Roma, 9 luglio 2019 – Saga senza fine quella che coinvolge i 16mila addetti Ex Lsu e dei cosiddetti appalti storici addetti ai servizi di pulizia, ausiliariato e mantenimento del decoro negli istituti scolastici italiani, oggi a rischio “sospensione” per i mesi di luglio e agosto con le richieste di attivazione del Fis avanzate dalle imprese del settore. Posizione non condivisa dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltrasporti, che, rivendicando l’utilizzo delle risorse accantonate fino a tutto il mese di agosto 2019 dalla finanziaria, hanno sollecitato i competenti ministeri dell’Istruzione e del Lavoro e le associazioni imprenditoriali ad attivare celermente il tavolo di monitoraggio previsto dalle intese governative. I sindacati accendono i riflettori anche sulle problematiche che stanno emergendo dei Lotti 5,6 e 13 della Convenzione Consip, dove i lavoratori sono attanagliati dal costante ritardo del pagamento delle retribuzioni nella migliore delle ipotesi, e invitano i dicasteri coinvolti ad avviare il confronto anche sulla II Rata 2019 a copertura del periodo 1° settembre/31 dicembre 2019 e a definire una soluzione per la continuità occupazionale e reddituale dei lavoratori. Sullo sfondo i tempi incerti di realizzazione della internalizzazione del servizio annunciato dal Governo con l’immissione in ruolo dei lavoratori Appalti Storici-ex Lsu; a 6 mesi dalla data individuata per la realizzazione di quanto previsto dall’emendamento alla Legge di Bilancio 2019 ancora niente di ufficiale emerge sugli atti necessari a realizzare il processo, a partire dal Decreto Interministeriale che dovrà individuare modalità, criteri e titoli della Procedura Selettiva. Nelle scorse settimane Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno inviato alla Presidenza del Consiglio, al Miur e agli altri ministeri interessati una richiesta di incontro che non può essere disattesa, richiesta peraltro sollecitata dal mese di dicembre dello scorso anno quando i sindacati hanno chiesto di essere convocati per un confronto finalizzato ad individuare soluzioni condivise e a dare risposte certe alle migliaia di lavoratori e lavoratrici oggi occupati nelle scuole di ogni ordine e grado, realizzando una vera tutela dei livelli reddituali e occupazionali. Il provvedimento assunto dal Governo è sicuramente positivo e condiviso, precisano i sindacati favorevoli dunque al processo di internalizzazione del servizio, che tuttavia stigmatizzano il ritardo nei provvedimenti da adottare e l’assenza di un confronto preventivo tra tutti i soggetti interessati nella vicenda che, in assenza di garanzie occupazionali e reddituali, rischierebbe di trasformarsi in una vertenza dura e socialmente non sostenibile se non si daranno risposte a tutte le lavoratrici e lavoratori impiegati negli Appalti Storici e Ex Lsu.
Aperture esercizi commerciali, al Mise il confronto tecnico tra associazioni imprenditoriali e sindacati.
Roma, 10 luglio 2019 – In vista dell'approdo della discussione alla Camera dei Deputati di modifica delle norme vigenti in materia di disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali al dettaglio si è svolto al ministero dello Sviluppo Economico l’incontro in sede tecnica tra i sindacati e le associazioni imprenditoriali del settore Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Ancd-Conad, Ancc-Coop, Confcooperative.La Fisascat Cisl, che ha preso parte assieme alla Cisl alla importante occasione di confronto, ha esternato il proprio apprezzamento per il recente interesse manifestato dalla politica in ordine alla necessità di ridare delle regole agli orari di apertura degli esercizi commerciali, auspicando che, ai tanti proclami, seguano coerenti scelte normative.Il segretario nazionale della categoria cislina Vincenzo Dell’Orefice ha sottolineato che «un serio intervento da parte del legislatore non dovrebbe prescindere, nel solco delle previsioni relative al lavoro domenicale contenute nei contratti nazionali sottoscritti da Filcams, Fisascat e Uiltucs, da un elemento qualificante, ossia stabilire un'equa ripartizione del lavoro domenicale, stabilendo un limite massimo di prestazioni domenicali oltre le quali i dipendenti del commercio non potranno essere chiamati al lavoro».
