Roma, 14 giugno 2018 – Valtur, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, hanno sollecitato la presidenza del tour operator a procedere alla sospensione dei licenziamenti «allo scopo di consentire la verifica delle possibilità di reindustrializzazione della Valtur connesse alle offerte per l'acquisto del marchio e un conseguente piano di recupero occupazionale che possa avvenire senza l'interruzione e la dispersione del patrimonio occupazionale esistente» si legge nella nota unitaria trasmessa ai vertici aziendali. Le tre sigle, a confronto al ministero del Lavoro con il liquidatore e proprietario del marchio, il Fondo Investindustrial, hanno chiesto la riapertura del tavolo al ministero dello sviluppo economico. Il Mise, presente all'incontro come uditore, ha chiesto a sua volta con forza al liquidatore «di favorire la riapertura di un tavolo per il recupero dello storico tour operator, rinviando l'esecutività dei licenziamenti, in presenza di offerte economicamente considerevoli sul marchio e tenuto conto anche della presenza di villaggi del perimetro non ancora gestiti da altri operatori». Investindustriall ha posto come ostacolo al rinvio dei licenziamenti l'effetto che un eventuale dilazione dei licenziamenti avrebbe sulla procedura di liquidazione, con un aumento dei costi non previsto». «Per la Fisascat – ha dichiarato la funzionaria sindacale della categoria Elena Maria Vanelli- è necessario individuare una soluzione che dia continuità ad un marchio che rappresenta l’Italia nel mondo e che restituisca nuove prospettive occupazionali ai dipendenti coinvolti dai licenziamenti». «Siamo disponibili a sottoscrivere intese che non aggravino i costi sulla liquidazione pur mantenendo la continuità dei rapporti di lavoro» ha concluso la sindacalista.
MEDIAMARKET A CONFRONTO CON I SINDACATI AL mise. FILCAMS FISASCAT UILTUCS CHIEDONO LO STOP DEI 700 TRASFERIMENTI, A CURNO NUOVA MOBILITAZIONE VS LO SPOSTAMENTO DELLA SEDE A VERANO BRIANZA.
VANELLI: «RISTABILIRE UN PERCORSO DI RELAZIONI SINDACALI VERE E CONCRETE».Roma, 13 giugno 2018 – Mediamarket, i sindacati di categoria Cgil Cisl Uil a confronto al ministero dello Sviluppo Economico con la direzione della catena di elettronica di consumo hanno sollecitato la ricerca di soluzioni condivise per evitare dal 1° ottobre 2018 il trasferimento della sede bergamasca di Curno a Verano Brianza e per definire una soluzione di prospettiva per i lavoratori dei punti vendita Mediaworld a Roma, Napoli, Molfetta e Sassari per i quali il 30 giugno scadrà il contratto di solidarietà. Complessivamente sarebbero coinvolti circa 700 dipendenti «per i quali è urgente ristabilire un percorso di relazioni sindacali vere e concrete finalizzate a definire una prospettiva sostenibile» ha dichiarato la funzionaria sindacale della Fisascat Cisl Elena Maria Vanelli. «Il nostro auspicio è che da qui al prossimo incontro in sede ministeriale la direzione di Mediamarket torni sui propri passi sui trasferimenti» ha concluso la sindacalista. Intanto a Curno nel bergamasco i sindacati territoriali Filcams Fisascat e Uiltucs Bergamo hanno promosso una nuova manifestazione dei lavoratori MediaWorld davanti la sede centrale del gruppo. Il confronto al ministero dello Sviluppo Economico è aggiornato a fine giugno.
PRENATAL S.P.A, IL RICORSO ALLA SOLIDARIETA’ SALVA 45 POSTI DI LAVORO. SIGLATO L’ACCORDO AZIENDALE IN MATERIA DI CONCILIAZIONE E SUL CONTRASTO ALLE MOLESTIE SESSUALI ED ALLA VIOLENZA SUI LUOGHI DI LAVORO.
