UNI EUROPA, A BRUXELLES IL FORUM DEL SINDACATO EUROPEO DEL TERZIARIO E DEI SERVIZI

Roma, 19 aprile 2018 – Si è svolto a Bruxelles il forum promosso dal sindacato europeo del terziario e dei servizi Uni Europa. Leit Motiv dell’assise l’attività sindacale di proselitismo nell’era digitale anche attraverso il supporto tecnologico delle piattaforme web a disposizione dei lavoratori. Per la Fist Cisl hanno preso parte la funzionaria sindacale della Fisascat Elena Maria Vanelli e Rosetta Raso in qualità di vicepresidente di Cassacolf, la cassa di assistenza sanitaria per colf e badanti di origine contrattuale. Le due sindacaliste hanno illustrato l’evoluzione della contrattazione nazionale del settore del lavoro domestico in Italia dal 1974 ad oggi e le attività di tutela sindacale sul territorio ed attraverso i diversi strumenti di comunicazione e di informazione web della Fisascat Cisl oltre alle finalità ed alle prestazioni sanitarie integrative erogate da CassaColf agli oltre 358mila lavoratori iscritti a fronte di un dato complessivo occupazionale di oltre 860mila addetti al lavoro domestico, raddoppiato negli ultimi 10 anni e destinato a crescere considerate le previsioni di invecchiamento demografico in Italia.

SISMA ITALIA CENTRALE, SINDACATI E ASSOCIAZIONI DATORIALI DEL SETTORE RICETTIVO RINNOVANO L’IMPEGNO A SOSTEGNO DELL’ECONOMIA TURISTICA

Roma, 19 aprile 2018 – Si rinnova l’impegno congiunto dei sindacati e delle associazioni imprenditoriali del comparto ricettivo a sostegno delle popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto. I sindacati di categoria Fisascat, Filcams e Uiltucs hanno condiviso con le associazioni imprenditoriali Federalberghi, Fipe, Fiavet e Faita un nuovo avviso comune finalizzato a sostenere l’economia turistica nelle aree colpite dal sisma dove operano circa 10mila imprese del settore che contano più di 57mila lavoratori dipendenti e ogni anno accolgono oltre 20milioni di turisti. Nel merito le parti, nel confermare le previsioni delle intese del 2016 e del 2017, «ribadiscono la necessità di preservare il patrimonio di professionalità al fine i favorire la ripresa delle attività economiche e turistiche, richiedono la prosecuzione delle misure di sostegno al reddito fino all’esaurimento delle risorse disponibili e infine auspicano il rifinanziamento i tali misure in modo da garantire il sostegno del reddito dei lavoratori durante la fase di ricostruzione delle strutture ricettive e degli impianti produttivi».

CURA E ASSISTENZA ALLA PERSONA, LA FIST CISL A DROGHEDA IN IRLANDA AL FORUM DEL SINDACATO INTERNAZIONALE DEL SETTORE UNICARE. A FEBBRAIO 2019 IL CONGRESSO MONDIALE FARA’ TAPPA A ROMA.