Lavoro domestico, prosegue il tavolo per il contratto
Roma, 5 luglio 2019 – Prosegue la trattativa tra i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf e le associazioni imprenditoriali di settore Fildaldo, Domina per il nuovo contratto nazionale del Lavoro Domestico scaduto nel 2016. Le parti hanno condiviso la necessità di un intervento istituzionale finalizzato a ridurre i costi a carico delle famiglie sui cui gravano tutti gli oneri di gestione del rapporto di lavoro a fronte di un aumento esponenziale del lavoro di cura svolto dalle badanti anche tenuto conto dello scenario demografico italiano che procede verso il progressivo invecchiamento della popolazione, con 14 milioni di over 65, quasi 1 italiano su 4, e una rilevante fetta di popolazione – oltre 2 milioni di persone – che supera gli 85 anni mentre, il numero delle nascite, segnala l’Istat, non supera quello dei decessi. I sindacati chiedono di definire un quadro di regole per la maggiore dignità dei lavoratori del comparto ai quali garantire pari diritti e pari doveri e ribadiscono che solo il contratto nazionale di lavoro può fornire un valido strumento per superare l’alta vertenzialità e contrastare il lavoro nero e sommerso, fenomeno purtroppo presente nel settore dove i rapporti di lavoro regolari, stima l’Inps, sono circa 900mila, per il 78% stranieri secondo una recente ricerca elaborata dalla Fondazione Leone Moressa per Domina, a fronte di circa 2milioni di lavoratori occupati. E’ in questo scenario che trovano spazio le richieste di parte sindacale sul riconoscimento di permessi retribuiti per il rinnovo del permesso di soggiorno o per disbrigare le pratiche di ricongiungimento familiare ma anche il divieto di licenziamento fino al compimento di un anno del figlio per le lavoratrici madri oltre al riconoscimento della copertura economica per i giorni di malattia nonché il diritto a sospendere le ferie in caso di sopraggiunta e certificata malattia. Particolare attenzione dei sindacati anche sul riconoscimento di una indennità in caso di mutamento delle condizioni di lavoro per nuove esigenze della persona, ad esempio in caso di ospedalizzazione o di familiari componenti della famiglia. Sul tavolo anche il tema della bilateralità di settore. Il negoziato è aggiornato a Roma il 12 settembre.
Agenti e rappresentanti di commercio, la denuncia dei sindacati: «Quota 100 difficile da raggiungere, ancora irrisolto il nodo delle provvigioni pagate dopo la conclusione del rapporto di lavoro»
Roma, 2 luglio 2019 – Riflettori accesi sulle difficoltà operative di accesso anticipato al pensionamento con “quota 100” per migliaia di agenti e rappresentati di commercio. In una nuova nota – dopo la prima inviata a fine febbraio – trasmessa al ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio, ai sottosegretari del Ministero del Lavoro Claudio Durigon e Claudio Cominardi, al presidente dell’XI Commissione Lavoro della Camera Andrea Giaccone e al presidente dell’XI Commissione Lavoro del Senato Nunzia Catalfo, le organizzazioni sindacali di categoria degli agenti e dei rappresentanti di commercio Fnaarc, Fiarc, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Ugl e Usarci tornano con forza a sollecitare il Governo e le competenti Commissioni parlamentari a fornire chiarimenti e soluzioni al vuoto legislativo. «Ancora oggi sono molti gli agenti di commercio che si vedono penalizzati dal poter beneficiare del