Roma, 4 marzo 2020 – Sono in stato di agitazione i 9mila dipendenti di Serenissima Ristorazione, società italiana leader nel settore della ristorazione commerciale e collettiva con 14 società correlate e un fatturato consolidato superiore a 300 milioni di euro. Alla base della mobilitazione nazionale, indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, il mancato rispetto delle previsioni contrattuali in ordine all’applicazione delle maggiorazioni domenicali, al continuo frazionamento dell’orario giornaliero, alla sospensione dell’attività lavorativa durante le festività natalizie e pasquali. Le tre sigle contestano anche il pagamento della festività dell’8 dicembre 2019 cadente di domenica attraverso l’utilizzo dei permessi Rol. Violazioni, sottolineano i sindacati, che la direzione aziendale continua ad intraprendere nonostante le ripetute segnalazioni effettuate anche al livello territoriale. I sindacati respingono fermamente le proposte aziendali sull’avvio di un negoziato volto a definire un contratto integrativo aziendale peggiorativo con l’armonizzazione delle violazioni “da sanare nelle opportune sedi” e che in ogni caso “non possono far parte di un accordo di secondo livello”. La protesta è supportata dall’immediato blocco del lavoro supplementare e da ulteriori iniziative di mobilitazione che saranno decise nei prossimi giorni. I sindacati, nel confermare la disponibilità a trattare per la definizione di un contratto integrativo dignitoso, hanno nel frattempo richiesto alle federazioni territoriali un riepilogo di tutte le violazioni contrattuali messe in atto da Serenissima Ristorazione, al fine di poter informare la committenza sulle modalità di corretta applicazione del contratto collettivo di lavoro sul quale la stessa peraltro si è impegnata con l’ente appaltatore per l’integrale applicazione delle norme in esso contenute.