RAINERI: «INVECCHIAMENTO DEMOGRAFICO COMPORTERA’ UN AUMENTO DELLA RICHIESTA DI SERVIZI, URGENTE POTENZIARE LA CONTRATTAZIONE A TUTTI I LIVELLI PER TUTELARE IL LAVORO, GARANTIRE LA QUALITA’ DELLE PRESTAZIONI E L’ACCESSO ALL’HOME CARE E AL LONG TERM CARE».Roma, 19 aprile 2018 – «E’ necessario ripensare a nuovi modi e valori dell’integrazione tra cura e assistenza alla persona. I sistemi per renderli realmente applicabili devono essere sviluppati e questa trasformazione richiede un coordinamento ed una risposta multisettoriale efficace. Anche il movimento sindacale può e deve fare molto, non solo per migliorare le condizioni di lavoro, ma anche nella tutela dell’utente e della sua famiglia. I servizi di cura e assistenza alla persona dovranno essere riconosciuti come valore pubblico sia a livello sociale che economico e dovranno essere ridefiniti socialmente in maniera positiva e proattiva» ha dichiarato il segretario generale della Fist Cisl Pierangelo Raineri intervenuto al Comitato Direttivo del sindacato internazionale della cura e dell’assistenza alla persona Unicare – aderente al sindacato internazionale del terziario e dei servizi Uni Global Union – in corso a Drogheda in Irlanda, all’indomani della sua elezione all’incarico di vice presidente del sindacato europeo Unicare Europa. «L’ageing society è in Europa e in diverse parti del mondo un fenomeno in espansione, con le popolazioni di persone anziane che aumentano insieme alla maggiore richiesta di assistenza e supporto. Il diritto della persona anziana di scegliere, controllare e vedersi riconosciute esigenze e preferenze nella programmazione e nella fornitura di assistenza e supporto va combinato con il diritto di chi fornisce i servizi di cura e assistenza di avere il giusto riconoscimento sociale, professionale ed economico» ha aggiunto il sindacalista approfondendo lo scenario in Italia dove il fenomeno dell’invecchiamento demografico, comune alla maggior parte dei paesi industrializzati, colpisce in modo particolare. Gli ultrasessantacinquenni, stimano l’Istat e l’Eurostat, oggi pari al 20,3%, raggiungerà quota 33,2% nel 2056. «Mantenendo stabile il tasso di utilizzo dei servizi da parte delle famiglie – ha evidenziato Raineri – l’invecchiamento demografico porterà il numero degli attuali collaboratori da 1milione e 655mila a 2milioni e 51mila nel 2030, determinando un fabbisogno aggiuntivo complessivo di circa 500mila unità». «Nell’era della globalizzazione e delle multinazionali, sempre più diffuse nel globo anche nel settore di cura e assistenza alla persona – ha sottolineato il sindacalista – è urgente potenziare l’azione sindacale e la contrattazione a tutti i livelli per migliorare da un lato le condizioni di lavoro e accrescere la professionalità e garantire dunque la qualità delle prestazioni, dall’altro finalizzando l’attività contrattuale all’accesso alle prestazioni di cura e assistenza nell’ambito di nuovi sistemi di home care e di long term care rivolti ai lavoratori e ai familiari capaci di garantire dignità e inclusione nella fase della vecchiaia». «Un obiettivo raggiungibile – ha concluso il sindacalista – anche attraverso i sistemi bilaterali che prevedano di destinare parte della retribuzione, come già avviene in alcuni paesi europei, a tutela delle proprie necessita assistenziali in età avanzata». La Fist Cisl ha espresso la massima condivisione del piano di azione 2018 presentato da Unicare, mirato a potenziare l’attività di sindacalizzazione e a migliorare le condizioni di lavoro di chi opera e presta servizio nelle multinazionali del settore della cura, propedeutico allo svolgimento del congresso mondiale del sindacato internazionale in programma a Roma nel mese di febbraio 2019.

AGENTI E RAPPRESENTANTI DI COMMERCIO, C’E’ INTESA FISASCAT CISL E USARCI SUL POTENZIAMENTO DELL’ATTIVITA’ SINDACALE DI RAPPRESENTANZA.

