ASCOLTA il ”Comunicato Stampa Fisascat Cisl – Tavola Rotonda Turismo”. Roma, 16 marzo 2018 – Turismo volano di sviluppo, riserva aurea per crescita e occupazione, con un apporto di oltre 168 miliardi di euro pari a circa il 12% del Pil italiano e circa due milioni di addetti, comparto dell’economia italiana da accompagnare con politiche istituzionali di supporto e azioni di sistema, anche frutto del confronto con le rappresentanze del settore, volte alla promozione del territorio ed alla destagionalizzazione. E’ questo il filo conduttore della tavola rotonda sul tema “Turismo tra innovazione e tradizione” promossa il 22 marzo 2018 dalla Fisascat Cisl Nazionale nell’ambito dei lavori del Comitato Esecutivo della categoria sindacale in programma in Sardegna al Centro Congressi del Forte Village di Santa Margherita di Pula in provincia di Cagliari. All’evento, presieduto dal segretario generale della Fisascat Sardegna Giuseppe Atzori e moderato dal Vice Direttore Tg LA7 Andrea Pancani, prenderanno parte Gavino Carta, segretario generale Usr Cisl Sardegna, Barbara Argiolas, assessore Turismo, Artigianato e Commercio Regione Sardegna, Angelo Candido, responsabile Servizi Sindacali Federalberghi Nazionale e Piergiorgio Togni dell’ufficio studi Comitel&Partners. Parteciperà ai lavori il segretario confederale Cisl Ignazio Ganga. La tavola rotonda sarà introdotta dal segretario nazionale della Fisascat Cisl Davide Guarini, le conclusioni saranno affidate al segretario generale della categoria Pierangelo Raineri. Per informazioni ed accrediti contattare l'Ufficio Stampa Fisascat Cisl nazionale ai seguenti recapiti: paola.mele@fisascat.it – cellulare~3427282255.
GRUPPO CONFORAMA, IL RICORSO ALLA SOLIDARIETA’ SALVA 77 POSTI DI LAVORO IN SARDEGNA E IN SICILIA.
DELL’OREFICE: «SCONGIURATI I LICENZIAMENTI NEI PUNTI VENDITA IN CRISI GESTIONALE». ASCOLTA il ”Comunicato Stampa Fisascat Cisl – Conforama”. Roma, 15 marzo 2018 – Si è concluso con un accordo sul contratto di solidarietà il confronto al ministero del Lavoro tra i sindacati di categoria Filcasm Cgil, Fisascat Cisl e Uitucs e la direzione aziendale di Conforama Italia SpA. ed Emmezeta Moda Srl, società attive nel settore del retail di arredamenti, complementi di arredo ed abbigliamento con oltre 1300 dipendenti. Sul tavolo esuberi annunciati rispettivamente per 47 e 30 unità. La riduzione dell’orario di lavoro, fino ad un massimo del 23% per 12 mesi dal 26 marzo 2018 al 31 marzo 2019, coinvolgerà complessivamente 446 lavoratori, ad esclusione dei direttori di negozio e dei responsabili di reparto e di deposito; 290 dipendenti dei punti vendita Conforama Italia SpA di San Sperate (Cagliari), Riposto (Catania), Melilli (Siracusa) e Sassari, e i 156 dipendenti di tutte le filiali Emmezeta Moda srl. Le due società, decorsi sette mesi dalla scadenza del contratto di solidarietà, corrisponderanno ai dipendenti che hanno subito una riduzione oraria superiore al 20%, una somma lorda di mille euro. Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice «l’equilibrio raggiunto consente di mettere in sicurezza i livelli occupazionali attualmente esistenti presso Conforama Italia SpA ed Emmezeta Moda Srl, dà una risposta credibile ed apprezzabile alle necessità di parte aziendale di intervenire sul costo del lavoro nei punti vendita nei quali la dinamica dei ricavi dalle vendite ha fatto registrare una contrazione, ma, soprattutto, evita il ricorso ai licenziamenti unilaterali prospettato nel corso dell’articolato confronto fra le parti».
