Gioco Legale: un settore senza prospettive, i lavoratori si mobilitano. Sale Bingo, sale scommesse e Gaming Hall sono in sospensione e in regime di ammortizzatori sociali e non ci sono segnali positivi per il futuro

Roma, 25 febbraio 2021 – Si è riunito il 24 febbraio il Coordinamento unitario delle strutture e dei delegati del gioco legale.

Gli addetti della distribuzione specializzata del gioco, delle Sale Bingo, sale scommesse e Gaming Hall sono in sospensione e in regime di ammortizzatori sociali e non vi sono prospettive di riapertura.

Il confronto tra le delegate e i delegati ha messo in luce tutte le difficoltà che vivono le lavoratrici e i lavoratori del settore, molti dei quali devono ancora ricevere gli ammortizzatori sociali dallo scorso anno, e il cui reddito è stato pesantemente colpito dal prolungato periodo di chiusura delle attività.

Molte le preoccupazioni sul futuro: oltre che le chiusure disposte dai DPCM emergenziali legati alla pandemia, pesano le normative regionali di limitazione dei luoghi del gioco nate in periodo pre-covid e che nel frattempo sono entrate in vigore, in un contesto del tutto mutato.

Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS nell'ultimo anno hanno tenuto alto il livello di confronto con le aziende e con le associazioni di rappresentanza del settore per individuare soluzioni condivise, producendo, tra l'altro, protocolli per il contrasto alla diffusione del coronavirus tra i più avanzati del terziario. Gli avvisi comuni sottoscritti con le controparti non hanno però portato alla giusta attenzione sul settore da parte dei decisori politici.
Il coordinamento pertanto ha deciso di aprire una fase di mobilitazioni che ponga con forza al centro del dibattito sul gioco legale il tema del lavoro.

Gli obiettivi della mobilitazione sono i seguenti:
-        Far partire un confronto con tutte le istituzioni sulla riorganizzazione del settore scevra di pregiudizi ideologici che unisca i temi della salute pubblica con la tutela occupazionale e il contrasto più netto alle attività illegali;
-        Interrompere la discriminazione dei lavoratori del settore nel contesto delle misure contro la pandemia: i luoghi del gioco devono essere considerati per la loro effettiva rischiosità e devono poter riaprire nella stessa misura in cui lo possono fare altre attività a rischio equivalente, adottando tutte le misure per la difesa della salute dei lavoratori e delle lavoratrici, oltre che dei clienti;
-        Continuare il confronto con le imprese in ordine ai cambiamenti organizzativi conseguenti alla pandemia (smartworking, dimensionamento delle sale) con l'obiettivo di preservare i livelli occupazionali e per la costruzione di un sistema stabile di relazioni sindacali che punti alla qualità del lavoro e al riconoscimento delle professionalità nell'ambito della contrattazione sottoscritta dai sindacati confederali;
Le iniziative di mobilitazione si svolgeranno a livello territoriale nelle modalità di volta in volta individuate dalle strutture e convergeranno in una data nazionale che verrà stabilita a breve.

Vaccini anti Covid-19. Terzo Settore, un nuovo Avviso Comune delle Parti Sociali: tutela salute addetti servizi socio sanitari assistenziali educativi sia priorità

Guarini: «Il nostro è un appello responsabile, comparto tra quelli più colpiti dal contagio»

Roma, 23 febbraio 2021 – La tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del Terzo Settore Socio Sanitario Assistenziale Educativo, così come la tutela della salute delle persone che beneficiano dei servizi, siano la priorità nell’ambito del Piano strategico per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19. E’ l’appello delle Parti Sociali firmatarie del contratto nazionale del settore dei servizi sociali, socio sanitari educativi e di inserimento lavorativo e della cooperazione sociale – i sindacati di categoria Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl, Uiltucs e le associazioni datoriali Confcooperative Federsolidarietà, LegaCoopSociali, Agci Solidarietà – contenuta in un nuovo Avviso Comune rivolto alle istituzioni.

Per le Parti Sociali “il vaccino è ad oggi l’unico strumento per tutelare la salute dei soci, delle lavoratrici e dei lavoratori oltre che un opportuno atto di responsabilità che, pur in assenza di un obbligo, va esercitato verso tutti i soggetti fragili e verso coloro i quali non possono essere vaccinati”. Con l’Avviso Comune le Parti Sociali si impegnano “nella promozione di iniziative tra soci, lavoratrici e lavoratori occupati nelle cooperative finalizzate ad informare, sensibilizzare e favorire la vaccinazione anti Covid-19”.

