Roma, 17 maggio 2019 – Incroceranno le braccia il prossimo 31 maggio i 600mila addetti del settore delle imprese di pulizia, servizi integrati, multiservizi, comparto dei servizi che opera prevalentemente in regime di appalto con un valore di mercato di oltre 135 miliardi di euro, da oltre sei anni senza il contratto nazionale di lavoro scaduto il 30 aprile 2013. Lo sciopero, indetto dai sindacati nazionali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, sarà sostenuto con una manifestazione a Roma in Piazza Bocca della verità dove è prevista la partecipazione di 7mila lavoratori. #ContrattoAdesso è l’hastag della protesta. Le tre sigle Cgil Cisl Uil denunciano lo stallo dei negoziati per il rinnovo del contratto scaduto da 72 mesi nel comparto dei servizi privati in appalto, particolarmente esposto alle logiche del massimo ribasso e al dumping contrattuale, con le inevitabili ripercussioni sui livelli occupazionali e retributivi e sulla drastica riduzione dell’orario di lavoro. Considerano diritto inalienabile dei lavoratori il rinnovo un contratto collettivo nazionale che affronti i temi già ampiamente discussi ed approfonditi nel corso delle trattative, rispetto ai quali le organizzazioni sindacali hanno elaborato delle articolate proposte sul cambio di appalto e/o affidamento di servizio nonché sui contenuti della contrattazione di secondo livello e sull'importante tema della salute e sicurezza. In un comunicato congiunto diffuso sui luoghi di lavoro le tre sigle puntano il dito contro «il decreto “sblocca cantieri”, che ripristina il massimo ribasso per l’aggiudicazione e allarga il ricorso al subappalto senza indicazione dei subappaltatori. modifiche con ripercussioni drastiche sui lavoratori che subiranno da un lato ulteriori sugli orari di lavoro e dall’altra, per effetto dell’allentamento dei controlli sui subappalti, rischiano di diventare un ingranaggio di un sistema criminale. La misura è colma per i lavoratori, affondano i sindacati, «che non vedono rinnovato il contratto nazionale di lavoro perché non sono disponibili ad accettare un aumento contrattuale irrisorio e restituire diritti come il riconoscimento della retribuzione dei primi tre giorni di malattia». I lavoratori reclamano il rinnovo del contratto nazionale per un salario dignitoso, diritti e tutele contro la precarietà e lo sfruttamento e regole certe, trasparenza, legalità.
CONAD RILEVA LE ATTIVITA’ DI AUCHAN IN ITALIA.
DELL’OREFICE: «PASSAGGIO EPOCALE PER LA GDO, IL 28 MAGGIO AL MISE OCCORRERÀ CHIARIRE TEMPI, MODALITÀ E CONDIZIONI DELLA CESSIONE E DEL TRASFERIMENTO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI»Cesenatico (FC), 14 maggio 2019 – «L’operazione di acquisizione della rete di distribuzione Auchan Retail Italia, per portata e valori patrimoniali interessati, si configura certamente come un passaggio epocale per la grande distribuzione organizza e, più in generale, per il commercio in Italia» così il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell'Orefice ha commentato l’acquisizione delle attività di 46 ipermercati e di 230 supermercati della multinazionale francese Auchan operata dal Gruppo Conad. «Il disimpegno di un primario gruppo europeo come Auchan – ha proseguito il sindacalista – è un segnale inquietante per il nostro Paese e non va assolutissimamente taciuto o sottovalutato; il notevole salto di qualità delle politiche di acquisizione portate avanti da Conad e dalle tante entità societarie che operano sotto la sua insegna, di contro, inevitabilmente modificherà la struttura del comparto» ha incalzato Dell'Orefice sottolineando che «è necessario non disperdere il patrimonio di professionalità e di esperienza rappresentato dalle migliaia fra lavoratici e lavoratori dipendenti da Sma Simply e da Auchan col passaggio di mano degli asset aziendali a Conad».~ «Chi come Conad, mostra di avere la sana ambizione di affermarsi come il primo operatore della grande distribuzione organizzata per giro d'affari e per superfici di vendita gestite – ha chiosato il sindacalista – deve necessariamente dotarsi di un serio piano industriale che non obbligatoriamente ~dovrà comprimere il costo del lavoro, ma, anzi, avere quale obiettivo qualificante la valorizzare del ruolo del capitale umano quale asset non replicabile». «Già in occasione dell'incontro convocato presso il Ministero dello Sviluppo Economico per il prossimo 28 maggio – ha concluso Dell’Orefice – occorrerà chiarire tempi, modalità e condizioni sia della cessione nel suo complesso che del trasferimento delle lavoratrici e dei lavoratori».