VANELLI: «SCONGIURATI I LICENZIAMENTI E DEFINITO UN AIUTO CONCRETO ALLE LAVORATRICI»Roma, 13 giugno 2018 – Il ricorso al contratto di solidarietà scongiura 45 esuberi avviati in 20 negozi a marchio Prenatal a Sesto San Giovanni, Mestre, Novara, Biella, Grugliasco, Trento, Sanremo, Genova Fiumara, Genova XII Ottobre, Lucca, Sesto Fiorentino, Napoli Fanzago, Benevento, Brindisi, Palermo Via Cavour, Messina e Misterbianco, in ridimensionamento permanente, e nei due negozi prossimi alla chiusura a Milano Corso Buenos Aires e a Gorizia, nell’ambito del processo di razionalizzazione della rete vendita e di correzione finanziaria deciso dalla direzione aziendale della catena di negozi di articoli per mamme e bambini presente in Italia con 83 punti vendita a gestione diretta e circa 900 dipendenti. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e la direzione di Prenatal SpA hanno siglato al ministero del Lavoro l’intesa sulla riduzione massima dell’orario di lavoro del 30% che coinvolgerà complessivamente circa 200 dipendenti, prevedendo anche il ricorso al part time volontario, alla ricollocazione interna/esterna e all’incentivo all’esodo volontario – fino ad 11 mensilità – quali strumenti di gestione del piano di esuberi. Le parti hanno anche sottoscritto un accordo collettivo aziendale applicato agli oltre 2000 dipendenti delle società del Gruppo Prenatal Retail – Prenatal SpA, Toys Center e Bimbo Store – in materia di conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro e sul contrasto al fenomeno delle molestie sessuali e di altre forme di violenza sul posto di lavoro. Nel merito l’intesa contempla l’estensione fino al 12% della forza lavoro della facoltà di ottenere la trasformazione del contratto full-time a part time entro il primo anno di vita del bambino fino a tre anni; al fine di favorire la conciliazione delle esigenze lavorative e di gestione familiare, a tutti i dipendenti è riconosciuto il diritto a due giorni retribuiti di congedo parentale aggiuntivi a quelli previsti dal contratto nazionale di settore. Qualora vengano accertati casi di molestie sessuali o violenze la società adotterà misure adeguate, anche di natura sanzionatoria, nel rispetto della normativa di legge in materia di whistleblowing; le vittime riceveranno sostegno e, se necessario, verranno assistite nel processo di inserimento nei percorsi di protezione e di reinserimento al lavoro. La Fisascat Cisl commenta positivamente la sottoscrizione delle intese che seguono gli accordi raggiunti nel 2016 e nel 2017 e che hanno consentito di scongiurare 110 esuberi in 57 negozi della rete vendita. «Anche in questo caso il ricorso al contratto di solidarietà ed alla mobilità volontaria ed incentivata rappresenta il giusto approccio ad una crisi purtroppo strutturale di una azienda che in Europa ha registrato negli ultimi anni una sensibile flessione dei ricavi e ha risentito pesantemente del mercato altamente competitivo a basso prezzo, della diminuzione delle nascite, e soprattutto dell’incremento dell’e-commerce, situazione che, non dimentichiamo, ha avuto ripercussioni non solo in Italia, dove dal 2013 hanno chiuso i battenti 42 punti vendita, ma anche in Spagna e in Portogallo dove complessivamente hanno chiuso 58 negozi» ha dichiarato la funzionaria sindacale della categoria cislina Elena Maria Vanelli. «Siamo molto soddisfatti dell’intesa sulla conciliazione vita lavoro e sul contrasto alle violenze ed alle molestie sui luoghi di lavoro che rappresenta un aiuto concreto alle lavoratrici ed ai lavoratori del gruppo e la giusta strada per debellare un fenomeno che purtroppo non accenna a diminuire» ha concluso la sindacalista.
LAVORO, ISTAT: OCCUPAZIONE STABILE MA TRAINATA DAI CONTRATTI A TERMINE. GUARINI: «URGENTE CONTRASTARE LA PRECARIETA’ E RICONDURRE I NUOVI RAPPORTI DI LAVORO NELL’AMBITO DI UNA CORNICE CONTRATTUALE CERTA ED ESIGIBILE»
Roma, 12 giugno 2018 – nel primo trimestre del 2018 l'occupazione rimane sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente, mentre rispetto al 2017 gli occupati sono 147mila in più (ma solo a tempo determinato). E’ l'Istat a scattare la fotografia sul mercato del lavoro italiano, dove gli occupati sono 23.081.000, per il 70% concentrati nel settore dei servizi. L’istituto di statistica aggiunge che si è registrato un aumento del 2,4% dei dipendenti a termine che sfiorano quota tre milioni (2.923.000) con una crescita del 16,2% rispetto al primo trimestre del 2017. Secondo l’Istat il tasso di occupazione resta sostanzialmente invariato, portandosi al 58,2% mentre la disoccupazione sale all'11,1%. Per il segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra « purtroppo a crescere sono solo i contratti a termine, mentre quelli a tempo indeterminato da mesi sono in riduzione». «I dati trovano solo una parziale spiegazione nella fisiologia dei comportamenti economici, in presenza di una ripresa economica non ancora consolidata» ha aggiunto il sindacalista che suggerisce «il rafforzamento delle politiche attive» e «l’avvio del confronto tra Governo e parti sociali per arginare i comportamenti spregiudicati». Per il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini «anche se i dati Istat parlano di una sostanziale stabilità dell’occupazione è urgente contrastare la crescente precarietà dell’occupazione e ricondurre i nuovi rapporti di lavoro, soprattutto quelli connessi alla gig economy, mal retribuiti e carenti di normative di riferimento, nell’ambito di una cornice contrattuale certa ed esigibile».
