Spesso gli agenti di commercio ricevono offerte di rappresentanza da parte di aziende che devono sviluppare determinate zone. A volte per queste zone la casa mandante non ha, al momento della stipula del contratto con l’agente, un fatturato o una clientela preesistente. Come molti di voi sanno, sviluppare da “zero” una determinata zona significa investire tempo e denaro per almeno un anno e, se tutto va bene, i primi guadagni veri si cominciano a vedere nell’anno successivo. È di fondamentale importanza, in questi casi, sottoscrivere un contratto di agenzia che tenga conto di tutto questo. Il rischio concreto è che case mandanti disinvolte cerchino di chiudere il mandato quando è il momento di raccogliere i frutti dell’attività di promozione fatta dall’agente di commercio nei primi anni di attività e di sviluppo della zona. Per prevenire questi comportamenti e percepire ciò che vi è dovuto per lo sviluppo della zona vi suggeriamo alcuni accorgimenti. L’agente di commercio nei primi mesi o nel primo anno, avrà difficoltà a coprire le spese sostenute per far conoscere i prodotti in una zona priva di clienti già attivi. Potrebbe pertanto essere interessante concordare con la mandante, almeno nella fase iniziale, un contributo fisso mensile (non un acconto provvigionale). In aggiunta a questa richiesta o in alternativa, se l’azienda non intende concedere il contributo fisso, è importante lavorare sulla durata del contratto. Con un contratto a tempo indeterminato l’azienda può dare la disdetta in qualsiasi momento, mentre l’agente potrebbe aver bisogno di una durata garantita, per essere sicuro di percepire i soldi negli anni successivi al periodo di promozione. In questi casi, si potrebbe concordare con la mandante un contratto a tempo determinato; ossia un contratto con una durata e una scadenza garantita (3 o 5 anni a seconda del caso specifico). In questo modo è difficile interrompere il mandato, e, se l’azienda decide comunque di interrompere prima il rapporto, dovrà pagare una cospicua somma a titolo di risarcimento del danno subito per la risoluzione anticipata. Altra cosa fondamentale, che abbiamo ripetuto in più occasioni, è quella di tenere nota in modo dettagliato di tutti i nuovi clienti procurati e dell’andamento del fatturato di ciascuno di essi e di quelli preesistenti. In questo modo, quando cesserà il rapporto, e nei casi previsti, l’agente potrà percepire un’indennità superiore, a condizione che dimostri l’incremento di fatturato e clientela. Vi ricordiamo che i nostri operatori sono a disposizione degli iscritti per la preparazione di contratti di agenzia che tengano conto di quanto detto in questo articolo.
GLI STRUMENTI PER LA RACCOLTA DI ORDINI E LE EMAIL AZIENDALI
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un aumento delle richieste, da parte della case mandanti, di utilizzo, per la raccolta di ordini, di programmi specifici e/o di tablet forniti dalle aziende stesse. In aggiunta a questo, all’agente viene chiesto di utilizzare un’email aziendale interna per le comunicazioni e/o per l’invio degli ordini. Fermo restando che è difficile imporre alla casa mandante, che decide di utilizzare questi sistemi, di operare diversamente, riteniamo opportuno mettere in guardia la Categoria sui problemi legati all’utilizzo di questi nuovi mezzi o programmi. Suggeriamo attenzione nel conservare sempre ciò che si invia con email aziendali o con gli strumenti messi a disposizione della casa mandante. Quando un rapporto cessa, infatti, la casa mandante spesso chiude questi account, ritira gli strumenti consegnati all’agente o non permette più a quest’ultimo di accedere a programmi specifici o archivi. Se l’agente, durante il rapporto, non ha avuto l’accortezza di fare copia di ciò che invia, diventa complicato recuperare i dati necessari per un’eventuale vostra difesa perché, con il ritiro di questi strumenti, non abbiamo più accesso a determinati documenti. Attraverso i tablet messi a disposizione