Basi Usa, a Napoli il consueto incontro annuale con la direzione Jcpc. Definito l’aumento salariale dal 1° settembre 2019

Roma, 13 settembre 2019 – A poco meno di un anno dal rinnovo del contratto nazionale di lavoro applicato ai 4000 dipendenti civili delle installazioni militari statunitensi in Italia a Sigonella in Sicilia, delle Basi Camp Ederle di Vicenza e di Camp Darby di Pisa, della Base Usaf di Aviano e a Napoli Capodichino.I sindacati di categoria Fisascat Cisl e Uiltucs e la direzione del personale delle Basi Usa Jcpc, in occasione del consueto incontro annuale a Napoli, hanno definito l’aumento salariale in vigore dal 1° settembre 2019, dell’1,4% pari ad una erogazione media mensile da un minimo di 25 ai 55 euro.Confermati i livelli occupazionali per il 2020; la Jcpc ha ribadito l’impegno a non sostituire il personale italiano addetto al servizio antincendio. La commissione americana ha poi annunciato l’imminente cambio al vertice della presidenza.La segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca ha espresso l’auspicio «per il proseguimento del confronto in termini costruttivi e di continuità rispetto al passato». «Il recente rinnovo contrattuale – ha aggiunto la sindacalista – ha consentito di definire significativi avanzamenti su salario e welfare e di ampliare il ventaglio di prestazioni erogate attraverso il sistema dell’assistenza sanitaria integrativa, ma anche sulle tutele dei lavoratori coinvolti dalla riorganizzazione».

Terziario, Distribuzione e Servizi, il 30 luglio 2019 completata la stesura del contratto nazionale di lavoro

Roma, 13 settembre 2019 – La Fisascat Cisl saluta positivamente l’esito delle Commissioni tecniche sindacali che negli ultimi mesi ha provveduto alla stesura definitiva del testo del contratto collettivo nazionale del Terziario, Distribuzione e Servizi sottoscritto nel 2015 dai sindacati di categoria Cgil Cisl Uil e l’associazione imprenditoriale Confcommercio Imprese per l’Italia e applicato ad oltre 3milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori, la più vasta platea di addetti del settore prevalente dell’economia italiana.Le parti hanno prorogato al 31 dicembre 2019 la validità del contratto; le trattative di rinnovo riprenderanno nel corso del 2020.Positivo il commento della categoria cislina. Il segretario generale Davide Guarini ha evidenziato «l’importanza di ridare un testo editato del proprio contratto ai milioni di lavoratori e lavoratrici cui questo contratto si applica».«Il contratto del terziario distribuzione e servizi – ha sottolineato – si pone come un riferimento per l’intero mondo della contrattualistica privata». «Pochi contratti nazionali infatti – ha enfatizzato il sindacalista – sono riusciti in questi anni a costituire un riferimento certo in termini di regole e di trattamenti anche fuori dall’ambito applicativo del commercio affermandosi come un contratto nazionale di lavoro dell’intero macro comparto del terziario e dei sevizi costituendo un argine efficace al nefasto fenomeno della contrattazione in dumping».

Conad/Auchan, prosegue a ritmo serrato il confronto sulla maxi operazione di acquisizione