trattamento pensionistico introdotto quest’anno” e che attendono una risposta» recita il comunicato congiunto diffuso tra i lavoratori. «La disciplina introdotta, infatti – prosegue la nota – non ha tenuto conto delle specifiche modalità di svolgimento e cessazione dell’attività di intermediazione commerciale previste dalle norme di Legge e dagli Accordi economici collettivi (Aec) che regolano il rapporto d’agenzia». Le organizzazioni sindacali di categoria degli agenti e rappresentanti di commercio sottolineano le contraddizioni fra le nuove norme e quanto, invece, previsto dal Codice Civile e dagli Aec. «In particolare, nella fase di chiusura dei rapporti contrattuali con le aziende rappresentate dagli agenti – spiegano i sindacati – la prevista impossibilità di cumulare la pensione “quota 100” con i redditi derivanti dall’attività, pena la sospensione dell’erogazione della stessa pensione, impedisce all’agente di commercio di poter incassare quelle provvigioni, relative a ordini conclusi prima della conclusione del rapporto contrattuale e maturate a seguito del rapporto stesso, ma pagate successivamente a rapporto d’agenzia concluso». «Il chiarimento nuovamente richiesto a Governo e Parlamento – concludono – è urgente per avere una corretta interpretazione della normativa, al fine di evitare un’ingiusta disparità a danno di un’intera categoria». FISASCAT-CISL Federazione Italiana Sindacati Addetti Servizi Commerciali Affini e del Turismo Aderente a UNI, UITA e ITF Ufficio Stampa: 0685359727 – 3427282255 – paola.mele@fisascat.it Via dei Mille, 56 00185 – Roma – Tel. 06.853597 – Fax 06.8558057 http://www.fisascat.it – e-mail: [ mailto:fisascat@fisascat.it ]fisascat@fisascat.it Area degli allegati
Consorzio Manital, lavoratori da mesi senza stipendio: 8 luglio il presidio al Mise.
Roma, 2 luglio 2019 – Il Consorzio Manital – ManitalIdea e Società consorziate – oramai da mesi non rispetta le scadenze per il pagamento delle retribuzioni dei quasi 10mila lavoratrici e lavoratori impiegati in appalti pubblici e privati per committenze importanti: Ministero della Difesa, MISE, MIUR, INPS, Poste Italiane, Agenzia per le Entrate, Telecom, FCA, Iveco, Alfa Romeo, varie Università e Ospedali, ecc., su tutto il territorio nazionale. Ad oggi molte migliaia di lavoratrici e lavoratori non hanno ricevuto lo stipendio del mese di maggio. Le soluzioni proposte dalla Direzione di Manital e dalle società consorziate nel corso dei mesi trascorsi, a livello territoriale e a livello nazionale, non sono in grado di dare una soluzione positiva e definitiva alle mancate retribuzioni, segno di una crisi complessiva oramai conclamata e strutturale. “Abbiamo chiesto” spiegano le le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti “l’intervento di tutti i soggetti coinvolti nella vertenza, a partire dalle Committenze per dare seguito a quanto previsto dalle leggi e dai contratti, ma ad oggi non ci sono state prese di posizione ed interventi risolutivi.” Per queste ragioni i sindacati hanno convocato una manifestazione con presidio delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati di ManitalIdea e delle Società Consorziate per lunedì 8 luglio 2019 davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico a partire dalle ore 10:30 Una manifestazione per dire basta e chiedere soluzioni e interventi strutturali.
Appalti storici ex lsu: un tavolo di confronto per il processo di internalizzazione.