VALTUR A CONFRONTO CON I SINDACATI AL MISE COMUNICA LA RICHIESTA DI CONCORDATO LIQUIDATORIO. CONFERMATI I TIMORI SUI DISINVESTIMENTI
VANELLI (FISASCAT CISL): «A RISCHIO ROTTAMAZIONE UN MARCHIO RAPPRESENTATIVO DELL’ITALIA NEL MONDO» Roma, 15 marzo 2018 – Confermati i timori sui disinvestimenti e sul rischio occupazione in casa Valtur. Il tour operator acquisito due anni fa dal gruppo Investindustrial di Andrea Bonomi a confronto con i sindacati al ministero dello Sviluppo Economico, ha infatti comunicato di aver richiesto il concordato liquidatorio e le intenzioni di rinegoziare i contratti attivi, di cedere le strutture ricettive e di avviare la procedura di licenziamento collettivo per gli oltre 120 dipendenti diretti. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno stigmatizzato la gravità del comportamento di una azienda che sviluppa occupazione prevalentemente stagionale per circa 1200 persone, in alcune zone d’Italia talvolta quasi la totalità dell’occupazione turistica, in nessun modo intenzionata a ristrutturare e a salvaguardare il marchio e il perimetro aziendale ora a rischio “spezzatino”. «Siamo esterrefatti da quanto ci hanno comunicato, ossia che Valtur ha chiesto un concordato liquidatorio, quindi sembra evidente che non ci sia alcuna intenzione di continuare» ha dichiarato Elena Vanelli dell'ufficio sindacale Fisascat Cisl nazionale a margine dell’incontro al dicastero. «Abbiamo fatto notare che si sta mandando al macero un marchio che rappresenta l'Italia nel mondo. In poche parole, hanno messo Valtur in una bara e ora le faranno il funerale» ha affondato la sindacalista annunciando nuove iniziative di mobilitazione a sostegno della vertenza. «Non molleremo la presa ma tenteremo di ricondurre il confronto al Mise verso una soluzione di prospettiva occupazionale e di rilancio di quella che rimane una delle principali realtà del turismo in Italia e che rappresenta, soprattutto nel Mezzogiorno, una risorsa occupazionale ed economica fondamentale». Le incertezze anche sulla stagione estiva ormai alle porte. «Non sappiamo cosa succederà questa estate, anche se ci hanno detto che la stagione invernale è andata bene» ha aggiunto la sindacalista spiegando che «ci sono diverse persone che hanno già prenotato e cominciato a pagare le vacanze, siamo in contatto con i lavoratori della sede che cominciano a essere chiamati dai clienti». «Quello che è certo che l'azienda ha chiesto al tribunale 120 giorni per presentare il piano liquidatorio – ha concluso la sindacalista – la situazione è molto peggio di quello che era stato preannunciato». Il Ministero da parte sua ha richiamato alla responsabilità il fondo investitore Investindustrial e si è impegnato a sostenere la vertenza.
MERCATONE UNO, SPIRAGLI NELLA VERTENZA DEGLI OLTRE 3MILA ADDETTI DEL GRUPPO DI VENDITA DI MOBILI E COMPLEMENTI D’ARREDO IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA.
I COMMISSARI A CONFRONTO CON I SINDACATI AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO COMUNICANO LA CONCLUSIONE DELLA TRATTATIVA PRIVATA. ASCOLTA il "Comunicato Stampa Fisascat Cisl – Mercatone uno”. Roma, 15 marzo 2018 – Si apre uno spiraglio nella vertenza dei lavoratori di Mercatone Uno, il gruppo di vendita di mobili e complementi di arredo in Amministrazione Straordinaria dal 7 aprile 2015. I Commissari straordinari a confronto con i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e i rappresentanti degli Enti Locali al ministero dello Sviluppo Economico, hanno formalmente comunicato di essere pervenuti ad una proposta di individuazione dell'aggiudicatario, che sarà sottoposta al Comitato di Sorveglianza per il necessario parere ai fini della prevista approvazione del dicastero. La soluzione individuata consentirebbe sia la continuità aziendale che la significativa salvaguardia dei 74 negozi della rete commerciale e dei livelli occupazionali che si attesterebbero oltre le tremila unità nei 59 punti vendita attualmente attivi. I sindacati hanno condiviso la necessità di dotarsi di un piano straordinario di attività che consenta ai negozi di poter operare nel periodo nel quale si svolgerà il trasferimento di ramo aziendale, al fine di preservare la continuità gestionale in tale delicatissimo passaggio, che potrebbe in definitiva tradursi in un innalzamento del ricorso alla Cigs. «Il nostro auspicio – ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice a margine del confronto – è quello di arrivare ad una celere definizione dell'epilogo della procedura amministrativa nel rispetto dell'obiettivo, peraltro dichiarato sempre anche dai commissari straordinari e dagli enti locali, della maggior salvaguardia possibile dei livelli occupazionali». In concomitanza dell’incontro i sindacati hanno organizzato un sit-in davanti la sede del ministero dello Sviluppo Economico di 150 lavoratori di Mercatone Uno provenienti da tutta Italia. Il tavolo al dicastero è aggiornato alla metà del mese di aprile.