Roma, 12 settembre 2019 – Prosegue a ritmo serrato il confronto in sede sindacale tra le federazioni di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e i rappresentanti della Bdc Italia SpA, la nuova proprietà di Auchan SpA e Sma SpA sulla maxi operazione Conad/Auchan. Sul tavolo, aggiornato a Roma al 18 e al 23 settembre, la nuova fase del processo di acquisizione che complessivamente coinvolge circa 18mila lavoratori e, allo stato, e più di 250 punti vendita, 109 dei quali passeranno al sistema Conad fra ottobre 2019 e marzo 2020.Oggetto del confronto fra le parti l’apertura di una procedura di licenziamento collettivo con il criterio della non opposizione licenziamenti, un piano di incentivazione all’esodo da realizzarsi entro il 31 dicembre 2020 oltre ad un piano di pensionamento/prepensionamento (quest’ultimo da estendere al personale diretto di Conad) e, per la Fisascat Cisl, da realizzarsi esclusivamente su base volontaria assicurando un omogeneo livello di copertura in termini di garanzie sia per i lavoratori che passeranno al sistema Conad che per quelli che resteranno alle dipendenze di Auchan e di Sma.Nessuna riserva del sindacato sul percorso imprenditoriale dei dipendenti da realizzarsi per mezzo della gestione dei negozi, con il supporto della rete e degli strumenti Conad, anche passando per appositi interventi di formazione.Le parti stanno valutando i contenuti di un eventuale accordo quadro volto a stabilire le regole generali per la gestione degli impatti sul lavoro dell’operazione straordinaria e del piano industriale – che sarà definito entro la seconda metà del mese di ottobre – rispetto gli interventi di ristrutturazione e risanamento ma anche finalizzato a contemplare interventi finalizzati al rilancio, allo sviluppo e alla valorizzazione dell’attività di impresa.La direzione societaria ha proposto ai sindacati la negoziazione e la definizione di una nuova contrattazione collettiva e di nuove soluzioni di contrattazione collettiva e di un non meglio esplicitato Patto di salvaguardia lavoro/flessibilità salariale correlate all’andamento ed ai risultati di recupero delle vendite a carattere transitorio per la durata del Piano Industriale (24/36 mesi), posizione rispetto la quale la Fisascat Cisl ha espresso forti perplessità.«La disponibilità del sindacato potrà estrinsecarsi semmai in un confronto volto a pattuire un contratto integrativo interaziendale, vista la particolarità del sistema Conad» ha sottolineato il segretario nazionale della categoria cislina Vincenzo Dell’Orefice.Per il sindacalista «ai fini del buon esito del confronto negoziale occorrerà ancora lavorare alacremente per imprimere al confronto un livello di maggior dettaglio sulle partite non secondarie delle ricollocazioni, degli incentivi, come anche sul ricorso agli ammortizzatori sociali e sul piano di investimenti».«Se si vogliono ridurre gli impatti negativi in termini occupazionali – ha concluso il sindacalista – occorrerà operare in una logica integrata e chiamare il sistema Conad a farsi carico di una parte di ricollocazioni».

Conte Bis, primo banco di prova la Legge di Stabilità. Cgil Cisl Uil scrivono al premier Conte, il 9 ottobre l’assemblea dei delegati e delle delegate al Forum di Assago

Roma, 12 settembre 2019 – Il neo Governo Conte Bis targato M5S-Pd-Leu propone una nuova stagione di riforme nel segno di una annunciata discontinuità rispetto al passato.Riforma fiscale, taglio dei parlamentari, riforma della costituzione e riforma elettorale tra le misure annunciate dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, incassata la fiducia di Camera e Senato.E poi lo stop ai rialzi Iva, i tagli della spesa pubblica: ma anche quelli delle tasse sul lavoro, gli interventi per i giovani, il sostegno alle piccole e medie imprese, un piano straordinario per il Sud, con tanto di banca ad hoc, rappresentanza e salario minimo, “garantendo le tutele massime a beneficio dei lavoratori, anche attraverso il meccanismo dell’efficacia erga omnes dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”.Primo banco di prova del Governo Conte Bis la Legge di Stabilità da presentare al Parlamento entro il 15 ottobre per essere poi approvata entro il 31 dicembre 2019. E, sulla manovra, non si è fatta attendere la richiesta di incontro trasmessa al premier Conte da Cgil Cisl Uil sulle misure indispensabili per la crescita e lo sviluppo dell’economia italiana. I tre sindacati confederali hanno intanto annunciato per mercoledì 9 ottobre al Forum di Assago lo svolgimento di una “grande assemblea nazionale delle delegate e dei delegati”.Obiettivo rilanciare i contenuti della piattaforma unitaria” dal titolo “Le priorità di Cgil Cisl Uil per il futuro del Paese” sostenuta nei mesi scorsi con diverse mobilitazioni. La segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, esprimendo apprezzamento sul programma del nuovo Governo, ha commentato positivamente «il riferimento del premier Conte alla lotta all'evasione e il taglio del cuneo fiscale tutto a favore delle buste paga dei lavoratori».Quanto al salario minimo, ha sottolineato la sindacalista, «il tema va affrontato tenendo conto di una molteplicità di fattori sottovalutati. La paga oraria non è rappresentata soltanto dai 9 euro o gli 11 euro – ha evidenziato -ma è un insieme di voci: tredicesima, quattordicesima, diritto alla formazione, welfare aziendale».E ancora Furlan chiede poi al Governo di affrontare seriamente le grandi e medie vertenze che da tanto tempo giacciono inermi sul tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico. Per Furlan c’è molto da fare ed occorre avviare «un confronto serio con le Parti Sociali»La sindacalista suggerisce anche la ricetta per un confronto costruttivo, ossia «ricercare la massima condivisione sia sugli obiettivi strategici che il Governo intende raggiungere, sia sugli strumenti necessari per rilanciare l’economia, combattere le diseguaglianze, ridurre il divario nord-sud, riformare il sistema fiscale e la macchina della pubblica amministrazione».E infine l’apprezzamento per a scelta di una figura di grande competenza come quella di Paolo Gentiloni a Commissario europeo, che consente al nostro Paese di «tornare ad essere centrale nell’Unione europea».