RAINERI: «ACCORDO STORICO VOLTO AD ACCRESCERE LE TUTELE E I SERVIZI ALLA CATEGORIA».Roma, 19 aprile 2018 – Accrescere le tutele agli oltre 270mila agenti e rappresentanti di commercio e delle figure dell’intermediazione attraverso azioni comuni sul fronte della politica sindacale contrattuale, sulla tutela legislativa, fiscale e previdenziale e sulla formazione professionale. E’ questo lo scopo dell’intesa siglata dalla Fisascat Cisl Nazionale e dall’Unione dei Sindacati degli Agenti e dei Rappresentanti di Commercio Italiani, per un comune impegno nel settore con l’obiettivo di agevolare la futura adesione di Usarci al sistema confederale Cisl. Fisascat Cisl e Usarci si sono entrambe impegnate, nell’ambito delle autonomie di organizzazione e nel rispetto dei rispettivi Statuti, nella gestione unitaria e concordata in tema di azioni politiche a sostegno della categoria, nella definizione delle piattaforme sindacali per i rinnovi degli Accordi Economici Collettivi, nella gestione della previdenza e assistenza erogata dall’Enasarco e nei rapporti con Inps ed Inail nonché per una comune politica per l’assistenza fiscale riservata ai lavoratori del settore. Soddisfazione in casa Fisascat Cisl. «Un accordo storico che converge l’attività di due importanti rappresentanze, strutturate e competenti, finalizzando l’azione sindacale congiunta al potenziamento della contrattazione e a meglio rappresentare il mondo dell’intermediazione in tutti i suoi aspetti nonché a fornire agli agenti ed ai rappresentanti di commercio strutture ed organizzazione per affrontare le problematiche settoriali, politiche, anche per acquisire una maggiore autorevolezza nei confronti delle Istituzioni» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Pierangelo Raineri. «Questo accordo di collaborazione nell’esaltare l’autonomia delle parti – ha aggiunto il sindacalista – crea i presupposti per un lavoro comune rispondendo così positivamente alle sollecitazioni che ci pervengono dai professionisti della categoria degli agenti e dei rappresentanti di commercio e delle figure dell’intermediazione». «Le iniziative che potranno essere messe in atto dal sistema dei servizi Cisl – ha concluso il sindacalista – saranno propedeutiche ad una migliore rappresentanza sindacale anche nell’ambito della strategia globale della federazione dei sindacati del terziario Fist Cisl».

PRENATAL, LA CATENA DI NEGOZI SPECIALIZZATI PER MAMME E BAMBINI ANNUNCIA 45 ESUBERI STRUTTURALI IN 24 PUNTI VENDITA.

VANELLI: «TENTEREMO LA STRADA DELLA RICOLLOCAZIONE, E’ IMPENSABILE CHE LA SOFFERENZA DEL RETAIL DEL COMMERCIO RICADA ESCLUSIVAMENTE SUI LAVORATORI».Roma, 19 aprile 2018 – La sofferenza del retail del commercio continua ad avere ripercussioni sui livelli occupazionali. La direzione della catena di negozi di articoli per mamme e bambini Prenatal ha avviato la procedura di riduzione del personale per 45 lavoratori addetti alle vendite denunciando la significativa flessione delle vendite a causa della concorrenza delle catene low cost e del significativo incremento dell’e-commerce. La razionalizzazione della rete vendita e l’intervento di correzione finanziaria si tradurrà con la chiusura dei negozi di Milano Corso Buenos Aires e di Gorizia e con il ridimensionamento permanente di 22 punti vendita in Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia dove complessivamente sono occupati 222 dipendenti. «La natura strutturale degli esuberi dichiarati da Prenatal rende impraticabile il ricorso agli ammortizzatori sociali straordinari e l’indisponibilità aziendale al ricorso alla solidarietà e al maggior utilizzo del part-time ed alla mobilità territoriale complicano ulteriormente la situazione dei lavoratori coinvolti dalla procedura di riduzione di personale» ha dichiarato la funzionaria sindacale della Fisascat Cisl Elena Maria Vanelli. «Nel corso della fase di confronto sindacale tenteremo la strada della ricollocazione per evitare il più possibile le ricadute della crisi aziendale sui livelli occupazionali, è impensabile che la sofferenza del retail del commercio ricada esclusivamente sui lavoratori» ha concluso la sindacalista. Il ricorso al contratto di solidarietà nel 2016 per scongiurare 88 esuberi – con il coinvolgimento di 448 lavoratori di 46 negozi su complessivi 908 lavoratori negli 83 corner della rete vendita – non ha consentito di superare la situazione di eccedenza di personale tanto da rendere necessaria la proroga della solidarietà nel 2017 in 20 negozi per gestire i 38 esuberi residui e la stipula di un nuovo contratto di solidarietà in altri 11 punti vendita per la gestione di ulteriori 22 esuberi con 150 lavoratori coinvolti dalla riduzione solidale dell’orario di lavoro. Dal 2013 ad oggi Prenatal ha chiuso in Italia 40 punti vendita caratterizzati da bassa redditività o a redditività negativa; l’impatto della crisi anche in altri paesi europei con la chiusura di 48 negozi in Spagna e 10 negozi in Portogallo.

