Gioco Legale: il 26 marzo la mobilitazione dei dipendenti del settore

Roma, 10 marzo 2021 – Il 26 marzo sarà la giornata di mobilitazione dei lavoratori dipendenti della distribuzione specializzata del gioco legale, delle sale bingo, sale scommesse, case da gioco e gaming halls. Con manifestazioni in contemporanea, dalle 09.30 alle 12.30 presso le Prefettura o i Consigli Regionali, i 150 mila addetti del settore vogliono riportare l’attenzione sul settore ormai in una situazione drammatica.

Sono molti i lavoratori dipendenti occupati presso la sale gioco, le sale bingo, le case da gioco, oltre a migliaia di addetti dell’indotto commerciale che sono a casa dallo scorso ottobre: le norme emanate dal Governo Conte, e ora dal Governo Draghi, che sembrano più di tipo etico-morale che sanitario, stanno definitivamente compromettendo l’occupazione di un intero settore produttivo.

“I protocolli, importanti strumenti sanitari e di sicurezza per i lavoratori e per i fruitori di gioco legale, che le parti sindacali a livello nazionale hanno sottoscritto con le controparti, nonché gli avvisi comuni sottoscritti tra le Parti Sociali e inviati al Governo, richiamano l’attenzione della politica e delle Istituzioni sul comparto, che al pari di altri settori, come ad esempio la ristorazione, deve vedere la riapertura in totale sicurezza come consentito ad altre attività con fattori di rischio equivalenti” scrivono le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. “Inoltre – proseguono – con i luoghi di gioco legale chiusi si sta sviluppando un sistema occulto di gioco che è difficilmente rintracciabile e sta spostando l’attenzione dei fruitori fuori dalle sale”.

A questa situazione di drammaticità si sommano scelte politiche di alcune Regioni ancor più limitanti che complicano ulteriormente la vita dell’impresa e dei lavoratori occupati.

Il 26 marzo, le organizzazioni sindacali nazionali saranno presenti a Roma e durante la manifestazione terranno una conferenza stampa al fine di sensibilizzare le Istituzioni sul grave problema occupazionale che purtroppo si sta profilando all’orizzonte.

 

Studi Professionali, Cadiprof implementa l’offerta sanitaria integrativa per la diagnosi Covid-19

Blanca: «La Cassa di assistenza sanitaria integrativa conferma l’assunzione di responsabilità delle Parti Sociali nel contrasto alla recrudescenza della pandemia»

Roma, 10 marzo 2021 – Maggiori tutele per i dipendenti degli studi professionali gli iscritti a Cadiprof per fronteggiare l’emergenza Covid-19. La Cassa di Assistenza Sanitaria Integrativa del settore, in collaborazione con Unisalute, ha infatti implementato le misure a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori costretti a subire un ricovero ospedaliero e la degenza in un reparto di terapia intensiva.

In caso di ricovero verrà erogata una diaria giornaliera pari a euro 100 al giorno fino a 50 giorni. In aggiunta alla diaria al termine del ricovero potrà essere richiesta indennità forfetaria pari a euro 1.000,00 una tantum; nel caso in cui il ricovero sia stato in un reparto di terapia intensiva l’indennità forfetaria sarà pari a euro 2.000,00 una tantum.

Nelle strutture convenzionate con Unisalute sarà possibile effettuare gratuitamente 1 tampone rapido o 1 test sierologico; nel caso di positività ad uno dei due esami, sempre gratuitamente e fino a negativizzazione sarà possibile effettuare il tampone molecolare

In aggiunta a quanto già previsto dal Piano Sanitario per l’effettuazione di tampone molecolare e/o test sierologico e/o tampone rapido, l’iscritto Cadiprof avrà la possibilità di svolgere sempre tali prestazioni a tariffe agevolate presso le strutture convenzionate con UniSalute, richiedendo alla Centrale Operativa di UniSalute di inviare, alla struttura sanitaria scelta, l’apposita autorizzazione per l’applicazione delle speciali tariffe convenzionate, con un conseguente risparmio rispetto al tariffario normalmente applicato.

Sul sito www.cadiprof.it e nell’area riservata sono già a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori degli studi professionali tutte le informazioni e le procedure per accedere alle prestazioni descritte.