dalle aziende, inoltre, è possibile verificare la posizione dell’agente e monitorare i suoi movimenti. Vi suggeriamo, per le comunicazioni con le aziende, di utilizzare sempre una vostra email personale in modo che resti sempre copia di ciò che si invia. Se questo non è possibile, e dovete utilizzare un’email aziendale, un sistema banale ma funzionale è quello di inserire sempre tra i destinatari anche una vostra email personale. In questo modo, avrete sempre copia nei vostri archivi di ciò che inviate. Sull’utilizzo dei sistemi informatici per monitorare l’attività dell’agente, al momento non abbiamo una casistica, o delle sentenze specifiche, pertanto, nei limiti del possibile, vi invitiamo ad evitare di usare questi mezzi. Ad oggi, per quanto ne sappiamo, nessuna azienda ha utilizzato questi strumenti per dimostrare un inadempimento dell’agente e vi invitiamo a segnalarci eventuali casi di questo tipo. Trattandosi di nuove “tecniche”, messe in atto di recente dalle case mandanti, vi invitiamo a segnalarci eventuali abusi rispetto all’utilizzo di questi strumenti. Ulteriori e più complete informazioni le potete trovare presso i nostri sportelli in tutta Italia che trovate sul nostro sito al link http://www.fisascatcislagenti.it/site/dove-siamo
SVILUPPO DI ZONE PRIVE DI FATTURATO
Spesso gli agenti di commercio ricevono offerte di rappresentanza da parte di aziende che devono sviluppare determinate zone. A volte per queste zone la casa mandante non ha, al momento della stipula del contratto con l’agente, un fatturato o una clientela preesistente. Come molti di voi sanno, sviluppare da “zero” una determinata zona significa investire tempo e denaro per almeno un anno e, se tutto va bene, i primi guadagni veri si cominciano a vedere nell’anno successivo. È di fondamentale importanza, in questi casi, sottoscrivere un contratto di agenzia che tenga conto di tutto questo. Il rischio concreto è che case mandanti disinvolte cerchino di chiudere il mandato quando è il momento di raccogliere i frutti dell’attività di promozione fatta dall’agente di commercio nei primi anni di attività e di sviluppo della zona. Per prevenire questi comportamenti e percepire ciò che vi è dovuto per lo sviluppo della zona vi suggeriamo alcuni accorgimenti. L’agente di commercio nei primi mesi o nel primo anno, avrà difficoltà a coprire le spese sostenute per far conoscere i prodotti in una zona priva di clienti già attivi. Potrebbe pertanto essere interessante concordare con la mandante, almeno nella fase iniziale, un contributo fisso mensile (non un acconto provvigionale). In aggiunta a questa richiesta o in alternativa, se l’azienda non intende concedere il contributo fisso, è importante lavorare sulla durata del contratto. Con un contratto a tempo indeterminato l’azienda può dare la disdetta in qualsiasi momento, mentre l’agente potrebbe aver bisogno di una durata garantita, per essere sicuro di percepire i soldi negli anni successivi al periodo di promozione. In questi casi, si potrebbe concordare con la mandante un contratto a tempo determinato; ossia un contratto con una durata e una scadenza garantita (3 o 5 anni a seconda del caso specifico). In questo modo è difficile interrompere il mandato, e, se l’azienda decide comunque di interrompere prima il rapporto, dovrà pagare una cospicua somma a titolo di risarcimento del danno subito per la risoluzione anticipata. Altra cosa fondamentale, che abbiamo ripetuto in più occasioni, è quella di tenere nota in modo dettagliato di tutti i nuovi clienti procurati e dell’andamento del fatturato di ciascuno di essi e di quelli preesistenti. In questo modo, quando cesserà il rapporto, e nei casi previsti, l’agente potrà percepire un’indennità superiore, a condizione che dimostri l’incremento di fatturato e clientela. Vi ricordiamo che i nostri operatori sono a disposizione degli iscritti per la preparazione di contratti di agenzia che tengano conto di quanto detto in questo articolo.