ALPITOUR, RINNOVATO L’INTEGRATIVO AZIENDALE APPLICATO AI CIRCA 700 ADDETTI DEL TOUR OPERATOR TORINESE.

VANELLI: «UN BUON ACCORDO CHE SEGUE LO SVILUPPO DI UNA SOCIETA’ IN ESPANSIONE E CHE INVESTE NELLE RISORSE UMANE».Roma, 13 aprile 2018 – Relazioni e diritti sindacali, sistema premiante, welfare aziendale flessibilità oraria, formazione professionale, smartworking e contrasto alle molestie sessuali e alla violenza nei luoghi di lavoro i punti qualificanti del nuovo integrativo applicato ai circa 700 dipendenti delle sedi di Torino, Cuneo e Milano e delle strutture ricettive della società italiana delle vacanze organizzate Alpitour. L’intesa è stata siglata nel capoluogo piemontese dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e dalla direzione aziendale a pochi giorni dalla sottoscrizione dell’accordo strategico annunciato dal gruppo torinese con l’acquisizione di Eden Viaggi, il tour operator nato nel 1983 a Pesaro. Sulla parte economica il nuovo integrativo – triennale, in vigore fino al 31 marzo 2021 – prevede l’erogazione del premio di risultato, fino a 1000 euro lordi, in misura proporzionale all’orario di lavoro e ai mesi di servizio prestati e al raggiungimento degli obiettivi di budget stabiliti di anno in anno. In considerazione del positivo andamento economico aziendale verrà erogato inoltre a tutti i lavoratori un importo lordo di 200,00 euro sotto forma di misure di welfare previste dalla normativa vigente. Il regime orario contempla il mantenimento del 25% della struttura nelle fasce orarie dalle 9 alle 9.30 e dalle 17.30 alle 18.30; è possibile il recupero su base mensile delle ore prestate a titolo di lavoro supplementare e straordinario attraverso l’istituto della banca delle ore per tutti i lavoratori a tempo pieno ed indeterminato; le maggiorazioni economiche previste dal contratto nazionale saranno riconosciute per le ore i lavoro effettivamente prestate dai tour leader in occasione dei viaggi educational. Potranno accedere allo smart working inizialmente i lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con turno orario fino alle 19.30 della sede di Torino che aderiranno al progetto sperimentale su base volontaria; l’azienda fornirà gli strumenti tecnici necessari a svolgere efficacemente l’attività lavorativa. La formazione professionale si conferma lo strumento cardine per lo sviluppo dell’azienda; una Commissione Paritetica esaminerà le esigenze formative promuovendo apposite iniziative attraverso un piano di formazione finanziata. In tema di sostegno alla genitorialità l’azienda concederà il part time post partum per una durata non inferiore ai sei mesi, compatibilmente con gli orari di reparto; in alternativa si ricorrerà ad altri strumenti idonei alla conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro. L’azienda riconoscerà sei mesi di aspettativa non retribuita alle vittime di violenza di genere inserite nei programmi certificati dai servizi sociali del Comune, dai centri antiviolenza o dalle Case Rifugio Le parti si sono impegnate ad adottare misure adeguate, anche di natura sanzionatoria, nei confronti di chi pone in essere molestie e violenze; le vittime riceveranno sostegno e, se necessario, verranno assistite nel processo di reinserimento. L’intesa conferma inoltre le previsioni del precedente integrativo su buono pasto e diritto allo studio e contempla l’estensione di 60 giorni del periodo di aspettativa non retribuita prevista dalla contrattazione nazionale per le adozioni e gli affidamenti internazionali. Soddisfazione in casa Fisascat Cisl. «E’ un buon accordo che segue lo sviluppo di una società in espansione che investe nelle risorse umane. L’intesa rafforza le relazioni sindacali con un tour operator che investe sullo sviluppo aziendale con un occhio di riguardo ai dipendenti per i quali siamo riusciti a definire una nuova struttura del salario variabile e nuove norme in tema di conciliazione vita lavoro ma anche un nuovo articolato contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro» ha dichiarato la funzionaria sindacale della Fisascat Cisl Elena Maria Vanelli. «La recente acquisizione di Eden Viaggi rafforzerà la capacità competitiva di Alpitour nei confronti dei vari players europei del settore e questo avrà affetti positivi anche sulla qualità dell’occupazione» ha concluso la sindacalista.