Imprese di pulizia, servizi integrati, multiservizi, contratto nazionale scaduto da oltre 6 anni. I sindacati sollecitano il rinnovo, al via la campagna social

Roma, 9 settembre 2019 – #ContrattoAdesso Per gli oltre 600.000 addetti dei settori delle pulizie e dei servizi integrati/multiservizi, migliaia di lavoratrici e lavoratori che nessuno vede e pochi considerano e che permettono tutti i giorni a tutti i cittadini di utilizzare ospedali, scuole, tribunali, uffici, banche, poste, caserme, svolgendo servizi essenziali che permettono il funzionamento e il decoro delle attività.A sollecitare il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, ad oltre 6 anni dalla scadenza, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti che, a pochi mesi dalla grande manifestazione nazionale del 31 maggio a Roma, esortano le associazioni imprenditoriali di settore Anip, Confcooperative, Legacoop e Agci a tornare al tavolo negoziale e a definire un salario dignitoso, diritti e tutele contro la precarietà e nuove norme contro lo sfruttamento.I sindacati chiedono anche alle istituzioni interventi legislativi sugli appalti che garantiscano regole certe, trasparenza, legalità e servizi di qualità anche a fronte della recente approvazione del decreto “Sblocca Cantieri” con la reintroduzione della regola del massimo ribasso nelle assegnazioni degli appalti e del ricorso ai subappalti senza indicazione del criterio con cui si sceglieranno i subappaltatori.I sindacati puntano il dito anche contro le scomposizioni e le ricomposizioni delle delegazioni imprenditoriali al tavolo di trattativa, contro le inaccettabili proposte di rinnovo economico nonché rispetto alla proposta datoriali sul trattamento economico della malattia con il solo obiettivo datoriale di non pagare i giorni di carenza malattia recuperando ancora una volta soldi dalle tasche dalle lavoratrici e dai lavoratori.I sindacati ribadiscono la volontà a chiudere presto e bene il rinnovo del contratto nazionale direttamente associata alla fermezza nel difendere e rafforzare i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori incrementando in modo adeguato e sostanziale le loro retribuzioni.

Vigilanza privata e servizi fiduciari, il 6 settembre in sciopero per il contratto gli addetti alla sicurezza nei siti aeroportuali. I sindacati sollecitano un intervento dei Ministeri del Lavoro e dell’Interno