«Il nostro – ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini – è un appello responsabile tenuto anche conto dell’ultimo Report dell’Inail sui contagi nei luoghi di lavoro che segnala proprio il settore socio sanitario assistenziale tra quelli più colpiti con il 19,3% delle denunce subito dopo gli infermieri, i medici e i tecnici della salute con il 39,2% delle denunce». Il sindacalista ha sottolineato «la necessità di sensibilizzare le istituzioni ma anche gli oltre 350mila occupati circa l’opportunità di aderire convintamente al piano vaccinale anche considerata la peculiarità della prestazione lavorativa a stretto contatto con i malati e le persone più fragili della nostra società».

 

 

 

Sport, il 28 febbraio scadono i termini per l’approvazione della Riforma. Sindacati: fondamentale non perdere occasione per regolamentare settore. Oltre 1 milione di lavoratrici e lavoratori senza diritti e tutele

Roma, 22 febbraio 2021 – I sindacati di categoria Slc Cgil, NIdiL Cgil, Fisascat Cisl, Felsa Cisl, Uilcom e UilTemp, lanciano l'allarme: il 28 febbraio scade la delega per l'approvazione della riforma dello sport e del lavoro sportivo, e se entro quella data il nuovo Consiglio dei Ministri non dovesse varare il decreto, decadranno i tempi per una riforma che il settore attende da molto tempo.

Le categorie rappresentative dei lavoratori sportivi chiedono al Governo che questo tentativo, tanto atteso, di regolamentare il lavoro nel settore sportivo non vada disperso.

“La Riforma del settore, sui cui contenuti ci siamo confrontati fattivamente con il Ministero dello Sport (formalmente oggi non più presente) con il fine di costruire finalmente tutele reali per i lavoratori, anche in termini previdenziali e assicurativi, ha l'obiettivo di realizzare la valorizzazione del lavoro nel settore sportivo, riconoscendo e regolamentando diritti e tutele ancora oggi non riconosciute ai lavoratori.

Lo sport rappresenta l’1,7% del PIL nazionale, che raggiunge il 4% se si considera l’indotto, ed è realistico ritenere che le persone che vi lavorano siano ben più di mezzo milione.

"Di questi, a solo il 10% viene riconosciuto lo status di lavoratore ed applicato un contratto di lavoro e la fragilità di questo universo di persone è emersa con maggiore evidenza nel corso dell'emergenza pandemica. Il decreto legislativo, che attende solo l'ultimo atto da parte del Consiglio dei Ministri, è un utile e fondamentale tentativo di ricondurre il lavoro sportivo all'interno di una normativa sul lavoro, pur mantenendo le peculiarità del settore.” Spiegano Slc Cgil, NIdiL Cgil, Fisascat Cisl, Felsa Cisl, Uilcom e UilTemp.

“Tenuto conto della fase di definizione delle nomine dei Sottosegretari e dell’assegnazione della Delega allo Sport, il rischio è che il percorso normativo si blocchi – continuano i sindacati – lasciando un universo di lavoratori invisibili nell'area grigia dell'assenza di diritti in cui è finora rimasto relegato e perdendo così un'occasione unica e non ripetibile in tempi brevi per regolamentare un settore che è stato sempre caratterizzato da una carenza strutturale nell’individuazione di un modello definito e specifico del rapporto di lavoro sportivo.

“Facciamo appello al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Governo affinché pongano la necessaria attenzione verso il mondo del lavoro sportivo e si facciano parte attiva affinché non si interrompa l’iter legislativo della legge delega e la riforma possa essere varata nei tempi utili”.

Studi Professionali, riprendono con Confprofessioni i negoziati per il rinnovo del contratto nazionale. Blanca: «Necessario accompagnare la ripresa post pandemica con un quadro di norme condivise»

Roma, 19 febbraio 2021 – Dopo il lungo stop dettato dalla crisi pandemica riprenderanno il 25 febbraio le trattative tra sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e l’Associazione Imprenditoriale Confprofessioni per il rinnovo del contratto nazionale di settore scaduto il 31 marzo 2018 e applicato ad oltre 1milione e mezzo di addetti per il 90% donne.