«Con l’implementazione dei servizi agli iscritti – ha dichiarato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca – la Cassa di assistenza sanitaria integrativa conferma l’assunzione di responsabilità delle Parti Sociali nel contrasto alla recrudescenza della pandemia». «Gli screening messi a disposizione dell’intera popolazione lavorativa degli studi professionali – ha aggiunto – potranno contrastare in modo efficace il rischio generico, favorendo la sicurezza sui luoghi di lavoro e di conseguenza negli ambiti domestici, senza tuttavia aggravare i bilanci familiari, ovvero preservando il reddito di coloro i quali si vorranno sottoporre ai test su base volontaria».

 

8 Marzo, Guarini «Attraverso la contrattazione dare vita ad una nuova generazione di diritti al femminile»

Roma, 7 marzo 2021 – «Abbiamo un obbligo morale: attraverso la contrattazione dare vita ad nuova generazione di diritti al femminile che diano risposte adeguate ai bisogni che le donne manifestano nel mondo del lavoro». E’ l’appello del segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini rilanciato in occasione della Giornata Internazionale della Donna 2021. Per il sindacalista «i diritti delle donne sono diritti umani irrinunciabili». 

Un tema fortemente sentito dalla federazione cislina del commercio, turismo e servizi, settori che registrano una presenza femminile preponderante, con più di 8milioni di donne occupate su una platea di oltre 15milioni di addetti certificati dall’Istat, pari al 50,5% della forza lavoro nel settore dei servizi globalmente inteso. Nel dettaglio la percentuale di donne occupate supera la media del 65% nei settori del terziario e della distribuzione commerciale, nei pubblici esercizi, nella ristorazione collettiva e commerciale e turismo, nel comparto delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi e nel terzo settore socio sanitario assistenziale educativo e raggiunge quota 90% nei settori del lavoro domestico e degli studi professionali.

Dati che orientano fortemente la bussola delle politiche contrattuali settoriali attuate dalla federazione sindacale cislina. «Le politiche di genere – ha evidenziato Guarini – dovranno trovare nei rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro applicati ai milioni di lavoratrici e lavoratori dei macro settori del terziario privato un campo fertile per introdurre nuove garanzie e nuove tutele per le donne» .

«Non a caso – ha sottolineato il sindacalista – molte delle tracce contenutistiche proposte dalle organizzazioni sindacali ai tavoli avviati recentemente per nuovi contratti del terziario distribuzione e servizi, della distribuzione moderna organizzata e della distribuzione cooperativa si focalizzano proprio sui gap di genere che investono diversi ambiti della vita lavorativa e sugli istituti che possano consentire una effettiva conciliazione dei tempi di vita e di lavoro come anche sull’introduzione di nuove tutele per chi è vittima di violenze domestiche e per stabilire regole più efficaci per contrastare le molestie nei luoghi lavoro».

«La pandemia da Covid-19 – ha chiosato il sindacalista – ha amplificato le disuguaglianze sociali e ha acuito fortemente il problema della disparità di genere, con le donne che per prime hanno pagato gli effetti della crisi economica subendo un crollo occupazionale senza precedenti che per il 70% ha riguardato proprio l’universo femminile». «Tra le sfide che attendono il Paese con l’utilizzo delle risorse europee del Recovery Plan e del Next Generation Eu – ha concluso Guarini – c’è anche quella di incentivare una crescita economica duratura e sostenibile e un mercato del lavoro inclusivo e dinamico in un’ottica di genere». 

Covid-19. Turismo, prosegue l’intervento straordinario della bilateralità contrattuale a supporto di lavoratori e imprese

Guarini: «Necessario rafforzare la struttura degli ammortizzatori sociali anche prevedendo uno strumento che salvaguardi la stagionalità»

Roma, 5 marzo 2021 – Prosegue l’intervento straordinario della bilateralità contrattuale a supporto di lavoratori ed imprese del comparto turistico, tra i settori che hanno pesantemente subìto la crisi pandemica e sanitaria e l’impatto delle misure disposte dal Governo per contrastare il contagio da Covid-19.

Le Parti Sociali firmatarie della contrattazione di settore, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs e le associazioni imprenditoriali Federalberghi, Fipe, Faita, Fiavet, tutte aderenti a Confcommercio – Imprese del l’Italia, hanno deciso di prorogare al 31 marzo 2021 la validità dell’accordo siglato lo scorso anno, con lo stanziamento di complessivi 7milioni di euro erogati dall’Ebnt, l’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, per la realizzazione delle attività poste in essere dagli Enti Bilaterali Territoriali.

