Roma, 15 gennaio 2021 – Proseguono le audizioni sullo Schema del Decreto Legge sul riordino delle disposizioni in materia di Enti Sportivi professionistici e dilettantistici e sul lavoro sportivo, comparto che concorre al Pil con 4 punti percentuali e occupa oltre 100mila lavoratori dipendenti e più di 500mila collaboratori sportivi.

Le confederazioni Cgil Cisl Uil, insieme alle rispettive federazioni di categoria, in una memoria congiunta depositata al Senato, hanno sintetizzato le richieste esposte in audizione il 28 dicembre 2020 che puntano essenzialmente al superamento della distinzione tra dilettantismo e professionismo.

A cominciare dalla regolamentazione delle prestazioni e dei compensi della collaborazione coordinata e continuativa della prestazione occasionale e del lavoro autonomo, anche riferita a rapporti di collaborazione di carattere amministrativo gestionale, da affidare ai percorsi negoziali nell’ambito della contrattazione collettiva, fino all’ampliamento delle figure professionali, da estendere agli insegnanti ed ai maestri in possesso di titoli di studio e abilitanti.

Dirimente per i sindacati anche prevedere un ruolo dell’Ente Bilaterale Settoriale nell’erogazione di prestazioni di natura socio sanitaria assistenziale integrative tenuto anche conto che non è chiaro se i lavoratori sportivi siano compresi nella platea di lavoratori ai quali si applica la normativa dell’assicurazione obbligatoria Inail.

I sindacati stigmatizzano l’esclusione dall’applicazione della Legge 300 (Statuto dei Lavoratori) per i lavoratori dipendenti che svolgono mansioni di istruttore, allenatore e preparatore atletico per i quali i sindacati hanno espresso perplessità anche rispetto l’eccessiva flessibilità del rapporto di lavoro prevista dalla bozza del provvedimento normativo.

Per chi svolge attività amatoriale, pur apprezzando l’intervento normativo volto all’introduzione dell’assicurazione obbligatoria da parte degli enti dilettantistici contro infortuni e malattie connesse allo svolgimento dell’attività nonché della responsabilità civile contro terzi, i sindacati segnalano il rischio di un abuso della prestazione amatoriale che potrebbe essere evitato riducendo la soglia individuale del compenso, attualmente fissato a 10mila euro, a 5mila euro.

Sulla formazione la bozza del Dl prevede che al termine del periodo di apprendistato il contratto si possa risolvere automaticamente; secondo i sindacati si tratta di una deroga in peius alla legislazione ordinaria. Sul trattamento pensionistico i sindacati considerano coerente l’iscrizione alla gestione separata Inps ma chiedono di istituire una pensione contributiva di garanzia che permetta ai lavoratori di valorizzare i periodi lavorativi svolti senza contribuzione previdenziale o con aliquote ridotte.

La riflessione dei sindacati verte anche sull’attivazione della previdenza complementare attraverso l’accesso ad un nuovo Fondo Pensione. La contribuzione previdenziale per i sindacati, per evitare forme di concorrenza, deve restare nel perimetro Ex Enpals, ovvero nel Fondo Previdenziale Lavoratori dello Sport.

Per i sindacati resta poi prioritario per i collaboratori, prevedere l’accesso in maniera completa alle tutele Dis-Coll o disoccupazione, maternità, malattia, infortunio, ANF anche con l’applicazione dell’aliquota parziale, come anche promuovere la parità di genere a tutti i livelli anche sul fronte occupazionale e del gender pay gap.

Senza tralasciare la possibilità per gli atleti paralimpici di entrare di entrare nei Gruppi Sportivi militari e nei Corpi dello Stato con parità di trattamento economico e normativo. per la Cisl ha preso parte il segretario confederale Andrea Cuccello, insieme al segretario nazionale Fisascat Mirco Ceotto e al segretario generale di Felsa Cisl Mattia Pirulli.

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