SPORT E TURISMO, BINOMIO OPPORTUNITA’ PER LO SVILUPPO DELL’ECONOMIA ITALIANA. A CESENATICO IN EMILIA ROMAGNA LA TAVOLA ROTONDA FISASCAT CISL
#strategieturismoCesenatico (FC), 14 maggio 2019 – Si scrive turismo si legge opportunità. Sono molteplici le declinazioni di questo importante comparto dell’economia italiana, trend che si traducono in ricchezza economica, in sviluppo del territorio e posti di lavoro. E’ il caso del turismo sportivo in grado di generare dai 12 ai 15 milioni di arrivi internazionali ogni anno; rappresenta il 10% dell’industria turistica mondiale con un fatturato di oltre 1.400 miliardi di dollari. L’Europa intercetta il 43% del turismo sportivo globale; solo il cicloturismo ha un indotto economico di 44 miliardi di euro, con oltre 2milioni di viaggi e 20 milioni di pernottamenti. In Italia il valore potenziale del cicloturismo è di circa 3,2 miliardi di euro. I dati sono stati analizzazti alla tavola rotonda della Fisascat Cisl a Cesenatico in Emilia Romagna, promossa a ridosso dell’evento sportivo ciclistico Nove Colli.«Come Sindacato e come Parti Sociali abbiamo il dovere di estendere le nostre riflessioni sul valore diretto, indiretto e dell’indotto generato dal turismo» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini nell’intervento introduttivo ai lavori. «Certamente – ha sottolineato – è necessario salvaguardare l’occupazione in un settore labour intensive e continuare ad investire sulla formazione professionale, servono nuove forme di compartecipazione tra pubblico e privato». «Ma al di la dei numeri – ha aggiunto – occorre una strategia di sviluppo che punti all’integrazione dei contenuti ed a promuovere un turismo accessibile durante tutto l’arco dell’anno realizzando così una vera destagionalizzazione legata ai grandi eventi e alle molteplici e variegate opportunità offerte dal nostro Paese».Il sindacalista ha poi sottolineato che «nella governance del turismo globalmente inteso occorrono più autonomie locali ma anche più coordinamento delle politiche turistiche e un ruolo di regia affidato alla Conferenza Stato Regioni».Un invito accolto favorevolmente da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e presidente della Conferenza Stato Regioni, presente all’iniziativa, che ha rilanciato sulla necessità di «investire in infrastrutture, in strutture ricettive e servizi al turista, ma anche in promozione degli eventi». Un contributo notevole quello della Regione Emilia Romagna che ha investito complessivamente nell’ultimo anno 2milioni di euro con importanti ripercussioni sull’indotto.E’ Alessandro Spada, presidente Asd G.C Fausto Coppi e coordinatore del comitato Nove Colli ad illustrare la storia e le ricadute dell’evento sportivo ciclistico, la più partecipata granfondo in Italia che dalla località balneare si snoda in un affascinante percorso lungo l’Appennino Romagnolo, richiamando migliaia di sportivi e turisti.Un fenomeno in crescita esponenziale, ha poi evidenziato l’esperto di web marketing Lorenzo Succi, con oltre 27 milioni di italiani che praticano sport. «L’italia – ha dichiarato Succi – potrebbe diventare quindi una destinazione di grande interesse per segmenti importanti della domanda turistica mondiale e sfruttare in tal modo una serie di eccellenze Territoriali, culturali ed enogastronomiche in un progetto di attrattività molto focalizzata sul tema del wellness e dell’esperienza ‘high quality’ dei nostri territori: cultura, enogastronomia e prodotti tipici. La Romagna su questo fronte ha già dato segni di grande vitalità».Per il direttore generale di Federalberghi Alessandro Nucara intervenuto alla kermesse «internazionalizzazione e destagionalizzazione sono le due parole chiave che ci aiutano a capire il ruolo strategico che lo sport può avere per lo sviluppo del sistema di offerta turistica italiana». E ancora «piccoli e grandi eventi sportivi, professionisti, dilettanti ed amatori, italiani e stranieri, costituiscono un bacino enorme, che può offrirci grandi soddisfazioni». Ma «senza dimenticare il cosiddetto turismo attivo, cioè quelle forme di fruizione del territorio, sempre più diffuse, che implicano un impegno fisico non competitivo, come il cicloturismo e l’escursionismo».«Il turismo – ha poi aggiunto il segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra al quale sono state affidate le conclusioni della tavola rotonda – è attraversato come e più degli altri comparti dalle profonde trasformazioni tecnologiche ed economiche in atto: per volgere i rischi in opportunità bisogna migliorare il coordinamento tra enti e rilanciare le infrastrutture materiali e sociali. Servono strade, porti, aeroporti, reti fisiche e digitali, salvaguardia territoriale, legalità, burocrazia amica, trasporti locali, servizi alla persona, sostegno alla non autosufficienza». Altrettando fondamentale per il sindacalista «sviluppare la filiera della formazione, e in particolare sulla riqualificazione di competenze e l’occupabilità: aspetti che dobbiamo implementare con misure pubbliche e leve contrattuali». «Chi dovrebbe fare molto di più è il Governo, che deve litigare meno e dire cosa vuole fare – ha concluso Sbarra – Si apra una fase di vero confronto con le Parti sociali per un progetto-Paese che dia al turismo e al lavoro che lo sostiene il posto che meritano nella ripartenza nazionale».All’iniziativa, moderata dal conduttore di TeleRomagna Pier Giorgio Valbonetti – sono intervenuti Matteo Gozzoli, sindaco di Cesenatico, Filippo Pieri, segretario generale Usr Cisl Emilia Romagna e Michele Vaghini, segretario generale Fisascat Cisl Emilia Romagna.