La Fisascat Cisl, pur consapevole delle difficoltà che il Paese vive in questo momento, intende sedersi al tavolo negoziale con uno spirito ancor più costruttivo e proattivo, volto a rispondere anche alle nuove esigenze che si sono delineate.

Oltre a rilanciare le tematiche sviluppate nella piattaforma sindacale unitaria presentata nel 2019, sarà infatti decisivo verificare le nuove professioni e professionalità sviluppatesi con l’incremento dei processi di digitalizzazione e delle attività da remoto, includendo nel rinnovo contrattuale lo Smart Working quale nuova modalità operativa per lo svolgimento della prestazione.

Per la federazione cislina sarà inoltre necessario puntare su salute e sicurezza e completare il lavoro sulle diverse aree contrattuali e sui sistemi di classificazione, come anche introdurre nuove tutele e definire un sistema di relazioni sindacali più capillare, capace pertanto di sostenere i processi di trasformazione in atto nel settore.

Prioritario per la Fisascat Cisl anche rafforzare la contrattazione al livello decentrato e migliorare l’attuale normativa contrattuale prevista per il lavoro dipendente e per gli addetti con un rapporto di lavoro non subordinato con l’obiettivo di determinare stabilità e qualità occupazionale, favorendo la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro.

Tra gli aspetti a cui dedicare particolare attenzione la formazione e la riqualificazione anche nell’ambito delle politiche attive del lavoro, con un espresso richiamo al ruolo del fondo interprofessionale e della bilateralità settoriale, che molto ha dato nell’emergenza pandemica a supporto delle lavoratrici, dei lavoratori e delle imprese.

Preminente anche l’implementazione del welfare e delle tutele sociali, con l’inclusione dei lavoratori autonomi e parasubordinati, ovviamente. Senza dimenticare l’adeguamento del salario per incrementare il potere di acquisto delle retribuzioni.

Per la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca «la contrattazione dovrà essere in grado di intercettare i mutamenti, favorendoli affinchè questi possano servire da volano per una rapida ripresa post pandemica e, in un quadro di norme condivise, accrescere le professionalità, favorire la buona occupazione, che per noi è sinonimo non solo di stabilità ma anche di qualità della vita e di benessere della persona».

Gioco Legale, il grido d’allarme della Fisascat Cisl: settore chiuso dal 2020, valorizzare il comparto che occupa decine di migliaia di lavoratori e contrastare sistema occulto

Roma, 17 febbraio 2021 – Il nuovo Governo Draghi prenda in esame la situazione dell'intero settore del gioco legale in Italia che, al pari di altri, ha scontato duramente gli effetti del lockdown e delle misure attivate per il contenimento del contagio da Covid.

A sollecitare un intervento normativo volto alla riapertura delle attività economiche del settore è la Fisascat Cisl.

Il comparto, a regime, occupa circa 150mila addetti della distribuzione specializzata del gioco, delle Sale Bingo, delle Case da Gioco, del settore ippodromi oltre alle migliaia di addetti dell’indotto. Il 24 febbraio un coordinamento sindacale unitario delle strutture e dei delegati farà il punto sulla situazione e sulle iniziative da intraprendere per accompagnare la graduale riapertura delle attività.

“Le norme emanate dal Governo in relazione alla chiusura totale dell’intero settore giochi scadranno a breve, ma ancora non sembrano esserci determinazioni positive per una rapida riapertura del settore” ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Mirco Ceotto stigmatizzando “le chiusure protrattesi per tutto il 2020” e “l’approccio del Governo precedente più di tipo etico- morale che sanitario, non tenendo conto dei diversi protocolli sanitari sottoscritti tra le parti per la riapertura in sicurezza delle attività del gioco legale che prevedono la dotazione di importanti strumenti a tutela della salute dei lavoratori e dei fruitori del gioco”.

“I lavoratori da ottobre dello scorso anno sono stati costantemente in sospensione e in regime di ammortizzatori sociali” ha aggiunto il sindacalista sottolineando che “le attività sono ancora chiuse con il rischio che diverse società non riescano più a riaprire per il perdurare di un lockdown mirato al settore che ancora oggi non vede soluzione”.

“Con i luoghi di gioco legale chiusi – ha poi evidenziato – si sta sviluppando un sistema occulto di gioco, difficilmente rintracciabile, e che spesso sposta l'attenzione dei giocatori fuori dalle sale e dalle Case da Gioco”.