AUTOGRILL, C’E’ INTESA SU PREPENSIONAMENTI, NUOVA OCCUPAZIONE E PROROGA DELL’INTEGRATIVO AZIENDALE.
RAINERI: «COLTE LE OPPORTUNITA’ DELLA LEGGE FORNERO IN UN’OTTICA DI RICAMBIO GENERAZIONALE».ASCOLTA il "Comunicato Stampa Fisascat Cisl – Autogrill”. Roma, 14 marzo 2018 – La Legge Fornero non è tutta da cestinare. A prenderne consapevolezza 500 lavoratori del colosso della ristorazione Autogrill, delle società e della holding del Gruppo presente in 38 Paesi nel mondo con circa 62.800 dipendenti, di cui 8 mila in Italia, e più di 5.300 punti vendita in oltre 1.200 località; in virtù di un accordo quadro raggiunto questa notte tra la direzione aziendale e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, potranno accedere ad un piano di prepensionamenti volontari secondo quanto previsto dall’art. 4 della normativa vigente. Il piano è rivolto ai dipendenti che maturino i requisiti minimi per accedere alla pensione, di vecchiaia o anticipata, entro e non oltre il 31 ottobre 2021, dunque entro 36 mesi, previa formalizzazione della cessazione del rapporto di lavoro entro il 31 ottobre 2018. L’azienda corrisponderà tramite Inps una prestazione di importo pari al trattamento di pensione che spetterebbe in base alle attuali regole (isopensione); contestualmente sarà corrisposta all’Istituto di Previdenza la contribuzione spettante fino al raggiungimento dei requisiti minimi. A fronte delle uscite volontarie la direzione aziendale si è impegnata ad assumere un numero di lavoratori pari al 60% di quelli che aderiranno al piano di prepensionamento – in prevalenza con contratti di apprendistato a cui verrà applicata una percentuale di conferma del 90%- mentre il confronto a livello territoriale valuterà possibili trasformazioni dei rapporti di lavoro da part-time a full-time e l’eventuale stabilizzazione dei contratti a termine. Corollario dell’intesa la proroga dell’integrativo aziendale siglato nel 2015 e in scadenza al 31 dicembre 2018, fino al 2021 e la conferma delle previsioni normative ed economiche frutto della contrattazione dell’ultimo decennio; tra i punti qualificanti dell’accordo il ripristino delle modalità di erogazione del premio di produzione dal 1° gennaio 2019, la conferma dell’erogazione della shopping bag anche nel biennio 2019-2020, un importo di 100 euro per l’acquisto di prodotti di uso quotidiano. A circa 200 lavoratori della rete urbana, penalizzati dalla soppressione delle maggiorazioni, verrà inoltre corrisposta una somma perequativa di 150 euro a titolo di welfare. Le parti si incontreranno successivamente per definire il nuovo integrativo applicato ai dipendenti della Nuova Sidap srl, società del gruppo consolidata negli ultimi anni con oltre 1000 addetti e un buon livello di redditività. In un comunicato congiunto Filcams Fisascat e Uiltucs hanno espresso soddisfazione per una intesa che «salvaguarda tutti i contenuti del contratto integrativo aziendale e lo migliora sotto importanti aspetti economici, in una fase di profondi cambiamenti che inevitabilmente suscitano anche interrogativi sulle strategie commerciali e sul futuro dell’azienda» e che «consente l’utilizzo di strumenti non traumatici per affrontare l’alta incidenza del costo del lavoro creando nel contempo nuove opportunità occupazionali rivolte ai giovani». Per il segretario generale della Fisascat Cisl Pierangelo Raineri l’accordo con Autogrill «coglie le opportunità di una normativa che ha introdotto importanti e significativi strumenti per amplificare il ruolo della contrattazione, a cominciare dall’istituzione dei Fondi di Solidarietà Bilaterali per l’integrazione salariale nei settori esclusi dal sostegno al reddito, fino alla possibilità di accedere al prepensionamento al fine di favorire il ricambio generazionale».
