DELL’OREFICE: «VALUTEREMO SE AI PROCLAMI SEGUIRANNO COMPORTAMENTI CONCRETI, LA SALVAGUARDIA DELLA RETE VENDITA E DELL'OCCUPAZIONE CONDIZIONE IRRINUNCIABILE»Roma, 18 ottobre 2018 – Spiragli nella vertenza che ha coinvolto i lavoratori di Unicoop Tirreno. Nel corso del tavolo sul piano industriale attivato al ministero dello Sviluppo Economico tra i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e la direzione aziendale, la cooperativa di consumatori si è dichiarata disponibile a riprendere il confronto finalizzato a ripristinare le condizioni di sostenibilità dei punti vendita, e, successivamente, ad avviare il negoziato per il rinnovo del contratto integrativo aziendale. La Fisascat ha accolto positivamente la dichiarazione della cooperativa sulla sospensione della cessione degli otto negozi del Sud del Lazio a Pomezia, Fiuggi, Velletri, Aprilia, Genzano, Colleferro, Frosinone, e sulla disponibilità aziendale alla ripresa del dialogo. «Certo valuteremo se ai proclami seguiranno fatti concreti» ha dichiarato il segretario nazionale della categoria Vincenzo Dell’Orefice. «La salvaguardia dell’attuale perimetro di vendita di Unicoop Tirreno, compresi i punti vendita del sud del Lazio dove complessivamente sono occupati 270 lavoratori – ha aggiunto – rappresenta un aspetto irrinunciabile, non siamo disponibili ad imbarcare una fase negoziale se la cooperativa non chiarirà sin da subito che alla fine del percorso nessuno tra i lavoratori sarà licenziato». Il sindacalista ha inoltre proposto di «non escludere il ricorso ad ammortizzatori sociali conservativi per i punti vendita connotati da andamenti economici critici, per dare un sollievo immediato in termini di costi di struttura all'impresa e per facilitare il confronto tra le parti». «Nell’attuale fase di crisi che Unicoop Tirreno sta attraversando – ha concluso il sindacalista – è necessario e urgente procedere con investimenti mirati nei punti vendita connotati da andamenti gestionali negativi al fine di favorire un rilancio e conseguire in tempi ragionevoli l'obiettivo della sostenibilità dei negozi». Il tavolo al Mise è aggiornato al 29 ottobre.
BASI USA, I SINDACATI SIGLANO CON LA JCPC IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE APPLICATO AI 4MILA DIPENDENTI CIVILI NON STATUNITENSI.
GUARINI: «SALARIO E WELFARE IN PRIMO PIANO, ACCORDO IMPORTANTE TASSELLO DELLE RELAZIONI SINDACALI CON LA COMMISSIONE AMERICANA»Roma, 16 ottobre 2018 – Siglato il nuovo contratto nazionale per i 4000 dipendenti civili delle installazioni militari statunitensi italiane a Sigonella in Sicilia, delle Basi Camp Ederle di Vicenza e di Camp Darby di Pisa, della Base Usaf di Aviano e a Napoli Capodichino. Le federazioni nazionali di categoria Fisascat Cisl e Uiltucs e la direzione del personale delle Basi Usa Jcpc hanno sottoscritto a Napoli il rinnovo del contratto, scaduto nel 2016, in vigore dal 1° novembre 2018 al 30 ottobre 2021. Mercato e organizzazione del lavoro, salario, welfare e nuove tutele in caso di ristrutturazione gli ambiti di intervento del nuovo contratto nazionale che rilancia il livello decentrato definendo l’avvio delle consultazioni a livello locale sull’organizzazione del lavoro e sulle ricollocazioni del personale. Nel dettaglio l’accordo stabilisce il diritto di precedenza nelle assunzioni per il personale che ha prestato servizio