SPORT E TURISMO, BINOMIO OPPORTUNITA’ PER LO SVILUPPO DELL’ECONOMIA ITALIANA. A CESENATICO IN EMILIA ROMAGNA LA TAVOLA ROTONDA FISASCAT CISL
#strategieturismoCesenatico (FC), 14 maggio 2019 – Si scrive turismo si legge opportunità. Sono molteplici le declinazioni di questo importante comparto dell’economia italiana, trend che si traducono in ricchezza economica, in sviluppo del territorio e posti di lavoro. E’ il caso del turismo sportivo in grado di generare dai 12 ai 15 milioni di arrivi internazionali ogni anno; rappresenta il 10% dell’industria turistica mondiale con un fatturato di oltre 1.400 miliardi di dollari. L’Europa intercetta il 43% del turismo sportivo globale; solo il cicloturismo ha un indotto economico di 44 miliardi di euro, con oltre 2milioni di viaggi e 20 milioni di pernottamenti. In Italia il valore potenziale del cicloturismo è di circa 3,2 miliardi di euro. I dati sono stati analizzazti alla tavola rotonda della Fisascat Cisl a Cesenatico in Emilia Romagna, promossa a ridosso dell’evento sportivo ciclistico Nove Colli.«Come Sindacato e come Parti Sociali abbiamo il dovere di estendere le nostre riflessioni sul valore diretto, indiretto e dell’indotto generato dal turismo» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini nell’intervento introduttivo ai lavori. «Certamente – ha sottolineato – è necessario salvaguardare l’occupazione in un settore labour intensive e continuare ad investire sulla formazione professionale, servono nuove forme di compartecipazione tra pubblico e privato». «Ma al di la dei numeri – ha aggiunto – occorre una strategia di sviluppo che punti all’integrazione dei contenuti ed a promuovere un turismo accessibile durante tutto l’arco dell’anno realizzando così una vera destagionalizzazione legata ai grandi eventi e alle molteplici e variegate opportunità offerte dal nostro Paese».Il sindacalista ha poi sottolineato che «nella governance del turismo globalmente inteso occorrono più autonomie locali ma anche più coordinamento delle politiche turistiche e un ruolo di regia affidato alla Conferenza Stato Regioni».Un invito accolto favorevolmente da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e presidente della Conferenza Stato Regioni, presente all’iniziativa, che ha rilanciato sulla necessità di «investire in infrastrutture, in strutture ricettive e servizi al turista, ma anche in promozione degli eventi». Un contributo notevole quello della Regione Emilia Romagna che ha investito complessivamente nell’ultimo anno 2milioni di euro con importanti ripercussioni sull’indotto.E’ Alessandro Spada, presidente Asd G.C Fausto Coppi e coordinatore del comitato Nove Colli ad illustrare la storia e le ricadute dell’evento sportivo ciclistico, la più partecipata granfondo in Italia che dalla località balneare si snoda in un affascinante percorso lungo l’Appennino Romagnolo, richiamando migliaia di sportivi e turisti.Un fenomeno in crescita esponenziale, ha poi evidenziato l’esperto di web marketing Lorenzo Succi, con oltre 27 milioni di italiani che praticano sport. «L’italia – ha dichiarato Succi – potrebbe diventare quindi una destinazione di grande interesse per segmenti importanti della domanda turistica mondiale e sfruttare in tal modo una serie di eccellenze Territoriali, culturali ed enogastronomiche in un progetto di attrattività molto focalizzata sul tema del wellness e dell’esperienza ‘high quality’ dei nostri territori: cultura, enogastronomia e prodotti tipici. La Romagna su questo fronte ha già dato segni di grande vitalità».Per il direttore generale di Federalberghi Alessandro Nucara intervenuto alla kermesse «internazionalizzazione e destagionalizzazione sono le due parole chiave che ci aiutano a capire il ruolo strategico che lo sport può avere per lo sviluppo del sistema di offerta turistica italiana». E ancora «piccoli e grandi eventi sportivi, professionisti, dilettanti ed amatori, italiani e stranieri, costituiscono un bacino enorme, che può offrirci grandi soddisfazioni». Ma «senza dimenticare il cosiddetto turismo attivo, cioè quelle forme di fruizione del territorio, sempre più diffuse, che implicano un impegno fisico non competitivo, come il cicloturismo e l’escursionismo».