GLI STRUMENTI PER LA RACCOLTA DI ORDINI E LE EMAIL AZIENDALI
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un aumento delle richieste, da parte della case mandanti, di utilizzo, per la raccolta di ordini, di programmi specifici e/o di tablet forniti dalle aziende stesse. In aggiunta a questo, all’agente viene chiesto di utilizzare un’email aziendale interna per le comunicazioni e/o per l’invio degli ordini. Fermo restando che è difficile imporre alla casa mandante, che decide di utilizzare questi sistemi, di operare diversamente, riteniamo opportuno mettere in guardia la Categoria sui problemi legati all’utilizzo di questi nuovi mezzi o programmi. Suggeriamo attenzione nel conservare sempre ciò che si invia con email aziendali o con gli strumenti messi a disposizione della casa mandante. Quando un rapporto cessa, infatti, la casa mandante spesso chiude questi account, ritira gli strumenti consegnati all’agente o non permette più a quest’ultimo di accedere a programmi specifici o archivi. Se l’agente, durante il rapporto, non ha avuto l’accortezza di fare copia di ciò che invia, diventa complicato recuperare i dati necessari per un’eventuale vostra difesa perché, con il ritiro di questi strumenti, non abbiamo più accesso a determinati documenti. Attraverso i tablet messi a disposizione dalle aziende, inoltre, è possibile verificare la posizione dell’agente e monitorare i suoi movimenti. Vi suggeriamo, per le comunicazioni con le aziende, di utilizzare sempre una vostra email personale in modo che resti sempre copia di ciò che si invia. Se questo non è possibile, e dovete utilizzare un’email aziendale, un sistema banale ma funzionale è quello di inserire sempre tra i destinatari anche una vostra email personale. In questo modo, avrete sempre copia nei vostri archivi di ciò che inviate. Sull’utilizzo dei sistemi informatici per monitorare l’attività dell’agente, al momento non abbiamo una casistica, o delle sentenze specifiche, pertanto, nei limiti del possibile, vi invitiamo ad evitare di usare questi mezzi. Ad oggi, per quanto ne sappiamo, nessuna azienda ha utilizzato questi strumenti per dimostrare un inadempimento dell’agente e vi invitiamo a segnalarci eventuali casi di questo tipo. Trattandosi di nuove “tecniche”, messe in atto di recente dalle case mandanti, vi invitiamo a segnalarci eventuali abusi rispetto all’utilizzo di questi strumenti. Ulteriori e più complete informazioni le potete trovare presso i nostri sportelli in tutta Italia che trovate sul nostro sito al link http://www.fisascatcislagenti.it/site/dove-siamo
INDENNITA’’ “MERITOCRATICHE”: COME OTTENERLE
Come molti di voi sanno, alla fine del rapporto, e nei casi specifici previsti dalla legge e dell’Accordo Economico Collettivo, all’Agente di commercio spettano alcune indennità indipendentemente dall’incremento o meno del fatturato e/o della clientela. Queste indennità si chiamano F.I.R.R. (Fondo Indennità Risoluzione Rapporto) ed indennità suppletiva di clientela (sempreché ci sia un contratto scritto che richiama gli Accordi Economici Collettivi). Se l’agente ha incrementato il fatturato e la clientela durante il rapporto, si può chiedere una terza indennità prevista dall’AEC, chiamata meritocratica. In alternativa alle tre indennità dell’AEC, si può valutare il pagamento di un’indennità complessiva superiore ai sensi dell’art. 1751 del Codice Civile. Oggi non vi spiegheremo come si calcolano, ma quello che voi dovete avere, a livello di documentazione, per permettere ai nostri operatori di chiedere le vostre giuste spettanze. La prima cosa che bisogna avere è un dato di partenza ossia un documento che certifichi quello che era il fatturato, ed il numero di clienti, della zona a voi affidata nell’anno precedente la firma del contratto. Questo è un dato un po’ complicato da avere perché sarebbe necessario inserirlo nel contratto di agenzia, o in un allegato, quando iniziate un nuovo rapporto. Ricordatevi di farvi dare un elenco di clienti “attivi” nell’anno precedente, ossia clienti che hanno acquistato nell’ultimo anno, non in anni precedenti. Durante il rapporto, invece, è necessario tenere con cura ed ordine gli estratti conto provvigionali e le relative fatture. Verificate sempre che negli estratti conto ci siano i dati di fatturato di ogni singolo cliente e non importi generici. Sempre durante il rapporto, è molto importante archiviare i dati dei nuovi e vecchi clienti procurati, con il relativo fatturato prodotto anno per anno, e prendere nota, se possibile, dei motivi per i quali sono stati persi altri clienti (fallimento, intervento della concorrenza, difetti nei prodotti o disservizi vari ecc..). Con tutti questi dati, se archiviati e tenuti con ordine, sarà molto più semplice per i nostri operatori aiutarvi per ottenere il giusto riconoscimento per l’attività da voi svolta. Per tutte le altre informazioni al riguardo contattate i nostri operatori agli sportelli che trovate all’indirizzo http://www.fisascatcislagenti.it/site/dove-siamo.
Accordo o Causa???