per più di 6 mesi con un contratto a tempo determinato; il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro dal full time a part time per i lavoratori affetti da gravi patologie, il diritto sulla conservazione del livello e dell’inquadramento nel caso di modifiche organizzative; il lavorare acquisisce il diritto di presentare domanda per l’accesso ad un livello inferiore finalizzato alla conservazione del posto di lavoro, ad acquisire nuova professionalità ed a migliorare la qualità della vita. L’intesa introduce il principio della volontarietà in caso di riduzione della forza lavoro; in caso di esuberi il lavoratore ha inoltre diritto ad una ricollocazione prioritaria in una delle posizioni disponibili nell’area geografica di riferimento, fermo restando l’applicazione delle norme di Legge sulla ricollocazione nella pubblica amministrazione. Sulla parte economica l’intesa contempla un aumento salariale annuale del 3,09% – pari ad una erogazione media di 62 euro mensili dal 1° settembre 2018 al 30 agosto 2019 – oltre alla maggiorazione del 20% per le ore prestate al di fuori del normale orario di lavoro. Il lavoro supplementare prestato dai lavoratori con contratto part-time sarà retribuito con una maggiorazione del 15%. Gli scatti di anzianità passano da 8 a 9, e il contributo per la previdenza complementare a carico del datore di lavoro è incrementato dall’1,6% all’1,7%. Sul welfare l’accordo definisce un aumento del contributo del datore di lavoro destinato all’assistenza sanitaria integrativa da 100 euro a 150 euro annuali Al personale licenziato per riduzione di personale o uscita volontaria verrà riconosciuta una indennità pari a 3 mensilità; il datore di lavoro ha inoltre facoltà di offrire un incentivo di 18.000 euro ai lavoratori interessati a stipulare un accordo conciliativo. Soddisfazione in casa Fisascat Cisl. «Si tratta di un accordo importante che interviene in maniera significativa sul salario e sul welfare, consentendo anche di ampliare il ventaglio di prestazioni erogate attraverso il sistema dell’assistenza sanitaria integrativa, ma anche sulle tutele dei lavoratori coinvolti dalla riorganizzazione che potranno contare su un sostegno al reddito importante con l’opportunità della ricollocazione» ha dichiarato Rosetta Raso dell’ufficio sindacale della federazione evidenziando «il grande lavoro di squadra e di sintesi operato dai componenti il coordinamento nazionale Fisascat Cisl». Per il segretario generale della categoria cislina Davide Guarini «la sottoscrizione del rinnovo del contratto nazionale per il personale civile non statunitense delle Basi Usa in Italia rappresenta un avanzamento delle tutele per i lavoratori e un importante nuovo tassello delle relazioni sindacali con la commissione statunitense Jcpc che si consolidano ulteriormente anche a livello decentrato realizzando così un dei punti cardine della riforma del modello contrattuale fortemente sostenuta dalla Cisl». Il sindacalista ha infine sottolineato l’efficacia dell’intervento normativo sulla ristrutturazione che «dimostra ancora una volta che la contrattazione a tutti i livelli può e deve intervenire nella riorganizzazione aziendale individuando importanti strumenti di sostegno al reddito per i lavoratori».
SINDACATO. 12 OTTOBRE 1948 – 12 OTTOBRE 2018: LA FISASCAT CISL FESTEGGIA 70 ANNI DALLA FONDAZIONE.