“Localmente con le Case da Gioco di Venezia, Saint Vincent e Sanremo abbiamo concordato strumenti ancora più incisivi, sottoscrivendo appositi protocolli e pretendendo dalle Case da Gioco la dotazione di importanti strumenti a tutela della salute, per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei giocatori”.

Ceotto ha acceso poi i riflettori sulla situazione dei “Comuni e delle Regioni che ospitano la Case da Gioco e che vertono in serie difficoltà” perché “i ristori non solo sono insufficienti, ma talmente esigui da risultare inefficaci”.

“Sollecitiamo un cambio di passo – ha concluso il sindacalista – e l’attenzione di tutta la nuova compagine governativa sull’intero settore del gioco legale che occupa decine di migliaia di persone contribuendo all’economia del territorio”

Terziario Distribuzione Servizi. Avviato con Confesercenti il negoziato per il nuovo contratto nazionale. Sindacati: «Virus non sia alibi, si arrivi in tempi ragionevoli agli accordi di rinnovo applicati a milioni di lavoratrici e lavoratori

Roma, 16 febbraio 2021 – Prosegue l'apertura dei tavoli di confronto nell'ambito delle trattative di rinnovo dei contratti nazionali del terziario, distribuzione e servizi.

I Ccnl del settore complessivamente riguardano oltre 3 milioni e mezzo di addetti.

Dopo l'appuntamento con la Confcommercio delle scorse settimane i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs hanno incontrato la delegazione trattante di Confesercenti per avviare il negoziato sul nuovo contratto nazionale applicato ai dipendenti da aziende aderenti all'associazione imprenditoriale.

Per i sindacati sarà necessario lavorare alla creazione di un raccordo tematico e contenutistico fra i vari tavoli aperti al fine di garantire a lavoratori che svolgono lo stesso lavoro le medesime condizioni normative ed economico-salariali.

In particolare le tre federazioni del terziario in questa fase interlocutoria hanno focalizzato la propria attenzione sulla necessità di introdurre nuove tutele e garanzie per le lavoratrici ed i lavoratori nonché sull'urgenza di conferire una maggiore importanza al tema della prevenzione della salute e sicurezza nel lavoro, temi, questi ultimi, quanto mai avvertiti dai lavoratori impegnati quotidianamente nel fronteggiare l'emergenza epidemiologica in corso.

Prioritaria per i sindacati anche la definizione di norme tese a favorire la stabilità dei rapporti di lavoro anche in caso di attività affidate a terzi e per contrastare la diffusione di forme contrattuali che non consentono l'acquisizione di un reddito sufficiente, condizione che colpisce particolarmente le donne, i giovani e i lavoratori migranti.

Necessario quindi un approfondimento sulle attività terziarizzate, alla luce delle riorganizzazioni che le imprese dei servizi e del commercio stanno realizzando su vasta scala e della crescita esponenziale dell'e-commerce.

Un ulteriore filone che per la delegazione trattante sindacale va opportunamente sviluppato è quello delle nuove modalità di svolgimento della prestazione di lavoro da remoto affinché, anche dopo l'emergenza pandemica, il lavoro agile, ormai divenuto un elemento strutturale nella vita delle aziende e dei lavoratori, possa disporre di una cornice di regole condivise dalle Parti Sociali a garanzie della qualità del lavoro oltre che della sua produttività.

E ancora, l'aggiornamento del sistema di classificazione del personale, la riduzione il divario di genere, la valorizzazione della conciliazione vita lavoro e del lavoro domenicale e festivo.

Necessaria l'introduzione del diritto individuale alla formazione permanente e alla riqualificazione professionale, come utile il rafforzamento del welfare connesso all'assistenza sanitaria integrativa e alla previdenza complementare.

Da approfondire anche il tema dell'invecchiamento attivo dei lavoratori, anche allo scopo di accompagnare al turn-over funzionale all'ingresso di nuova forza lavoro.

I sindacati hanno ribadito che, sia pure nella situazione del tutto eccezionale che il Paese sta vivendo, da un punto di vista salariale il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale deve dare risposte concrete ed apprezzabili ai lavoratori, al fine di salvaguardarne il potere di acquisto, per irrobustire la domanda interna e così contribuire al rilancio del sistema economico italiano nel suo complesso.

Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs «il virus non deve essere un alibi per allungare a dismisura i tempi negoziali».

