «un sistema di deduzione dei costi per le famiglie». «Crediamo sia urgente e necessario – ha concluso il sindacalista – che il Governo insieme ai competenti ministeri del Lavoro e dell’Economia diano il via ad un confronto con le Parti Sociali per definire piuttosto azioni strutturali di supporto alle famiglie di un comparto che nei prossimi anni sarà essenziale per la tenuta sociale del nostro Paese».
Conad/Auchan, nessuna garanzia occupazionale sul passaggio dei primi 109 punti vendita e dei 5700 lavoratori. I sindacati sollecitano incontro al Mise
Roma, 4 ottobre 2019 – Dopo lo strappo consumato al tavolo sul trasferimento dei primi 109 negozi più performanti del Gruppo Auchan che transiteranno al sistema Conad entro il mese di marzo 2020, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno sollecitato una richiesta di incontro al ministero dello Sviluppo Economico confermando lo stato di agitazione dei lavoratori. Nella nota trasmessa al dicastero le tre sigle stigmatizzano l’assenza del “senso di responsabilità degno di un marchio che aspira ad essere leader di settore” mentre a livello territoriale si è consuma una condotta antisindacale attuata dalle “singole cooperative intervenute direttamente nel rapporto con i lavoratori, denigrando l’operato delle organizzazioni sindacali”. I sindacati puntano il dito contro la mancanza di chiarimenti rispetto agli “interventi che Conad vorrebbe adottare per rilanciare la rete vendita di Auchan e Sma” come anche rispetto al “perimetro dei punti vendita” e al “futuro occupazionale dei 18mila dipendenti”. Allo stato, puntualizzano i sindacati, “l’unica azione portata avanti riguarda 109 punti vendita, per un totale di 5629 lavoratori” ma Conad “non ha voluto dare nessuna garanzia di salvaguardia del perimetro occupazionale”. Un passaggio delicato e complesso anche considerato che“molti punti vendita faranno capo a ragioni sociali che avranno un organico sotto i 50 dipendenti”, il che espone i lavoratori al “mancato accesso agli ammortizzatori sociali” mentre sotto i 15 dipendenti “in caso di licenziamento, non è prevista l’apertura di una procedura di licenziamento collettivo”. “Il rischio – affondano i sindacati – è quello di una gestione frammentata degli esuberi su cui nessuna garanzia di responsabilità diretta è stata offerta dalle cooperative” del sistema Conad. A complicare la situazione “la disdetta della contrattazione integrativa aziendale negando qualsiasi disponibilità a ricontrattare su temi rilevanti quali l’organizzazione del lavoro”. Per i sindacati “a queste condizioni il passaggio di ramo d’azienda non prevede alcuna garanzia occupazionale e peggiorerà le condizioni di lavoro”. Il futuro è incerto anche per le altre migliaia di addetti della rete vendita evidenziano poi sindacati; “Conad oltre a non aver chiarito il rischio di chiusure dei punti vendita e di eventuali esuberi, ha dichiarato la possibilità di cessione di asset a soggetti terzi su cui non è stata data alcuna specifica”. Le criticità dei sindacati anche “sulle prospettive delle sedi e della logistica, anche in virtù dell’imminente uscita di un terzo della rete vendita”, operazione “che ridurrà i volumi movimentati nei magazzini mettendo a rischio anche tutti i lavoratori in appalto e squilibrando ulteriormente i costi della sede centrale”. A nulla sono valse le richieste dei sindacati sull’attivazione del confronto sulla ricollocazione dei lavoratori poiché “l’impresa si è sempre sottratta dalla discussione”. “Un ulteriore emergenza occupazione – sottolineano i sindacati – è prevedibile nel sistema degli appalti e dei servizi dove l’impresa sta agendo con disdette unilaterali verso le società che hanno cominciato a dichiarare esuberi”. “Rimane pertanto indispensabile e urgente – concludono – l’intervento del ministero dello Sviluppo Economico per riportare la corretta attenzione sulla vertenza”.
IPER-EXIT 2019. Fuga dal Format. La metamorfosi della GDO, le implicazioni sul lavoro.