MEDIAMARKET, ULTERIORI 8 ORE DI SCIOPERO VS LE CHIUSURE ED I TRASFERIMENTI ANNUCIATI DALLA SOCIETA’ DI DISTRIBUZIONE DI ELETTRONICA DI CONSUMO.
VANELLI: «A RISCHIO OLTRE 700 POSTI DI LAVORO, L’AZIENDA DIMOSTRI RESPONSWABILITA’ ETICA E SOCIALE»ASCOLTA il Comunicato Stampa Mediamarket.Roma, 9 marzo 2018 – Ulteriori 8 ore di sciopero da programmare a livello territoriale in modo articolato ed improvviso a partire dal 10 marzo 2018. Dopo le due giornate di protesta del 2 e 3 marzo, prosegue la mobilitazione indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs contro la decisione unilaterale della società di distribuzione di elettronica di consumo Mediamarket di chiudere i punti vendita di Grosseto e di Milano Stazione Centrale e di trasferire i lavoratori della sede di Curno nel bergamasco a Verano Brianza e dei 17 punti vendita Mediaworld di Cosenza, Sassari, Molfetta, Genova, Roma, Torino, Caserta e Napoli coinvolti dal contratto di solidarietà in scadenza il prossimo 30 aprile. «Riteniamo il comportamento di Mediamarket inaccettabile: dietro ai trasferimenti si cela la volontà di spingere i lavoratori alle dimissioni. All’arroganza dell’azienda è necessario rispondere duramente, quindi dopo lo sciopero del 2 e 3 marzo e di questa proclamazione, seguiranno ulteriori mobilitazioni» hanno denunciato i sindacati in un comunicato congiunto. In una nota trasmessa al ministero del Lavoro le tre sigle Cgil Cisl Uil, sollecitando la convocazione di un incontro sulla grave situazione occupazionale, hanno stigmatizzato l’atteggiamento dell'azienda che «si è sottratta al dovuto confronto rispetto all’andamento del bilancio 2017, al preventivo e agli obiettivi 2018, nonchè allo stato specifico dei punti vendita di cui alcuni interessati dal contratto di solidarietà». La funzionaria sindacale della Fisascat Cisl Elena Maria Vanelli rilancia l’allarme occupazione per oltre 700 addetti del gruppo della grande distribuzione organizzata. «La crisi aziendale deve essere affrontata con misure straordinarie condivise con le rappresentanze dei sindacati volte al mantenimento dei posti di lavoro attraverso un serio piano di rilancio industriale capace di risollevare le sorti dei negozi del retail e di fronteggiare la crescita esponenziale del comparto e-commerce» ha dichiarato. «Mediamarket – ha concluso la sindacalista – dimostri di avere un minimo di responsabilità etica e sociale concordando con il sindacato misure di salvaguardia occupazionale».
8 MARZO. SODEXO E FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTUCS FIRMANO UNA INTESA PER IL CONTRASTO E LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE SUI LUOGHI DI LAVORO.