Roma, 2 luglio 2019 – A 6 mesi dalla data individuata per la realizzazione di quanto previsto dall’emendamento alla Legge di Bilancio 2019 (internalizzazione e immissione in ruolo dei lavoratori Appalti Storici-ex Lsu) niente di ufficiale emerge sui tempi del percorso e sugli atti necessari a realizzarlo, a partire dal Decreto Interministeriale che dovrà individuare modalità, criteri, titoli della Procedura Selettiva. Dal 6 dicembre 2018 Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno chiesto di essere convocati per un confronto sui questi temi con l’obbiettivo, ribadito da subito, che questo percorso individuato e condivisibile dovesse dare risposte certe a tutti gli oltre 15 mila lavoratori e lavoratrici oggi occupati nelle scuole di ogni ordine e grado, perché solo così si realizza una vera tutela dei livelli reddituali e occupazionali. In questi mesi, nonostante richieste di incontro e iniziative, le Organizzazioni Sindacali confederali non sono state coinvolte in confronti nei quali avremmo spiegato quali e quante sono le necessità, quale la platea di riferimento e quali criteri conseguentemente da adottare per ricomprendere tutti nel percorso di internalizzazione. Il provvedimento assunto dal Governo è sicuramente positivo e condiviso. Il ritardo nei provvedimenti da adottare, l’assenza di un confronto preventivo tra tutti i soggetti interessati possono determinare un’operazione che, nelle intenzioni di chi l’ha pensata e decisa credeva risolutiva di una vicenda che va avanti oramai da troppi anni, rischia invece di trasformarsi in una vertenza dura e socialmente non sostenibile se non si daranno risposte a tutte le lavoratrici e lavoratori oggi impiegati negli Appalti Storici e Ex Lsu. Per questi motivi, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno inviato alla presidenza del Consiglio, al MIUR e agli altri Ministeri interessati una richiesta di incontro che non può essere disattesa.
Vigilanza privata e servizi fiduciari, è di nuovo sciopero il 1 e il 2 agosto. Posticipato al 6 settembre per i soli addetti alla vigilanza dei siti aeroportuali. Fronte sindacale compatto per il rinnovo del contratto scaduto nel 2015.
Roma, 1 luglio 2019 – Torneranno nuovamente in sciopero l’1 e il 2 agosto i 70mila addetti della vigilanza privata e dei servizi fiduciari in attesa del nuovo contratto nazionale del settore scaduto nel 2015. Per i soli addetti alla vigilanza dei siti aeroportuali lo sciopero è differito per l’intero turno del 6 settembre. La mobilitazione è stata indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs per sollecitare un avanzamento dei negoziati, allo stato al palo nonostante le proteste degli ultimi mesi e le sollecitazioni alle associazioni imprenditoriali di settore Univ, Anivip, Assiv e delle imprese cooperative Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Federlavoro e Servizi e Agci Servizi sul necessario rinnovo contrattuale nel comparto dei servizi in appalto particolarmente esposto al dumping contrattuale. Il negoziato avviato ormai da più di 3 anni non ha ancora sciolto i nodi in ordine a incremento salariale, cambio di appalto, bilateralità, contrattazione di secondo livello, classificazione del personale e salute e sicurezza, temi sui quali i sindacati hanno presentato una concreta proposta di riforma. Ulteriori distanze si sono registrate negli ultimi incontri sul tema dell’orario di lavoro. I sindacati hanno respinto fermamente le proposte articolate dalle imprese volte per lo più alla definizione di un sistema orario flessibile, privo di regole, ad appannaggio esclusivo imprenditoriale. I sindacati si sono comunque resi disponibili a trattare ed a individuare la flessibilità contrattata per i servizi di sicurezza finalizzando l’intervento all‘omogeneità dell’orario di lavoro riferito ad una unica classificazione del personale. A nulla sono valsi i tentativi di raffreddamento; nonostante le distanze le parti torneranno al tavolo il 12, 22, 23 e 24 luglio mentre l’attivo nazionale unitario delle strutture e dei delegati si riunirà a Roma il 22 luglio per fare il punto sullo stato delle trattative e per definire i dettagli della nuova mobilitazione.
Gruppo Marriot International, rinegoziato il contratto integrativo aziendale applicato ai 3mila dipendenti del colosso mondiale dell’hotellerie.