MEGLIO UN ACCORDO OGGI CHE UNA CAUSA DOMANI Quando riteniamo di aver subito un’ingiustizia, spesso reagiamo con rabbia e siamo disponibili a qualsiasi cosa per avere ciò che riteniamo sia nostro o anche solo per vendicarci. il rapporto di agenzia richiede molta attenzione nel valutare causa-effetto, rispetto alla possibile azione legale; nel mandato o nel suo svolgimento possono esserci variabili delle quali non avevamo tenuto conto e che possono portare a spiacevoli sorprese. Non è nostra intenzione giudicare l’operato di professionisti che sono intervenuti, o interverranno, in vostro favore, ma vorremmo suggerirvi un iter da seguire per evitare di trovarvi a pagare somme impreviste o, peggio ancora, perdere una causa che pensavate di aver già vinto. In Italia avere giustizia in Tribunale è un percorso complesso, lungo e pieno di insidie. Molte volte, a parità di casi, ci sono opinioni diverse tra i giudici, tant’è che alcune sentenze di primo grado vengono completamente ribaltate in appello o innanzi alla Corte di Cassazione. Come può muoversi, quindi, un agente di commercio che vuole avere giustizia? Il ruolo del Sindacato, nel rapporto di agenzia, può essere decisivo. Innanzitutto, per vincere le cause, bisogna avere la documentazione in ordine e conoscere perfettamente la materia che regola il proprio lavoro. La Fisascat Cisl è abituata a tutto questo perché il nostro lavoro è principalmente quello di risolvere i vostri problemi o, meglio, di prevenirli quanto possibile. Pertanto, prima di passare la pratica ad un legale, che comunque deve essere esperto in materia, consigliamo sempre di far valutare il problema ad un nostro operatore. Decisiva è la tempestività con la quale affrontate la questione. I nostri iscritti sono abituati a chiamarci immeditatamente appena ricevono una contestazione, una variazione o una disdetta da parte della loro casa mandante. In questo modo, non ci saranno problemi di prescrizione ed avremo il tempo di studiare la strategia migliore, facendovi fare i giusti passi nei tempi corretti. Se vi rivolgete subito ad un legale, con molta probabilità la casa mandante farà altrettanto, con un inevitabile aumento delle spese, e dei tempi, per entrambe le parti. Vi suggeriamo quindi di contattare un nostro operatore Fisascat-Cisl per affrontare la problematica e decidere assieme la strada migliore da percorrere; a partire dal tentativo per chiudere la questione internamente e con il buon senso delle parti, cercando di trovare un accordo soddisfacente. Solo dopo queste analisi, ed in mancanza di un accordo, l’agente deciderà se intraprendere un’azione legale perché avrà consapevolezza di tutte le variabili che la stessa comporta.
Enasarco e Bilancio sociale 2016: trasparenza e partecipazione
È stato presentato il 6 luglio scorso a Roma, presso il Radisson Blu hotel, il Bilancio Sociale 2016 della Fondazione Enasarco. Sono intervenuti Massimo Cassano, Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali con delega alle Casse Previdenziali, il Presidente Gianroberto Costa, il Direttore generale Carlo Bravi e dirigente del servizio Finanza della Fondazione, Carolina Farina. Il Sottosegretario Cassano ha dichiarato che: “Si tratta di un evento importante perché segna un cambiamento radicale dell’Ente, che sta andando verso un’apertura e una partecipazione che porterà valore reale nell’economia del nostro Paese. I risultati economici e strutturali sono già misurabili nei primi mesi dell’anno. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è al fianco della Fondazione per continuare questo rinnovamento” Il Presidente Gianroberto Costa nel suo discorso ha confermato che “La Fondazione Enasarco sta attraversando la più rilevante e decisiva fase di modernizzazione e riorganizzazione dalla sua nascita. La nuova governance, frutto di quel cambio epocale avvenuto un anno fa ha prodotto la nascita di una nuova Enasarco. Una Fondazione 4.0 rifondata su basi più solide; più trasparente, più efficiente e sicuramente più connessa con la volontà dei nostri iscritti. Da qui l’attivazione, in questi primi 12 mesi, di una serie di processi e di percorsi per raggiungere gli obiettivi indicati. Con uno spirito pionieristico stiamo investendo in economia reale, in particolare vogliamo scommettere sulle imprese piccole e medie che hanno chance di diventare protagoniste del mercato e che garantiscono congrui ritorni sull’investimento ai nostri iscritti, ai quali dobbiamo garantire la copertura pensionistica per 50 anni. Il nostro cambiamento è necessario e dovrà essere una componente rilevante in un Paese che deve sperimentare e affrontare nuovi percorsi”.