GUARINI: «ORA CONSOLIDIAMO I RISULTATI DELLA CONTRATTAZIONE E PROIETTIAMOLI VERSO NUOVI TRAGUARDI»\Roma, 12 ottobre 2018 – Buon Compleanno Fisascat! La categoria del commercio, turismo e servizi della Cisl festeggia i suoi primi 70 anni. Anni di sfide, di battaglie e di contrattazione nel segno delle tutele e di relazioni sindacali sempre più capaci di coniugare i bisogni delle imprese con i diritti dei lavoratori. Un percorso articolato quello compiuto dalla Fisascat Cisl dal 12 ottobre 1948, allora Filsac, ad oggi, costellato di straordinarie conquiste. Come per la bilateralità ed il welfare, frontiere della contrattazione a partire dagli Anni ’90, princìpi che hanno dato luogo a strumenti messi al servizio di imprese e lavoratori. Su 9milioni di addetti circa tre milioni fanno già parte del sistema dell’assistenza sanitaria integrativa di origine contrattuale, mentre circa due milioni di lavoratori hanno usufruito dei percorsi di formazione professionale erogati dai fondi interprofessionali di settore. La Fisascat Cisl ha rilanciato il ruolo della previdenza complementare, considerati i tassi di adesione ancora troppo residuali rispetto alla platea occupazionale di riferimento. Da qui l’impegno della categoria nella diffusione e nella promozione della cultura previdenziale, soprattutto tra le giovani generazioni, e sulla obbligatorietà all’adesione al secondo pilastro di origine contrattuale. Il segretario generale della Fisascat, Davide Guarini, ha evidenziato come ora «occorra consolidare i risultati e proiettarli verso nuovi traguardi, con un rivitalizzato ruolo nella contrattazione e nell’innovazione contrattuale al passo con i tempi, capace di trasferire tutte le nostre capacità verso lo sviluppo del secondo livello, anche rispetto alle sfide del nostro secolo: l’innovazione tecnologica e l’invecchiamento demografico». Un percorso che la federazione affronterà insieme alla Cisl come ha ribadito Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl che ha concluso la kermesse. «Nuove relazioni sindacali, estensione delle tutele in un perimetro di norme traguardate alla produttività e alla partecipazione dei lavoratori sono sfide continue per un sindacato che intende stare nel mondo del lavoro e con i lavoratori». Ma non solo. «Dobbiamo costruire soluzioni sempre più globali per i lavoratori, fare inclusione attraverso lo strumento principe, la contrattazione – ha concluso Sbarra – Dalla Fisascat Cisl arriva un contributo decisivo che dimostra come sia una federazione capace di avere al centro della sua azione la tutela della persona e la dignità del lavoro, valori condivisi da sempre con la missione della Cisl». Per ulteriori approfondimenti e cenni storici sulla nascita della federazione vi invitiamo alla lettura del numero speciale 70° Anniversario del periodico della Fisascat Cisl Progetto Terziario http://www.fisascat.it/site/news/progetto-terziario-speciale-70-anni-fis…
PROGETTO TERZIARIO SPECIALE 70 ANNI FISASCAT
COMUNICATO STAMPA FIST CISL, ECONOMIA ITALIANA SEMPRE PIU’ TERZIARIZZATA
RAINERI: «CRESCE IL VALORE DI MERCATO E L’OCCUPAZIONE MA AUMENTA ANCHE LA PRECARIETA’ DEL LAVORO, NECESSARIE POLITICHE CONTRATTUALI ORIENTATE AD ASSICURARE LA DIGNITA’ DELLA PERSONA E AD AMPLIARE GLI INTERVENTI DI WELFARE»Roma, 11 ottobre 2018 – Economia italiana sempre più terziarizzata con un valore aggiunto che sfiora il 40% del mercato e supera il 70% in termini occupazionali, con oltre 16milioni di dipendenti, su 23milioni e 475mila lavoratori, segnala l’Istat, concentrati nel settore dei servizi, nel commercio e nella ristorazione. Negli ultimi 10 anni, secondo l’istituto di statistica, l’incremento dell’occupazione nel terziario privato è stato del 5,83%, pari a 888mila nuovi posti di lavoro dal 2009. Crescono anche i rapporti di lavoro a determinato che si concentra per oltre il 50%, con 2milioni e 669mila dipendenti, proprio nel settore nei servizi; maggiore anche l’incidenza delle posizioni a tempo parziale – nettamente più elevato per le imprese della piccola distribuzione (56,9%) e nella grande distribuzione organizzata (45%) – e del lavoro in somministrazione cresciuto dal 2016 del 53% con oltre 458.600 lavoratori, stima l’Ente Bilaterale Ebitemp, per circa il 40% occupati nel settore terziario. Uno scenario in evoluzione, in cui nuove