«Il turismo – ha poi aggiunto il segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra al quale sono state affidate le conclusioni della tavola rotonda – è attraversato come e più degli altri comparti dalle profonde trasformazioni tecnologiche ed economiche in atto: per volgere i rischi in opportunità bisogna migliorare il coordinamento tra enti e rilanciare le infrastrutture materiali e sociali. Servono strade, porti, aeroporti, reti fisiche e digitali, salvaguardia territoriale, legalità, burocrazia amica, trasporti locali, servizi alla persona, sostegno alla non autosufficienza». Altrettando fondamentale per il sindacalista «sviluppare la filiera della formazione, e in particolare sulla riqualificazione di competenze e l’occupabilità: aspetti che dobbiamo implementare con misure pubbliche e leve contrattuali». «Chi dovrebbe fare molto di più è il Governo, che deve litigare meno e dire cosa vuole fare – ha concluso Sbarra – Si apra una fase di vero confronto con le Parti sociali per un progetto-Paese che dia al turismo e al lavoro che lo sostiene il posto che meritano nella ripartenza nazionale».All’iniziativa, moderata dal conduttore di TeleRomagna Pier Giorgio Valbonetti – sono intervenuti Matteo Gozzoli, sindaco di Cesenatico, Filippo Pieri, segretario generale Usr Cisl Emilia Romagna e Michele Vaghini, segretario generale Fisascat Cisl Emilia Romagna.
SPORT E TURISMO, BINOMIO OPPORTUNITA’ PER LO SVILUPPO DELL’ECONOMIA ITALIANA. A CESENATICO IN EMILIA ROMAGNA LA TAVOLA ROTONDA FISASCAT CISL
#strategieturismoCesenatico (FC), 14 maggio 2019 – Si scrive turismo si legge opportunità. Sono molteplici le declinazioni di questo importante comparto dell’economia italiana, trend che si traducono in ricchezza economica, in sviluppo del territorio e posti di lavoro. E’ il caso del turismo sportivo in grado di generare dai 12 ai 15 milioni di arrivi internazionali ogni anno; rappresenta il 10% dell’industria turistica mondiale con un fatturato di oltre 1.400 miliardi di dollari. L’Europa intercetta il 43% del turismo sportivo globale; solo il cicloturismo ha un indotto economico di 44 miliardi di euro, con oltre 2milioni di viaggi e 20 milioni di pernottamenti. In Italia il valore potenziale del cicloturismo è di circa 3,2 miliardi di euro. I dati sono stati analizzazti alla tavola rotonda della Fisascat Cisl a Cesenatico in Emilia Romagna, promossa a ridosso dell’evento sportivo ciclistico Nove Colli.«Come Sindacato e come Parti Sociali abbiamo il dovere di estendere le nostre riflessioni sul valore diretto, indiretto e dell’indotto generato dal turismo» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini nell’intervento introduttivo ai lavori. «Certamente – ha sottolineato – è necessario salvaguardare l’occupazione in un settore labour intensive e continuare ad investire sulla formazione professionale, servono nuove forme di compartecipazione tra pubblico e privato». «Ma al di la dei numeri – ha aggiunto – occorre una strategia di sviluppo che punti all’integrazione dei contenuti ed a promuovere un turismo accessibile durante tutto l’arco dell’anno realizzando così una vera destagionalizzazione legata ai grandi eventi e alle molteplici e variegate opportunità offerte dal nostro Paese».Il