Nel merito l’Accordo prevede l’istituzione del Fondo Straordinario volto a cofinanziare nella misura del 50% il costo degli interventi realizzati dal sistema della bilateralità territoriale a titolo di:

·      Contributo di Solidarietà in favore dei dipendenti collocati in Cassa Integrazione Guadagni in Deroga o in Fondo di Integrazione Salariale, ammesso anche per le cause di forza maggiore connesse a ordinanze della Pubblica Autorità nonchè per situazioni di crisi derivanti da eventi che determino periodi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa;

·      Salute e Sicurezza, con il rafforzamento delle misure di prevenzione della sicurezza nei luoghi di lavoro come previsto dal Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 sottoscritto tra Governo e Parti Sociali;

·      Stagionalità, deliberando interventi in favore dei lavoratori stagionali del comparto turistico penalizzati dalla sospensione delle attività e dal calo pronunciato delle presenze in Italia;

·    Altri Interventi volti alla realizzazione di iniziative finalizzate a favorire il lavoro agile, permessi e congedi o sussidi rivolti a lavoratrici e lavoratori per ragioni di genitorialità o per assistenza a familiari affetti da Covid-19.

«La recrudescenza del contagio che non ha risparmiato i luoghi di lavoro impone una nuova assunzione di responsabilità sull’urgenza di preservare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e nello stesso tempo di supportare nel sostegno al reddito i lavoratori prevalentemente percettori di ammortizzatore sociale» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini.

Il sindacalista ha sollecitato il «rafforzamento della struttura degli ammortizzatori sociali anche prevedendo uno strumento che salvaguardi la stagionalità, caratteristica strutturale del comparto ma nodo scoperto, e le professionalità che vi operano» puntando anche alla definizione di «politiche attive di formazione e riqualificazione ad hoc per il settore».

Per Guarini occorre «focalizzarsi sulla formazione professionale anche attraverso i Fondi Interprofessionali e puntare ad una professionalità che sia realmente all’altezza della vocazione turistica dell’Italia»

Covid-19. Il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa Coopersalute proroga le prestazioni al 30 aprile 2021

Roma, 4 marzo 2021 – Il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa per le lavoratrici e i lavoratori della Distribuzione Cooperativa Coopersalute ha deciso di prorogare 30/04/2021la garanzia Covid-19 con il rimborso del tampone molecolare o antigenico.

«Il welfare integrativo di matrice contrattuale – ha dichiarato il segretario nazionale Fisascat Vincenzo Dell’Orefice – nella fase complessa che l’intero Paese sta affrontando per via dell’emergenza pandemica in atto, sta dando un contributo fattivo alle anche alle lavoratrici ed ai lavoratori della distribuzione cooperativa».

«L’importanza, per chi lavora, di poter disporre di prestazioni integrative a quelle pubbliche – ha sottolineato – è essenziale, soprattutto in un frangente complicato come questo». Per il sindacalista «sarebbe, tuttavia, grave omettere di citare un aspetto che dà concreta ed univoca prova di quale sia la bilateralità seria es effettivamente finalizzata a dare risposte concrete alle persone e quale quella che trae origine da contratti pirata e che è al solo servizio, spesse volte, di chi quegli pseudo contratti sottoscrive».

«Come si noterà – ha chiosato Dell’Orefice – la bilateralità prevista dai contratti nazionali siglati dalle federazioni sindacali facenti capo a Cgil, Cisl e Uil hanno accresciuto, in numero e qualità, e soprattutto per ciò che attiene l’assistenza sanitaria integrativa, la gamma delle prestazioni garantite alle lavoratrici ed ai lavoratori durante questa pandemia».

«Nulla di apprezzabile invece si rileva – ha aggiunto – da parte di quella miriade di gestioni spuntate come funghi negli ultimi anni a corredo di contrattini aventi il solo fine di fare concorrenza sleale a sistemi di regole negoziate, spesso anche a costo di mobilitazioni e scioperi e volte a dare garanzie, tutele e qualità al lavoro».

«La pseudo bilateralità dei contratti pirata – ha concluso – una volta di più e nel momento del bisogno, é sparita dai radar».

Cultura, Associazioni e Sindacati: un Tavolo interministeriale per la ripartenza e l’apertura dei musei. Insieme per le persone, a tutela dell’occupazione e delle imprese del settore

Roma, 3 marzo 2021 – Il Tavolo sui lavoratori della cultura avviato dal ministero della Cultura è il primo passo per dare continuità ad imprese e lavoratori di un settore tanto gravemente colpito dalla pandemia e centrale per una ripresa diffusa e sostenibile del Paese.