norme, precarietà e rinnovati bisogni di tutela dei lavoratori dovranno cercare una sintesi. Il sindacato è pronto a raccogliere la sfida ed intende giocare un ruolo da protagonista come ha messo in chiaro a Roma durante i lavori del consiglio generale la Fist, la federazione dei sindacati del terziario della Cisl. «Siamo consapevoli della crescente precarizzazione dell’occupazione nel terziario privato che peraltro potrebbe subire una ulteriore flessione in seguito all’applicazione dei recenti provvedimenti normativi sul mercato del lavoro varati dal Governo, con la stretta sui contratti a termine e in somministrazione, e con la manovra di bilancio che rischia di avere un effetto crescita di natura transitoria se non supportata da investimenti strutturali sullo sviluppo» ha dichiarato il segretario generale della categoria cislina Pierangelo Raineri a margine dell’assise. Il sindacalista ha rilanciato sulle politiche contrattuali da attuare nei percorsi di rinnovo dei contratti nazionali di lavoro che le categorie di seconda affiliazione della Fist, Fisascat Cisl e Felsa Cisl, – rispettivamente del lavoro dipendente nel commercio, turismo e servizi e del lavoro somministrato, autonomo e atipico – si appresteranno a portare avanti nelle prossime settimane. «I contratti di lavoro nel terziario, oltre a regolare l’importante l’aspetto salariale e l’incremento retributivo connesso alla crescita di produttività e redditività aziendale, dovranno sempre più intervenire, attraverso la bilateralità, sugli aspetti connessi al sostegno al reddito, con la costituzione dei fondi di solidarietà bilaterali, e al welfare, con particolare riferimento all’assistenza sanitaria integrativa, da estendere ai familiari, e alla long term care considerando che le dinamiche demografiche porteranno il nostro Paese tra i più anziani del mondo» ha sottolineato il sindacalista. Ma non solo. «Attraverso i contratti occorrerà sempre di più assicurare nel terziario un lavoro dignitoso, con un mercato del lavoro sempre più inclusivo e non discriminante delle varie forme di lavoro, ma anche un futuro previdenziale dignitoso» ha poi aggiunto Raineri rilanciando sul secondo pilastro pensionistico «opportunità offerta dalla contrattazione ma che purtroppo registra oggi tassi di adesione residuali rispetto al bacino occupazionale di riferimento». Per il segretario confederale Cisl Andrea Cuccello intervenuto all’assise «gli sforzi dovranno convergere nel ribadire la centralità della contrattazione, strada maestra per raggiungere un lavoro dignitoso in questi settori privati ed abbattere le discriminazioni che le diverse forme di lavoro determinano, insomma costruire un mercato del lavoro sempre più inclusivo in cui sia possibile anche un futuro previdenziale dignitoso».
CONTRATTI TERZIARIO, IN SCADENZA ENTRO FINE ANNO PER OLTRE 4 MILIONI DI LAVORATORI DEL COMMERCIO TURISMO E SERVIZI.
GUARINI: «NEI RINNOVI IN PRIMO PIANO REDDITO, WELFARE, FORMAZIONE E SEMPRE PIU’ SPAZIO ALLA PARTECIPAZIONE»Roma, 11 ottobre 2018 – Obiettivo rinnovo contratti in casa Fisascat Cisl, riunita in Consiglio Generale a Roma per una valutazione dello scenario negoziale e per celebrare il 70° anniversario dalla fondazione del 12 ottobre 1948. Entro la fine dell’anno scadranno contratti nazionali di lavoro per oltre 4 milioni di addetti del commercio, turismo e servizi a cui si aggiungono 3 milioni di lavoratori ancora in attesa del rinnovo, nella peggiore delle ipotesi, da quasi 5 anni. Il primo impegno sarà per la definizione delle proposte sindacali di rinnovo da presentare nelle prossime settimane alle associazioni imprenditoriali di settore, a cominciare dal contratto del terziario, distribuzione e servizi. Per la categoria cislina le priorità da elaborare nelle piattaforme unitarie, oltre agli incrementi salariali, sono legate ai sistemi di classificazione del personale, alle garanzie previdenziali con un ampliamento di quella complementare e al welfare riferito all’assistenza sanitaria integrativa, da proiettare alla long term care e alla dread desease, senza dimenticare una formazione sempre più 4.0, capitoli nei quali far ricadere il maggior numero possibile di strumenti capaci di dare respiro a lavoratori messi a dura prova dalla recessione degli ultimi anni. Grande attenzione anche al sostegno