VANELLI: UNA AZIONE CONCRETA PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI E LA QUALITA'; DELL'OCCUPAZIONE FEMMINILEASCOLTA il Comunicato Stampa Fisascat Cisl – Sodexo. Roma, 7 marzo 2018 – Attività di formazione e sensibilizzazione dei contenuti dell'accordo internazionale per la prevenzione delle molestie sessuali sui luoghi di lavoro firmato lo scorso anno da Sodexo e da Uita, il sindacato mondiale dei lavoratori dell'alimentazione, dell'agricoltura e del turismo. E' questo il cuore dell'intesa siglata a Roma tra la direzione aziendale del gruppo leader mondiale del facility management e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Sodexo in Italia conta circa 11mila collaboratori ed offre un'ampia gamma di servizi on site e di benefits rewards services, dal giardinaggio alla manutenzione tecnica, dalle pulizie all'assistenza degli anziani, dalla ristorazione al facility management, dalla gestione di asili nido fino all'installazione di tac, alle soluzioni per ottimizzare i costi e allo stesso tempo gratificanti per il personale, dai voucher per migliorare la qualità della vita dei beneficiari (Pass Lunch, Pass Gift, Pass Mobility, etc..), fino alla progettazione di programmi personalizzati per l'incentivazione delle vendite e loyalty. Alla vigilia della giornata internazionale della donna, le parti ribadiscono l'impegno per il rispetto dei diritti fondamentali sui luoghi di lavoro e sulle attività di contrasto alla violenza di genere. Soddisfazione in casa Fisascat Cisl. Proseguiamo nel percorso intrapreso dal sindacato sulle azioni concrete volte a migliorare attraverso la contrattazione le condizioni e la qualità del lavoro femminile, prevalente nei settori del terziario privato ha dichiarato la coordinatrice nazionale Donne della Fisascat Cisl Elena Maria Vanelli. Le attività di contrasto e di prevenzione alla violenza di genere, insieme alla definizione di norme sulla conciliazione vita lavoro, non solo rappresentano una opportunità per migliorare le condizioni di lavoro femminile ma favoriscono l'instaurarsi di un clima di rispetto reciproco uomo-donna. Ci auguriamo che queste intese accompagnino il necessario cambiamento culturale di cui c'è bisogno nel nostro Paese ha concluso la sindacalista.
LIDL, SIGLATO IL NUOVO INTEGRATIVO AZIENDALE APPLICATO AI 13MILA ADDETTI DELLA CATENA DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA. SI’ ALLA FLESSIBILITA’ CONTRATTATA, AL POTENZIAMENTO DEL WELFARE AZIENDALE E AI DIRITTI SOCIALI.
CEOTTO: «ACCORDO INNOVATIVO CHE RISPONDE ALLE ESIGENZE DEI LAVORATORI» Roma, 6 marzo 2018 – Svolta contrattuale per i 13mila addetti italiani della Lidl, il gruppo tedesco della grande distribuzione organizzata presente in 30 Paesi del mondo con oltre 200mila collaboratori e più di 10mila punti vendita di cui circa 600 distribuiti in Italia. I sindacati di categoria Fisascat Cisl e Uiltucs e la direzione aziendale hanno siglato nella notte a Bologna il rinnovo dell’integrativo scaduto nel 2012. Flessibilità contrattata, organizzazione e orario di lavoro, salute e sicurezza, welfare aziendale e tutele individuali i capisaldi dell’intesa triennale che implementa e rafforza il sistema di relazioni sindacali esistente con l’attivazione del confronto a livello regionale e l’estensione dei diritti sindacali. La nuova organizzazione del lavoro contempla l’introduzione della programmazione plurisettimanale degli orari di lavoro e la volontarietà della prestazione domenicale, in base al principio dell’equa ripartizione, retribuita con una maggiorazione del 135%. La verà novità riguarda il monitoraggio sperimentale per sei mesi del lavoro supplementare per i lavoratori con contratto di lavoro part-time che, su base volontaria, potranno incrementare la prestazione settimanale di 5 ore portando di fatto l’orario settimanale da 20 a 25 ore e da 25 a 30 ore; l’incremento dell’orario di lavoro individuale prevede la sottoscrizione di un patto di flessibilità che consentirà la variabilità della collocazione temporale della prestazione, compresa tra 1 e 5 ore settimanali, mentre la retribuzione mensile sarà pari alle ore stabilite dal contratto individuale del part time sperimentale, compresi tutti gli istituti diretti, indiretti e differiti. Eventuali ore aggiuntive prestate saranno retribuite con la maggiorazione economica del 35% prevista dal contratto nazionale del terziario, distribuzione e servizi Confcommercio mentre