sindacalista ha poi sottolineato che «nella governance del turismo globalmente inteso occorrono più autonomie locali ma anche più coordinamento delle politiche turistiche e un ruolo di regia affidato alla Conferenza Stato Regioni».Un invito accolto favorevolmente da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e presidente della Conferenza Stato Regioni, presente all’iniziativa, che ha rilanciato sulla necessità di «investire in infrastrutture, in strutture ricettive e servizi al turista, ma anche in promozione degli eventi». Un contributo notevole quello della Regione Emilia Romagna che ha investito complessivamente nell’ultimo anno 2milioni di euro con importanti ripercussioni sull’indotto.E’ Alessandro Spada, presidente Asd G.C Fausto Coppi e coordinatore del comitato Nove Colli ad illustrare la storia e le ricadute dell’evento sportivo ciclistico, la più partecipata granfondo in Italia che dalla località balneare si snoda in un affascinante percorso lungo l’Appennino Romagnolo, richiamando migliaia di sportivi e turisti.Un fenomeno in crescita esponenziale, ha poi evidenziato l’esperto di web marketing Lorenzo Succi, con oltre 27 milioni di italiani che praticano sport. «L’italia – ha dichiarato Succi – potrebbe diventare quindi una destinazione di grande interesse per segmenti importanti della domanda turistica mondiale e sfruttare in tal modo una serie di eccellenze Territoriali, culturali ed enogastronomiche in un progetto di attrattività molto focalizzata sul tema del wellness e dell’esperienza ‘high quality’ dei nostri territori: cultura, enogastronomia e prodotti tipici. La Romagna su questo fronte ha già dato segni di grande vitalità».Per il direttore generale di Federalberghi Alessandro Nucara intervenuto alla kermesse «internazionalizzazione e destagionalizzazione sono le due parole chiave che ci aiutano a capire il ruolo strategico che lo sport può avere per lo sviluppo del sistema di offerta turistica italiana». E ancora «piccoli e grandi eventi sportivi, professionisti, dilettanti ed amatori, italiani e stranieri, costituiscono un bacino enorme, che può offrirci grandi soddisfazioni». Ma «senza dimenticare il cosiddetto turismo attivo, cioè quelle forme di fruizione del territorio, sempre più diffuse, che implicano un impegno fisico non competitivo, come il cicloturismo e l’escursionismo».«Il turismo – ha poi aggiunto il segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra al quale sono state affidate le conclusioni della tavola rotonda – è attraversato come e più degli altri comparti dalle profonde trasformazioni tecnologiche ed economiche in atto: per volgere i rischi in opportunità bisogna migliorare il coordinamento tra enti e rilanciare le infrastrutture materiali e sociali. Servono strade, porti, aeroporti, reti fisiche e digitali, salvaguardia territoriale, legalità, burocrazia amica, trasporti locali, servizi alla persona, sostegno alla non autosufficienza». Altrettando fondamentale per il sindacalista «sviluppare la filiera della formazione, e in particolare sulla riqualificazione di competenze e l’occupabilità: aspetti che dobbiamo implementare con misure pubbliche e leve contrattuali». «Chi dovrebbe fare molto di più è il Governo, che deve litigare meno e dire cosa vuole fare – ha concluso Sbarra – Si apra una fase di vero confronto con le Parti sociali per un progetto-Paese che dia al turismo e al lavoro che lo sostiene il posto che meritano nella ripartenza nazionale».All’iniziativa, moderata dal conduttore di TeleRomagna Pier Giorgio Valbonetti – sono intervenuti Matteo Gozzoli, sindaco di Cesenatico, Filippo Pieri, segretario generale Usr Cisl Emilia Romagna e Michele Vaghini, segretario generale Fisascat Cisl Emilia Romagna.