«Ultimata la fase di apertura dei tavoli negoziali anche nei settori della Distribuzione Moderna Organizzata e della Distribuzione Cooperativa – hanno sottolineato – occorrerà definire una fitta agenda di incontri per arrivare in tempi ragionevoli agli accordi di rinnovo di contratti nazionali applicati a milioni di lavoratrici e lavoratori».

«Questo – hanno concluso i sindacati – è il miglior contributo che associazioni imprenditoriali e sindacati del terziario di mercato possano dare al Paese per farlo uscire al più presto da questa crisi e per riagganciare condizioni il più possibili normali di coesistenza».

Terziario Distribuzione Servizi. Avviato con Confesercenti il negoziato per il contratto nazionale. Sindacati: «Virus non sia alibi, si arrivi in tempi ragionevoli agli accordi di rinnovo applicati a milioni di lavoratrici e lavoratori»

Roma, 16 febbraio 2021 – Prosegue l’apertura dei tavoli di confronto nell’ambito delle trattative di rinnovo dei contratti nazionali del terziario, distribuzione e servizi.

I Ccnl del settore complessivamente riguardano oltre 3milioni e mezzo di addetti. Dopo l’appuntamento con la Confcommercio delle scorse settimane i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs hanno incontrato la delegazione trattante di Confesercenti per avviare il negoziato sul nuovo contratto nazionale applicato ai dipendenti da aziende aderenti all’associazione imprenditoriale.

Per i sindacati sarà necessario lavorare alla creazione di un raccordo tematico e contenutistico fra i vari tavoli aperti al fine di garantire a lavoratori che svolgono lo stesso lavoro le medesime condizioni normative ed economico-salariali.

In particolare le tre federazioni del terziario in questa fase interlocutoria hanno focalizzato la propria attenzione sulla necessità di introdurre nuove tutele e garanzie per le lavoratrici ed i lavoratori nonché sull’urgenza di conferire una maggiore enfasi al tema della prevenzione salute e sicurezza nel lavoro, temi, questi ultimi, quanto mai avvertiti dai lavoratori impegnati quotidianamente nel fronteggiare l’emergenza epidemiologica in corso anche nelle attività quotidiane.

Prioritaria per i sindacati anche la definizione di norme tese a favorire la stabilità dei rapporti di lavoro anche in caso di attività affidate a terzi e per contrastare la diffusione anche nel settore distributivo, di forme contrattuali che non consentono l’acquisizione di un reddito sufficiente, condizione che colpisce particolarmente le donne, i giovani e i lavoratori migranti. Il focus anche sulle attività terziarizzate, alla luce delle riorganizzazioni che le imprese dei servizi e del commercio stanno realizzando su vasta scala, e sulla crescita esponenziale dell’e-commerce.

Un ulteriore filone che per la delegazione trattante sindacale va opportunamente sviluppato è quello delle nuove modalità di svolgimento della prestazione di lavoro anche da remoto affinchè, anche dopo l’emergenza pandemica, il lavoro agile, ormai divenuto un elemento strutturale nella vita delle aziende e dei lavoratori, possa dotarsi di una cornice di regole condivise dalle Parti Sociali a garanzie della qualità del lavoro e della sua produttività.

E ancora aggiornamento dei sistemi di classificazione del personale, divario di genere, conciliazione vita lavoro, lavoro domenicale e festivo come l’introduzione del diritto individuale alla formazione permanente e alla riqualificazione professionale, il welfare connesso all’assistenza sanitaria integrativa e alla previdenza complementare e invecchiamento attivo dei lavoratori – anche allo scopo di accompagnare al turn-over funzionale all’ingresso di nuova forza lavoro – sono tematiche dirimenti in un rinnovo contrattuale al passo con i tempi.

I sindacati hanno ribadito che, sia pure nella situazione del tutto eccezionale che il Paese sta vivendo, da un punto di vista salariale il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale deve dare risposte concrete ed apprezzabili ai lavoratori, al fine di salvaguardarne il potere di acquisto, per irrobustire la domanda interna e così contribuire al rilancio del sistema economico italiano nel suo complesso.

Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs «il virus non deve essere un alibi per allungare a dismisura i tempi negoziali».

«Ultimata la fase di apertura dei tavoli negoziali anche nei settori della Distribuzione Moderna Organizzata e della Distribuzione Cooperativa – hanno sottolineato – occorrerà definire una fitta agenda di incontri per arrivare in tempi ragionevoli agli accordi di rinnovo di contratti nazionali applicati a milioni di lavoratrici e lavoratori».