Lo dichiarano unitamente le principali Associazioni datoriali del settore, Aicc Confindustria, Alleanza delle Cooperative Cultura, Comunicazione e Turismo, Confcultura, e sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs.

Già lo scorso ottobre le associazioni datoriali e i sindacali avevano chiesto con un Avviso comune un tavolo interministeriale insieme al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero del Lavoro, tavolo che oggi è ancora più urgente anche per ristrutturare e rinnovare un comparto sotto il profilo delle infrastrutture, delle competenze e della filiera imprenditoriale.

I dati degli ingressi nei musei e nei luoghi della cultura, anche in questo ultimo periodo delle riaperture nei giorni feriali nelle Regioni gialle, sono impietosi: in alcuni grandi attrattori la caduta vertiginosa raggiunge il 99 per cento delle visite in meno nello stesso periodo di febbraio dell’anno precedente. Riaprire non vuol dire ripartire.

La riapertura dei luoghi della cultura, i musei come i cinema e i teatri, genera costi elevati a fronte di ricavi limitati dalle misure di restrizione e dall’assenza di pubblico.

Per questo è necessario un piano condiviso, misure per la sostenibilità e per il sostegno alla domanda.

Nel settore museale contiamo molte migliaia di lavoratori in cassa integrazione, con gravi ritardi da parte dell’Inps, e con il rischio di perdita di lavoro se non si dovesse definire da parte del Governo una proroga tempestiva degli ammortizzatori in deroga e del blocco dei licenziamenti in relazione al settore medesimo.

Solo la combinazione di politiche passive ed attive del lavoro, fruibili in modo flessibile, con possibilità di alternare gli ammortizzatori sociali, alla formazione e alla decontribuzione, può riaccendere e salvare un capitale umano e know-how essenziali per il futuro. Infine, i ristori legati ai Codici Ateco hanno creato gravi disuguaglianze.

Altrettanto iniqui i ristori destinati ai musei e non anche agli operatori che contribuiscono al loro funzionamento. Gli indennizzi sono urgenti e non più rinviabili. Nulla tornerà come prima. Auspichiamo pertanto che il Tavolo possa evolversi in un tavolo Interministeriale con il quale inserire anche i progetti per il futuro nell’ambito del programma Next Generation Plan.

Distribuzione Moderna Organizzata, al via le trattative per il rinnovo del contratto nazionale applicato a mezzo milione di addetti

Roma, 2 marzo 2021 – Un rinnovo contrattuale non tradizionale e capace di accompagnare la trasformazione del settore della grande distribuzione commerciale in Italia nell’era della pandemia da Covid-19 ma anche dell’ascesa dell’e-commerce, che condiziona fortemente le modalità di acquisto, e della fuga dal format dell’ipermercato verso nuove forme emergenti di modello competitivo di vendita.

E’ questo l’approccio dei sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs al primo incontro di trattativa con l’associazione imprenditoriale Federdistribuzione per la sottoscrizione del nuovo contratto nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata applicato a circa mezzo milione di lavoratrici e lavoratori dipendenti delle imprese del commercio moderno – alimentari e non alimentari – che operano sul mercato attraverso le formule della grande distribuzione, della distribuzione organizzata/associata, catene di negozi, franchising, ingrosso, cash & carry e shopping on line, e che sviluppano la propria attività nei centri commerciali ed attraverso format e canali di ogni dimensione e tipo – ipermercati, superstore, negozi di vicinato, grandi magazzini e superfici specializzate e non – in tutte le categorie merceologiche in gestione diretta, franchising, e-commerce o altre formule distributive.

Al centro delle valutazioni sindacali, contenute in un documento unitario: i temi della ristrutturazione delle reti di vendita causata dalla crisi irreversibile delle grandi superfici e della necessità di adattare le competenze dei lavoratori alle nuove sfide del contesto economico.

Riflettori accesi sul tema della compresenza di diverse generazioni di lavoratori nel settore con la proposta di parte sindacale di accompagnare i processi di turn over attraverso la cosiddetta staffetta generazionale.

Senza tralasciare i temi legati a salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, all’introduzione di nuove tutele e garanzie per la conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro, alla stabilità dei rapporti di lavoro, al lavoro disagiato quale il part time e la prestazione domenicale, al salario, al welfare, all’assistenza sanitaria integrativa e alla previdenza complementare, alla formazione ed anche connessi alla rivisitazione delle professionalità nei sistemi di classificazione del personale come al contrasto al divario e alla violenza di genere.