FOODORA, RAINERI (FIST CISL): «NECESSARIE MISURE LEGISLATIVE E CONTRATTUALI PER TUTELARE I NUOVI LAVORI NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI E PER ASSICURARE UNA PROSPETTIVA DI GARANZIA AI LAVORATORI DELLE PIATTAFORME DIGITALI».

ASCOLTA il "Comunicato Stampa Fist – Foodora”.Roma, 11 aprile 2018 – «La sentenza di Torino è discutibile perché colpisce uno dei diritti fondamentali come l’infortunio sul lavoro. Se la gig economy è arrivata, diritti e tutele fanno fatica ad affermarsi per i lavoratori delle piattaforme digitali, non più classificabili secondo i tradizionali modelli, e la sentenza di oggi è purtroppo un chiaro sintomo della lacuna normativa in materia» così il segretario generale della Fist Cisl Pierangelo Raineri ha commentato le decisioni del Tribunale di Torino sul ricorso presentato dai sei rider della società tedesca di food delivery. «In assenza di norme legislative ad hoc è necessario ampliare le tutele contrattuali ai nuovi lavori connessi all’innovazione tecnologica ed alla digitalizzazione soprattutto nel settore dei servizi e del terziario in espansione e contrastare la discriminazione generata dal web» ha aggiunto. «E’ necessario introdurre misure per tutelare il lavoro che cambia e per assicurare una prospettiva di garanzia a chi opera per le piattaforme digitali, destinate a crescere, ma dove ancora la “dark side” pesa ancora troppo sui destini dei lavoratori» ha concluso il sindacalista.

TRONY, LA CURATELA FALLIMENTARE DEI 35 NEGOZI A GESTIONE DPS GROUP A CONFRONTO CON I SINDACATI AL MISE ANNUNCIA L’OFFERTA PER 8 PUNTI VENDITA.

CEOTTO: «VERTENZA EMBLEMATICA DELLA CRISI DEL RETAIL, PER LA MAGGIOR PARTE DEI LAVORATORI SI APRIRANNO LE PORTE DELLA DISOCCUPAZIONE».ASCOLTA il ”Comunicato Stampa Fisascat Cisl – DPS Trony”.Roma, 6 aprile 2018 – Scenario sempre più compromesso quello della vertenza che coinvolge 466 lavoratori dei 35 negozi del marchio Trony a gestione Dps Group in fallimento, allo stato sospesi e senza retribuzione. La curatela fallimentare a confronto con i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs al ministero dello Sviluppo Economico ha annunciato l’avvio del bando di gara pubblica per la cessione delle attività; allo stato ci sarebbe un’offerta di acquisto parziale che riguarderebbe solamente 8 punti vendita. «Questa vertenza è emblematica dello stato di sofferenza di un retail dell’elettronica di consumo schiacciato dalla concorrenza dell’e-commerce» ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto. «Il fallimento di questa azienda ricade esclusivamente su quei lavoratori madri e padri di famiglia dei punti vendita falliti e non ceduti, per i quali si aprono le porte della disoccupazione» ha aggiunto il sindacalista. Nei prossimi giorni intanto verrà avviata la procedura di licenziamento collettivo, operazione che consentirà di raggiungere un accordo sulla mobilità volontaria. Il Mise manterrà aperto il tavolo confronto; i sindacati hanno invitato ad incentivare le proposte di acquisto che tenderanno a salvaguardare il maggior numero di posti di lavoro.