Il 10 ottobre a Roma la Tavola Rotonda Fisascat Cisl Ore 14.30 – Hotel Quirinale – Via Nazionale 7 Roma, 4 ottobre 2019 – Appuntamento al 10 ottobre a Roma alle ore 14.30 all’Hotel Quirinale di Roma, in Via Nazionale, 7 con la tavola rotonda promossa dalla Fisascat Cisl sul tema “Iper-Exit 2019. Fuga dal format. La metamorfosi della GDO, le implicazioni sul lavoro”. La federazione sindacale della Cisl propone un dibattito a più voci sulla “ristrutturazione” profonda che sta interessando la distribuzione commerciale in Italia. Dati, trend e scenari per comprendere appieno l’ascesa ed il declino delle grandi superfici di vendita. L’ipermercato-mammut come metafora di un format a rischio estinzione e il protagonismo delle forme emergenti di modello competitivo che lo sostituiranno, i risvolti occupazionali, la ridefinizione dei ruoli e delle professionalità. Tra i relatori all’iniziativa, moderata dal giornalista e blogger Emanuele Scarci ed introdotta dal segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice, il Vice Capo di Gabinetto Ministero Sviluppo Economico Giorgio Sorial, Donatella Prampolini Manzini – Presidente Commissione Lavoro Confcommercio, Mauro Bussoni – Segretario Generale Confesercenti, Francesco Quattrone – Direttore Area Lavoro e Relazioni Sindacali Federdistribuzione, Stefano Guidi – Responsabile Nazionale Commissione Lavoro e Formazione Ancc-Coop, Paolo Condini – Responsabile delle Relazioni Sindacali Ancd, Roberto Savini – Presidente Confcooperative settore consumo e utenza, Andrea Cuccello – Segretario Confederale Cisl. Concluderà la tavola rotonda l’intervento del Segretario Generale della Fisascat Cisl Davide Guarini.
Appalti pulizia scuole, il 16 ottobre in sciopero i 16mila Ex Lsu e Appalti storici in attesa dell’avvio del processo di internalizzazione. A Roma la mobilitazione promossa dai sindacati in piazza Monte Citorio
Roma, 3 ottobre 2019 – Incroceranno le braccia il prossimo 16 ottobre i 16mila Ex Lsu e addetti ai servizi di pulizia, ausiliariato e mantenimento del decoro nelle scuole statali italiane di ogni ordine e grado. Alla base dello sciopero, proclamato dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti e supportato da una manifestazione nazionale unitaria a Roma in Piazza Monte Citorio, l’avvio delle procedure di licenziamento comunicate dalle imprese del settore affidatarie ed esecutrici degli appalti nell’ambito della Convenzione Consip Scuole, imputandone l’attivazione alla cessazione delle attività seguita delle disposizioni di legge relative al processo di internalizzazione. In un volantino unitario diramato tra i lavoratori i tre sindacati denunciano “il ritardo nella pubblicazione del decreto interministeriale, congiuntamente al ritardo nell’attivazione di un tavolo di confronto con la presidenza del consiglio, il ministero dell’Istruzione, il ministero del Lavoro, il ministero dell’Economia e Finanza e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil per trovare soluzioni per la tutela di tutti i lavoratori”. E ancora, affondano i sindacati, “nonostante le sollecitazioni il Governo ha iniziato il percorso per l’internalizzazione in ritardo e senza avere piena conoscenza del numero e delle caratteristiche dei lavoratori coinvolti”. Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti “non si può perdere altro tempo” e “non è accettabile che un percorso che può mettere fine ad anni di difficoltà, ma anche di accordi che hanno rappresentato continuità di lavoro e di servizio, si concluda con i licenziamenti e la perdita di posti di lavoro”. Per le tre sigle l’obiettivo è che “l’internalizzazione si realizzi subito e al tempo stesso si costruiscano risposte per tutti i lavoratori oggi occupati negli appalti” recita il volantino unitario che punta il dito contro “chi non si preoccupa di cosa succederà a chi rimane fuori da questo positivo percorso vuole dividere e strumentalizzare i lavoratori….così come le imprese, che in questi lunghi anni hanno guadagnato con gli appalti scuole e alcune, troppe, hanno avuto comportamenti inaccettabili lucrando sui lavoratori, a partire dai mancati pagamenti degli stipendi, non possono pensare di chiamarsi fuori senza contribuire a trovare soluzioni”.