Il focus sindacale sulle attività terziarizzate, alla luce delle riorganizzazioni che le imprese del settore stanno realizzando su vasta scala, anche ricorrendo a molteplici forme di esternalizzazione, e sulle condizioni dei servizi in appalto.

La proposta di parte sindacale dedica poi un’attenzione particolare al lavoro del futuro, con la espressa richiesta di rendere più strutturato l’articolato contrattuale in tema di lavoro agile e di aggiornare le norme su agibilità sindacali e le aree su cui può intervenire la contrattazione di secondo livello per quanto attiene l’organizzazione del lavoro.

In particolare, considerato che le imprese aderenti sono prevalentemente di grandi dimensioni e afferiscono ai vari settori merceologici, per i sindacati è importante investire sulla contrattazione integrativa aziendale, valorizzando le normative attuali ma anche implementando i demandi e le materie ad essa dedicate dal contratto nazionale.

Minimali e massimali per l’anno 2021

In questi giorni Enasarco ha comunicato i minimali e massimali per l'anno 2021.
Con l'occasione, abbiamo pensato di fare un breve riepilogo sulla contribuzione Enasarco per l'anno in corso.
Il contributo previdenziale Enasarco si calcola su tutte le somme dovute a qualsiasi titolo all’agente (provvigioni, rimborsi spese, premi di produzione, indennità di mancato preavviso) in dipendenza del rapporto di agenzia.
Il versamento contributivo, tenendo conto del limite di un minimale e un massimale annuo, viene effettuato integralmente dall’impresa preponente.
Le aliquote contributive Enasarco per il 2021 sono uguali a quelle del 2020 ossia 8.5% a carico dell’agente e 8.5% a carico della preponente, per un totale del 17%.
Nel caso di agenti operanti come società di capitali è dovuto il contributo al Fondo Assistenza, la cui aliquota rimane al 4%, di cui 1% a carico dell’agenzia e 3% a carico della preponente.
I massimali provvigionali ed i minimali contributivi sono rivalutati ogni anno secondo l'indice generale ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati.

Per il 2021 restano inalterati rispetto al 2020:
Agente plurimandatario
· Il massimale provvigionale annuo per ciascun rapporto di agenzia è pari a 25.682 euro (a cui corrisponde un contributo massimo di 4.365,94 euro).
· Il minimale contributivo annuo per ciascun rapporto di agenzia è pari a 431 euro (107,75 euro a trimestre).
Agente monomandatario
· Il massimale provvigionale annuo per ciascun rapporto di agenzia è pari a 38.523 euro (a cui corrisponde un contributo massimo di 6.548,91 euro).
· Il minimale contributivo annuo per ciascun rapporto di agenzia è pari a 861 euro (215,25 euro a trimestre).

Vi ricordiamo, inoltre, che dal 1° gennaio 2021 è prevista l’aliquota agevolata per i giovani agenti di commercio che operano in forma individuale.
Questo regime contributivo agevolato è previsto per gli agenti che, nel triennio 2021-2023, vengono iscritti per la prima volta alla Fondazione o, essendo già stati iscritti, si vedano conferire almeno un nuovo incarico di agenzia purché, alla data di conferimento di tale nuovo incarico, i precedenti siano cessati da oltre tre anni.
L’agevolazione è concessa per tutti gli incarichi conferiti all’agente nei tre anni solari consecutivi a decorrere dalla data di prima iscrizione ovvero dalla data di conferimento del nuovo incarico per la ripresa dell’attività, a condizione che l’agente abbia un’età minore o uguale a trent’anni alla data di conferimento di ciascun incarico.
Per ciascun rapporto, l’agevolazione è concessa per un massimo di tre anni solari consecutivi a decorrere dalla data di conferimento del nuovo incarico per la ripresa dell’attività.
A queste condizioni è possibile avere una riduzione dell'aliquota contributiva di 6 punti percentuali per l’anno solare in corso alla data di prima iscrizione o di ripresa dell’attività, di 8 punti percentuali per il secondo anno e di 10 punti percentuali per il terzo anno. Il minimale contributivo annuo, inoltre, è ridotto del 50% per ciascuno degli anni solari.