Roma, 5 settembre 2019 – Incroceranno le braccia il 6 settembre gli addetti alla vigilanza nei siti aeroportuali. La mobilitazione, indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per il rinnovo del contratto nazionale della Vigilanza Privata e dei Servizi Fiduciari scaduto nel 2015, segue lo sciopero articolato a livello territoriale gli scorsi 1 e 2 agosto registrando una massiccia partecipazione con una media superiore al 70%, con punte del 100% nel comparto del trasporto valori e del 90% in quello della vigilanza fissa.Compatto il fronte sindacale rilancia sulla necessità di rinnovare la contrattazione nazionale siglata dalle associazioni maggiormente rappresentative e invita le associazioni imprenditoriali di settore Univ, Anivip, Assiv, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Federlavoro e Servizi e Agci Servizi a fare un passo indietro rispetto alle posizioni assunte al tavolo di trattativa, al palo nonostante le numerose sollecitazioni dei sindacati.Salario, cambio di appalto, bilateralità, contrattazione di secondo livello, classificazione del personale, salute e sicurezza e welfare contrattuale sono solo alcune delle rivendicazioni dei sindacati che hanno respinto fermamente le proposte imprenditoriali sul mercato del lavoro, sull’orario del lavoro e sul trattamento economico della malattia e dell’infortunio, volte a ridurre i diritti dei lavoratori e ad introdurre una flessibilità senza regole gestita ad appannaggio esclusivo delle imprese.L’elusione delle norme contrattuali e di Legge fa il paio con la proliferazione dei contratti pirata che irrimediabilmente riducono diritti e tutele e abbassano drasticamente il corrispettivo economico ai limiti della sostenibilità; sullo sfondo la radicale trasformazione del comparto dei servizi in seguito alle recente evoluzione della compagine imprenditoriale (Sicuritalia-Ivri) e alle recenti acquisizioni nonché al lungo elenco di aziende cessate per mala gestione che evidenziano una mancanza di controlli puntuali e costanti da parte delle autorità competenti.Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs “è necessario un intervento decisivo da parte dei competenti ministeri del Lavoro e dell’Interno per risanare il settore della sicurezza e per ridare dignità alle migliaia di lavoratrici e lavoratori chiamati a garantire la sicurezza di beni e persone”. Per le tre federazioni “rinnovare un contratto significa adeguare le norme e la retribuzione ma soprattutto riconoscere il ruolo fondamentale che gli addetti del comparto della sicurezza privata svolgono per tutta la cittadinanza”.

Conad/Auchan. Entra nel vivo il confronto sul processo di acquisizione. Dell’Orefice: «Ridurre al minimo gli impatti negativi della maxi operazione, urgente salvaguardare i livelli occupazionali»