Appalti pulizia scuole, in attesa del Decreto Interministeriale sulla internalizzazione del servizio le imprese licenziano migliaia di lavoratori. I sindacati pronti allo sciopero e alla mobilitazione
Roma, 2 ottobre 2019 – Rimane alta l’allerta dei sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti nella annosa vertenza dei 16mila Ex Lsu e Appalti Storici addetti ai servizi di pulizia, ausiliariato e mantenimento del decoro nelle scuole statali italiane di ogni ordine e grado. Le tre sigle hanno deciso nuove iniziative di mobilitazione e sciopero da programmare nei prossimi giorni. Alla base della protesta l’avvio delle procedure di licenziamento comunicate dalle imprese del settore affidatarie ed esecutrici degli appalti nell’ambito della Convenzione Consip Scuole, imputandone l’attivazione alla cessazione delle attività seguita delle disposizioni di legge relative al processo di internalizzazione. Procedure definite dai sindacati “premature e non consone” che pure stigmatizzano l’assenza del “decreto interministeriale per rendere effettivo il processo di internalizzazione”. In più riprese negli ultimi mesi, sottolineano i sindacati, “unitamente alle proprie sigle Confederali, abbiamo richiesto un incontro urgente alla Presidenza del Consiglio e ai Ministeri competenti per gestire tutta la vertenza in modo organico e rispondente alla tutela occupazionale e di reddito, come fatto in analoghe situazioni riguardanti gli appalti della cosiddetta convenzione Consip Scuole che nel corso degli anni si sono succedute, ma che ad oggi non hanno ricevuto riscontro”. I sindacati chiedono di dare seguito alle osservazioni e proposte presentate nell’ultimo incontro dell’1 agosto per accelerare la pubblicazione del Decreto Interministeriale necessario alla stabilizzazione e per l’avvio della procedura selettiva e sollecitano l’attivazione immediata delle procedure per poter rispettare i tempi previsti dalla Legge. Condividendo la scelta di internalizzare il servizio, che metterebbe fine alle tante difficoltà affrontate negli ultimi anni, le tre sigle esortano a definire una soluzione che coinvolga tutta la platea dei lavoratori coinvolti. I sindacati sollecitano infine l’attivazione di una cabina di regia interministeriale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri finalizzata individuare ulteriori risorse per assicurare la continuità occupazionale e del reddito dei lavoratori, ad individuare soluzioni condivise e a dare risposte certe alle migliaia di lavoratori e lavoratrici oggi occupati nelle scuole di ogni ordine e grado, realizzando una vera tutela dei livelli reddituali e occupazionali.
AGENTI RAPPRESENTANTI DI COMMERCIO, UNA CIRCOLARE INPS SCIOGLIE I NODI SULL’ACCESSO AL TRATTAMENTO PENSIONISTICO CON “QUOTA 100”
CEOTTO (FISASCAT CISL): «SANATA UNA INGIUSTIZIA NEI CONFRONTI DELLA CATEGORIA» L'INPS chiarisce come poter accedere al trattamento pensionistico con quota 100. L’agente di commercio da questo momento può presentare domanda di pensione INPS quota 100 senza dover necessariamente chiudere prima la partita iva e cancellarsi dalla C.I.A.A. Al momento dell’ottenimento della pensione, l’agente potrà percepire ancora provvigioni solo ed esclusivamente se tali importi sono attribuibili a vendite effettuate nel periodo antecedente l’ottenimento della pensione quota 100. Nel caso in cui l’Inps accerterà che l’agente percepisce provvigioni su vendite successive alla pensione, la stessa verrà revocata. Anche le indennità di fine rapporto sono state escluse dal computo ai fini reddituali ed è stata altresì prevista la possibilità di poter sceglire il differimento della pensione a un momento successivo rispetto alla prima data utile, ciò permetterà di poter lavorare eventuali periodi di preavviso (senza incorrerre nella incumulabilità delle provvigioni con la pensione) L’INPS, inoltre, informa che l’indennizzo percepito dall’agente relativo alla cessazione dell’attività commerciale, di cui al D.Lgs. 28 marzo 1996 e successive modificazioni, è escluso dal reddito, pertanto anche chi percepisce tale indennizzo, può chiedere la pensione anticipata INPS quota 100.
Conad/Auchan, fumata nera al tavolo sul trasferimento dei 109 negozi più performanti e dei 5700 dipendenti. I sindacati proclamano lo stato di agitazione.