CONTRATTO VIGILANZA PRIVATA E SERVIZI FIDUCIARI, NEGOZIATO DI RINNOVO IN STALLO.
DELL’OREFICE: «URGENTE RIDARE ALLA CATEGORIA ED AL SETTORE UN RIFERIMENTO CONTRATTUALE SALDO»Roma, 8 giugno 2018 – Prosegue il confronto tra i sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs e le associazioni imprenditoriali della vigilanza privata e dei sevizi fiduciari per il rinnovo del contratto nazionale per 70mila addetti del settore scaduto dal 31 dicembre 2015. La Fisascat Cisl ha espresso la propria preoccupazione per il progressivo deteriorarsi delle condizioni generali del contesto delle relazioni sindacali univocamente provati da due aspetti così sintetizzabili: – qualche associazione presente al tavolo negoziale per il rinnovo del CCNL si é chiamata fuori dalle trattative per la sottoscrizione di importanti e significativi contratti integrativi territoriali; – sempre talune associazioni firmatarie del contratto nazionale fanno della "presunta disponibilità" a rinnovare il CCNL di altri soggetti associativi del versante datoriale della vigilanza privata e dei servizi fiduciari un uso strumentale, evidentemente per lucrare qualche associato in più. «Lo stallo negoziale è ancor più preoccupante se si pensa che, nelle more del rinnovo di un contratto nazionale scaduto ormai da quasi due anni e mezzo, molti operatori del settore, per far fronte a delle situazioni di crisi aziendale, non stiano esitando ad imbarcare sedicenti sindacati autonomi nella sottoscrizione di intese in deroga dalla dubbia fondatezza in punto di diritto e dall'altrettanto dubbia tenuta in termini politici» ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Vincenzo Dell’Orefice. «La Fisascat Cisl – ha aggiunto il sindacalista – ha ribadito la disponibilità a proseguire un confronto di merito finalizzato sui temi del mercato del lavoro e della flessibilità organizzativa negoziata convinta sia imprescindibile ridare alla categoria ed al settore un riferimento contrattuale collettivo saldo ed in grado di ricondurre a poche ed essenziali regole un mondo che, altrimenti, rischierebbe ulteriormente di frantumarsi e di rincorrere le più evanescenti e contraddittorie formule regolatorie capaci solo di devastare col dumping più sfrenato un comparto già di suo complicato». «La nostra ferma volontà – ha concluso il sindacalista – resta quella di dare alla categoria un contratto nazionale che sia anche saldamente ancorato ad una comune e condivisa visione sia del settore che dei servizi offerti al mercato, al fine di poter ridisegnare schemi organizzativi, di tutele e di garanzie adeguati ed al passo con le esigenze di innovazione che sempre più connoteranno la domanda di sicurezza». Le parti torneranno ad incontrarsi in sede tecnica per riprendere il confronto sul tema del mercato del lavoro il prossimo 4 luglio 2018; si è, inoltre, stabilito di fissare per il successivo 19 luglio un'ulteriore occasione di confronto.
AMAZON, BENEDETTI (FISASCAT CISL PARMA E PIACENZA): «INSIEME ALLA FELSA CISL PER RIVENDICARE LA STABILIZZAZIONE DEI LAVORATORI IN SOMMINISTRAZIONE UTILIZZATI OLTRE I LIMITI QUANTITATIVI PREVISTI DAL CCNL DEL TERZIARIO, DISTRIBUZIONE E SERVIZI»
Piacenza, 8 giugno 2018 – «La notizia di oggi apre nuove speranze per il personale in somministrazione utilizzato impropriamente così come accertato dall’Ispettorato del Lavoro. La Fisascat Cisl, che nei mesi scorsi ha sostenuto una vertenza per migliorare le condizioni di lavoro del personale dipendente culminata con la sottoscrizione di un accordo tra le rappresentanza sindacali aziendali del magazzino di Castel San Giovanni e i vertici del colosso dell’e-commerce sulla flessibilità contrattata, solleciterà un incontro con la direzione aziendale per chiarire quanto accaduto» ha dichiarato la segretaria generale della Fisascat Cisl Parma Piacenza Francesca Benedetti. «Valuteremo, in virtù del verbale di accertamento dell’Ispettorato del Lavoro, le azioni da intraprendere per supportare la federazione dei lavoratori in somministrazione Felsa Cisl che già si è messa a disposizione per rivendicare la stabilizzazione del personale somministrato utilizzato oltre i limiti quantitativi previsti dal contratto del terziario, distribuzione e servizi» ha concluso la sindacalista.