APPALTI PULIZIA E AUSILIARIATO SCUOLE, IL MIUR ANNUNCIA L’INTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI. I SINDACATI: «GARANTIRE LA CONTINUITA’ OCCUPAZIONALE AI 17MILA LAVORATORI EX LSU E APPALTI STORICI»

ASCOLTA il "Comunicato Stampa Fisascat Cisl – Appalti pulizie”.Roma, 4 aprile 2018 – Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil hanno appreso, attraverso gli organi di stampa, della volontà del ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca di internalizzare le attività di pulizia e ausiliariato degli istituti scolastici dove oggi operano circa 17mila lavoratrici e lavoratori Ex Lsu e Appalti Storici che provengono da diversi processi di stabilizzazione. Una notizia accolta con favore dai sindacati perché supera la decisione, assunta a partire dal 2011, del Miur e del Governo di avviare le gare Consip in queste realtà. Visti gli impegni precedentemente presi e non ancora rispettati, «non è più rinviabile da parte del Miur» affermano i sindacati in una nota congiunta, «dare a tutti i chiarimenti necessari ad evitare il dilagare di interpretazioni ed interessi di parte, come già emerso in diverse occasioni». L’attuale Governo, infatti, non ha più convocato il tavolo governativo preposto a trovare soluzioni definitive per dare continuità occupazionale e garanzia del reddito ai lavoratori attualmente occupati in appalto. «In particolare, è necessario che il Ministero, nel rispetto delle norme e degli accordi governativi definiti in materia, confermi che qualunque processo, compresa l’internalizzazione di detti servizi, deve prevedere in modo inequivocabile la continuità occupazionale e di reddito di tutti i 17mila lavoratori oggi impiegati in queste attività». Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil si dichiarano disponibili da subito ad affrontate il percorso dell’internalizzazione, se questa è la condizione con cui superare in via definitiva la precarietà determinata dalla gestione in appalto e dove tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori saranno i naturali destinatati della stessa.

CHIUSURE AUCHAN IPERMERCATI NAPOLI ARGINE E CATANIA LA RENA. CEOTTO: «ATTEGGIAMENTO INACCETTABILE, ORA UN CONFRONTO PER SALVAGUARDARE I POSTI DI LAVORO AL SUD».

Roma, 3 aprile 2018 – «Inaccettabile l’atteggiamento di Auchan Retail a due settimane dall’incontro tra vertici aziendali e sindacati in cui abbiamo posto all’azienda la priorità della salvaguardia occupazionale rispetto ai punti vendita che la stessa dichiarava ancora in crisi» così il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto commenta la chiusura degli ipermercati di Napoli Argine Catania La Rena, dove sono occupati complessivamente circa 260 addetti. «Ora l’azienda invia questa nuova tegola sulla testa di centinaia di lavoratori, dopo i sacrifici fatti in questi ultimi anni, che hanno visto 1400 lavoratori interessati da procedura di licenziamento collettivo e altre centinaia colpiti da svariate procedure aperte a livello locale,che si sono concluse con il ricorso ad ammortizzatori sociali come i contratti di solidarietà, tuttora in corso» ha stigmatizzato il sindacalista. «La Fisascat Cisl esprime forte preoccupazione rispetto ad una decisione che colpisce lavoratrici e lavoratori delle aree più deboli del Paese, creando disinvestimenti dove invece c’è bisogno estremo di lavoro» ha aggiunto Ceotto. «Saremo al fianco dei lavoratori coinvolti da questa delicata vertenza con l’auspicio che già nel previsto confronto con l’azienda programmato a livello nazionale per il prossimo 8 maggio, si possano individuare percorsi alternativi alla chiusura delle attività, a cominciare dalla cessione di ramo d’azienda ad imprenditori locali, soluzione che consentirebbe di scongiurare i licenziamenti in due realtà del Mezzogiorno d’Italia dove sviluppo e occupazione restano una priorità irrinunciabile» ha concluso il sindacalista.