Roma, 5 settembre 2019 – Entra nel vivo il confronto in sede sindacale tra le federazioni di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e i rappresentanti della Bdc Italia SpA, la nuova proprietà di Auchan Retail Italia SpA che controlla Auchan SpA e Sma SpA. Sul tavolo, aggiornato a Roma l’11 settembre, la nuova fase del processo di acquisizione Conad/Auchan che complessivamente coinvolge circa 18mila lavoratori e, allo stato, 109 punti vendita.Le parti stanno valutando i contenuti di un eventuale accordo quadro volto a stabilire le regole generali per la gestione degli impatti sul lavoro dell’operazione straordinaria rispetto gli interventi di ristrutturazione e risanamento ma anche finalizzato a contemplare anche interventi finalizzati al rilancio, allo sviluppo e alla valorizzazione dell’attività di impresa.Proseguono intanto le verifiche di parte aziendale sulla valorizzazione degli asset, sulle sinergie e sulla compatibilità di business e commerciale fra la rete Auchan e la rete Conad in attesa del pronunciamento dell’Antitrust mentre è in corso il monitoraggio delle locazioni (con la rinegoziazione dei fitti) e si intensificano le ricerche sulle possibili partnership commerciali (dirette/indirette); la direzione societaria definirà una “mappa” con la fissazione di tipologie possibili di interventi per rendere maggiormente performanti i negozi confermando l’impegno alla salvaguardia dei livelli occupazionali.Nel merito il cronoprogramma dell’operazione di acquisizione proposto dalla direzione societarie contempla un piano di incentivazione all’esodo da realizzarsi entro il 31 dicembre 2020; sull’annunciato piano di pensionamento/prepensionamento, per la Fisascat Cisl da realizzarsi esclusivamente su base volontaria, la direzione societaria ha manifestato la disponibilità di prevedere, in chiave di clausola sociale, la possibilità di estendere il piano anche al mondo Conad, posizione valutata positivamente dalla categoria cislina che tuttavia ha stigmatizzato l’estrema vaghezza delle proposizioni di parte imprenditoriale.La Fisascat Cisl ha accolto positivamente l’integrazione del piano di riqualificazione e ricollocazione con l’avvio dei percorsi di riqualificazione del personale, anche questo in chiave di clausola sociale ed integrata con l’estensione al mondo Conad; un aspetto quest’ultimo ineludibile per la categoria – che punta a ridurre al minimo gli impatti sull’occupazione – da estendere oltre che ai lavoratori attivi presso i negozi anche a quelli della logistica ed agli addetti alle funzioni di sede sia di Rozzano, che di Brescia, Vicenza ed Ancona.Nessuna riserva del sindacato sul percorso imprenditoriale dei dipendenti da realizzarsi per messo della gestione dei negozi, con il supporto della rete e degli strumenti Conad, anche passando per mediante appositi interventi di formazione. La direzione aziendale ha proposto inoltre la negoziazione e la definizione di una nuova contrattazione collettiva (anche in chiave di semplificazione ed eventualmente anche a carattere nazionale), di nuovi strumenti / soluzioni di contrattazione collettiva e di un non meglio esplicitato Patto di salvaguardia lavoro/flessibilità salariale correlate all’andamento ed ai risultati di recupero delle vendite a carattere transitorio per la durata del Piano Industriale (24/36 mesi), posizione rispetto la quale la Fisascat Cisl ha espresso forti perplessità.«La disponibilità del sindacato potrà estrinsecarsi semmai in un confronto volto a pattuire un contratto integrativo interaziendale, vista la particolarità del sistema Conad» ha dichiarato il segretario nazionale della categoria cislina Vincenzo Dell’Orefice. Per il sindacalista «ai fini del buon esito del confronto negoziale occorrerà ancora lavorare alacremente per imprimere al confronto un livello di maggior dettaglio sulle partite non secondarie delle ricollocazioni, degli incentivi, come anche sul ricorso agli ammortizzatori sociali e sul piano di investimenti».«In particolare – ha sottolineato – sarà necessario comprendere quali e quanti saranno gli strumenti che la nuova proprietà di Auchan SpA e Sma SpA intende mettere in campo per accompagnare una fase di ristrutturazione che si annuncia pensate e che potrebbe avere impatti sociali significativi se non correttamente governata». «Se si vogliono ridurre gli impatti negativi in termini occupazionali – ha concluso il sindacalista – occorrerà operare in una logica integrata e chiamare il sistema Conad a farsi carico di una parte di ricollocazioni; tuttavia, per quanto l’apertura sia apprezzabile, occorrerà su tale delicato tema essere molto più precisi, in quanto sui percorsi di ricollocazione non ci si può permettere alcuna ambiguità».

Agenti rappresentanti di commercio, una circolare Inps scioglie i nodi sull’accesso al trattamento pensionistico con “Quota 100”

Roma, 4 settembre 2019 – Sciolto il nodo che impediva l’accesso al trattamento di pensionamento anticipato con Quota 100 alla categoria degli agenti e dei rappresentanti di commercio. Una circolare dell’Inps consente di superare l’anomalia normativa messa in luce dalle organizzazioni sindacali di categoria Fnaarc, Fiarc, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Ugl e Usarci sulla impossibilità di cumulare la pensione “quota 100” con i redditi derivanti dall’attività, pena la sospensione dell’erogazione della stessa pensione.L’istituto previdenziale ha finalmente chiarito che sono cumulabili i redditi percepiti dopo la decorrenza della pensione relativi all’attività lavorativa svolta prima della decorrenza stessa. In particolare l’Inps ha stabilito che, maturato il diritto alla decorrenza della pensione “quota 100” (età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva di almeno 38 anni), i redditi percepiti dall’agente di commercio (pagamento delle provvigioni) successivi alla decorrenza della pensione, ma relativi ad attività lavorativa (ordini per attività di promozione di conclusione di contratti) svolta prima della decorrenza, sono da ritenersi cumulabili con la pensione stessa. Inoltre l’Inps ha specificato che l’agente di commercio, presentando la domanda per “quota 100”, può indicare nella domanda la volontà di differire la decorrenza della pensione nel caso in cui sia ancora tenuto a lavorare quando dà il preavviso. In questo modo il reddito derivante dall’attività svolta nel periodo dopo il preavviso sarà cumulabile con la pensione che l’agente percepirà (dalla data differita).Soddisfazione in casa Fisascat Cisl. Il segretario nazionale della categoria cislina Mirco Ceotto commenta positivamente l’accoglimento delle osservazioni poste dai sindacati. Il sindacalista ha evidenziato in particolare il chiarimento «sul pagamento durante la quiescenza in “Quota 100” delle provvigioni maturate durante il mandato e sulla possibilità di effettuare il preavviso senza perdere le indennità di fine rapporto». Per Ceotto «è stata così sanata una ingiustizia nei confronti degli agenti di commercio che potranno finalmente andare in pensione con la Quota 100».«Con la circolare Inps – ha aggiunto il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini – si prende finalmente atto delle specifiche modalità di svolgimento e cessazione dell’attività di intermediazione commerciale previste dalle norme di legge e dagli Accordi economici collettivi (Aec) regolanti il rapporto d’agenzia».