al reddito attraverso i fondi di solidarietà bilaterali, alle politiche attive per la formazione e la riqualificazione professionale ma anche alla conciliazione vita lavoro e alla bilateralità. Sempre in primo piano, poi, la questione delle aperture domenicali e festive, tornata alla ribalta dopo la volontà espressa dal Governo di voler superale il Decreto Salva Italia sulle Liberalizzazioni del 2011 anche in vista della annunciata audizione dei sindacati confederali Cgil Cisl Uil e delle rispettive federazioni del commercio prevista per il prossimo 24 ottobre. Una sfida per la Fisascat Cisl da affrontare in sede negoziale, guardando ad una contrattazione capace anche di confrontarsi con gli Enti Locali oltre che con aziende e sindacati. Confronti da inserire nella nuova cornice di norme sul mercato del lavoro introdotte con il Decreto Dignità e delle scelte politiche che il Governo sta disegnando e che diverranno sempre più palesi dopo il varo del Def nei prossimi giorni. «I contratti di lavoro del commercio, turismo e servizi dovranno avere la capacità di creare nuove forme di partecipazione, attraverso il rafforzamento delle relazioni sindacali a tutti i livelli, offrendo strumenti al decentramento contrattuale, una più efficace gestione dei sistemi bilaterali nazionali e locali nonché forme avanzate di tutela lavorativa e sociale» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini nell’intervento introduttivo ai lavori sottolineando che «il commercio, il turismo e i servizi sono settori con una prevalenza di occupazione femminile e questo rappresenta una ulteriore sfida» e come sia necessario «recepire nei contratti le esigenze di una maggiore conciliazione vita-lavoro ma anche superare il gap salariale che nel settore privato tocca quota 17,9%». Per Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl intervenuta all’assise «il ruolo del sindacato e della contrattazione è ancora più importante per correggere le distorsioni di una globalizzazione selvaggia che rischia di scaricarsi sui più deboli». La leader della Cisl ha ribadito che «bisogna saper conciliare la produttività, competizione e qualità dei servizi, mettendo sempre al centro la tutela del lavoro che non è contraria alla modernità. Questo è il ruolo del sindacato».
SINDACATO. LA FISASCAT CISL RAFFORZA LA DIRIGENZA, ELETTA IN SEGRETERIA NAZIONALE AURORA BLANCA.
GUARINI: «SQUADRA ARRICCHITA DALLA COMPONENTE FEMMINILE, SIAMO PRONTI AD AFFRONTARE LE NUOVE SFIDE» Roma, 11 ottobre 2018 – La Fisascat Cisl nazionale rafforza la dirigenza in vista dei prossimi importanti appuntamenti del sindacato nelle trattative di rinnovo dei contratti di lavoro nel commercio, turismo e servizi. E’ Aurora Blanca la nuova componente della segreteria nazionale, eletta dal Consiglio generale della categoria in riunione oggi a Roma per fare il punto sullo stato dei negoziati. All'asssie ha preso parte la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan. Giovane donna sindacalista, nata a Potenza 40 anni fa, Aurora Blanca dal 2013 al 2018 è stata segretaria generale della Fisascat Cisl Basilicata affrontando con impegno numerose vertenze nel settore della vigilanza e degli appalti esternalizzati. Nel 2005 si laurea in Psicologia del lavoro all’Università di Bari con una tesi sul mobbing, premiata con una borsa di studio bandita da Inail e Miur, e un anno dopo consegue un master in gestione delle risorse umane. Dopo la laurea collabora con la consigliera di parità della Provincia di Potenza sul tema della prevenzione del mobbing e contemporaneamente matura diverse esperienze come lavoratrice precaria nel settore terziario. Entra in Cisl verso a fine 2005 con un progetto di servizio civile all’Inas e nel 2006 inizia a collaborare con la Cisl nazionale e l’Alai Basilicata come formatrice. Per due anni è stata responsabile formazione della Cisl Basilicata. Nel 2009 partecipa al corso esperti per giovani laureati finanziato dalla Fnp Cisl nazionale. «Assumo un incarico inaspettato che mi onora e mi carica allo stesso tempo di grandi responsabilità con la consapevolezza di poter contare su un team di persone che si contraddistingue per professionalità, umanità e umiltà. Mi metterò subito al servizio con la passione e lo spirito di servizio che mi accompagnano fin dal mio esordio nella Cisl» ha