Dell’Orefice: «Lo sforzo dei sindacati non è stato compreso, necessario definire un quadro di regole certe che assicuri omogeneità di trattamento ai lavoratori».Roma, 1 ottobre 2019 – Fumata nera al tavolo di confronto sul trasferimento dei primi 109 negozi e dei circa 5700 lavoratori che transiteranno dal gruppo Auchan a Conad entro il mese di marzo 2020. I rappresentanti di parte aziendale hanno respinto le proposte elaborate unitariamente dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che hanno proclamato lo stato di agitazione e le assemblee nei luoghi di lavoro.Nel merito le tre sigle, nel tentativo di semplificare la procedura di trasferimento, hanno proposto: di esplicitare fra i contraenti anche i soggetti subaffittuari che diventeranno titolari dei punti vendita; essenziale per i sindacati anche la previsione della tutela reale dei lavoratori coinvolti dal passaggio che passeranno alle dipendenze di aziende con meno di 15 addetti; necessaria anche l’introduzione di un meccanismo di responsabilità in solido in caso di inadempienze a carico dei singoli gestori soprattutto per quanto riguarda le imprese neo costituite che non sempre presentano garanzie di carattere patrimoniale per i sindacati è necessario prevedere un confronto finalizzato alla definizione di intese sulla riorganizzazione del lavoro; infine le tre sigle chiedono un impegno di parte aziendale sulla salvaguardia occupazionale.«Abbiamo ridotto le nostre richieste ad un nucleo essenziale di proposte innovative che superasse un sistema di regole rigide per far compiere al confronto negoziale un passo in avanti ma purtroppo lo sforzo dei sindacati non è stato compreso e la risposta delle controparti è stata negativa» ha stigmatizzato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice sottolineando che «si verificherà il caso paradossale che mentre i lavoratori che transiteranno entro il 31 dicembre 2019 alle dipendenze delle imprese del sistema Conad avranno applicato integralmente il contratto integrativo Sma per gli altri lavoratori il passaggio avverrà senza nessuna condivisione sul nuovo modello organizzativo».«Le rigidità di parte aziendale sono incomprensibili anche perché ci stiamo occupando dei 109 negozi più performanti» ha aggiunto Dell’Orefice evidenziando che «per la Fisascat Cisl rimane prioritario applicare le intese sul modello di organizzazione del lavoro che presumibilmente sarà un tema sul quale si registreranno le maggiori criticità per i lavoratori come esperienze analoghe hanno già dimostrato». «Tuttavia – ha aggiunto il sindacalista – è emersa una novità importante sul confronto tra Bdc ed altri soggetti interessati a subentrare nella rete sulla ricollocazione dei restanti negozi che sembrerebbe arrivato ad un buon punto».«In questa fase occorrerebbe dare seguito ad un supplemento di riflessione e comprendere soprattutto dal versante aziendale se effettivamente valga la pena gettare tutto alle ortiche, considerando il fatto che nella complessa gestione di questa vicenda aziendale, in special modo per il destino della parte restante della rete commerciale del gruppo Auchan, non si potrà non coinvolgere le organizzazioni sindacali» ha poi chiosato il sindacalista ribadendo che «contestualmente al trasferimento dei 109 punti vendita va affrontata la questione del destino occupazionale dei dipendenti impiegati sia nei magazzini che nelle attività amministrative/commerciali delle sedi di Milano, Brescia, Vicenza, Ancona e Roma».«In particolare – ha concluso il sindacalista – ci aspettiamo di avere dalla controparte informazioni di maggior dettaglio in ordine al destino degli ipermercati non ricompresi dal passaggio, come anche sul ricorso agli ammortizzatori sociali e alle forme di incentivazione all’esodo volontario che, per la Fisascat Cisl, non può comunque prescindere da una ponderata valutazione degli effetti che si potrebbero avere sull’efficienza dei servizi soprattutto in relazione al rischio di trasferimenti unilaterali».
IPER-EXIT 2019. Fuga dal Format. La metamorfosi della GDO, le implicazioni sul lavoro. Il 10 ottobre a Roma la Tavola Rotonda Fisascat Cisl Ore 14.30 – Hotel Quirinale – Via Nazionale 7
Roma, 25 settembre 2019 – "Iper-Exit 2019. Fuga dal format. La metamorfosi della GDO, le implicazioni sul lavoro" è il leitmotiv della tavola rotonda promossa dalla Fisascat Cisl il prossimo 10 ottobre 2019 alle ore 14.30 all’Hotel Quirinale di Roma, in Via Nazionale, 7. La categoria cislina vuole proporre un dibattito a più voci sulla “ristrutturazione” profonda che sta interessando la distribuzione commerciale in Italia. Dati, trend e scenari per comprendere appieno l’ascesa ed il declino delle grandi superfici di vendita. L’ipermercato-mammut come metafora di un format a rischio estinzione e il protagonismo delle forme emergenti di modello competitivo che lo sostituiranno, i risvolti occupazionali, la ridefinizione dei ruoli e delle professionalità. Tra i relatori all’iniziativa, moderata dal giornalista e blogger Emanuele Scarci ed introdotta dal segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice, il Vice Capo di Gabinetto Ministero Sviluppo Economico Giorgio Sorial (in attesa di conferma), Donatella Prampolini Manzini – Presidente Commissione Lavoro Confcommercio, Mauro Bussoni – Segretario Generale Confesercenti, Francesco Quattrone – Direttore Area Lavoro e Relazioni Sindacali Federdistribuzione, Stefano Guidi – Responsabile Nazionale Commissione Lavoro e Formazione Ancc-Coop, Sergio Imolesi – Segretario Generale Ancd-Conad, Roberto Savini – Presidente Confcooperative Settore Consumo e Utenza, Andrea Cuccello – Segretario Confederale Cisl. Le conclusioni sono affidate al Segretario Generale Fisascat Cisl Davide Guarini.