EUROPA, FISASCAT CISL: «RAFFORZARE IL RUOLO DELLA CONCERTAZIONE SOCIALE SVOLTO DAL CESE NEI PROCESSI CONSULTIVI DEL FUTURO PARLAMENTO EUROPEO»
#Work4EuropeCesenatico (FC), 13 maggio 2019 – Rafforzare l’attività del Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese), per diventare cittadini di una Europa realmente inclusiva. Con questa consapevolezza si sono chiusi a Cesenatico i lavori del consiglio generale Fisascat Cisl in assise a Cesenatico a due settimane dall’appuntamento elettorale di rinnovo del Parlamento europeo che vedrà 350milioni di europei manifestare la propria volontà. Una consapevolezza confermata dagli interventi alla kermesse della categoria cislina di due componenti di parte sindacale dell’organo consultivo dell’Unione Europa, Gerardo Larghi e Franca Salis Madinier. E’ Gerardo Larghi – componente per l’Italia ed espressione della Cisl – ad illustrare l’attività svolta dal Cese, una delle quattro istituzioni europee che esprime pareri su tutte le Direttive economiche e sociali emanate dalla Commissione Europea . «La società civile ha il dovere di indicare cosa non va e il sindacato riveste un ruolo importantissimo all’interno della Commissione dove promuove la concertazione sociale» ha evidenziato Larghi sottolineando che è già pronto un documento per la nuova istituzione e che «l’Europa, che fin qui ha garantito la pace, può e deve essere il luogo dove risolvere i problemi». Ma, avverte, «l’Europa ha senso se esiste la contrattazione, se vengono rispettati i corpi intermedi e se a governare sono i popoli europei nel rispetto delle scelte democratiche». Una posizione pienamente condivisa da Franca Salis Madinier, componente per la Francia del Cese ed espressione della Cfdt, il più grande sindacato francese nei settori pubblico e privato, che nei mesi scorsi ha proposto con altre 18 organizzazioni della società civile, sindacati e associazioni mutualistiche, un manifesto sul potere di vivere e sulla giustizia sociale. «Si tratta di un manifesto per l’uguaglianza sostenibile finalizzato a organizzare una giusta transizione per una equa ripartizione della ricchezza e per contrastare i movimenti nazionalisti in crescita in Francia come in Italia» ha sottolineato Salis Madinier in collegamento skype da Parigi. «Quello di cui abbiamo bisogno – ha aggiunto – è di una Europa più sociale che risponda alle ispirazioni sociali dei cittadini europei». Quanto al sindacato e ai corpi intermedi, ha rilanciato Salis Madinier «occorre dialogare sempre di più con i lavoratori trovando la giusta mediazione tra le molteplici esigenze, condividendo le strategie ottimali per ottenere un miglioramento collettivo delle condizioni di lavoro, economiche e sociali superando le ineguaglianze». «Il sindacato si deve attrezzare per tutelare, anche a livello europeo, le nuove forme di lavoro nate dalla globalizzazione e che spesso sfuggono al controllo». «La partecipazione dei lavoratori è la chiave giusta per garantire salari e benessere. L’Europa, anche se non è perfetta – ha concluso – è l’unica soluzione che i Paesi dell’Unione Europea devono continuare a perseguire».
ELEZIONI EUROPEE, GUARINI: «L’EUROPA HA BISOGNO DEL MERCATO UNICO CON AL CENTRO LA PERSONA, IL LAVORO, L’EQUITA’ E L’INCLUSIONE»
#Work4EuropeCesenatico (FC), 13 maggio 2019 – L’Europa, e l’Italia, ora più che mai hanno bisogno del mercato unico e di una unione europea che non sia solo economica e monetaria ma anche sociale e fondata sui valori dell’inclusione e della solidarietà. E’ questo il messaggio forte e chiaro rilanciato al Consiglio Generale della Fisascat Cisl in assise a Cesenatico, in Emilia Romagna, per fare il punto sullo stato delle trattative di rinnovo dei contratti nel commercio, turismo e servizi. “Il sindacato per una Europa con al centro la persona, il lavoro, l’equità, la solidarietà e l’inclusione” è il leit motiv della kermesse organizzata dalla categoria cislina che, a due settimane dal voto europeo, riflette sugli scenari futuri dell’Europa e sulle prospettive italiane. «Abbiamo bisogno di una Europa migliore, più sociale e capace di resistere con rinnovati valori democratici agli attacchi sovranisti ma anche di una Europa economica solida in grado di fronteggiare la guerra commerciale e dei dazi in atto e di competere non solo con le due superpotenze mondiali Usa Cina» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini nell'intervento introduttivo ai lavori. «L’Europa che vogliamo – ha aggiunto – è una Europa basata su una nuova governance dell’eurozona, a cominciare dalle politiche fiscali, ma anche capace di governare il fenomeno migratorio e, per quel che attiene più strettamente il lavoro e le politiche occupazionali, di tutelare in misura crescente i lavoratori, specialmente quelli a bassa retribuzione, i working poor dell’era della sharing economy e dell’economia dei