SPORT, APPROVATA RIFORMA DEL SETTORE. SINDACATI: BENE MA PROCEDERE CON IL CONFRONTO

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma del settore sportivo. Un importante passo avanti, procedere con il confronto per ulteriori miglioramenti

Roma, 26 febbraio 2021- I sindacati di categoria Slc Cgil, Nidil Cgil, Fisascat Cisl, Felsa Cisl, Uilcom e Uiltemp, accolgono positivamente l'approvazione della riforma dello sport e del lavoro sportivo, che rappresenta un passo decisivo per l’estensione dei più elementari diritti del lavoro in un settore che ne era quasi completamente privo.

Si tratta di un primo passo da cui ora è necessario aprire il confronto su ulteriori miglioramenti. Attendiamo lo sblocco del decreto ristori con l'erogazione delle indennità per le lavoratrici e i lavoratori del settore e la nomina del sottosegretario per proseguire il dialogo già avviato con il precedente Ministro dello Sport.

 

Douglas Italia, si allarga il perimetro della riorganizzazione in Italia: 99 i punti vendita individuati dei 128 palesati dal Gruppo tedesco, 346 i lavoratori coinvolti.

Blanca (Fisascat Cisl): «Studiare un vero piano industriale che dia valore al capitale umano»

Roma, 25 febbraio 2021 – E’ proseguito in videoconferenza il confronto sul piano di riorganizzazione annunciato da Douglas Italia con la chiusura di 128 punti vendita entro il 2022. 

La direzione della catena di profumerie ha palesato ai sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil, e UIltucs quali sarebbero gli ulteriori 22 negozi che si aggiungerebbero ai 77 già individuati dall'analisi aziendale nelle scorse settimane; i lavoratori coinvolti dalle chiusure, allo stato, sembrerebbero essere 346. 

Il management ha dichiarato che, l'individuazione degli store oggetto della decisione unilaterale è dato dall'analisi comparativa dell'andamento dell'ultimo biennio di ciascun punto vendita, accentuata dall'emergenza Covid 19. La direzione ha poi posto l'accento sul tema degli approvvigionamenti, sulla necessità di una maggiore liquidità per favorire l'e-commerce nonchè sull'impatto dei canoni di locazione sulle scelte del Gruppo in Italia. 

Douglas Italia ha dichiarato tuttavia di voler mettere in campo soluzioni che vadano incontro alle richieste sindacali di mantenimento occupazionale, evidenziando che ha già sottoscritto accordi di riservatezza con 6 diversi operatori del settore che hanno manifestato interesse a subentrare in alcuni spazi dove oggi opera il brand tedesco. 

Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs hanno ribadito la ferma contrarietà alle chiusure paventate e hanno dichiarato di aver sollecitato la convocazione del tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Il confronto è stato aggiornato al 16 marzo; entro tale data Douglas si è impegnata a presentare un Piano commerciale e a comunicare l'intero perimetro della annunciata ristrutturazione, palesando i criteri di individuazione da loro utilizzati.

La Fisascat Cisl in particolare ha sollecitato un quadro sinottico volto a comprendere eventuali posizioni vacanti e di conoscere i siti dove l'azienda ha già comunicato alle diverse proprietà la propria indisponibilità alla rinegoziazione dei canoni di locazione, evidenziando che su detti siti l'azione congiunta che dovrà esser portata avanti anche con le competenti autorità territoriali dovrà servire a render più cogenti le clausole di salvaguardia occupazionale vigenti. 

«Abbiamo chiesto di sviluppare e illustrare un piano industriale di ampio respiro e serio che dia valore al capitale umano, che è il vero valore aggiunto a maggior ragione per un'azienda che offre prodotti e servizi per la cura della persona, postulato sulla salvaguardia occupazionale» ha dichiarato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca auspicando «che le istanze presentate dalle confederazioni in merito al blocco dei licenziamenti trovino rapidamente un positivo riscontro». 

«Il concetto di "bellezza" è tangibilmente perseguibile se si individuano strade di lungo periodo alternative alle chiusure, volte a migliorare l'esperienza di vendita e di cura della persona, rinegoziando i contratti di locazione, favorendo chi vorrebbe esser coadiuvato in un percorso di accompagnamento alla pensione e/o di riqualificazione professionale, avendo un 'idea chiara del posizionamento del brand sul mercato che, per sua vocazione, non può che esser di prossimità alla clientela». «L'e-commerce – ha concluso Blanca – può supportare tale esperienza ma non può sostituirla».