Consorzio Manital, il Miur si impegna al pagamento in surroga delle retribuzioni ai 4mila addetti del lotto 6 in Campania
I sindacati: «Risultato positivo ma non risolve la situazione degli altri 6mila lavoratori su tutto il territorio nazionale» Roma, 25 settembre 2019 – Sviluppi nella vertenza che ha coinvolto i lavoratori del Lotto 6 della Convenzione Consip dipendenti del Consorzio Manital, addetti ai servizi di hard facility e di pulizia, ausiliariato e decoro nelle scuole della Regione Campania, senza stipendio dal mese di giugno. Nel corso del presidio promosso a Roma davanti la sede del Miur di Viale Trastevere, con una delegazione di oltre 600 lavoratori, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, ricevuti dai rappresentanti del dicastero, hanno siglato insieme all’USR Campania e al Ministero del Lavoro un Verbale che impegna il ministero dell’Istruzione al pagamento in surroga delle retribuzioni. Assente Manitalidea, confermando “l’ennesima mancanza di rispetto verso i lavoratori e verso le istituzioni” recita un volantino unitario diramato dai sindacati. L’accordo, prosegue la nota congiunta, riconosce “l’emergenza sociale non più procrastinabile, ha proposto come soluzione il pagamento in surroga, da parte del Ministero, degli stipendi e delle competenze direttamente ai lavoratori, richiedendo la necessaria collaborazione del Ministero del Lavoro e delle imprese” e “prevede anche l’istituzione di un tavolo permanente a livello regionale che coordini le azioni necessarie per il pagamento di tutte le spettanze dovute oltre ad un avolo a livello nazionale per il monitoraggio e il controllo dello stato di realizzazione del piano proposto”. I sindacati ritengono “la soluzione proposta positiva e l’unica attuabile nella condizione data, percorribile attraverso un percorso con tempi certi e rapidi”. Per i sindacati si tratta senza dubbio di un “risultato positivo” ed “è una buona notizia per i circa 4mila lavoratori di Manitalidea e delle Società Consorziate della Campania, ma – affondano – non risolve la situazione degli altri 6mila lavoratori presenti su tutto il territorio nazionale che continuano a non vedersi riconosciute le retribuzioni dovute”. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno sollecitato un intervento rapido del ministero dello Sviluppo Economico perché “l’assunzione di responsabilità concreta da parte del Miur deve essere replicata da tutti i ministeri e le imprese committenti.”
Formazione Fisascat Cisl, al Centro Studi di Firenze la 9^ edizione del corso lungo per 40 giovani quadri e operatori della categoria.
“Rappresenta, Formazione, Politiche Attive del Lavoro, Welfare Aziendale e Contrattuale” il leit motiv del IV modulo 2019.Roma, 25 settembre 2019 – “Rappresentanza, Formazione, Politiche del Lavoro, Welfare Aziendale e Contrattuale” è il leit motiv del IV e ultimo modulo del corso lungo di formazione promosso dalla Fisascat, giunto alla 9^ edizione, promosso dal 23 al 27 settembre 2019 al Centro Studi Cisl di Firenze. Circa quaranta i partecipanti all’iniziativa tra delegati e operatori della categoria provenienti da tutta Italia. Ai lavori hanno preso parte, oltre al segretario nazionale della categoria Vincenzo Dell’Orefice e i funzionari nazionali Piero Casali, Rosetta Raso e Salvo Carofratello, Marco Lai, docente dell’Università di Firenze e del Centro Studi Cisl, Alberto Berrini esperto di economia, il presidente Ial Nazionale Stefano Mastrovincenzo, Giorgio Impellizzieri ricercatore Adapt, Silvia Spattini Direttore Adapt, l’avvocato Rosita Zucaro e l’esperto di comunicazione Alessandro Sorani. Presenti anche rappresentanti della bilateralità di settore Fondo Est, Fondo Fon.Te. e Cassa Colf.L’iniziativa si conclude il 27 settembre con una tavola rotonda sul tema “Le sfide del nuovo Mercato del Lavoro: Politiche Attive e Welfare”. Tra i relatori oltre al segretario generale Fisascat Cisl Davide Guarini, il presidente Adapt Emmanuele Massagli e il dirigente e project manager di Anpal servizi Spa Antonella Marsala.