Blanca: «Prioritario riformare l'assetto contrattuale nel settore dei servizi»

Roma, 29 ottobre 2020 – Si allungano le distanze sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro della Vigilanza Privata e dei Servizi Fiduciari, applicato ai 70mila addetti del comparto dei servizi, scaduto nel 2015.

In occasione dell’ultimo incontro in modalità videoconferenza, le Associazioni imprenditoriali hanno comunicato che le imprese, a fronte dell’evoluzione della situazione pandemica, non ritengono esservi le condizioni per poter affrontare nel corso dell’anno un esborso finanziario connesso al rinnovo contrattuale, contrariamente a quanto dichiarato precedentemente.

Per i sindacati di categoria Cgil Cisl Uil, a distanza di oltre quattro anni dall’avvio delle trattative, tale motivazione appare strumentale.

“Pur riconoscendo la gravità del momento, è evidente che fino alla fine del 2019 le Associazioni Datoriali hanno reiterato un comportamento dilatorio lungo tutto il negoziato” hanno stigmatizzato le tre sigle in una nota congiunto sottolineando che “dall’esame dei dati relativi agli ammortizzatori sociali, si evince che questo settore è stato colpito in misura meno intensa rispetto ad altri e l’attività è continuata senza interruzioni anche nella fase più acuta dell’emergenza”.

Pur prendendo atto di un comportamento inaccettabile nel metodo e nel merito, i sindacati hanno dichiarato la nostra disponibilità a proseguire il negoziato aggiornato al10 e 11 novembre annunciando l’apertura di una nuova fase di iniziative e di mobilitazione con il coinvolgimento dei lavoratori a supporto della vertenza. Il 18 novembre si riunirà il coordinamento unitario delle strutture e delle rappresentanze sindacali.

«L’equilibrio negoziale – ha dichiarato la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca – deve tenere conto del lungo tempo trascorso e della prioritaria esigenza di rispondere ai bisogni del comparto mediante il rinnovo del contratto collettivo».

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