dichiarato la neo eletta segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca definendosi «donna del sud e dal cuore del sud» e sottolineando l’esperienza «in una realtà difficile ma dalle grandi potenzialità inespresse, una terra che sa esprimere grandi eccellenza un capitale umano tra i più qualificati alle prese con l’emigrazione giovanile, la precarietà e l’impossibilità di costruire un progetto di vita». «Ci attendono nuove ed importanti sfide a cominciare dal rinnovo dei contratti nazionali di lavoro del terziario, turismo e servizi. Tra queste anche rilanciare l’occupazione dei giovani e delle donne anche nel Mezzogiorno d’Italia spesso lasciato al proprio destino – ha commentato il segretario generale della Fisascat Davide Guarini – Il rafforzamento della segreteria nazionale, che si arricchisce oggi della componente femminile, ci consentirà di affrontare con maggiore consapevolezza e capacità le prossime tappe e di tutelare al meglio i nostri iscritti che in misura crescente scelgono di aderire alla Fisascat Cisl». «Con la nuova squadra di segreteria proporremo nuove idee, nuove proposte, perché la nostra organizzazione ha bisogno di un gruppo dirigente dinamico in grado di disegnare le prospettive della categoria anche per i prossimi anni». Un progetto fortemente condiviso dalla Cisl. «Una scelta positiva quella di eleggere una giovane donna del Sud con una significative esperienza in una Regione del Mezzogiorno dove le difficoltà sono all'ordine del giorno» ha dichiarato la segretaria generale Annamaria Furlan congratulandosi con la neo eletta segretaria nazionale della categoria. «Abbiamo bisogno di incaricare persone capaci che possono contribuire allo sviluppo della contrattazione nazionale valorizzando il ruolo delle donne e dei giovani» ha concluso la sindacalista.
DM-DROGERIE MARKT, LA SOCIETA’ TEDESCA CONFERMA L’ESPANSIONE IN ITALIA E SIGLA CON I SINDACATI IL PRIMO CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE APPLICATO AI 200 DIPENDENTI.
CAROFRATELLO: «ESEMPIO DI CONTRATTAZIONE WIN WIN CHE ACCOMPAGNA LO SVILUPPO DI IMPRESA IN UNA PROSPETTIVA PARTECIPATIVA E SOLIDARISTICA»Roma, 10 ottobre 2018 – Soddisfazione in casa Fisascat Cisl per la sottoscrizione del primo contratto integrativo aziendale applicato ai circa 200 dipendenti della società tedesca Dm-Drogerie Markt, specializzata nella distribuzione di prodotti alimentari, per la casa e per la persona e presente il 13 paesi europei con più di 3500 punti vendita e 59mila dipendenti. L’azienda nel 2017 è entrata nel mercato italiano – dove attualmente è presente con 15 filiali in Trentino Alto Adige e Lombardia e con una sede centrale a San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona – con un programma di investimenti sostanziale, con l’apertura di circa 30 negozi all’anno per i prossimi dieci anni. Punti cardine dell’intesa, raggiunta tra i sindacati nazionali e territoriali di categoria Cgil Cisl Uil e la direzione societaria, sono il rafforzamento del sistema di relazioni sindacali a livello nazionale e a livello territoriale/sede; l’organizzazione e l’orario di lavoro in base a cicli plurisettimanali al fine di favorire la rotazione del personale con la previsione della indennità di reperibilità; il contrasto alle molestie ed alla violenza di genere; l’introduzione del meccanismo della banca delle ore anche in chiave solidale con la cessione del tempo retribuito ai colleghi bisognosi in compartecipazione con l’azienda; le norme sulle pari opportunità e sulla conciliazione vita lavoro/sostegno alla genitorialità; sul welfare l’anticipazione del Tfr in determinate casistiche; la struttura del sistema premiante correlato ai parametri di raggiungimento del volume di affari aziendale e a livello di singola unità operativa ed alle nuove aperture. L’azienda si impegna inoltre a comunicare tempestivamente ai sindacati territoriali l’apertura di nuove unità operative. Nella fase di start-up l’assunzione di lavoratori a tempo determinato non sarà soggetta a limiti quantitativi per un periodo di 18 mesi dalla data di avvio dell’attività. Ai lavoratori in trasferta che svolgeranno la funzione di coaching del nuovo personale verrà riconosciuta una indennità una tantum pari a 300 euro lordi. Fermo restando quanto previsto dalla contrattazione nazionale di