Conad/Auchan. Avviato il confronto in sede sindacale sui delicati passaggi del processo di acquisizione, coinvolti 18mila addetti

Roma, 28 agosto 2019 – Avviato il confronto in sede sindacale sui delicati passaggi del processo di acquisizione Conad/Auchan che complessivamente coinvolge circa 18mIla lavoratori. Le federazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno incontrato i rappresentanti della Bdc Italia SpA, la nuova proprietà di Auchan Retail Italia SpA che controlla Auchan SpA e Sma SpA, per fissare un calendario di ulteriori incontri finalizzati alla definizione di un insieme di regole e linee guida.Il tavolo tornerà a riunirsi venerdì 30 agosto e sabato 7 settembre. L’ordine del giorno proposto dai rappresentanti aziendali ha riguardato i sottoelencati argomenti:1) aggiornamenti in relazione ai fatti verificatisi successivamente al closing sottoscritto il 31 luglio 2019;2) andamento del business;3) piano industriale ed iniziative;4) regole per gestione impatti dell’operazione nel medio-lungo termine (la fase 1 consterà di 18 mesi e la fase 2 si concluderà entro il 36° mese);5) regole e modalità di innesto dei PdV pronti per la “presa in carico” da parte di Conad;6) contrattazione collettiva (di primo e secondo livello) applicata;7) regole sull’utilizzo degli strumenti di sostegno al reddito ed all’occupazione;8) regole su un processo di mobilità (carattere volontario e /o con requisito prepensionamento) per agevolare il processo di riorganizzazione/ristrutturazione;9) gestione dell’ indotto (franchising, logistica ed appalti);10) struttura societaria (Gruppo Auchan e Gruppo Conad);11) PdV con interventi di ristrutturazione già in corso.In estrema sintesi, rispetto al piano industriale ed alle iniziative, i rappresentanti di parte aziendale hanno fornito informazioni di massima:- sulla volontà, rispetto alla rete di vendita, di procedere ad un processo di integrazione e valorizzazione delle sinergie fra le due “piattaforme” facenti capo, rispettivamente, ad Auchan ed a Conad;- sulla necessità di razionalizzare i costi di gestione; – sulla strategia commerciale improntata a obiettivi di sviluppo e di implementazione dei ricavi.Più nello specifico, è stato comunicato che dal 1° agosto 2019, rispetto alle locazioni immobiliari, è stata inviata a tutti i proprietari degli immobili la comunicazione di avvio delle richieste di rinegoziazione dei canoni, con obiettivo di ridurre l’incidenza attuale sul fatturato (che, nella maggior parte dei casi, è superiore al 5%) a valori di sostenibilità mediamente pari al 2%; a tal fine si prevede che le prime sessioni con i proprietari – che hanno già fornito disponibilità agli incontri – si dovrebbero tenere entro ottobre 2019.Sul versante degli acquisti indiretti, a partire dal 26 agosto 2019, in corso di due diligence, si è stabilito di intervenire sui rapporti con gli attuali fornitori per valutare il da farsi sulle criticità delle gare svolte in ambito Auchan per identificare i margini di efficientamento; in tale filone si attiverà la revisione delle modalità di selezione dei forniti mediante il coinvolgimento di nuovi players, al fine di incrementare il fattore competitivo, con l’obiettivo di ridurre l’attuale spesa pari a circa 450 milioni di euro annui.Sul tema della rete vendita oggetto del passaggio (o della “presa in carico”) da Auchan / Sma a Conad, ci è stato riferito che, tra inizio ottobre 2019 e fine febbraio 2020, avverrà la presa in carico da parte delle Cooperative Conad di 110 pdv (per 5.700 dipendenti coinvolti); nel solo mese di ottobre 2019, infatti, è prevista la presa in carico di circa il 30% dei negozi per circa 40 pdv nelle regioni Lazio, Lombardia, Marche, Abruzzo, ed Umbria (per un totale di circa 1.400 dipendenti); inoltre, entro il primo trimestre 2020, con ogni probabilità si dovrebbe avere un’ulteriore “presa in carico” da parte della rete Conad di altri 20/30 pdv, che, con interventi su layout e l’organizzazione, potrebbero, nel breve termine, mostrare risultati di performance migliorativi, in linea, cioè, con i valori di sostenibilità minima richiesti per passare a Conad.Da novembre 2019 ed entro la seconda metà del 2020, sarà possibile la presa in carico di un ulteriore