per la missione e la trasferta è previsto il rimborso spese chilometrico. In evoluzione anche il sistema di welfare aziendale con l’ampliamento dei servizi erogati dall’ assistenza sanitaria aggiuntiva al Fondo Est per tutti i lavoratori. Ai lavoratori verranno inoltre concessi “Buoni Spesa” del valore di 100 euro utilizzabili presso le filiali Lidl oltre al “Buono Nascita” di 100 euro per ogni figlio nato o adottato. per l’acquisto di prodotti legati all’infanzia. La normativa contrattuale riferita alla salute e sicurezza contempla l’attivazione permanente di un tavolo di monitoraggio oltre all’erogazione di 8 ore di formazione nel primo anno di nomina dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. L’intesa prevede inoltre l’estensione del congedo matrimoniale e dei permessi alle unioni civili e contempla una nuova normativa sul supporto alla genitorialità, con il riconoscimento dell’aspettativa non retribuita fino a un anno di vita del bambino oltre all’utilizzo frazionato del congedo parentale ad ore con possibilità di cumulo con altre tipologie di permessi. Sui diritti sociali il nuovo integrativo prevede l’istituzione della banca delle ferie e dei Rol in cui ciascun collaboratore potrà donare volontariamente a colleghi giorni di ferie e le ore di permesso maturati e non goduti che risultino nella propria libertà di gestione, sistema bilanciato da ulteriori riconoscimenti aziendali. In caso di malattia grave verrà inoltre riconosciuto un periodo di aspettativa non retribuita fino a guarigione con diritto alla conservazione del posto di lavoro. L’intesa di rinnovo conferma le precedenti previsioni in tema di pari opportunità, con il mantenimento della già prevista Commissione Mobbing e Pari Opportunità allargando le competenze alle attività di contrasto alla discriminazione. Soddisfazione in casa Fisascat Cisl. «E’ una intesa innovativa siglata con una catena della grande distribuzione che riconosce nel rafforzamento delle relazioni sindacali a livello decentrato una opportunità per la crescita aziendale confermando il valore della contrattazione nazionale di riferimento» ha dichiarato il segretario nazionale della categoria cislina Mirco Ceotto. «In questo senso la normativa sulla flessibilità contrattata con la possibilità di incrementare il salario, il potenziamento degli interventi di welfare aziendale e l’introduzione di importanti misure sui diritti sociali in una azienda dove l’occupazione femminile è prevalente si muovono verso la giusta direzione, quella della partecipazione dei lavoratori per i quali crediamo di aver dato una importante risposta alle loro esigenze» ha concluso il sindacalista.
VALTUR, IL TOUR OPERATOR DI ANDREA BONOMI VICINO AL CONCORDATO PREVENTIVO. I SINDACATI DI CATEGORIA FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL E UILTUCS SOLLECITANO IL TAVOLO AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO.
Roma, 1 marzo 2018 – I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs lanciano l’allarme sulla pesante situazione finanziaria di Valtur, il tour operator acquisito due anni fa dal gruppo Investindustrial di Andrea Bonomi. Dopo l ‘ingresso in Valtur nel ruolo di advisor di Andrea Del Torchio, ex ad Alitalia, sarebbero sempre più insistenti le voci sulla presentazione di un concordato preventivo in bianco e sul pesante ridimensionamento della rete nonostante il coinvolgimento della cassa depositi e prestiti nell’acquisto di alcuni villaggi per 75milioni di euro. Alla base del precipitare della situazione ci sarebbe l’intenzione di Investindustrial di rivedere il suo investimento nella società e i rumors sulla dismissione di alcune strutture; i sindacati, ai quali Valtur nega il confronto, hanno intanto sollecitato l’attivazione di un tavolo al ministero dello Sviluppo Economico finalizzato a definire “un definitivo e concreto piano di rilancio di quella che rimane una delle principali realtà del turismo in Italia e che rappresenta, soprattutto nel Mezzogiorno, – si legge nella nota trasmessa al dicastero – una risorsa occupazionale ed economica fondamentale». Per la funzionaria sindacale della Fisascat Cisl Elena Vanelli «è urgente chiarire in sede istituzionale le reali intenzioni di Investindustrial ed individuare una soluzione di prospettiva per le centinaia di lavoratori stagionali a rischio occupazione in assenza di garanzie sul destino di un tour operator senza un serio piano di rilancio aziendale».