riferimento del Terziario, Distribuzione e Servizi Confcommercio, l’azienda potrà disporre dei trasferimenti nell’ambito di unità aziendali situate nel medesimo comune o comuni limitrofi. «L’intesa siglata con Dm-Markt è un esempio di contrattazione win-win che accompagna lo sviluppo aziendale in una prospettiva partecipativa e solidaristica individuando importanti norme sul rafforzamento delle relazioni sindacali e sulla tutela dei lavoratori per i quali l’intesa interviene anche su welfare, conciliazione vita lavoro e cessione solidale del tempo retribuito» ha sottolineato il funzionario sindacale della Fisascat Cisl nazionale Salvo Carofratello Per il segretario generale della categoria cislina Davide Guarini «è positivo che una importante realtà aziendale in espansione in tutta Europa decida di investire nel mercato italiano anche attraverso il consolidamento delle relazioni sindacali a tutti i livelli, con importante ruolo affidato al livello territoriale nello sviluppo di impresa e nella formazione professionale dei lavoratori».
SMA SIMPLY, PROSEGUE LA MOBILITAZIONE SINDACALE VS LA RIORGANIZZAZIONE AZIENDALE. A ROMA MASSICCIA L’ADESIONE ALLO SCIOPERO, IL 6 OTTOBRE NUOVE ASSEMBLEE DEI LAVORATORI NEI 45 SUPERMERCATI.
CICCOLINI (FISASCAT CISL ROMA CAPITALE RIETI): «ATTEGGIAMENTO AZIENDALE EVASIVO, LA DIREZIONE CI CONVOCHI E CI DIA NOTIZIE SUL DESTINO DEI PUNTI VENDITA E DEI 1500 LAVORATORI»Roma, 5 ottobre 2018 – Prosegue a livello territoriale la mobilitazione indetta dai sindacati nazionali di categoria Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs contro la riorganizzazione del retail, le chiusure e le cessioni in tutto il territorio nazionale e la disdetta della contrattazione integrativa annunciata dalla direzione di Sma Simply, la catena francese di supermercati del Gruppo Auchan presente in Italia con oltre 200 punti vendita e circa 8.700 addetti. A Roma i 1500 lavoratori e lavoratrici dei 45 supermercati capitolini della catena hanno aderito in massa allo sciopero proclamato il 2 ottobre dai sindacati territoriali di categoria Cgil Cisl Uil contro la cessione dei due punti vendita di Anagnina 2 e Mezzavia. Nuove assemblee dei lavoratori sono già indette per il 6 ottobre. «Una azione finalizzata a contrastare le azioni unilaterali della Sma Simply, soprattutto per la mancanza di comunicazione rispetto al destino dei due punti vendita romani nonché dell'intera rete vendita» ha stigmatizzato Franco Ciccolini dell’ufficio sindacale della Fisascat Cisl Roma Capitale Rieti sottolineando che «l’azione di protesta proseguirà con ulteriori assemblee, anche per far uscire l' azienda allo scoperto e capire come intende riorganizzare la presenza a Roma dove si concentra il maggior numero di supermercati della catena». «Malgrado le pressioni fatte a Sma Simply sia a livello nazionale sia a livello di territorio siamo a registrare un atteggiamento aziendale evasivo che non consente di avere un quadro chiaro sul mantenimento del perimetro aziendale» ha aggiunto il sindacalista sottolineando «l’irrigidimento delle relazioni sindacali». «Sma Simply – ha affondato Ciccolini – elude un accordo importante raggiunto a livello nazionale che impegnava l’azienda ad attivare preventivamente anche a livello territoriale il necessario confronto con i sindacati». «Ad oggi – ha concluso – non si sa ancora nulla sulle cessioni dei punti vendita di Anagnina e Mezzavia, per i quali siamo solo a conoscenza dell’esistenza di un accordo preliminare di compravendita. A questo punto attendiamo di essere convocati dall’azienda per apprendere tutti i dettagli della cessione e per definire il passaggio dei lavoratori alla nuova proprietà». A livello nazionale intanto le segreterie Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs rimangono in attesa dell’attivazione di un tavolo di crisi al ministero dello Sviluppo Economico sollecitato nelle scorse settimane.Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto «è necessario ricondurre la questione della riorganizzazione aziendale ristrutturazione ad un serio confronto di merito con i sindacati su chiusure e cessioni al fine di individuare una soluzione che consenta di mantenere il perimetro aziendale». «Il nostro auspicio – ha concluso – è che l’intervento del Mise scongiuri la dispersione di posti di lavoro».