CAROFRATELLO: «CONFERMATO IL SISTEMA DI RELAZIONI SINDACALI INNOVATIVO.SPAZIO AL WELFARE, ALLA STABILIZZAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO STAGIONALI E AL CONTRASTO ALLE MOLESTIE SESSUALI»Roma, 1 luglio 2019 – Rinegoziata la contrattazione integrativa applicata ai 3mila dipendenti del Gruppo Marriott International. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs hanno siglato con le direzioni societarie del colosso mondiale dell’hotellerie il nuovo accordo in vigore dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2021. L’intesa troverà applicazione negli alberghi già Starwood Hotels & Resorts Worldwide Inc del Gruppo Marriot International a Milano (The Westin Palace – Sheraton Diana Majestic), Venezia (Danieli – Gritti Palace – The Westin Europa Regina), Firenze (The Westin Excelsior – The St. Regis Florence) e Roma ( (The St. Regis Roma – The Westin Excelsior). Relazioni sindacali, ai tre livelli nazionale, territoriale/area e di hotel, disciplina delle rappresentanze sindacali unitarie, diritti individuali, mercato del lavoro, terziarizzazioni, indennità economiche, sistema premiante e welfare aziendale, gli ambiti di intervento del contratto integrativo che con apposita intesa – la prima al mondo siglata dal Gruppo Marriott – adotta politiche di prevenzione e contrasto alle molestie sessuali e alla diversity. L’intesa, si legge nella premessa, rappresenta “la soluzione idonea alla salvaguardia l’impianto delle relazioni industriali, al rafforzamento dei livelli occupazionali ed alla tenuta del potere di acquisto dei salari, assicurando nel contempo la continuità e la competitività sul mercato”. Ma non solo. Con l’accordo le parti si impegnano, a fronte di un eventuale aggravamento delle condizioni di crisi, ad un confronto preventivo per individuare le misure necessarie al superamento delle difficoltà aziendali. L’azienda da parte sua non ricorrerà all’appalto di servizio per tutta la durata del contratto. Inoltre tra i punti cardine dell’intesa la norma per la stabilizzazione dei rapporti stagionali in regime di flessibilità oltre all’estensione dell’istituto del part-time nel post partum e per gravi esigenze di salute e familiari e al riconoscimento dei Rol fino ad un massimo di 56 ore a discrezione dell’azienda. Sulla malattia l’azienda continuerà a farsi carico del periodo di carenza dal primo giorno nella misura del 50% e del 100%in caso di patologie gravi e continuative. In caso di infortunio non riconosciuto dall’Inail sarà erogata a titolo di anticipazione una indennità dedicata riconosciuta anche ai lavoratori stagionali. Il contratto conferma l’istituto del premio di risultato, sulla base della vigente normativa fiscale, correlato al raggiungimento di parametri economico finanziari e qualitativi anche legati alla presenza effettiva. L’intesa conferma la volontà di realizzare di un adeguato sistema di welfare aziendale. Le parti valuteranno l’estensione dell’applicazione dell’integrativo ai lavoratori dell’Hotel Excelsior Gallia di Milano. Grande soddisfazione è stata espressa dal funzionario sindacale della Fisascat Cisl Salvo Carofratello. «La valorizzazione del sistema di relazioni sindacali, con l’auspicio sia il preludio allo sviluppo di un sistema contrattuale più ampio per tutte le realtà aziendali del gruppo, rimane il patrimonio da preservare per garantire una contrattazione win-win, in grado di accompagnare le fasi di crescita di impresa anche attraverso una flessibilità contrattata che sappia ammortizzare le eventuali fasi di crisi ma che riconosca nella stabilizzazione dei rapporti di lavoro e nel sistema premiante una forma partecipazione dei lavoratori». «Aver definito un protocollo ad hoc sul contrasto alla violenza di genere ed alle molestie sessuali, il primo al mondo siglato dal Gruppo Marriott – ha concluso il sindacalista – denota l’interesse reciproco della parti a limitare una problematica spesso portatrice di gravi implicazioni sociali».