COMIFAR, AL VIA IL NEGOZIATO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO INTEGRATIVO
Roma, 7 giugno 2018 – Al via le trattative tra i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisasct Cisl e Uiltucs e il gruppo leader della distribuzione farmaceutica in Italia Comifar per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, scaduto a gennaio, applicato ai circa 1500 dipendenti. La direzione aziendale ha espresso disponibilità a trattare sui contenuti della piattaforma di rinnovo presentata nelle scorse settimane dalle tre sigle. Relazioni sindacali, organizzazione e mercato del lavoro, welfare aziendale, sostegno alla genitorialità, conciliazione vita lavoro, contrasto alla violenza di genere, formazione professionale, tutele nei processi di esternalizzazione e inserimento della clausola di sociale nei capitolati di le principali richieste dei sindacati che puntano anche alla revisione del sistema premiante attraverso la definizione di indicatori di carattere generale in grado di rendere accessibile a tutti i lavoratori, compresi i lavoratori atipici, il traguardo del premio per le tre sigle da aumentare fino a 1300 euro. Il negoziato è aggiornato al 26 giugno, al 12 e al 24 luglio.
INTEGRATIVO LIDL, CONTRATTARE BUONA FLESSIBILITA’ E’ POSSIBILE. LA FISASCAT CISL RILANCIA I CONTENUTI DELL’INTESA DI RINNOVO CONTRATTUALE
Roma, 6 giugno 2018 – Il 6 marzo 2018 le organizzazioni sindacali Fisascat Cisl e Uiltucs hanno sottoscritto con la direzione aziendale di Lidl un accordo sul rinnovo del contratto integrativo aziendale applicato ai 14mila addetti. La Fisascat Cisl rilancia i contenuti di una intesa che migliora le condizioni di lavoro dei dipendenti del gruppo tedesco della grande distribuzione organizzata presente in Italia con circa 600 punti vendita. Flessibilità contrattata, potenziamento del welfare e diritti sociali vanno ad arricchire il nuovo contratto integrativo aziendale di Lidl Italia. Un’intesa triennale in cui hanno importante spazio anche i temi della salute e sicurezza sul lavoro e delle tutele individuali e che implementa e rafforza il sistema di relazioni sindacali esistente con l’attivazione del confronto a livello regionale e l’estensione dei diritti sindacali. Ma non solo. La nuova organizzazione del lavoro contempla nuove norme sulla flessibilità contrattata con l’introduzione della programmazione plurisettimanale degli orari e la volontarietà della prestazione domenicale, in base al principio dell’equa ripartizione, retribuita con una maggiorazione del 135%. La vera novità del nuovo integrativo riguarda poi il monitoraggio sperimentale per sei mesi del lavoro supplementare rispetto all’aumento strutturale volontario dell’orario con una gestione concordata e flessibile. I lavoratori con contratto di lavoro part-time, su base volontaria, potranno infatti incrementare la prestazione settimanale di 5 ore; la retribuzione mensile sarà pari alle ore stabilite dal contratto individuale del part-time sperimentale. Ai lavoratori verranno inoltre concessi “Buoni Spesa” del valore di 100 euro utilizzabili presso le filiali Lidl oltre al “Buono Nascita” di 100 euro per ogni figlio nato o adottato per l’acquisto di prodotti legati all’infanzia. Sui diritti sociali il nuovo integrativo prevede l’istituzione della banca delle ferie e dei Rol A due mesi sottoscrizione dell’intesa di rinnovo del contratto integrativo il confronto tra Lidl e sindacati ha permesso di portare a casa un nuovo importante tassello. Fisascat Cisl e Ultucs hanno infatti siglato con la direzione aziendale l’intesa sulle prestazioni sanitarie integrative e sulla banca ore e dei permessi solidali. Le prestazioni sanitare integrative erogate saranno erogate tramite apposita convenzione Unipol, dal Fondo CassaSalutePiù. Il fondo aziendale interverrà ad integrazione delle prestazioni liquidate dal fondo contrattuale Fondo Est rimaste a carico del collaboratore e non solo. Con l’intesa le parti confermano inoltre l’istituto della donazione solidale delle ferie e dei permessi con la costituzione di una banca delle ore appositamente dedicata. Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto «l’intesa sul nuovo contratto integrativo Lidl riconosce nel rafforzamento delle relazioni sindacali a livello decentrato una opportunità per la crescita aziendale». «La normativa sulla flessibilità contrattata con la possibilità di incrementare il salario, il potenziamento degli interventi di welfare aziendale e l’introduzione di importanti misure sui diritti sociali in una azienda dove l’occupazione femminile è prevalente si muovono verso la giusta direzione, quella della partecipazione dei lavoratori per i quali crediamo di aver dato una importante risposta alle loro esigenze» ha aggiunto il sindacalista. «L’intesa sulle prestazioni sanitarie integrative e sul welfare solidale – ha concluso Ceotto – realizza le previsioni di integrativo aziendale innovativo che migliora le condizioni di lavoro dei 14mila dipendenti del gruppo».