CASE DA GIOCO, SINDACATI E FIPE/FEDERGIOCO CHIEDONO L’ATTIVAZIONE DI UN TAVOLO ISTITUZIONALE SULLA CRISI DEL SETTORE NELLA CONGIUNTA TRASMESSA AL MINISTERO DELL’INTERNO E AL MISE SOLLECITANO SOLUZIONI PER LA CONTINUITA’ DELLE ATTIVITA’ E DELL’OCCUPAZIONE
FERRARI: «LA TRATTATIVA PER IL CCNL PROSEGUA DI PARI PASSO ALLA DEFINIZIONE DELLA NECESSARIA RIFORMA LEGISLATIVA DEL SETTORE».Roma, 4 ottobre 2018 – Assicurare la continuità aziendale e la sostenibilità delle Case da Gioco Italiane per salvaguardarne il mercato e le potenzialità competitive di tutto il settore a garanzia dei ritorni economici e dei livelli occupazionali sul territorio. E’ questa la posizione unanime condivisa dalle organizzazioni sindacali di categoria Slc Cgil, Fisascat Cisl, Uilcom, Savt, Snalc Cisal, Libersind, Confsal, Rlc, Siam e dalle associazioni imprenditoriali di settore Federgioco e Fipe al tavolo di trattativa convocato a Roma per la definizione del primo contratto nazionale di lavoro del comparto. In una nota congiunta trasmessa al ministro dell’interno Matteo Salvini e al ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio sindacati e imprese sollecitano l’attivazione di un tavolo crisi che coinvolga tutti gli interlocutori del comparto. Le parti, si legge nella missiva, “constatata l’assenza di risposte concrete ai ripetuti solleciti, nell’evidenziare l’importante ruolo di presidio e garanzia dello svolgimento del gioco legale in Itali, presente sul territorio da più di cento anni, ritengono indispensabile che le istituzioni si facciano carico della grave situazione derivante dal fallimento del Casinò di Campione e dello stato generale di crisi delle Case da Gioco italiane”. Una crisi, sottolineano sindacati e associazioni imprenditoriali, “ulteriormente compromessa ed aggravata dall’assenza di strumenti e interlocuzione che agevolino le possibili soluzioni per garantire un futuro alle aziende agli oltre 3000 posti di lavoro diretti e indiretti e relativo indotto” delle case da gioco. «Abbiamo condiviso una linea comune per fronteggiare uno stato di crisi strutturale che necessita di un intervento istituzionale» ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Fabrizio Ferrari sottolineando che «la trattativa sulla definizione della contrattazione nazionale deve proseguire di pari passo alla definizione di una adeguata riforma legislativa che tenga conto delle peculiarità del settore». Per il segretario generale della categoria cislina Davide Guarini «è urgente misurare gli effetti dei recenti provvedimenti normativi anche sul gioco legale ed individuare soluzioni volte alla salvaguardia occupazionale e alla tutela dei lavorator e a rendere compatibili le occasioni di gioco con la sostenibilità sociale, contrastare gli abusi e combattere l’illegalità e le attività illecite, a volte controllate dalla criminalità, guardando con preoccupazione il diffondersi di fenomeni difficilmente controllabili come il gioco on line».