«Questo – hanno concluso i sindacati – è il miglior contributo che associazioni imprenditoriali e sindacati del terziario di mercato possano dare al Paese per farlo uscire al più presto da questa crisi e per riagganciare condizioni il più possibili normali di coesistenza».

La chiusura del rapporto di agenzia

Con la newsletter di oggi facciamo un riepilogo dei casi di chiusura del rapporto di agenzia, con alcuni suggerimenti.
Prima di iniziare, vi ricordiamo che la chiusura del rapporto è, al pari della firma del contratto di agenzia, un momento importantissimo della vostra attività quindi gestitelo sempre con il supporto dei nostri operatori.

Un rapporto di agenzia si può chiudere:

– per iniziativa della casa mandante;
– per iniziativa dell’Agente di Commercio;
– per accordo tra le parti;
– per effetto di una procedura concorsuale, in particolare un concordato o un fallimento;

INIZIATIVA DELLA CASA MANDANTE
La risoluzione può avvenire per giusta causa, ossia per un fatto grave imputabile all’agente, o per iniziativa della casa mandante.
Nel primo caso, una volta ricevuta la disdetta, andrà verificato con i nostri operatori il motivo imputabile all’agente e, nel caso, andrà contestato tempestivamente, anche con l’intervento diretto del nostro sindacato.
Se confermata la responsabilità grave dell’Agente, non sono dovute le indennità di fine rapporto e, nei casi di concorrenza o appropriazione indebita, nemmeno il Firr.
Nel secondo caso, invece, l’azienda potrà dare la disdetta con il preavviso previsto oppure pagare una somma, nei termini previsti dall’Accordo Economico Collettivo, in sostituzione del preavviso non dato.
Vi consigliamo di far sempre verificare queste lettere di disdetta perché, molto spesso, le aziende sbagliano i termini per la chiusura del contratto.
La disdetta deve esser formale ossia non dovete mai accettare chiusure del contratto fatte a voce. Pretendete sempre, come minimo, una PEC o una Raccomandata.
Per la richiesta formale del conteggio e del pagamento delle indennità di fine rapporto si consiglia di non attendere mai più di un anno dal ricevimento della disdetta.

INIZIATIVA DELL’AGENTE
Anche in questo caso, la disdetta può essere per giusta causa, ossia per un fatto grave imputabile alla casa mandante, o per semplice iniziativa dell’agente. Su questo argomento continuiamo a vedere ancora troppi errori da parte degli Agenti di Commercio: risoluzioni per giusta causa frettolose e/o non giustificate, preavvisi sbagliati, testi scritti molto male.
A cura delle sedi Fisascat Cisl di Belluno e Treviso e della Fisascat Cisl del Friuli Venezia Giulia Prima di invocare la giusta causa è bene analizzare la questione con il nostro personale, per verificare che ci siano i presupposti, anche preparando il terreno con opportune diffide. Nel caso della disdetta “semplice”, fate attenzione a dare sempre il giusto preavviso, incrociando in modo corretto ciò che dice il vostro contratto, l’Accordo Economico Collettivo ed il Codice Civile. Ricordate, inoltre, che se a dare la disdetta è l’Agente di Commercio, esclusi i casi di risoluzione per giusta causa, non c’è il diritto ad alcuna indennità di fine rapporto, ad esclusione del Firr. ACCORDO TRA LE PARTI Questo tipo di chiusura può essere un’opportunità, ma anche un rischio. Con una chiusura concordata tra le parti non c’è il diritto a ricevere le indennità di fine rapporto, ad esclusione del Firr, a meno che non venga espressamente scritto nel testo che andrete a firmare. Con questo tipo di accordi le parti concordano i tempi di chiusura del rapporto e le somme dovute da una parte all’altra. Solitamente si arriva a questo tipo di chiusure dopo un confronto tra le parti ed una definizione complessiva delle somme oggetto della trattativa. Per rendere “tombale” l’accordo, si può optare per la sottoscrizione delle intese raggiunte in sede sindacale. In questo caso il documento, firmato anche dal sindacato in qualità di conciliatore, ha un valore legale importante. Come diciamo sempre, in questo tipo di accordi si può scrivere quasi di tutto, l’importante è scriverlo bene. Anche in questi casi, affidatevi sempre agli operatori della Fisascat Cisl.