UNI CARE EUROPA A BRUXELLES IL WORKSHOP IN PREVISIONE DELLA GIORNATA VS GLI ABUSI SUGLI ANZIANI #WEAAD
Roma, 5 giugno 2018 – Uni Care Europa, si è svolto a Bruxelles presso la sede di Uni Eurpa il workshop organizzato dal sindacato europeo della cura e dell’assistenza alla persona in previsione della celebrazione della Giornata contro gli abusi sugli anziani in programma il prossimo il 15 giugno #WEAAD promossa da UNICare Europa, da AGE platform Europe, e dall’European Network of National Human Rights Istitution, con il patrocinio della Commissione Europea. Nel corso della kermesse è stata presentata un’ampia panoramica sulla situazione in Europa tra invecchiamento demografico, la mancanza di figure professionali nel settore di cura e assistenza e il rispetto delle previsioni della Carta dei Diritti Umani anche per i soggetti deboli. Per la Fist Cisl ha preso parte il funzionario della Fisascat Cisl Dario Campeotto, che ha presentato l’esperienza italiana nella cura alla persona anziana illustrando l’evoluzione del contratto nazionale del lavoro domestico applicato ai colf e badanti. «Una esperienza positiva di contrattazione – ha dichiarato Campeotto – perché è la dimostrazione dell’evoluzione sempre più ampia della consapevolezza che deve esserci pari dignità tra tutti, sia per chi riceve, sia per chi fornisce i servizi in questo settore» ha concluso il sindacalista.
MERCATONE UNO, ENTRA NEL VIVO IL CONFRONTO SULLA CESSIONE DI 68 PUNTI VENDITA AUTORIZZATA DAL MISE
Roma, 4 giugno 2018 – Entra nel vivo il confronto tra i sindacati di categoria Filcams Fisascat Uiltucs e i commissari straordinari del gruppo di vendita di mobili e complementi di arredo. Nelle scorse settimane il ministero dello Sviluppo Economico ha formalizzato l’autorizzazione alla cessione di 68 punti vendita. 55 punti vendita, saranno ceduti alla Shernon Holding Srl – società che opererà nell’ambito dello stesso settore merceologico di Mercatone Uno e garantirà, pertanto, per i negozi oggetto di acquisizione continuità di business; per la Fisascat, che incontrerà la direzione aziendale il 19 e il 28 giugno, sarà necessario procedere al rilancio dei punti vendita attraverso la rivitalizzazione del brand. E’ in programma per i prossimi 22 e 29 giugno il confronto con la Cosmo SpA, società attiva in Italia ed all’estero con negozi a marchio Globo, che acquisirà 13 negozi M1 modificando radicalmente il core business aziendale. Rispetto ai livelli occupazionali le garanzie sul passaggio riguarderebbero allo stato complessivamente circa 2mila dipendenti con l’esclusione di circa 1000 lavoratori. Per il segretario nazionale della categoria cislina Vincenzo Dell’orefice «si potrà parlare di rilancio aziendale solo se si garantirà la continuità occupazionale ad un numero importante di addetti». «I dipendenti provenienti da M1 sono pienamente consapevoli che dovranno rimettersi in gioco modificando la professionalità acquisita» ha aggiunto il sindacalista «Quello che è certo – ha concluso Dell’orefice – è che i lavoratori possono rappresentare la pietra angolare per ricostruire un solido progetto di business».