lavoretti in un mondo sempre più globalizzato». Senza dimenticare poi il gap retributivo di genere uomo donna dell’Unione Europea che nell’insieme dei 28 Paesi Ue raggiunge una media del 16,3% raggiungendo in alcuni Stati quota 26,9% come in Estonia, il 22% in Germania, il 17% in Italia per citarne alcuni. «Il divario retributivo di genere è una delle maggiori manifestazioni di ingiustizia sociale» ha dichiarato Guarini sottolineando che «tutti i Paesi dovrebbero cercare di capire cosa fare per accelerare i processi verso l’uguaglianza, mentre, anche a livello europeo, si accende il dibattito sull’introduzione del salario minimo che necessariamente dovrà prevedere un riferimento alla validità erga omnes delle retribuzioni definite dai contratti nazionali leader di settore, vero e proprio patrimonio che tutela i lavoratori anche prevedendo quote integrative riferite al welfare e alla partecipazione». Il sindacalista ha puntato il dito anche contro «la Direttiva Bolkestein pensata per creare un libero mercato dei servizi e una maggiore competitività ma che nei fatti ha generato un vero e proprio dumping sociale e contrattuale». «Il sindacato anche a livello europeo con il dialogo sociale – ha aggiunto – deve rafforzare il proprio ruolo e attraverso la contrattazione, puntare sempre più alla qualità dell’occupazione e all’occupabilità, continuando a migliorare la formazione professionale». Di una «Europa che non sia solamente una bandiera, ma un ideale di società e una necessità» ha parlato la segretaria generale della Cisl Anna Maria Furlan intervenuta ai lavori. «Ma per essere percepita come opportunità – ha aggiunto – dobbiamo fondarla su un progetto sociale inclusivo, che dia speranza e sicurezza ai cittadini e alle comunità come i Padri costituenti immaginavano».«Oggi l’Europa soffre, attraversata da rigurgiti nazionalisti, e dimostra l’inadeguatezza della propria architettura costruita sul modello intergovernativo, che la rende una proiezione degli interessi nazionali, anziché una democrazia compiuta capace di convergere sul bene comune europeo, un modello che non è stato pensato per fronteggiare le grandi questioni del nostro tempo a partire dalla crisi finanziaria esplosa nel 2008» ha affondato la sindacalista. «Allora – ha ribadito – dobbiamo costruire una nuova Europa, senza muri e barriere xenofobe, unita nei valori del lavoro e della giustizia sociale, della sicurezza comune, dell’accoglienza, dell’integrazione, della solidarietà, del rispetto e della valorizzazione della persona umana. «Il lavoro e le persone – ha concluso – devono tornare al centro delle scelte dell’Unione Europea e dei singoli paesi del nostro Continente».
SPORT E TURISMO, BINOMIO OPPORTUNITA’ PER LO SVILUPPO DELL’ECONOMIA ITALIANA IL 14 MAGGIO A CESENATICO IN EMILIA ROMAGNA LA TAVOLA ROTONDA DELLA FISASCAT CISL
#strategieturismoRoma, 9 maggio 2019 – Prosegue il viaggio della Fisascat Cisl nel Bel Paese per promuovere adeguate politiche di sistema finalizzate al rilancio del comparto turistico, volano di crescita e occupazione. Dalla riviera romagnola la categoria cislina rilancia sul fenomeno sportivo, da sempre capace di attrarre in Italia migliaia di appassionati da ogni parte del mondo. L’iniziativa segue l’evento su turismo e cultura promosso nel mese di marzo a Matera, Capitale della Cultura 2019. “Sport e Turismo, binomio opportunità per lo sviluppo dell’economia italiana” è il leit motiv della tavola rotonda che la Fisascat Cisl promuoverà il 14 maggio a Cesenatico (Forlì Cesena), a ridosso dell’evento sportivo ciclistico Nove Colli, la più partecipata granfondo in Italia che dalla località balneare si snoda in un affascinante percorso lungo l’Appennino Romagnolo, richiamando migliaia di sportivi e turisti. Tra i relatori all’iniziativa, introdotta dal segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini e moderata dal giornalista di Teleromagna Pier Giorgio Valbonetti, ci saranno Alessandro Spada, presidente Asd G.C. Fausto Coppi e Coordinatore Comitato Nove Colli, Lorenzo Succi, esperto web marketing turismo sportivo, oltre ad Alessandro Tortelli, direttore scientifico Centro Studi Turistici Firenze, Alessandro Nucara, direttore generale Federalberghi, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e presidente della Conferenza Stato Regioni. Le conclusioni sono affidate al segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra. Alla tavola rotonda è stato invitato anche il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Turismo, il Senatore Gian Marco Centinaio. Il ministro, all’estero per impegni istituzionali, presenzierà all’iniziativa con un contributo video dedicato. Porteranno un saluto Matteo Gozzoli, sindaco di Cesenatico, Filippo Pieri, segretario generale Usr Cisl Emilia Romagna, Michele Vaghini, segretario generale Fisascat Cisl Emilia Romagna.