CHIUSURA PER CONCORDATO O FALLIMENTO
In questi casi, molto spesso non arriva una disdetta formale dall’azienda ma il rapporto risulta di fatto cessato per l’intervenuta procedura di concordato o fallimento.
Per la richiesta dei propri crediti bisognerà presentare una serie di documenti per evidenziare a quale titolo vengono chieste determinate somme.
Chi cade in un concordato o fallimento non potrà mai avere certezza di rientrare dei propri crediti, ma l’errore da non commettere è presentare una richiesta in modo errato o superficiale. Fisascat Cisl, ovviamente, si occupa anche di queste cose e, nei casi più complicati, ci si può affidare all’esperienza dei nostri legali fiduciari.

Regole del contratto di agenzia – webinar di approfondimento

La Fisascat Cisl Belluno Treviso, in collaborazione con Aaagents (www.aaagents.com), ha organizzato una serie di appuntamenti attraverso i quali andremo a riprendere un percorso iniziato qualche anno fa con le nostre newsletter ossia l'analisi, articolo per articolo, di ciò che prevede il Codice Civile in materia di agenzia. L'obiettivo è dare a tutti gli agenti di commercio un po' di nozioni di base sulle regole del contratto di agenzia, a nostro avviso indispensabili per chi vuole svolgere questa attività in modo professionale e consapevole.

Si comincia VENERDI' 19 FEBBRAIO ALLE ORE 18:00 e, in questa occasione, Dario Zanatta (Responsabile del settore Agenti e Rappresentanti di Commercio della Fisascat Cisl, nonché delegato Enasarco ed incaricato dalla Fisascat Cisl per le trattative degli Accordi Economici Collettivi) ci parlerà, e risponderà alle vostre domande, in merito all'articolo 1742 del Codice Civile (cos'è il contratto di agenzia, elementi essenziali del contratto, l'obbligo della forma scritta, come comportarsi in mancanza di un contratto di agenzia scritto, la differenza tra procacciatore ed agente di commercio e cosa prevede l'Accordo Economico Collettivo su questi argomenti).

Per seguire l'appuntamento, collegatevi con Zoom venerdì 19 febbraio alle ore 18:00 a questo indirizzo: https://us02web.zoom.us/j/83634121182 ID riunione per chi usa la App di Zoom: 836 3412 1182
Se non avete mai usato Zoom, a questo link trovate le spiegazioni per collegarvi: https://bit.ly/3rSXe0S

Potete girare questa email/invito anche ai colleghi non iscritti a Fisascat Cisl.

Non mancate!

Covid-19, per i 600mila addetti del comparto imprese pulizia, servizi integrati e multiservizi arriva il contributo solidale straordinario dell’Onbsi

Roma, 15 febbraio 2021 – Un supporto concreto alle lavoratrici e ai lavoratori del settore Multiservizi, oltre 600mila addetti, per affrontare le esigenze della vita quotidiana. E’ lo scopo del Bando deliberato dall’Onbsi, l’Organismo Nazionale Bilaterale Servizi Integrati, che, su indicazioni delle Parti Sociali firmatarie della contrattazione collettiva nazionale delle Imprese di Pulizia, Servizi Integrati, Multiservizi – i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti e le associazioni imprenditoriali Anip Confindustria, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative – Lavoro e Servizi, Agci Servizi, Unionservizi Confapi – ha istituito una Indennità Emergenziale Conciliativa Covid-19 per le spese dovute alla nascita di uno o più figli, per coprire i costi di materiali, mense e rette scolastiche, servizi di baby-sitting, assistenza familiare per anziani o non autosufficienti e molto altro.

Il Bando consente di usufruire di un contributo solidale straordinario per un massimo di 200 euro per iscritto e fino a esaurimento del budget stanziato.

Possono accedere al Bando i lavoratori iscritti a ONBSI in data 1° marzo 2020 che abbiano maturato un’anzianità contributiva di almeno 12 mesi. Al Bando possono accedere, esclusivamente attraverso il Portale S.I.ONBSI, tutti i lavoratori iscritti a ONBSI alla data del 1° marzo 2020, che abbiano maturato un’anzianità contributiva di almeno 12 mesi e con un reddito ISEE 2019 inferiore a euro 15.000,00.

Tutte le misure finanziate ed i requisiti richiesti sono consultabili alla pagina: www.onbsi.it/contributo-solidale-straordinario .