gruppo di negozi che potrebbero nel medio termine “riprendersi” con interventi di razionalizzazione dei cosi e di rilancio del fatturato; sempre da novembre 2019 ed entro la fine del 2021, al fine di centrare l’obiettivo previsto di gestione dei negozi per i quali si rendono necessarie iniziative di riorganizzazione e ristrutturazione per recupero parametri minimi di sostenibilità economica e redditività, con connesse valutazioni su organici e/o trattamenti, si “tirerà una linea” per fare delle verifiche.Sulle tempistiche e sulla perimetrazione complessiva della rete che sarà gestita da Conad, inoltre, occorrerà stabilire e definire sedi di verifica, a seguito del pronunciamento dell’Antitrust , su sovrapposizione ed eventuali vincoli, ma solo dopo il pronunciamento dell’Autority.A conclusione della loro introduzione, i rappresentanti aziendali hanno proposto ai sindacati di approfondire i seguenti temi:1) cornice di riferimento per la gestione degli impatti dell’operazione a medio e lungo termine con la prevista sottoscrizione di un protocollo di relazioni sindacali, prevedendo la creazione di un organismo di coordinamento (per gestire materie, tempi e temi per dello stesso protocollo);2) regole e modalità di innesto dei pdv pronti per la presa in carico. Si procederà a trasferimenti dei negozi – in gruppi di 4/5 – di rami aziendali per il tramite dell’affitto in attesa di conferimento (3/4 mesi) a titolo definitivo (con possibilità di sub-affitti a terzi con medesima regolamentazione e tutela) da accompagnare con la sottoscrizione di un accordo quadro che fissi gli aspetti generali (decorrenza, contrattazione collettiva, applicazione art. 2112 c.c., ecc.);3) contrattazione collettiva (primo e secondo livello). E’ stato ribadito il fatto che l’85% della rete commerciale ricompresa nel perimetro Conad applica un CCNL sottoscritto da Filcams, Fisascat e Uiltucs; inoltre, è stata data la disponibilità a discutere con le OO.SS. il CCNL che Auchan dovrà applicare (attualmente applica quello di Federdistribuzione);4) regole di utilizzo degli strumenti di sostegno al reddito ed all’occupazione;5) regole mobilità (carattere volontario e /o con requisito prepensionamento);6) gestione dell’indotto (franchising, logistica ed appalti). La direzione societaria ha espresso ladisponibilità a fare il punto della situazione sulle necessità occupazionali dei soggetti subentranti nella gestione dei pdv ad una determinata data;7) struttura societaria (Gruppo Auchan e Gruppo Conad). Con ogni probabilità, già dal 2019, sarà superato il dualismo Auchan SpA e Sma Spa;8) situazione dei pdv con interventi di ristrutturazione già in corso che saranno i primi ad essere “attenzionati” ed interessati da interventi finalizzati al rilancio.Purtroppo, nonostante varie richieste delle organizzazioni sindacali, oltre al fatto che si condivideranno soluzioni comuni e applicabili a tutti i lavoratori interessati a fuoriuscire dall’organizzazione aziendale sia di Auchan che di Sma, non ci sono state fornite ulteriori disponibilità. Alle richieste di parte sindacale in ordine alla necessità di evitare, anche a livello di soluzione eccezionale, l’opzione del sub affitto dei negozi, al fine di non “sfilacciare” eccessivamente la struttura di un’entità commerciale già interessata da un sensibile cambiamento strutturale, non ci è stata data una risposta positiva.Anche rispetto la sollecitazione di parte sindacale di chiedere alle 7 Cooperative (che tra poco saranno 6 e che dovrebbero divenire 4) del sistema Conad di farsi carico di riassorbire personale che dovrebbe risultare in esubero a seguito dell’articolato progetto di ristrutturazione (con riferimento anche alle figure lavorative impiegate sulle funzioni centrali e sulla logistica).La Fisascat Cisl, presente all’incontro con il segretario nazionale Vincenzo Dell’Orefice, ha stigmatizzato il fatto che il modello prevalente del passaggio dei negozi sarà quello baricentrato sui singoli dettaglianti aderenti a Conad, mentre avrebbe costituito una maggiore garanzia di raggiungere una massa critica utile a dare maggiori tutele ai lavoratori e operare, così com’è stato fatto in analoghe situazioni, con società controllate dalle Cooperative del sistema.