AGGIORNAMENTO DELL’A.E.C. DEL COMMERCIO
Il 29 marzo 2017 la Fisascat Cisl, insieme alle altre Associazioni di Categoria degli agenti di commercio, ha siglato con le controparti una modifica all’Accordo Economico Collettivo del settore commercio che riguarda il pensionamento anticipato. Nell’Accordo Economico Collettivo del commercio, infatti, mancava una necessaria previsione rispetto al diritto, da parte dell’agente, al pagamento dell’indennità suppletiva di clientela nel momento in cui lo stesso invia le dimissioni per raggiungimento della pensione anticipata (ex anzianità e APE). Con questo accordo abbiamo pertanto raggiunto un importante obiettivo, peraltro già raggiunto negli AEC dell’industria e dell’artigianato, parificando così i trattamenti economici di fine mandato per tutti gli agenti di commercio. Nello stesso accordo abbiamo concordato di istituire una commissione paritetica finalizzata all’approfondimento dei temi presenti nell’AEC ma ancora non affrontati, a partire dalle commissioni conciliazione, certificazione, bilateralità e formazione professionale. Ulteriori e più complete informazioni le potete trovare presso i nostri sportelli in tutta Italia che trovate sul nostro sito al link http://www.fisascatcislagenti.it/site/dove-siamo
MANCATO PAGAMENTO DELLE PROVVIGIONI E GIUSTA CAUSA DI RECESSO
Ogni anno molti agenti di commercio si rivolgono ai nostri operatori per recedere dal proprio mandato, a seguito del mancato pagamento delle provvigioni. Come diciamo sempre ai nostri iscritti, rispetto a questo particolare Istituto (il recesso) è necessario agire con molta cautela ed effettuare un’analisi del caso specifico. Purtroppo la giurisprudenza su questo particolare tema non ha dato delle indicazioni molto precise, tant’è che esistono numerose sentenze, anche della Corte di Cassazione, che esprimono pareri diversi tra loro. In linea di massima, prima di procedere con una risoluzione per giusta causa, è necessario studiare il caso concreto. La Corte di Cassazione, infatti, in alcune pronunce ha stabilito che è necessario verificare se l’inadempimento si è ripetuto nel tempo e commisurare lo stesso, in proporzione, alle dimensioni economiche del rapporto. Sarà necessario, inoltre, comprendere se l’inadempimento ha, di fatto, compromesso i risultati del lavoro dell’agente. Per fare un esempio, non viene messo sullo stesso piano un inadempimento di un’azienda nei confronti di un monomandatario rispetto ad un plurimandatario. Nel primo caso, infatti, l’agente dipende economicamente da un’unica azienda ed il mancato pagamento delle provvigioni ha delle ripercussioni più gravi rispetto ad un collega che opera con più aziende. In altri casi, invece, è successo che l’inadempimento non fosse così grave da giustificare un recesso in tronco. Sempre come esempio, prendiamo un agente che, mediamente, per quel mandato riceve € 40.000,00 annui e l’azienda si rende inadempiente, per la prima volta, per una somma di € 1.000,00. E’ evidente che questa somma, seppur dovuta all’agente, non va a compromettere la sua attività; tentare la risoluzione per giusta causa in un caso simile espone l’agente a rischi notevoli di soccombenza nella vertenza . Purtroppo è già successo alcuni agenti di commercio si sono presentati presso i nostri uffici con risoluzioni del mandato per giusta causa inviate alla mandante, a nostro avviso senza i presupposti giudisprudenziali necessari e senza una preventiva verifica del caso. In giudizio il giudice potrebbe facilmente dare loro torto anche per i motivi sopra riportati, con conseguente condanna, per l’agente, al pagamento del mancato preavviso e alla perdita delle indennità di fine rapporto, oltre alle spese di causa. Vi sollecitiamo pertanto a parlarne prima con un nostro operatore Fisascat-Cisl territoriale. Prevenire è meglio che curare, anche nel contratto di agenzia. Per ogni informazione al riguardo contattate i nostri operatori agli sportelli che trovate all’indirizzo http://www.fisascatcislagenti.it/site/dove-siamo.
Newsletter Fondazione Enasarco
Novità in Fondazione Enasarco: è online la newsletter Enasarco che potete scaricare dal nostro sito o leggere direttamente sul sito della Fondazione