TERZIARIO E SALARIO MINIMO
RAINERI (FIST CISL): «PROVVEDIMENTO NORMATIVO SENZA RIFERIMENTI A VALIDITA’ ERGA OMNES CONTRATTI LEADER DI SETTORE POTREBBE GENERARE DUMPING E VIZIARE IL CONTESTO ECONOMICO E PRODUTTIVO»Roma, 8 maggio 2019 – Si accende il dibattito in casa Fist Cisl sull’introduzione del salario minimo, provvedimento legislativo in esame dell’Esecutivo nazionale e oggetto di confronto al tavolo Governo Sindacati aperto nei giorni scorsi al ministero del Lavoro. Il consiglio generale della categoria cislina del terziario, in assise a Roma per gli adempimenti statutari in presenza del segretario confederale Cisl Andrea Cuccello, ha analizzato lo scenario economico e sociale riflettendo sull’applicazione di una paga oraria di Legge nel mercato del lavoro italiano, dove l’85% dei lavoratori è coperto da una contrattazione di riferimento. «Un provvedimento normativo sul salario minimo senza un riferimento alla validità erga omnes dei contratti leader di settore siglati dalle associazioni maggiormente rappresentative spiazzerebbe la contrattazione nel terziario privato comportando per le aziende nessun altro obbligo che l’applicazione della paga di Legge» avverte il segretario generale della Fist Cisl Pierangelo Raineri sottolineando che «la struttura salariale del lavoro dipendente nel terziario privato contempla anche quote di welfare oltre a quote salariali riferite a Tfr e mensilità aggiuntive anche coorelate a meccanismi partecipativi». E ancora, ha aggiunto il sindacalista, «l’introduzione del salario minimo potrebbe innestare un meccanismo di dumping a sfavore di chi applica integralmente la contrattazione, viziando in tal modo il contesto economico e produttivo». Il tema sarà approfondito anche nell’Assemblea Organizzativa che il consiglio generale Fist Cisl ha deciso di convocare per il prossimo 11 giugno,prima della conclusione del percorso confederale che culminerà a Roma il 9, 10 e 11 luglio. La categoria cislina intanto rafforza la dirigenza; il consiglio generale Fist Cisl ha eletto all’unanimità Aurora Blanca componente di segreteria nazionale della federazione, già segretario nazionale Fisascat Cisl, integrando così la squadra nazionale composta dal segretario generale Pierangelo Raineri e da Mattia Pirulli, già segretario nazionale Felsa Cisl.
CARREFOUR, PROSEGUE LA FASE SINDACALE DI CONFRONTO SULLA PROCEDURA DI LICENZIAMENTO COLLETTIVO AVVIATA PER 580 DIPENDENTI.
DELL’OREFICE: «PRIMA DI CHIEDERE L’ENNESIMO SACRIFICIO AI LAVORATORI SI PONGA RIMEDIO ALLE INEFFICIENZE DELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE»Roma, 2 maggio 2019 – Prosegue la fase sindacale di confronto sulla procedura di licenziamento collettivo avviata dalla multinazionale francese della grande distribuzione organizzata Carrefour per 580 lavoratrici e lavoratori impiegati in 32 dei 50 ipermercati della rete vendita in Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio e Sardegna. Il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice ha stigmatizzato «il percorso di ristrutturazione intrapreso dalla multinazionale francese in Italia, che ormai a cadenze regolari avvia riorganizzazioni della rete commerciale con una importante riduzione dell’organico». «La complessità della vertenza ha reso peraltro necessario una ulteriore proroga della fase di confronto sindacale» ha aggiunto il sindacalista sottolineando che «da qui al prossimo incontro stabilito per il 5 giugno occorrerà verificare la reale consistenza dell’esubero negli ipermercati ricompresi nella procedura di licenziamento collettivo, in quanto nelle ultime settimane ci sono state diverse fuoriuscite di dipendenti che, inevitabilmente, comporteranno una riduzione rispetto alla ridondanza in termini di teste lamentata dall’azienda». «Più nello specifico per la Fisascat Cisl l’occasione di un più serrato confronto a livello di punto vendita dovrà servire anche per monitorare gli aspetti critici connessi all’organizzazione del lavoro che in termini concreti implicano diseconomie e processi di programmazione non sempre lineari con inevitabili ripercussioni sulle performances dei singoli negozi» ha sottolineato Dell’Orefice. «Prima di chiedere l’ennesimo sacrificio ai lavoratori – ha concluso il sindacalista – è necessario porre rimedio alle inefficienze che contraddistinguono l’organizzazione aziendale». Entro la fine del mese di maggio il coordinamento delle strutture e dei delegati Fisascat Cisl si riunirà a Roma per una disamina sullo stato della vertenza e per una ricognizione sullo stato delle relazioni sindacali negli altri format della rete vendita Carrefour in Italia.