Appalti pulizia scuole, sindacati in campo per la stabilità occupazionale e reddituale dei 16mila ex Lsu e Appalti Storici.

Roma, 27 agosto 2019– I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltrasporti non abbassano la guardia nella annosa vertenza che coinvolge i 16mila ex Lsu e Appalti Storici addetti ai servizi di pulizia, decoro e ausiliariato nelle scuole italiane.A poche settimane dall’inizio delle attività scolastiche, in un deleterio clima di incertezza e non risposte, anche rispetto alle problematiche nei vari lotti, con stipendi non pagati e aziende inadempienti, e a meno di 5 mesi dall’avvio del processo di internalizzazione previsto dal 1° gennaio 2020, non sono state ancora delineate le fasi del passaggio previste dalla bozza di Decreto Interministeriale che fisserebbe le procedure di assunzione a tempo indeterminato sui 11.263 posti accantonati in organico di diritto.I sindacati chiedono di dareseguito alle osservazioni e proposte presentate nell’ultimo incontro del 1 agosto per accelerare la pubblicazione del Decreto Interministeriale necessario alla stabilizzazione e per l’avvio della procedura selettiva e sollecitano l’attivazione immediata delle procedure per poter rispettare i tempi previsti dalla Legge.Pur condividendo la scelta di internalizzare il servizio, che metterebbe fine alle tante difficoltà affrontate negli ultimi anni, le tre sigle esortano a definire una soluzione che coinvolga tutta la platea dei lavoratori coinvolti, agendo nella massima trasparenza a livello territoriale per evitare che si creino sovrapposizioni con i precari Ata della Scuola.I sindacati sollecitano infine l’attivazione di una cabina di regia interministeriale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri finalizzata individuare ulteriori risorse per assicurare la continuità occupazionale e del reddito dei lavoratori e ad individuare soluzioni condivise e a dare risposte certe alle migliaia di lavoratori e lavoratrici oggi occupati nelle scuole di ogni ordine e grado, realizzando una vera tutela dei livelli reddituali e occupazionali.Sullo sfondo la situazione dei lavoratori allo stato sospesi con le richieste di attivazione del Fis avanzate dalle imprese del settore; i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, rivendicando l’utilizzo delle risorse accantonate fino a tutto il mese di agosto 2019 dalla finanziaria, nelle scorse settimane hanno sollecitato i competenti ministeri dell’Istruzione e del Lavoro e le associazioni imprenditoriali ad attivare celermente il tavolo di monitoraggio previsto dalle intese governative.Riflettori accesi anche sulle problematiche che stanno emergendo in alcuni Lotti della Convenzione Consip, dove i lavoratori sono attanagliati dal costante ritardo del pagamento delle retribuzioni nella migliore delle ipotesi; i sindacati hanno invitato i dicasteri coinvolti ad avviare il necessario confronto anche sulla II Rata 2019 a copertura del periodo 1° settembre/31 dicembre 2019 e a definire una soluzione per la continuità occupazionale e reddituale dei lavoratori.