Consorzio Manital, fronte sindacale compatto nella vertenza dei 10mila addetti senza stipendio
Roma, 26 giugno 2019 – Fronte sindacale compatto nella vertenza che ha coinvolto i dipendenti del Consorzio Manital (Manital Idea e Società consorziate),i l provider specializzato nel settore della soft facility, ossia i servizi di pulizia civile e industriale, che oramai da mesi non rispetta le scadenze per il pagamento delle retribuzioni lasciando senza stipendio i circa 10mila addetti impiegati in appalti pubblici e privati anche per committenze importanti: Ministero della Difesa, Mise, Miur, Inps, Poste Italiane, Agenzia per le Entrate, Telecom, FCA, Iveco, Alfa Romeo, Università, Ospedali e Trenitalia, Grandi Stazioni Rfi. Diverse le iniziative di mobilitazione, i presidi e le manifestazioni e gli scioperi in tutto il territorio nazionale; le segreterie nazionali dei sindacati di categoria Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltrasporti UIL, hanno sollecitato un incontro urgente al ministero dello Sviluppo Economico convinte sia necessario l’intervento di tutti i soggetti coinvolti nella vertenza, a partire dalle Committenze, che devono dare seguito a quanto previsto dalle leggi e dai contratti. I sindacati si dichiarano pronti a proseguire con tutte le iniziative a sostegno di una vertenza che ha ricadute sociali gravi su lavoratrici e lavoratori che non vedono riconosciuto il diritto inalienabile alla retribuzione.
Turismo, i sindacati di categoria Cgil Cisl Uil siglano con Confindustria un avviso comune sul contenimento dei costi e sulla destagionalizzazione.
FERRARI: «IL GOVERNO PRENDA COSCIENZA SULLA NECESSITA’ DI SOSTENERE LE IMPRESE E L’OCCUPAZIONE IN UN SETTORE STRATEGICO DELL’ECONOMIA ITALIANA»Roma, 26 giugno 2019 – Un maggiore riconoscimento dell’attività stagionale svolta dalle imprese e dai lavoratori nel complesso delle attività turistiche quale componente strategica del sistema economico nazionale e l’avvio dell’iter legislativo per favorire una destagionalizzazione dell’attività turistica con relativo beneficio sia per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro sia per il contenimento dei costi organizzativo-aziendali. E’ quanto condiviso in un Avviso Comune trasmesso al Governo siglato dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e le associazioni imprenditoriali Federturismo/Confindustria e Confindustria Alberghi, firmatarie del contratto nazionale dell’Industria Turistica applicato ai circa 200mila dipendenti delle grandi catene alberghiere. Le parti invitano l’Esecutivo a modificare in sede legislativa la tutela complessiva dei lavoratori stagionali temporaneamente non occupati con la rettifica della normativa sulla Naspi, che ha fortemente penalizzato i lavoratori stagionali sia sotto il profilo economico che contributivo, oltre alla definizione di un sistema di ammortizzatori sociali dedicati e dell’esonero del pagamento del contributo addizionale in tutte le ipotesi di stagionalità che attualmente produce un aggravio di costi per le imprese e un aumento del turn over a discapito della continuità occupazionale e della professionalità dei lavoratori del settore. Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Fabrizio Ferrari «l’Avviso Comune siglato dalle parti accende nuovamente i riflettori su tutte le contraddizioni in un settore strategico dell’economia italiana che tuttavia assiste alla perdurante assenza di politiche volte a potenziare la domanda turistica, anche in chiave destagionalizzazione, e a sostenere lo sviluppo delle imprese e la conseguente capacità di creare e garantire occupazione stabile». «Il nostro auspicio – ha concluso il sindacalista – è che il Governo prenda finalmente coscienza del valore del settore turistico nel suo complesso, con un Pil superiore al 13% e oltre il 15% dell’occupazione riconducibile al comparto, valorizzando caratteristiche e peculiarità delle imprese con un occhio di riguardo alla prestazione lavorativa dei circa 2milioni di addetti che vi operano».