MEDIAMARKET, IL 2 E 3 MARZO E’ SCIOPERO VS LE CHIUSURE ED I TRASFERIMENTI ANNUCIATI DALLA SOCIETA’ DI DISTRIBUZIONE DI ELETTRONICA DI CONSUMO.
VANELLI: «MOBILITAZIONE INEVITABILE, A RISCHIO OCCUPAZIONE OLTRE 700 ADDETTI»ASCOLTA il "Comunicato Stampa Fisascat Cisl – Mediamarket”. Roma, 28 febbraio 2018 – Fronte sindacale compatto nella vertenza che coinvolge oltre 700 dipendenti della società di distribuzione di elettronica di consumo Mediamarket – sul mercato con le insegne Mediaworld, Saturn e Media World Compra On Line – a rischio occupazione e in sciopero il 2 e 3 marzo. La mobilitazione è stata indetta unitariamente dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs contro le annunciate chiusure dei punti vendita di Grosseto e Milano Stazione Centrale, il trasferimento della sede di Curno in provincia di Bergamo a Verano Brianza e contro la decisione unilaterale di eliminare dal 1° maggio 2018 il bonus presenza e la maggiorazione economica del 90% prevista per il lavoro domenicale. Ad aggravare la situazione l’imminente scadenza del contratto di solidarietà, prorogato fino al 30 aprile 2018, nei 17 punti vendita Mediaworld di Cosenza, Sassari, Molfetta, Genova, Roma, Torino, Caserta e Napoli e le intenzioni annunciate di risolvere definitivamente i 150 esuberi dichiarati. I sindacati, in un nuovo comunicato diramato sui luoghi di lavoro, puntano il dito contro l’incapacità aziendale di rilanciarsi sul mercato a causa di un “sistema informatico vetusto, il layout degli accessori per la telefonia – unico segmento di prodotto con margini alti – vecchio e confusionario e politiche dei prezzi on-line non abbastanza competitive” che fanno il paio con una “non adeguata formazione del personale”. A più riprese Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs, avevano sollecitato la definizione di “un contratto integrativo più ampio che fosse in grado di migliorare le condizioni di lavoro in virtù dei peggioramenti dovuti alla riduzione degli organici ed alla totale liberalizzazione degli orari” ma anche “sul riconoscimento della corretta professionalità degli addetti in virtù dei cambiamenti in atto e la dovuta formazione di supporto”. Le tre sigle stigmatizzano inoltre l’assenza del confronto “sui dati di bilancio e sugli obiettivi” al quale Mediamarket – che per il 2017 ha dichiarato 17milioni di euro di perdita – si è sistematicamente sottratta “negando il diritto di informazione” previsto delle norme “di legge e di contratto”. “Mediamarket deve affrontare una situazione di mercato difficile – prosegue il comunicato sindacale – per farlo servono investimenti e la partecipazione di tutti i lavoratori” che hanno il diritto ad “avere informazioni preventive sul loro destino occupazionale” ma anche “il diritto ad avere la giusta retribuzione per il lavoro che svolgono la domenica ed orari di lavoro sostenibili”. Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs non ci sono più scuse; Mediamarket “deve dimostrare di avere anche un minimo di responsabilità etica e sociale concordando con il sindacato vere misure di salvaguardia occupazionale”. Per la funzionaria sindacale della Fisascat Cisl Elena Maria Vanelli «la mobilitazione si è resa inevitabile in mancanza di un serio piano di rilancio industriale». «La crisi aziendale – ha concluso la sindacalista – deve essere affrontata con misure straordinarie condivise con le rappresentanze dei sindacati volte al mantenimento di 700 posti di lavoro oggi a rischio e a risollevare il retail anche a fronte della crescita esponenziale del comparto e-commerce».